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Antonia Truppo

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Antonia Truppo alla 66ª Mostra internazionale d'arte cinematografica di Venezia (2009)

Antonia Truppo (Napoli, 14 febbraio 1977) è un'attrice italiana, due volte vincitrice del David di Donatello per la migliore attrice non protagonista: nel 2016 per Lo chiamavano Jeeg Robot e nel 2017 per Indivisibili.

Napoletana classe 1977, cresciuta a Secondigliano, Antonia Truppo si diploma nel 1998 all'Accademia d'arte drammatica del Teatro Bellini di Napoli[1]. Le prime esperienze teatrali (1996-1997) sono con il regista Tato Russo, all'epoca direttore del Teatro Bellini. Da attrice professionista viene scritturata da Carlo Croccolo per Il malato immaginario e per Miseria e nobiltà[2]. Contemporaneamente a Roma conosce Fausto Paravidino e Filippo Dini, fondatori della compagnia Gloriababbi Teatro, partecipando alle loro produzioni[1]. Si fa conoscere per le sue interpretazioni sul palcoscenico a fianco di Carlo Cecchi, conosciuto sul set di Luna rossa, soprattutto grazie agli adattamenti di Sei personaggi in cerca d'autore di Pirandello, nel ruolo della Figliastra[3] che le vale il Premio E.T.I. Gli Olimpici del Teatro e del Tartufo di Molière.

Il suo esordio nel cinema risale al 2001, quando interpreta Orsola nel film Luna rossa di Antonio Capuano, seguito subito dopo da La volpe a tre zampe di Sandro Dionisio. Deve però attendere quattro anni per la notorietà. Merito del ruolo in La squadra, la serie televisiva poliziesca in onda su Rai 3, in cui veste i panni dell'agente Paola Criscuolo.

Nel 2016 vince il David di Donatello per la migliore attrice non protagonista per la sua interpretazione della camorrista Nunzia in Lo chiamavano Jeeg Robot di Gabriele Mainetti. Nel 2017 vince un altro David di Donatello per la migliore attrice non protagonista per il ruolo di Titti nel film Indivisibili di Edoardo De Angelis. Nel 2019 è la protagonista del film di Marco Pollini Pop Black Posta.

Nel 2020 interpreta Terry nel film Ultras diretto da Francesco Lettieri.

Riconoscimenti

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  1. ^ a b Rodolfo Di Giammarco, Ho le mie radici a Napoli ma devo rinnovarmi sempre, su la Repubblica, 28 aprile 2005.
  2. ^ Pier Luigi Razzano, Antonia Truppo: "Dal tinello al David ho vinto un sogno", su la Repubblica, 8 maggio 2016.
  3. ^ Sei personaggi in cerca d’autore su eventiculturalimagazine.com

Altri progetti

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Collegamenti esterni

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Predecessore David di Donatello per la migliore attrice non protagonista Successore
Giulia Lazzarini
per Mia madre
2016
Lo chiamavano Jeeg Robot
Antonia Truppo
per Indivisibili
I
Antonia Truppo
per Lo chiamavano Jeeg Robot
2017
Indivisibili
Claudia Gerini
per Ammore e malavita
II
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