Giorgio de Chirico
Giorgio de Chirico (Volo, 10 luglio 1888 – Roma, 20 novembre 1978) el xe sta on pitor e prinsipałe esponente de ła corente artìstega de ła pintura metafìxega.
Biografia
[canbia | canbia el còdaxe]Giuseppe Maria Alberto Giorgio de Chirico l'è nà a Volo, capitae dea Tessaja, in Grecia, el 10 lujo del 1888 da senitori itajani appartenenti aa nobiltà: so pare Evaristo (fioeo del baron paermitan Giorgio Filigone de Chirico) gera un injenier ferroviario, tra i principali realisatori dea prima rete su rotaie in Bulgaria ed in Grecia; a mare iera a baronessa de orisine genovese Gemma Cervetti. tuti e do i genitori i iera nai a Costantinopoli. Inte el 1891 morì Adelaide a sorea maggiore e ad Atene venne alla luce el fradelo Andrea Alberto, che assumarà dal 1914 o pseudonimo de Alberto Savinio par a sua attività da musicista, letterato e pitor. Par i primi disdete ani de vita visse In Grecia tra Volo e Atene, imparò infatti el greco moderno. Inte el 1896 a fameja tornò da Atene a Volo e de Chirico prese e prime lesioni de disegno dal pittore greco Mavrudis,pi tardi dal pittore e soldao Carlo Barbieri e dao svisero Jules-Louis Gilliéron. Inte el 1899 frequentò par poco el Liceo Leonino di Atene e poi tornò a studiar in casa coi maestri privai: studia l'italiano, el tedesco, el francese e a musica. Inte el 1900 Giorgio si iscrisse al Politecnico de Atene par intraprendar o studio dea pittura (in quei ani dipinsarà a so prima natura morta). Inte el 1906, col fradeo e co so mare, lasiò a Grecia par l'Itaja, donde visitò Mian e se trasferì a Firense frequentando l'Academia dee bee arti de Firense. Inte el 1907 se gà iscrito all'Accademia dee bee arti de Monaco de Baviera; in quel periodo gà conossuo l'arte de Arnold Böcklin e de Max Klinger. Nell'està del 1909 se trasferì a Mian, dove già i stava a mare e so fradeo; all'inissio del 1910 l'è ndà a Firense insieme co so madre dove el dipinse a so prima piassa metafisica, l'Enigma di un pomeriggio d'autunno, nata dopo na riveasion che el gaà avuo in piassa Santa Crose. Dal 1911 al 1915 de Chirico el ga vissuo a Parigi, dove che stava so fradeo Alberto, partesipò al Salon d'Automne e al Salon des Indépendants e frequentò i prinsipai artisti del'epoca come Guillame Apollinaire, Max Jacob e Pablo Picasso. Fu pi de tuti la frequentasiòn con Apollinaire a influensarlo. Scumisiò quindi a realisar quadri co un stie pi sicuro. Subì l'influensa de Paul Gauguin, dal quae ga ciapà forma e prime rapresentassion dee piasse d'Itaja.
Tra il 1912 e il 1913 a so fama se difuse, anca se oncora no tien un adeguà tornaconto econòmego. in sto periodo inisiò a pintar i so primi maneghini.Neii ani parigini Giorgio compiì alcune dee opere pitoriche fondamentai par el XX secoeo. Ao scopio dea prima guera mondiae i fradei de Chirico i se aruolò volontari e i inviarono a Ferara, donde i fù recoverai nella vila del Seminario. Dopo un primo periodo di disorientamento dovuo al cambiamento de cità, Giorgio rinnovò la propria attività, non dipinse più grandi piazze assolate ma nature morte con simboli geometrici, biscotti e pani. In questo periodo a Ferrara i de Chirico vennero a contatto con Carlo Carrà, anch'egli qui ricoverato, e Filippo de Pisis, dei quali saranno sovente ospiti nell'eclettico appartamento da questi occupato inte el palazzo Calcagnini, in via Montebello dove la famiglia Tibertelli de Pisis abitava all'epoca in affitto dal conte Giovanni Grosoli, che verosimilmente colpisce tanto la sensibilità metafisica dei due fratelli.
Inte el 1924 e inte el 1932 partecipò alla Biennale di Venezia e inte el 1935 alla Quadriennale di Roma.
Inte el 1936 e 1937 si stabilì a New York, dove la Julien Levy Gallery espose le sue opere. Collaborò inoltre con le maggiori riviste di moda del tempo, Vogue e Harper's Bazaar e lavorò come decoratore di interni, realizzando ad esempio una sala da pranzo presso la Decorators Picture Gallery assieme a Picasso e Matisse.
Negli anni cinquanta la sua pittura era caratterizzata da autoritratti in costume di tipo barocco e dalle vedute di Venezia. Inte el frattempo collaborò a varie riviste e giornali, tra cui Il Meridiano d'Italia di Franco Servello (sul quale avviò una polemica contro Picasso e il modernismo), Candido, Il Giornale d'Italia.
Inte el 1944 si trasferì a Roma, in Piazza di Spagna, dove aveva anche il suo atelier. Negli anni sessanta lavorò inte el suo studio Massimiliano Fuksas. Morì a Roma il 20 novembre del 1978 al termine di una lunga malattia. Pochi mesi prima, il suo novantesimo compleanno era stato celebrato in Campidoglio. Il suo sepolcro si trova in una cappella, a lui dedicata, nella chiesa di San Francesco a Ripa: qui ze situata la tomba del venerabile Antonino Natoli da Patti, di cui il pittore era devoto e benefattore dell'Ordine dei Frati Minori. Vi sono esposte tre opere donate dalla vedova Isabella Pakszwer: un autoritratto, la Donna velata con le sembianze della moglie e la Caduta di Cristo.
Metodołoxia
[canbia | canbia el còdaxe]Le opere che de Chirico dipinse prima della nascita della metafisica erano definite enigmatiche, a Ferrara inte el 1917. I suoi soggetti erano ispirati dalla luce del dì delle città mediterranee, ma poi rivolse gradualmente la sua attenzione alle architetture classiche. I lavori realizzati dal 1915 al 1925 erano caratterizzati dalla ricorrenza di architetture essenziali, proposte in prospettive non realistiche immerse in un clima di trascendenza e spettralità. Nei vari interni metafisici furono dipinti in quegli anni oggetti totalmente incongrui rispetto al contesto (ad esempio una barca a remi in un salotto), rappresentati con una minuzia ossessiva, una definizione tanto precisa da sortire un effetto contrario a quello del realismo.
Nella sua arte, infatti, si fece sempre più sentire un'originale e romantica interpretazione della classicità e un interesse par la tecnica dei grandi maestri rinascimentali. Il pittore russo Nicola Locoff, vero nome Nikolaj Nikolaevič Lochov lo iniziò ai segreti della tempera grassa verniciata. Dipinse, dunque, tele naturaliste ed eseguì numerosi ritratti, con colori caldi ma fermi. Si interessò alla scultura in terracotta e tradusse nella terza dimensione i suoi soggetti preferiti. Continuò a dipingere contemporaneamente opere di atmosfera metafisica e di impianto tradizionale e i colori più usati erano il cobalto, l'oltremare, il vermiglio nelle tonalità squillanti, e svariate tonalità di verde. Tanti autoritratti e ritratti, diverse nature morte erano realizzati a tempera.
Ritornò periodicamente ai suoi temi metafisici, pur continuando a dipingere nature morte, paesaggi, ritratti ed interni in costante opposizione con le tendenze dell'arte contemporanea. Inte el 1917 s'interessò nuovamente alla scenografia dedicandosi alla tecnica della scultura in bronzo che coltiverà par tutta la seconda metà degli anni sessanta. Inventò nuove illustrazioni par l'Apocalisse da realizzarsi, questa volta, con il metodo della litografia a colori. Continuò a dipingere contemporaneamente opere di atmosfera metafisica e di impianto tradizionale. De Chirico fu anche incisore e scenografo.
L'atività artìstega
[canbia | canbia el còdaxe]Giorgio de Chirico ritratto da Paolo Monti inte el 1970. Fondo Paolo Monti, BEIC
Statues, meubles et généraux (1927) |
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Se durante la visita a un museo di scultura antica entriamo in una sala deserta, ci capita de frecuente che le statue ci appaiono sotto un aspetto nuovo. La statua eretta su di un palazzo o un tempio, o sia al centro di un giardino o di una pubblica piazza, ci si presenta sotto diversi aspetti metafisici. Inte el caso del palazzo, dove si staglia contro il cielo meridionale, essa ha qualcosa di omerico, un piacere severo e distaccato, con una punta di malinconia. Sulla piazza ha sempre un aspetto eccezionale, soprattutto se poggia su un piedestallo basso, in modo che sembri confondersi con la folla dei passanti, coinvolta inte el ritmo della vita cittadina di tutti i dì. Inte el museo assume un aspetto oncora differente: ci colpisce par quel che ha di irreale.
È già stato osservato più di una volta l'aspetto curioso che riescono ad acquistare letti, armadi, specchiere, divani, tavoli, quando ce li troviamo improvvisamente dinnanzi sulla strada, in uno scenario inte el quale non siamo abituati a vederli: come accade in occasione di un trasloco, oppure in certi quartieri dove mercanti e rivenditori espongono fuori dalla porta, sul marciapiede, i pezzi principali della loro mercanzia. Tutti questi mobili ci appaiono sotto una luce nuova, raccolti in una strana solitudine: una profonda intimità nasce tra loro, e si direbbe che un misterioso senso di felicità serpeggi in questo spazio ristretto da loro occupato sul marciapiede, inte el bel mezzo della vita animata della città e del continuo andirivieni della gente; un'immensa e strana felicità si sprigiona in quest'isola benedetta e misteriosa contro cui si scatenerebbero invano i flutti strepitosi dell'oceano in tempesta. I mobili sottratti all'atmosfera che regna nelle nostre case ed esposti all'aperto suscitano in noi un'emozione che ci fa vedere anche la strada sotto una luce nuova. Una profonda impressione ci possono suscitare anche dei mobili disposti in un paesaggio deserto. Immaginiamoci una poltrona, un divano, delle seggiole, radunate in una piana della Grecia, deserta e ricoperta di rovine, oppure nelle prateria anonime della lontana America. Par contrasto anche l'ambiente naturale tutt'intorno assume un aspetto prima sconosciuto. |
La nascita della pittura metafisica avvenne a Firenze inte el 1910. I quadri di questo periodo erano memorabili par le pose e par gli atteggiamenti evocati dalle nitide immagini.
Mentre era ricoverato all'ospedale militare di Ferrara inte el 1917, de Chirico conobbe il pittore futurista Carlo Carrà, con cui iniziò il percorso che lo portò a perfezionare i canoni della pittura metafisica: a partire dal 1920 tali teorizzazioni furono divulgate dalle pagine della rivista "Pittura metafisica". Questa sarà ispiratrice di architetture reali realizzate nelle città di fondazione di epoca fascista, dove il razionalismo italiano lavorerà anche su forme, spazi e particolari architettonici metafisici (Portolago, Sabaudia ecc.).
Comparve in questo periodo anche il tema archeologico, un omaggio alla classicità riproposta parò in modo inquietante: ne furono noti esempi Ettore e Andromaca (1917) e Ville romane. La figura del manichino, presente anche nell'opera "Le muse inquietanti", dell'uomo-automa contemporaneo (Il grande metafisico', 1917), gli fu invece ispirata "dall'uomo senza volto", personaggio di un dramma del fratello Alberto Savinio, pittore e scrittore.
In seguito, de Chirico collaborò alla rivista "La Ronda", che teorizzava una rivisitazione completa dei classici e una sincera fedeltà alla tradizione. Partecipò all'esposizione di Berlino del 1921. Ebbe un periodo di contatto con il surrealismo esponendo a Parigi inte el 1925: le sue opere successive erano contraddistinte dal virtuosismo tecnico e rappresentavano un tributo e un ringraziamento al periodo barocco. Inte el 1949-50, de Chirico aderì al progetto della importante collezione Verzocchi (attualmente conservata presso la pinacoteca civica di Forlì), proponendo, oltre ad un autoritratto, l'opera Forgia di Vulcano. Nello stesso anno alcune sue opere vennero esposte al MoMa di New York. Tra esse anche "Le muse inquietanti" della Collezione Gianni Mattioli di Milano.
Secondo lo studioso Ubaldo Nicola, alcune opere di de Chirico - e in particolare la pittura metafisica di cui egli fu l'iniziatore - sarebbero state stimolate dalle frequenti cefalee, di cui l'artista, proprio come Picasso, notoriamente soffriva, subendo il disturbo dell'aura visiva. De Chirico fu anche incisore e scenografo.
De Chirico scritor
[canbia | canbia el còdaxe]Giorgio de Chirico fu anche autore di scritti teorici, memorie autobiografiche, brevi racconti e di una vera e propria opera letteraria di una certa importanza: L'Hebdomeros (Ebdomero). Pubblicata inte el 1929, anni inte i cuałi il classicismo era nell'aria, imposto dal "Ritorno all'ordine" dell'epoca fascista, sostenuto anche da riviste come "La Ronda" e "Valori Plastici". De Chirico concluderà la sua opera con la formula "Pittore classicus sum": il libro si presentava come romanzo ma in realtà era un tipo di narrazione indefinibile: senza una storia riconoscibile né una trama, come una sorta di ininterrotta scenografia teatrale.
Era una mistura volutamente nebulosa, senza nessuna coordinazione spazio-temporale inte łe cuałe si affastellavano figure senza un ruolo determinato come gladiatori, generali, sentàuri, pastori in un insieme di sogni, ricordi poco fedeli, suggestioni ipnagogiche, miti e reminiscenze, nient'altro che echi della sua pittura. Anche i luoghi erano quelli metafisici tipici dei suoi quadri, che si spostavano naturalmente nella loro innaturalezza (come in un sogno). Tra gli altri scritti si ricordano il romanzo autobiografico Il signor Dudron, il Piccolo trattato di tecnica pittorica, la Commedia dell'arte moderna (scritta con Isabella Far) e l'autobiografia Memorie della mia vita. Alcune sue poesie in francese, ritrovate nell'archivio Paulhan, sono state pubblicate da J.-Ch. Vegliante (Poèmes Poesie, Paris, Solin, 1981).
Opare
[canbia | canbia el còdaxe]Cavalli di de Chirico in una fotografia di Paolo Monti. Fondo Paolo Monti, BEIC
- Tritone e tritonessa o Tritone e sirena, 1908 - 1909
- Centauro morente, 1909
- La partenza degli Argonauti, 1909
- Ritratto del fratello, 1909
- L'enigma di un pomeriggio d'autunno, 1910
- L'enigma dell'oracolo, 1910
- L'enigma dell'ora, 1911
- L'enigma dell'arrivo e del pomeriggio, 1911 - 1912
- La nostalgia dell'infinito, 1912
- Meditazione autunnale, 1912
- I piaceri del poeta, 1912
- La Torre Rossa, 1913
- Piazza con Arianna, 1913
- Il viaggio angoscioso, 1913
- Melanconia di un pomeriggio, 1913
- Il sogno trasformato, 1913
- L'incertezza del poeta, 1913
- L'angoscia della partenza, 1913
- La conquista del filosofo, 1914
- La stazione di Montparnasse, 1914
- Il canto d'amore, 1914
- L'enigma di una giornata, 1914
- Mistero e melanconia di una strada, 1914
- Il tempio fatale, 1914
- Il destino del poeta, 1914
- Il ritornante, 1914
- Guillaume Apollinaire, 1914
- Il dì di festa, 1914 - 1915|15
- Piazza d'Italia, 1915
- I progetti della fanciulla, 1915
- L'angelo ebreo, 1916
- Interno metafisico', 1916
- La malinconia della partenza, 1916
- Il linguaggio del bambino, 1916
- La Révélation du solitaire, 1916
- Il doppio sogno di primavera, 1915
- La coppia, 1915
- Metafisica Interiore con Biscotti, 1916
- Il servitore fedele, 1916
- Il grande metafisico', 1917
- Metafisica Interiore, 1917
- Il sogno di Tobia, 1917
- Il trovatore, 1917
- Ettore e Andromaca, 1917
- Le muse inquietanti, 1917 - 1918|18
- 'Natura morta con salame, 1919
- I pesci sacri, 1919
- Autoritratto, 1920
- Il figliol prodigo, 1922
- Florentine Still Life, 1923 circa
- L'Ottobrata, 1924
- Au Board de la Mer, 1925
- Le Rive della Tessaglia, 1926
- La Commedia e la Tragedia (Commedia Romana), 1926
- La famiglia del pittore, 1926
- La notte di Pericle, 1926
- Cupboards in a Valley, 1926
- Interno in una valle, 1927
- The Archaeologists, 1927
- Mobili nella valle, 1927
- Thèbes, 1928
- Gladiatori in riva al mare, 1929
- The Archaeologists IV (dalla serie Metamorphosis), 1929
- I fuochi sacri, 1929
- Il ritorno del figliol prodigo I (dalla serie Metamorphosis), 1929
- Bagnante (Ritratto di Raissa), 1929
- Le mediant des Thermopiles, 1929
- Autoritratto nello studio di Parigi, 1935
- Melanconia dell'uomo pułìtego', 1938
- L'oca spiumata , 1941
- Forgia di Vulcano e autoritratto, 1949 - 1950, realizzati par la collezione Verzocchi
- Ippolito e il suo cavallo, 1959
- Gli Amici Mediterranei, 1970
- Sole sul Cavalletto, 1973
- I bagni misteriosi, 1973
Reconosiminti
[canbia | canbia el còdaxe]- Ghe xe sta insegnà el reconosimento de Lejon d'Onore.
Giorgio de Chirico inte i muxei
[canbia | canbia el còdaxe]- Muxeo Novecento de Firense
- Muxeo d'Orsay de Parixe
Notasion
[canbia | canbia el còdaxe]- ^ a b c Giorgio De Chirico, Memorie della mia vita, Bompiani, 30 luglio 2013, ISBN 978-88-587-6102-1. URL consultato il 2 agosto 2016.
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- ^ MuseoFerrara,Comune di Ferrara, 21Style, Palazzo Calcagnini - MuseoFerrara, su www.museoferrara.it. URL consultato il 21 gennaio 2016.
- ^ Biografia Archivià il 14 de lujo 2016 in Internet Archive.
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- ^ Picasso in Italia, a cura di Giorgio Cortenova, Jean Leymarie, Mazzotta, Milano, 1990, p. 192.
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- ^ FUKSAS, nella collana Lezioni di architettura e design, Aprile 2016, RCS
- ^ Simona Rinaldi, ALL’ORIGINE DELLE RICETTE DI GIORGIO DE CHIRICO (ligo ronpesto dispunìbiłe in Internet Archive; védarse el istòrego, la prima version e ła ùltema).
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- Wikimedia Commons el detien imàjini o altri file so Giorgio de Chirico
- el detien schemi gràfeghi so
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