Milione/18
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Quando lo Grande Cane vide che messer Niccolao e messer Mafeo e messer Marco si doveano partire, egli li fece chiamare a sé, e sí li fece dare due tavole d’oro, e comandò che fossero franchi per tutte sue terre e fosseli fatte tutte le spese a loro e a tutta loro famiglia in tutte parti. E fece aparecchiare 14 nave, de le quali ciascuna avea quattro alberi e molto andavano a 12 vele.
Quando le navi furo aparechiate, li baroni e la donna e questi tre latini ebbero preso commiato dal Grande Kane, si misero nelle navi co molta gente; e ’l Grande Kane diede loro le spese per due anni. E vennero navicando bene tre mesi, tanto che giunsero a l’isola Iava, nella quale à molte cose meravigliose che noi conteremo in questo libro.
E quando elli furono venuti, que’ trovaro che Argon era morto (colui a cui andava questa donna). E dicovi sanza fallo ch’entrò nel[e n]avi bene 700 persone senza li marinari; di tutti questi non campò se no 18. È trovaro che la segnoria d’Argon tenea Acatu. Quando ebbero raccomandata la donna e fatta l’ambasciata che gli era imposta dal Grande Kane, presero comiato e misersi a la via. E sappiate che Acatu donò a li tre latini, mesaggi del Grande Kane, 4 tavole d’oro [...] e l’altra era piana, ove era iscritto che questi tre latini fossero serviti e ’norati e dato loro ciò che bisognava per tutta sua terra. E cosíe fue fatto: ché molte volte erano acompagnati da 400 cavalieri e piú e men[o], quando bisognava.
Ancora vi dico per riverenza di questi tre mesaggi, che ’l Grande Cane sí fidava di loro che egli gli afidò la reina Cacesi e la figliuola del re de’ Mangi, che le dorvesser menare ad Argon, al signore di tuttutto il Levante; e cosí fu fatto. E queste reine li tenevano per loro padri, e cosí gli ubidiano; e quando questi si partiro per tornare in loro paese, queste reine pia(n)sero di grande dolore. Sapiate che, poscia che due sí grandi reine furono fidate a costoro di menare a loro segnori sÍ a lunga parte, ch’egli erano bene amati e tenuti in grande capitale.
Partiti li tre mesaggi d’Acatu, sí se ne vennero a Trapisonde, e poscia a Costantinopoli, e poscia a Negropont ’e poscia a Vinegia; e questo fue de l’anni 1295.
Or v’ò conta[to] lo prolago del libro di messer Marco Polo, che comincia qui.