[go: up one dir, main page]

Vai al contenuto

Celia

Da Wikisource.
Giovanni Prati

Olindo Malagodi 1876 Indice:Prati, Giovanni – Poesie varie, Vol. II, 1916 – BEIC 1901920.djvu sonetti Celia Intestazione 23 luglio 2020 25% Da definire

Povero pazzo! Ser Lio
Questo testo fa parte della raccolta XIII. Da 'Psiche'
[p. 185 modifica]

XXIII

CELIA

La celia è fiore che spunta a bacio,
piú bel, se in ombra solitaria brilla:
eli * è frescura di tacito rio
in quella parte lá quando zampilla:
eli’è tripudio d’uccellin che trilla
dopo la pioggia sul ramo natio:
eli’è d’arcane ceneri favilla,
cara favilla, e ti conosco anch’io!
Quando il cor, di tristezze a sé men fabbro,
tregua del suo martir prende alcun poco,
tu mi baleni, o favilletta, al labbro.
Tu mi baleni, e via fuggi col vento;
ma, consolato del tuo dolce foco,
torna il cor, meno immite, al suo lamento.