Quies
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Questo testo fa parte della raccolta XIII. Da 'Psiche'
LII
QUIES
Sotto un’elce posar, tristo né lieto
del mio destino; e non contar gl’istanti;
e i profumi spirar del ginepreto;
e le rosee seguir nuvole erranti;
e a la giovili velata Isi il segreto
non dimandar de’suoi divini incanti;
e in quel sonno dell’alma inconsueto
non aver che il Silenzio a me davanti;
e tentar di saper ciò ch’egli sia
nella terra e nel cielo: antica è questa
vaghezza e sogno della mente mia.
Ma nulla io seppi dell’arcana cosa,
nulla. E a me nel mio sogno altro non resta
che l’odor dei ginepri e un ciel di rosa.