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Pagina:Sonetti romaneschi II.djvu/328

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318 Sonetti del 1832

UNA SCIARABBOTTANA

     Sarebbe bbuffa che stanno1 ar finale
Der giubbileo2 de Pascua Bbefania,3
Mó jje vienissi st’antra fernesia4
De progorallo5 a ttutto er carnovale.

     Direbbe allora pe’ la parte mia
Ch’er Zanto-Padre nostro è ssenza sale,
E cch’er Romano lo conossce male
Levannoje sti ggiorni d’allegria.

     Adesso c’oggni cosa va a ccartoccio,6
Sciamancherebbe7 puro8 un Papa sscemo
Che inibbissi quarc’ora de bbisboccio!9

     Pe’ cquesto er Campidojjo10 lui medemo
Currerebbe a Ssampietro a ppregà er Boccio11
De dacce la liscenza che rridemo.12


Roma, 6 gennaio 1833

  1. Stando.
  2. Di questo giubileo vedi i Sonetti...
  3. Epifania. Vedi il Sonetto...
  4. Frenesia.
  5. Prorogarlo.
  6. A sghembo.
  7. Ci mancherebbe.
  8. Pure.
  9. Bagordo. Andare in bisboccio, ecc.
  10. Si può francamente asserire non essere ai rappresentanti del popolo romano restata quasi altra giurisdizione, che quella di dirigere e premiare i cavalli delle corse carnascialesche.
  11. Vecchio. Qui il Papa.
  12. Ridiamo.