Anastasio il Persiano

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San Anastasio (? Razech- Barsalve (Sergiopoli), 22 gennaio 628 ), è stato un santo e martire persiano, decapitato a Barsalve (poi Sergiopoli). Viene festeggiato nel martirologo romano il 22 gennaio insieme a San Vincenzo diacono.

Biografia

Anastasio nacque a Razech in Persia con il nome di Magundat. Suo padre Han l'aveva istruito alla magia e faceva parte dell'esercito persiano.
Nel 614 Cosroe II, essendosi impadronito di Gerusalemme, trasportò la Vera Croce in Persia.
Anastasio incuriosito dalla reliquia volle conoscere i fondamenti della religione cristiana.
Ne rimase affascinato e volle abbracciare la fede cristiana. Si recò quindi a Gerusalemme per confermare la propria scelta religiosa e qui ricevette il battesimo assumendo il nome di Anastasio (il risorto).

Passò sette anni di vita monastica, al termine dei quali si recò a Cesarea in Palestina. I persiani, che a quel tempo dominavano la zona, lo imprigionarono in quanto cristiano e lo portarono a Barsalve, dove venne decapitato.

Le reliquie

I resti del corpo di Anastasio vennero trasportati a Roma sotto l'imperatore Eraclio intorno al 640 e si pensa che furono traslati nel monastero detto delle Acque Salviae (intitolato poi a San Vincenzo e Anastasio).

Il culto

San Anastasio divenne subito popolare e assunse anche proprietà taumaturgiche riconosciute anche dal concilio di Nicea del 787.
Il culto si diffuse in tutta Italia, grazie ad un accordo che re Liutprando conseguì con il papa Gregorio II, dopo aver restituito la città di Sutri.
Liutprando si spogliò dell'armatura e delle proprie armi e le depositò sulla tomba di Pietro, poi indossati gli abiti del pellegrino, visitò i santuari della città.

Paolo Diacono, nella sua "Historia" afferma che il re, probabilmente colpito dal culto del santo, al suo ritorno a Pavia, fondò alcuni monasteri intitolati al martire persiano.

Luoghi di culto dedicati a san Anastasio