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Io non vo' dir ch'io non viva turbato

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Pietro dei Faitinelli

Aldo Francesco Massera XIII secolo Indice:AA. VV. – Sonetti burleschi e realistici dei primi due secoli, Vol. I, 1920 – BEIC 1928288.djvu sonetti Io non vo’ dir ch’io non viva turbato Intestazione 23 luglio 2020 25% Da definire

S'io veggio in Lucca bella mio ritorno Mugghiando va il leon per la foresta
Questo testo fa parte della raccolta XVIII. Ser Pietro de’ Faitinelli
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XVI

Ma intanto, pur nell’esilio, si rallegra che la signoria di Castruccio
abbia spazzaTo il governo dei demagoghi.

Io non vo’ dir ch’io non viva turbato,
ch’io son di I.ucca nato,
e tengo del taulier la man di fòre:
ma, quando mi rimetto ben per core
5come ’l senno e ’l valore
e ’l nobil sangue v’era diventato;
e Truglio e Luglio e Mastin, Farinato,
Faben, Britto e Casato,
Migliaio e Argomento eran signore,
10e ’l Maestrello cestai’, Puccin tintore
e Cuper carradore,
Nuto, il Feccia, Antel, Vestito e Dato,
Gigliotto fabbro, Ner, Chele, Accordato,
Cinel, Din, Bigi e Mato,
15Cin pattumaio e Vita portatore;
odi, cittá gridata, per mio amore:
s’i’ riacquisti mio onore,
Lucca, è’ piú da piacer, che ’n l’altro stato.
Or non vi può far leghe e furerie
20Vippa, ser Lippo, Lotto e ser Comuccio,
Guercio, Michel, Borguccio,
Bontur né Pecchio, che spazzò le vie;
né Nello, mercenai’ popolaruecio,
germoglia per vigor di compagnie,
25né puote star colie
per tórre a bocca aperta, come ’l luccio.
Deh che ben abbia l’anno, l’ora e ’l die,
che fu signore il nobile Castruccio,
a ponere giú il cruccio:
30c’ha tutte spente queste tirannie.