Torre Eiffel

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Citazioni sulla torre Eiffel.

• Chissà a che serve! Però non è dorata come me l'immaginavo. Vista da lontano è quasi più piccola di quella che ho sul comodino. Dicono che almeno una volta al mese c'è qualche innamorato che si butta di sotto. Che scemi! (Il conformista)
• Dovrei andare a Parigi e buttarmi dalla Torre Eiffel. Se prendessi un Concorde potrei essere morto tre ore prima. (Tutti dicono I love you)
• Gli studiosi di simboli spesso osservavano come la Francia – paese famoso per il masochismo, l'adulterio e i suoi capi di Stato insicuri e di bassa statura come Napoleone e Pipino il Breve – non avrebbe potuto scegliere un simbolo nazionale più adatto di quello: un fallo eretto, alto trecento metri. (Dan Brown)
• Ho lasciato Parigi, anzi la Francia, perché la Torre Eiffel cominciava a darmi troppo sui nervi. (Guy de Maupassant)
• Il mio desiderio più selvaggio? Fare l'amore sulla Tour Eiffel sotto la pioggia a Capodanno. (Summer Altice)
• – Il nostro viaggio a Parigi fu per l'esposizione dell'89, quando hanno inaugurato la Torre Eiffel.
  – Come le è sembrata?
  – Oh, Cornelia e io a vederla siamo quasi svenute!
  – Ma se avete aspettato la sera quando l'hanno illuminata!
  – È una straordinaria opera d'ingegneria.
  – È una macchia in una città perfetta. [...]
  – Per me quello che la torre rappresenta è il progresso e che anche l'impossibile è possibile. (The Knick)
• L'uomo esiste da 32000 anni. Il fatto che siano occorse centinaia di milioni di anni per preparare il mondo per lui è una prova del fatto che esso fu creato per l'uomo. Suppongo che sia così, non lo so di sicuro. Se la torre Eiffel rappresentasse l'attuale età del mondo, lo strato di vernice sulla punta del suo pinnacolo rappresenterebbe la durata dell'uomo, e tutti percepirebbero che quel sottile strato fu ciò per cui fu costruita la torre. Io credo che lo percepirebbero, ma non lo so di sicuro. (Mark Twain)
• Mi piace anche la Torre Eiffel, ma non posso averla nel mio giardino. (José Mourinho)
• Quello che mi piace fare di più quando torno a Parigi è piazzarmi sotto la Torre Eiffel al tramonto, aspettare quelli che si buttano di sotto, e provare ad individuarne la nazionalità in base all'urlo che lanciano prima di sfracellarsi al suolo. (La leggenda del pianista sull'oceano)
• Un parigino non ci sale che per buttarsi giù per disperazione. (Ninotchka)