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Acireale

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«Piange ancor Galatea, cui già sedente
Vicino a te sulle marine spiagge
Il tuo suon dilettava, che non era
come quello del Ciclope. A questo il tergo
Volgea la bella; ma del mar girava
A te soave il guardo»

Acireale (Jaci in siciliano) è un comune di 52.394 abitanti della provincia di Catania. Di incerta origine, oggi l'impianto urbanistico è quello tipico delle città tardo-barocche della Sicilia. Sorge a metà della costa jonica siciliana a 15 km da Catania. I suoi abitanti si chiamano acesi (jacitani in siciliano). È sede della diocesi di Acireale.

Il nome della città deriva dalla mitologia greca, in cui vi era posto per una divinità chiamata Aci. Questi era un pastore di cui si innamorò Galatea, di cui a sua volta era innamorato Polifemo, che schiacciò il rivale sotto un masso. Dal sangue del pastore nacque un fiume[1] chiamato Akis dai romani, oggi scomparso, che diventò il toponimo della zona[2]. Il nome della città ha subito comunque una lenta evoluzione: diventò Jachium sotto i bizantini, Al-Yag con gli arabi e quindi Aquilia con gli spagnoli. Nel XIV secolo la città si stabilì nel territorio attuale (prima sorgeva nei pressi del castello di Aci, oggi Acicastello) con il nome di Aci Aquilia o Aquilia Nuova. Il nome Acireale fu attribuito alla città da Filippo IV di Spagna solo nel 1642[3].

Geografia

La città è stata costruita in un altopiano su di un terrazzo di origine lavica, chiamato la Timpa che, con i suoi 102 metri di altezza, la pone quasi a strapiombo sul mare Ionio. La costa, dove sorgono diverse borgate, è caratterizzata dalla scogliera di origine lavica. Vi è anche una certa ricchezza di sorgenti d'acqua e di verde e la zona circostante è coltivata, soprattutto ad agrumi.

Vista della città nel XVII secolo (G.Platania, 1657, Pinacoteca Zelantea)

La popolazione è distribuita per poco più del 60% in città e la restante parte risiede nelle diverse frazioni, in un territorio molto antropizzato. Le dinamiche demografiche vedono un certo drenaggio di popolazione, dalla città alle frazioni ed anche ai comuni vicini, specie quelli di Aci Catena, Aci Sant'Antonio e Santa Venerina divenuti in parte periferia della città. Molto strette sono le relazioni con la vicina città di Catania, caratterizzati da pendolarismo sia per gli studi universitari che per ragioni di lavoro. La città è il comune più popoloso e importante, dell'area metropolitana di Catania dopo la città capoluogo.

Collegamenti

I collegamenti principali della città sono l'autostradale A18 che collega Messina a Catania e la stazione ferroviaria con un traffico di treni a lunga percorrenza e d'interesse regionale verso Catania e Messina. Buona parte della viabilità nel territorio è su strade provinciali e sulla strada statale 114 (l'antica Via consolare Valeria). Esistono dei porti pescherecci a Pozzillo, Santa Tecla,Santa Maria La Scala, Stazzo e Capomulini questi ultimi due sono anche piccoli porti turistici.

Mobilità

In città esiste un servizio di mezzi pubblici ma essi sono sottoutilizzati e la mobilità locale è affidata ai mezzi privati. Esiste un servizio di bus verso i comuni limitrofi, Catania ed alcune destinazioni nazionali.

Storia

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Lo stesso argomento in dettaglio: Storia di Acireale.

Si narra che Acireale e le altre Aci trassero la propria origine da Xiphonia, una misteriosa città greca oggi del tutto scomparsa. I poeti Virgilio e Ovidio fecero risalire il mito della fondazione alla storia d'amore tra Galatea e Aci, ucciso per gelosia dal ciclope Polifemo. In epoca romana nello stesso territorio nacque una città chiamata Akis, e che storicamente partecipò alle guerre puniche. Nel Medioevo il borgo si consolidò attorno al castello di Aci e solo nel Trecento una decina di nuclei familiari si spostò più a nord, dove nacque Aci Aquilia o Aquilia Nuova, primo punto stabile dell'odierna città.

Il Cinquecento fu importantissimo per Aquilia Nuova, dove si consolidò un forte ceto mercantile e il commercio ebbe una grande ascesa. Nel 1528 l'imperatore Carlo V la eresse a comune. Nel Seicento, il territorio di Aquilia perse molti territori (divenuti universitas, cioè città) ma ottenne il nome odierno, grazie all'intervento del re Filippo IV nel 1642. L'11 gennaio 1693 la città fu distrutta dal terremoto, che sconvolse tutta la Sicilia sud-orientale. Nel 1848 fu uno dei principali centri dei moti in Sicilia. Nel 1873 con l'apertura dello stabilimento termale S. Venera e l'inaugurazione dell'annesso Grand Hotel des Bains Acireale divenne un centro termale di una certa notorietà.

Evoluzione demografica

Abitanti censiti[4]

Luoghi d'interesse

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Piazza del Duomo

Il centro di Acireale è la Piazza del Duomo, su cui si affacciano alcuni degli edifici più importanti della città, tra cui la Chiesa Cattedrale, la Basilica dei Santi Pietro e Paolo, il Palazzo del Comune, il Palazzo Modò.

La Cattedrale è dedicata a Maria Santissima Annunziata, ma è comunemente attribuita al culto di Santa Venera, la patrona. L'impianto originale risale al XV secolo ed è stato rimaneggiato nei secoli successivi. All'interno si trovano opere di Pietro Paolo Vasta, Antonio Filocamo, Giuseppe Sciuti, Vito D'Anna e Giacinto Platania.

Lo stesso argomento in dettaglio: Cattedrale di Acireale.

La Basilica dei Santi Pietro e Paolo fu costruita nel 1550 e ricostruita nel 1608. Ha un prospetto barocco, progettato da Vasta nel 1741. Il campanile è del XIX secolo; un secondo campanile, pur se progettato non venne mai realizzato. L'interno, a navata unica, fu ristrutturato dopo il terremoto del 1818. Vi si trovano alcune tele del Vasta, di Giacinto Platania ed una statua del Cristo alla Colonna, di autore ignoto, molto venerata in città e tradizionalmente portata in processione ogni 70 anni.

La Loggia Giuratoria o Palazzo del Comune, di chiaro impianto scenografico barocco, fu progettata dopo il 1640, rimaneggiata nel XVIII secolo e danneggiata dai terremoti nel 1783 e 1818. Da ammirare i mascheroni, le mensole che reggono le balconate, e le opere in ferro battuto e il balcone ad angolo. All'interno, vi è una esposizione di divise militari d'epoca.

Il Palazzo Modò (ex Teatro Eldorado) è un palazzo, che non prospetta direttamente sulla piazza ma ne è defilato. Della originaria struttura rimangono due balconi con reggimensole baroccheggianti, dei mascheroni ed il nome del teatro Eldorado, realizzato al suo interno nel 1909 ed attivo sino al primo dopoguerra.

Centro storico

Basilica Collegiata di San Sebastiano (fine 1800)

Nel centro storico vi sono altri palazzi, chiese e monumenti di grande interesse.

La Biblioteca e Pinacoteca Zelantea è un'istituzione del XVII secolo, ospitata in un palazzo neoclassico realizzato del XIX secolo, che raccoglie alcune collezioni d'arte e di testi antichi. È visitabile su richiesta al personale.

Il fercolo di San Sebastiano in processione

La Basilica Collegiata di San Sebastiano è la chiesa più importante di Acireale, dichiarata monumento nazionale. Realizzata a partire dal Settecento, presenta una facciata a più ordini, preceduta da una balaustra. L'interno è ricco di affreschi di Paolo Vasta.

La Chiesa di Sant'Antonino (sant'Antonio di Padova) è la più antica chiesa della città, forse l'unica che risale al periodo di Aquilia Nuova. Rimaneggiata nei secoli, anche a causa dei terremoti, conserva un bel portale in stile gotico. La chiesa era inizialmente intitolata a san Sebastiano e sede dell'antica confraternita dedicata al santo. Solo dopo la costruzione della nuova chiesa di San Sebastiano, venne dedicata al culto di sant'Antonio. Al suo interno si possono ammirare affreschi e tele di Alessandro e Pietro Paolo Vasta. Lo stesso Paolo Vasta, mentre lavorava al suo interno, colto da malore cadde da una impalcatura subendo l'incidente che gli costò la paralisi.

La Chiesa di Santa Maria del Suffragio appare quasi asimmetrica rispetto alla strada ed ha la facciata rivolta al mare. Tradizionalmente la necessità della costruzione della chiesa è attribuita alle mogli dei pescatori, che poco abbienti si trovavano a disagio nelle ricche e sontuose chiese frequentate dalla nobiltà cittadina. La chiesa fu realizzata nel XVII secolo. L'interno è ricchissimo di affreschi, tra cui Il Mistero dell'Eucaristia di Pietro Paolo Vasta sulla volta.

La Chiesa di San Camillo ha una facciata esterna molto scarna, ma è riccamente decorata all'interno. Realizzata nel 1621 a navata unica, fu affrescata da Paolo Vasta con le Storie del Vecchio Testamento con soggetto femminile e, per questo, definita da alcuni come la Chiesa delle Donne.

Il Corso Umberto è il passeggio della città, via lungo la quale prospettano i diversi palazzi nobiliari. Svoltando a destra, dopo circa 350 m, si arriva in Piazza Garibaldi (detta 'la piazzetta', dagli acesi), dove è collocata al centro la statua dedicata ai caduti dello scultore acese Michele La Spina. Inoltre nel lato ovest della piazza prospetta il Teatro Maugeri, molto in voga negli anni Sessanta. Proseguendo in Corso Umberto, per altri 500 m, si raggiunge Piazza Indirizzo, dove sulla destra si trova l'ingresso alla Villa Belvedere, inaugurata nel XIX secolo e nel lato a nord il prospetto della Chiesa dell'Indirizzo, in stile neoclassico. Sono di minore importanza i palazzi nobiliari Musumeci e Calanna e le chiese di San Biagio, Santa Maria degli Angeli, del Carmine, San Domenico, San Filippo Neri, Santo Rocco, Maria Santissima Odigitria e Maria Santissima Maddalena.

Periferia

L'ingresso delle terme di Santa Venera nel 1921.

Alla periferia sud, si trovano le terme di Santa Venera. Costruite in stile neoclassico, sorgono all'interno del giardino inglese. Furono inaugurate nel 1873 dal barone Agostino Pennisi di Floristella e nel 1951 vennero acquisite dalla Regione Siciliana. Le terme sfruttano le stesse acque sulfuree-salso-bromo-iodiche, che venivano tradizionalmente utilizzate dai Greci e poi dai Romani, provenienti dalla zona delle antiche terme Xiphonie. A fianco delle terme, per accoglierne gli ospiti, era sorto il Grand Hotel des Bains in stile liberty ; in esso soggiornò Richard Wagner e nella piscina posta all'interno del parco venne girato il film Palombella rossa di Nanni Moretti.

File:Presepe acireale XVIII secolo.jpg
Chiesa Santa Maria della Neve: il Presepe Settecentesco.

Nella provinciale per Santa Tecla si trova la chiesa del Presepe (detta anche chiesa di Santa Maria della Neve), dove è possibile ammirare un presepe del Settecento. L'edificio, edificato nell'antro di una grotta lavica nel 1752, espone all'interno una tela di Vito D'Anna.

Altro luogo caratteristico sono le chiazzette una antica trazzera (stradina) che a zig-zag conduce al mare di Santa Maria la Scala e dove si trova la seicentesca Fortezza del Tocco.

Frazioni

Nel territorio acese vi sono numerose frazioni: Aciplatani, Balatelle, Capomulini, Fiandaca, Guardia, Loreto, Mangano, Pennisi, Piano d'Api, Pozzillo Inferiore, Pozzillo Superiore, San Cosimo, Santa Maria La Scala, Santa Tecla, Santa Caterina, Santa Maria degli Ammalati, Santa Maria delle Grazie, Santa Maria la Stella, San Giovanni Bosco, Scillichenti e Stazzo.

Aciplatani

Aciplatani (I patanè in siciliano) oggi è praticamente unita ad Acireale ed è la frazione più popolosa del comune. Fa parte degli antichi casali di Aci ed ha una economia legata soprattutto alla agrumicoltura. Vi si trova il Museo della civiltà contadina allestito nella casa natale di mons. Angelo Calabretta e che ricostruisce una casa rurale del XIX secolo.

I borghi del bosco

Guardia (a Vaddia in siciliano), Mangano (spesso unite e citate come Guardia-Mangano), San Giovanni Bosco (a Scura ed anche u Sobbu in siciliano), Santa Maria degli Ammalati ('E malati in siciliano) e Scillichenti (Sciddichenti in siciliano) sono poste a nord del territorio di Acireale ed oggi sono centri residenziali in espansione. I borghi sorsero a partire dal XIX secolo in un territorio strappato al Bosco d'Aci.

Il nome Guardia (inizialmente detto Monte La Guardia) viene da una postazione di sorveglianza. Guardia fu al centro di un movimento politico per l'elevazione a comune negli anni ottanta. La chiesa di Mangano è la più antica e venne eretta nel XVII secolo. San Giovanni Bosco è sorto in una parte del bosco assolutamente vergine tanto da essere detta "la scura" (la buia). La stessa denominazione di San Giovanni Bosco non si riferisce al noto don Bosco di Torino come viene erroneamente riportato spesso, ma alla originaria collocazione nel bosco d'Aci (il santo patrono del borgo è infatti San Giovanni Battista).

Le prime notizie storiche di Santa Maria degli Ammalati (o meglio de la Madonna di li Malati) risalgono al 1627, quando un curato di ritorno ad Acireale dopo aver celebrato messa in paese venne brutalmente rapinato nel Bosco d'Aci. Nella tradizione locale la denominazione de I Malati viene fatta risalire ad un lazzaretto, ma di ciò non si sono mai avuti riscontri storici. La chiesa attuale di Santa Maria degli Ammalati risale al 1865 e venne realizzata grazie ad una sottoscrizione popolare.

Le frazioni sono state colpite da diversi sismi in epoca storica recente, fra cui quelli del 1914 (terremoto di Linera), 1952 (secondo terremoto di Linera), 1970 (terremoto di San Giovanni Bosco), 1985 (terremoto di Zafferana), 2001 (terremoto di Acireale), 2002 (terremoto di Santa Venerina). Alcuni studi geologici hanno evidenziata la presenza di una serie di faglie attive.

Le frazioni a sud

Santa Maria delle Grazie ('A Maronna a Razia in siciliano), Santa Caterina e Capomulini (anche Capo Molini) sono poste a sud di Acireale. La chiesa di Santa Maria delle Grazie è degli anni '30, quando il borgo veniva ancora denominato Baracche. Sempre nella frazione si trova la chiesa vecchia del XIX secolo e la cosiddetta chiesa della Madonna della Fiducia, quest'ultima probabilmente è del XVI secolo.

Santa Caterina è un piccolo borgo marinaro che si sviluppa su di un altipiano a picco sul mare in una posizione panoramica la cui presenza storica è attestata già a partire dal XVII secolo. La chiesa dedicata a Santa Caterina da Siena risale al XVIII secolo. Anche Capomulini è un borgo marinaro fra Acireale ed Aci Trezza sul Mar Jonio e dispone di un porto peschereccio. La chiesa risale al XVII secolo, si trovano inoltre reperti d'epoca romana. L'economia locale si basa prettamente sull'agrumicoltura, la ristorazione e sul turismo balneare. E' anche presente il turismo termale grazie alla presenza delle terme di Santa Caterina aperte negli anni '80.

I borghi marinari

Santa Maria la Scala (a Scala in siciliano) , Santa Tecla, Stazzo e Pozzillo ('u Pizziddu in siciliano) sono borghi marinari stretti fra la Timpa di Acireale e il Mar Jonio e con porto peschereccio. L'economia locale si basa prettamente sulla pesca, l'imbottigliamento delle acque minerali, sulla ristorazione e sul turismo balneare.

La presenza storica del borgo di Santa Tecla è attestata già intorno al XII secolo e quindi anteriore alla fondazione di Acireale. La chiesa di Pozzillo è dedicata a Santa Margherita e risale al XIX secolo. Pozzillo amministrativamente si distingue in due frazioni Pozzillo Inferiore la parte a mare e Superiore la parte più a monte. La chiesa di Stazzo è dedicata a San Giovanni Battista risale al XIX secolo. La presenza storica del borgo di Stazzo è attestata solo dal XIX secolo quando iniziò a sorgere in un terreno occupato dal Bosco d'Aci. La chiesa di Santa Maria la Scala risale al XVII secolo quando la frazione costituiva lo sbocco a mare di Acireale. Di rilevanza naturalistica sono le cascatelle del Miuccio.

Le frazioni di espansione edilizia

Santa Maria la Stella ('A stidda in siciliano), San Cosimo (San Coscimu in siciliano), Piano d'Api (Chianu lapa, in siciliano), Loreto (u Litu, in siciliano), Fiandaca (Fiannaca, in siciliano), Balatelle (Balateddi in siciliano) e Pennisi poste a nord di Acireale oggi costituiscono l'espansione residenziale della città. L'economia locale si basa sulla ristorazione, sul commercio, l'imbottigliamento di bibite e l'agrumicoltura. I centri nel 2002 vennero colpite dal terremoto di Santa Venerina subendo diversi danni.

Loreto è il borgo più antico e le prime notizie storiche risalgono al XVI secolo, a seguito della costruzione del santuario. Il Santuario di Maria Santissima di Loreto, venne edificato nel borgo a partire dal 1548 dall'eremita Giovanni Maccarrone. La struttura ha la pianta quadrangolare, come dal modello della Casa Santa di Loreto. All'interno affreschi di Paolo e Alessandro Vasta e di Matteo Ragonisi.

Le prime notizie storiche di Piano d'Api risalgono al XIX secolo, quando vi risiedeva un operoso imprenditore chiamato Api. La chiesa attuale risale al XIX secolo e venne realizzata grazie ad una sottoscrizione popolare. Le prime citazioni di San Cosmo risalgono al XVII secolo e la chiesa fu ricostruita nel XVIII secolo in luogo di una più antica lungo la consolare Valeria. Il suo nome per un periodo fu tradotto dal siciliano San Coscimu in San Cosmo ed è solo da alcuni anni che viene correttamente denominato San Cosimo. Il borgo di Santa Maria la Stella ricade in buona parte in comune di Acisantantonio.

Ambiente

Nel territorio di Acireale ricade l'area in cui sorgeva il bosco d'Aci, oggi ridotto solamente alle frazioni di Santa Maria degli Ammalati e San Giovanni Bosco. Un tempo si estendeva in tutta la zona orientale dell'Etna e ospitava soprattutto querce e castagni. Claudiano lo citò nel mito del ratto di Proserpina e durante la dominazione romana era conosciuto come rifugio per i briganti. Disboscato a partire dal Quattrocento per ricavarne legname, si è ulteriormente ridotto per far spazio alle costruzioni cittadine.

Lo stesso argomento in dettaglio: Bosco d'Aci.
File:Chiazzette timpa acireale.jpg
La Timpa vista dalle Chiazzette

La Timpa è un promontorio di circa 80 m di altezza a ridosso della costa di Acireale. Dal 1999 è diventata riserva naturale orientata. E' caratterizzata da rocce di origine vulcanica a gradinate e da diverse faglie nelle quali cresce una fitta vegetazione; il territorio della riserva si presenta conservato ed in larga parte incontaminato, pur se inserito in un contesto particolarmente antropizzato, come la costa orientale a nord di Catania.

Lo stesso argomento in dettaglio: Riserva naturale orientata La Timpa.

Cultura

Manifestazioni

Lo stesso argomento in dettaglio: Festa di San Sebastiano di Acireale.

La prima manifestazione di grande rilievo che si svolge ogni anni ad Acireale è la Festa di San Sebastiano, il 20 gennaio. La festa religiosa consiste in una processione che parte in mattinata dalla Basilica con in testa la statua di San Sebastiano e si sposta per la città toccando i quartieri storici e quelli più moderni.

Il carro allegorico vincitore del Carnevale 2006.
Lo stesso argomento in dettaglio: Carnevale di Acireale.

A febbraio, è il turno del Carnevale, considerato una naturale continuazione della festa religiosa. La festa è considerata tra le più importanti della Sicilia ed è abbastanza conosciuta anche in Italia. Il primo carnevale di cui si abbia notizia si tenne nel 1594 e si è proseguita la tradizione ogni anno, salvo nei periodi bellici e dopo il terremoto del Val di Noto. Oggi è accompagnato da una competizione per i carri allegorici, infiorati e in miniatura più belli.

In estate, la festa più importante è quella della santa patrona, Santa Venera, che si svolge il 26 luglio. La festa del Natale è inoltre molto sentita e viene onorata con delle feste in piazza.

Musei

File:Biblio pinacoteca zelantea.jpg
Biblioteca Zelantea.



Gastronomia

Granita alla mandorla con brioche

La granita, ottimo alimento rinfrescante dall'afa estiva ad Acireale è considerato quasi un rito. Nato probabilmente dalla tradizione dei "nevaroli" che dall'Etna trasportavano la neve sino in riva al mare, quando ancora non esisteva il frigorifero, in città l'invenzione della granita è attribuita a Francesco Procopio dei Coltelli un ingegnoso trezzoto che con il café le Procope fece successo nella Parigi del XVII secolo. Generalmente viene servita nella sua ricetta di base al gusto di mandorla ed accompagnata da brioche. Un altro alimento tipico dell'estate acese è il seltz con limone e sale, venduto dai numerosi chioschi che si trovano per le vie della città.

Inoltre, è rinomata la pasticceria, che ha nelle zeppole, nei cannoli e nelle crispelle le sue punte di diamante, e la tavola calda. Nelle borgate marinare vi sono molti ristoranti che propongono menu a base di solo pesce fresco.

Miti e leggende

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Aci e Galatea (Rosario Anastasi, Pinacoteca Zelantea, fine '800)

Ad Acireale alla storia si affianca spesso la leggenda, soprattutto nel mito della fondazione. Tra le leggende Aci e Galatea, l'avventura di Ulisse contro il ciclope Polifemo, un bosco nato dalla vendetta di Zeus contro dei giganti ed una leggenda sulla fuga dell'esercito Cartaginese davanti ad una colata dell'Etna.

  • La leggenda, da cui poi nascerebbe anche il nome della città e dei casali fu l'idillio di amore fra Aci e Galatea (la citano Ovidio nelle Metamorfosi e poi Teocrito, Virgilio, Posidippo, Filosseno, Callimaco, Ermesianatte e Eufonione). Galatea, bellissima ninfa era innamorata di Aci semplice pastorello. Il loro amore era contrastato da Polifemo, terribile gigante che infuriato dalla gelosia scagliò contro il pastorello un enorme masso uccidendolo. La ninfa, disperata per la perdita di Aci supplico gli Dei affinché restituissero la vita, e questi accogliendo le preghiere lo trasformarono in un fiume eterno, chiamato Aci. Il fiume sfocia nella frazione di Santa Maria la Scala ed ha un caratteristico effetto rossiccio, dato dalla presenza di ferro, che nella leggenda vie attribuito al sangue di Aci.
  • Nella Odissea di Omero, il viaggio di Ulisse e dei suoi compagni lungo e pieno di insidie, la grotta del ciclope Polifemo si sarebbe trovata nei pressi del promontorio di Capomulini. Il re di Itaca quando con l'astuzia accecò il ciplope si mise in fuga e venne ostacolato da Polifemo che scagliò enormi massi. I massi nella tradizione sarebbero rappresentati dagli attuali faraglioni di Acitrezza.
  • Claudiano scrisse nella Gigantomachia dei Giganti che dopo aver tentato la scalata all'Olimpo per punizione di Zeus e degli Dei caddero nel Lucus Jovis (oggi il Bosco d'Aci). Nello stesso bosco si sarebbero potute scorgere, come riportato sempre nella stessa opera, sia le pelli che le teste recise di questi sfortunati in strazianti espressioni di dolore tanto che persino Poliremo vi si teneva lontano.
  • Si narra che l'eruzione del 396 a.C., che storicamente investì e stravolse il territorio acese avrebbe anche terrorizzato e messo in fuga la flotta cartaginese comandata da Imilcone che si preparava ad uno sbarco durante la seconda guerra punica.

Personalità illustri

La città ha dato i natali a diverse personalità importanti.

File:Autoritratto mlaspina.jpg
Autoritratto di Michele La Spina.
Salvatore Vigo.




Mass media

Acireale è sede delle emittenti televisive locali REiTV (Canali 63, 67, 69), Tele Radio Acireale (Canale 44) e Canale 9 (Canale 64) e delle emittenti radio Radio Aci Broadcasting (FM 98,1 - 98,3 - 98,4 - 99,6 - 102,5 Mhz), Radio Digital Sound (ex Studio Aquilia Sound) (FM 95,9 - 96,4 - 100,8 - 101 Mhz) e Radio Etna Espresso (FM 100,2 - 100,5 - 105,7 Mhz). In città si pubblica il quotidiano Il Gazzettino del Sud.

Laura Antonelli e Turi Ferro in Malizia, nello scenario di piazza Duomo

Acireale ha ospitato il set di alcuni importanti film:



Curiosità

Sport

Società sportive

Hanno sede ad Acireale diverse squadre sportive. Lo sport più seguito è, ovviamente, il calcio. La prima squadra è l'Acireale Calcio, che in passato ha preso parte a due campionati in Serie B (1993-94 e 1994-95) e diversi in Serie C. Oggi, dopo il fallimento dell'estate 2006, milita in Promozione.

Fra le formazioni acesi si ricordino: il basket con la squadra maschile della Polisportiva Basket Acireale e quelle sia maschili che femminili del Basket San Luigi Acireale; la pallavolo con l'Aquilia Acireale; la pallamano con la Società Sportiva Pallamano Acireale; la pallanuoto con la Polisportiva Acqua Pozzillo Acireale (ricordata dal regista Nanni Moretti nel film Palombella rossa)e l'altrettanto gloriosa Polisportiva Acese, e nel pattinaggio l'Unione Sportiva Galatea.

Impianti sportivi

Il Tupparello

Quasi tutti gli sport sono praticati in città, pur con alcune difficoltà dovute alla carenza di strutture sportive. Vi sono due palazzetti dello sport: uno da circa 5.000 posti ed uno incompleto. Lo Stadio Tupparello dotato di campo in erba, pista di atletica e 8.000 posti a sedere. In più vi sono uno stadio da calcio regolamentare, con tribune per circa 3.000 spettatori, in terra battuta, diversi campi di calcetto o pallamano con tribunette. Infine, Acireale possiede diverse palestre scolastiche, una pista di pattinaggio regolamentare ed una piscina di pallanuoto con tribuna da 400 spettatori.




Economia

Template:Nota2 Acireale, fu un forte centro economico, culturale ed artistico nei secoli successivi al XVI, destinata a scontrarsi e rivaleggiare, oltre che con la vicina Catania, anche con i centri di Messina e Palermo. Le sue fiere che richiamavano mercanti da diverse parti ed i privilegi spettanti dalla demanialità favorirono l'afflusso dei capitali e l'affermarsi di un forte ceto mercantile. Tuttavia la sua storia, come quella di molte altre città, si caratterizzò per una serie di crisi, dovute a catastrofici eventi naturali o cause economiche e da rinascite vigorose, caratterizzate anche dalla tenacia e lungimiranza dimostrata dai propri avi come in occasione delle diverse riacquisizioni della demanialità e la costituzione della diocesi.

Rimasta in bilico più tempo fra centro locale e la possibilità di fare il salto ed affermarsi a quarto polo urbano, culturale ed economico dell'isola, soffre oggi di una incerta collocazione anche a causa della crisi dell'agrumicoltura, su cui basava parte del proprio successo economico e di uno stentato passaggio ad una vocazione più turistica e commerciale.

Il centro città offre i servizi burocratici, finanziari e commerciali negli standard di una città di provincia. A parte l'industria del turimo (comunque rilevante) e della ristorazione le attività produttive sono marginali e riguardano con alterni risultati l'imbottigliamento di acque minerali (Acqua Pozzillo) e bevande in genere (S.i.B.a.t. Tomarchio), l'edilizia, la ristorazione, il turismo ed il commercio in genere e di auto semi-nuove in particolare (attività per cui la città si è guadagnata la nomina di "Capitale del sud Italia").

La città inoltre era cresciuta come "Città degli studi" in quanto vi erano diversi collegi ed un ventaglio quasi completo di scuole medie-superiori di buon livello - quando questo costituiva un privilegio -, ma che oggi in assenza di un polo universitario può considerarsi perduto. Inoltre per una città che vuole puntare al turismo di qualità sarebbe stato importante poter far parte del novero delle città dichiarate Patrimonio dell'Umanità nell'ambito del Barocco del Val di Noto cosa non accaduta - probabilmente per semplice miopia da parte degli amministratori - e che probabilmente inciderà negativamente.

Il traffico cittadino non costituisce un grosso problema, ed in tutto in territorio comunale vi è un buon sistema di viabilità. L'acquedotto comunale garantisce la fornitura continua (grazie anche alla relativa ricchezza di sorgive nel territorio), mentre si dovrebbe completare il piano per il metano nelle frazioni (in città esiste ed è funzionante la rete municipale).

La città appare ad un visitatore come immune dal controllo mafioso, mentre in realtà il problema esiste essendo la macro-criminalità infiltrata spesso nei diversi settori produttivi, sociali, finanziari e politici che alcune in alcuni casi si mostrano compiacenti in altri sottomessi. Il problema della microcriminalità è invece di scarsa rilevanza.

Dal 1999 la costituzione di un comitato per l'istituzione della provincia di Acireale ha dato voce ad una delle aspirazioni che insieme alla costituzione di una università ed a quella della Diocesi (quest'ultima però realizzata) sono ambite da quasi due secoli dagli acesi.

Amministrazione comunale

Template:ComuniAmministrazione

Bibliografia

  • AA.VV., Acireale (speciale della rivista Kalos), Edizioni Ariete, Palermo.
  • Blanco M., Gli affreschi di Pietro Paolo Vasta nelle antiche chiese di Acireale, edizioni Clio, 2003.
  • Brocato D.,Scarcella G., Castelli e luoghi fortificati della provincia di Catania, edito da Apt Catania, 2004.
  • Gravagno G. - La Storia di Aci, Acireale 1992.
  • Gravagno M.C. - Aci nei secoli XVI e XVII, Acireale 1986.
  • Marino A. (a cura di) - Acireale, una città attraverso il barocco, ed.Skira, Milano 1999
  • Pennisi A., Rizzo G.E.- Siciliae Veteres Nummi, la collezione numismatica Pennisi di Floristella - Acireale 1940, Ed. Stianti
  • Raciti Romeo V. - Acireale e Dintorni. Guida storica monumentale, Acireale, 1927 (rist. curata da Accademia degli Zelanti e dei Dafnici, Acireale,1980)
  • Raccuglia S. - Storia di Aci, ristampa, edito dalla Accademia degli Zelanti e dei Dafnici, Acireale 1987.
  • Rizzo S. - Acireale. Guida monumentale e turistica., Acireale 1977.
  • Vigo L. - Guida di Acireale, Accademia degli Zelanti e dei Dafnici, Acireale 1870 ca.


Altri progetti

Collegamenti esterni

Altri:

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