O spirito gentile, o vero Dante
Questo testo è stato riletto e controllato. |
IN MORTE DI DANTE ALIGHIERI
O spirito gentile, o vero Dante
A noi mortali il frutto della vita,
Dandolo a te la bontà infinita
4Come congruo e degno medïante;
O verissimo in carne contemplante
Di quella gloria là, dove sortita
È l’anima tua santa oggi partita
8Dalla miseria della turba errante;
A te, il quale io credo fermamente,
Rispetto alla tua fede e gran virtute,
11Essere a piè del vero onnipotente,
Mi raccomando; e per la mia salute
Priego che prieghi quella magestade
14Ch’è uno in tre e tre in unitade;
Della cui trinitade
E del cui regno sì bene scrivesti,
17Quanto dimostran tuoi sagrati testi.
(Dal vol. II, p. II, l. III, dell’Istoria della volgar poesia del Crescimbeni, che estrasse questo Sonetto dal Chigiano 580.)