Il dí men triste
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Questo testo fa parte della raccolta XIII. Da 'Psiche'
XXXVIII
IL DI MEN TRISTE
Eccoti di Merlin l’arca vermiglia:
chiedi ’l futuro di, se te ne cale.
I’so che il saper troppo in terra è male,
e ciò del dimandar mi disconsiglia.
A quel ch’avviene i’ so che s’assimiglia
quel ch’avverrá: né preconoscer vale
ad evitar. Fortuna orba ci piglia
in crudel signoria dal di nataie.
L’oggi e Pier che giá sai tollera in pace:
né raffrettar del tuo dimán l’acquisto,
cui non saputo la speranza infiora.
Chi troppo sa, nell’ampio mondo giace
nudo di desiderio. Il di mcn tristo
è pur sempre, cred’io, quel che s’ignora.
G. Prati, Poesia, 11.