Popoli e re
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Questo testo fa parte della raccolta XIII. Da 'Psiche'
CXIII
POPOLI E RE
Popol e re, né a voi vivere eterni
concede il Tempo, che pietá non serba
a la lucciola e a l’astro, al cedro e a l’erba,
lanciando in tutto i suoi divini scherni.
Le famiglie del mondo han fati alterni,
come piace a la dea, eli’è in ciò superba
di mandar l’ora lieta ov’è l’acerba,
e i freschi maggi incanutir co’ verni.
Dormono i forti in Maratona; e scherza
la greca schiava a’piè dell’islamita;
e su Tossa di Varo Arminio sale.
Agita intanto Ipperion la sferza
sui cavalli divini; e la infinita
vanitá delle cose è sempre eguale.