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habeo (vai alla coniugazione) seconda coniugazione (paradigma: habĕo, habes, habui, habitum, habēre)

  1. (riferito a oggetti, proprietà) avere, possedere, detenere, essere in possesso di
  2. (riferito a qualità, caratteristiche o concetti astratti) avere, possedere
  3. (riferito a sentimenti, sensazioni) provare, sentire
  4. (riferito all'età) avere
  5. trattenere, mantenere presso di
  6. comandare su, governare, gestire, avere potere su
  7. (seguito da un verbo all'infinito) potere, essere in grado di
  8. (seguito da un verbo all'infinito o da gerundivo) dovere, essere tenuto a
  9. fare, compiere, svolgere
  10. considerare, ritenere, giudicare, valutare
  11. causare, provocare, arrecare, cagionare
  12. disporre, ordinare, comandare
  13. (solitamente con un pronome riflessivo o al passivo) trovarsi, stare, vivere, abitare (in un luogo)
hă | bĕ | ō
  • (pronuncia classica) IPA: /hɐ̯.βɛ̯.oː/
  • (pronuncia ecclesiastica) IPA: /ˈa.be.o/

Ascolta la pronuncia (pronuncia classica) :

dal proto-indoeuropeo *gʰeh₁bʰ-, "prendere"; verbi di significato simile e derivanti dalla stessa radice si ritrovano nel proto-italico e in numerose lingue italiche antiche, come l'osco o l'umbro. Etimologicamente correlato inoltre all'irlandese gabh e al tedesco geben

  • per indicare possesso, soprattutto in riferimento a sostanze materiali, accanto ai verbi habeo o teneo è comune in latino l'utilizzo del dativo + il verbo sum (il cosiddetto "dativo di possesso"); in tale costruzione la cosa posseduta è il soggetto di sum, e la persona che possiede va in dativo: ad es. duo filii mihi sunt, "io ho due figli"
  • l'utilizzo di habeo per indicare l'età (tot annos habeo) è relativamente tarda; nel latino classico dei primi secoli è più comune la formula tot annos natus sum
  • si noti che a differenza che in italiano e nella maggior parte delle lingue romanze, il verbo in latino non è irregolare, ma segue le normali uscite della seconda coniugazione
  • ancora, in latino classico habeo non è mai utilizzato come ausiliare per la costruzione dei tempi verbali composti (l'unico ausiliare latino è sum, esclusivamente per le forme passive perfette); l'impiego come ausiliare si andò affermando gradualmente nel passaggio al volgare
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