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Pagina:Sonetti romaneschi III.djvu/403

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Sonetti del 1834 393

ER DECORO DE LA MEDISCINA

     Fu addrittura una frebbe inframmatoria,
E ’r medico me dava er zorforato.1
E ssi2 nnun era Iddio che mm’ha ajjutato,
Io ggià ssarebbe3 er zor bona-momoria.4

     Come dico, ero ggià bbell’e astremato,5
Quanno un zupprente,6 vedenno st’istoria,
Me fa ssette sanguiggne e ottiè la groria
D’avemme, se pò ddì,7 arisusscitato.

    Ma cche! er medico stenne un momoriale
Contr’er zupprente pe’ la su’ inzolenza
De fà ssette sanguiggne a cchi sta mmale.

     Ebbè, er zupprente fu ccacciato, senza
Poté ssapé ssi è llegge de spedale
Che ss’abbi d’ammazzà ppe’ cconvegnenza.

18 giugno 1834

  1. Il solfato.
  2. Se.
  3. Sarei.
  4. Buona-memoria.
  5. Estremato. Estremare: dar l’estrema unzione.
  6. Supplente.
  7. Di avermi, si può dire, ecc.