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Pagina:Sonetti romaneschi I.djvu/382

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70 Sonetti del 1830

lui aguzzato e di cui pare sia restata una parte nella ferita. Dopo aver fatte e dette mille stravaganze tutta la notte, finalmente questa mattina, giunta l’ora d’andare al patibolo, si è confessato e comunicato come Dio ha voluto.„]      2 Farsi.      3 Dirgli.      4 [Il fisco.]      5 Due birri.      6 Coperto del suo sacco di confratello di S. Giovanni Decollato, con cappuccio.      7 In espressione di studiata compassione.      8 Abbraccia. [S’usa anche nell’Umbria e a Siena.]      9 [Questo participio è napoletano; ma i Romaneschi l’usano spesso, invece del loro ammazzato.]      10 [“Ah riguardate„ (diceva il confortatore, probabilmente il Principe di Palestrina, a uno de’ due fratelli Missori, mandati al patibolo il 15 gennaio 1685), “riguardate pure un poco il vostro Redentore sopra di una croce inchiodato, tutto mansueto e piacevole, che a sè vi chiama con le braccia aperte, vi attende per abbracciarvi: o cari amplessi, o dolci inviti, e che potete voi più bramare? — Oh signore, — replicò il Missori, sempre crollando il capo, — voi sapete molto ben dire, et anch’io saprei confortare altrui, ma mi si rende impossibile confortar me stesso.„ Relazione ecc. della marchesa Massimi, in Ademollo, Le Giustizie a Roma; Roma, 1881; pag. 161.]