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Barack Obama

politico e avvocato statunitense, 44º presidente degli Stati Uniti d'America (2009-2017)
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Barack Hussein Obama Jr. (1961 – vivente), politico statunitense, 44° Presidente degli Stati Uniti d'America.

Barack Obama nel 2005
Medaglia del Premio Nobel
Medaglia del Premio Nobel
Per la pace (2009)

Citazioni di Barack Obama

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  Citazioni in ordine temporale.

  • Non c'è un'America progressista e un'America conservatrice – ci sono gli Stati Uniti d'America. Non c'è un'America nera e un'America bianca, un'America latina e un'America asiatica: ci sono gli Stati uniti d'America. [...] Veneriamo un dio onnipotente negli stati blu [a maggioranza democratica] e non amiamo che gli agenti federali ficchino il naso nelle nostre biblioteche negli stati rossi [a maggioranza repubblicana]. Prepariamo il campionato di basket negli stati blu e abbiamo amici gay negli stati rossi. Alcuni patrioti si sono opposti alla guerra in Iraq e alcuni patrioti l'hanno sostenuta. Siamo un solo popolo, abbiamo tutti prestato giuramento di fedeltà alla bandiera, difendiamo tutto gli Stati uniti d'America. (dal discorso del luglio 2004 al convegno democratico[1])
  • L'idea che non parlare a un paese sia una punizione – ovvero l'idea che ha guidato la sua amministrazione [di George W. Bush] è ridicola. (durante la campagna elettorale per le presidenziali nel 2007[2])
  • [Ha mai letto Reinhold Niebuhr?] Mi piace molto. È uno dei miei filosofi preferiti. Da lui traggo l'irrefutabile idea che nel mondo esistano il male grave, le avversità e il dolore. E che noi dobbiamo essere umili e modesti nella nostra convinzione di poter eliminare queste cose. Ma questo non deve servirci come giustificazione per il cinismo e per l'inazione. Ho tratto da lui... la percezione che dobbiamo compiere questi sforzi nella consapevolezza che sono duri, senza oscillare fra un idealismo ingenuo ed un amaro realismo.
I love him. He's one of my favorite philosophers.
I take away the compelling idea that there's serious evil in the world, and hardship and pain. And we should be humble and modest in our belief we can eliminate those things. But we shouldn't use that as an excuse for cynicism and inaction. I take away ... the sense we have to make these efforts knowing they are hard, and not swinging from naïve idealism to bitter realism.
[3]
  • [I miei genitori mi hanno] dato un nome africano, Barack, che vuol dire "benedetto" pensando che in un'America tollerante il nome che si porta non sia un ostacolo al successo. Hanno immaginato che sarei andato nelle migliori scuole del paese anche se non erano ricchi, perché in un'America generosa non si ha bisogno di essere ricchi per realizzare le proprie potenzialità.[1]
  • Quando abbiamo superato delle prove apparentemente insuperabili; quando ci hanno detto che non eravamo pronti o che non dovevamo provare o che non potevamo, generazioni di americani hanno risposto con una semplice frase che riassume lo spirito di un popolo.
    Sì, noi possiamo.
    Questa frase era scritta nei documenti fondatori che dichiaravano il destino di un paese.
    Sì, noi possiamo.
    È stata mormorata dagli schiavi e dagli abolizionisti, aprendo uno spiraglio di luce verso la libertà nella notte più buia.
    Sì, noi possiamo.
    Lo hanno cantato i migranti che lasciavano terre lontane e i pionieri che progredivano verso ovest nonostante una natura spietata.
    Sì, noi possiamo.
    È stato l'appello degli operai che si organizzavano in sindacati; delle donne che lottavano per il diritto di voto; di un presidente che ha fatto della Luna la nostra nuova frontiera; e di un re che ci ha portato in cima alla montagna e ci ha mostrato la strada verso la Terra promessa.
    Sì, noi possiamo avere giustizia e uguaglianza. Sì, noi possiamo avere possibilità e prosperità. Sì, noi possiamo guarire questa nazione. Sì, noi possiamo riparare questo mondo.
    Sì, noi possiamo. (dal discorso della campagna elettorale nel New Hampshire del 10 gennaio 2008[1])
  • Il mondo deve impedire all'Iran di acquisire armi nucleari e lavorare per eliminare il programma nucleare nordcoreano. Nel perseguire questo obiettivo, non dobbiamo mai escludere l'opzione militare.[4]
  • Il momento americano non è passato. Respingo quei cinici che dicono che questo nuovo secolo non possa essere un altro in cui, con le parole di Franklin Roosevelt, guideremo il mondo nella battaglia contro il male e nella promozione del bene. Io credo ancora che l'America sia l'ultima e migliore speranza sulla terra.[4]
  • Nessun presidente deve mai esitare a usare la forza, unilateralmente se è necessario, per proteggere noi stessi e i nostri interessi vitali quando siamo attaccati o minacciati di essere attaccati.[4]
  • Vai in queste piccole cittadine della Pennsylvania, e come in molte cittadine del Midwest i posti di lavoro se ne sono andati 25 anni fa e non sono stati rimpiazzati da niente. I cittadini passano attraverso l'amministrazione Clinton e poi quella Bush, e ogni governo che arriva dice che in qualche modo queste comunità risorgeranno, ma non succede niente. Non è sorprendente, allora, che diventino rancorosi e amareggiati, che si aggrappino alle armi o alla religione o all'antipatia verso chi non è come loro o a sentimenti anti-immigrazione o a opinioni contro il libero mercato, per spiegare le loro frustrazioni.[5]
  • Questa sera, dopo cinquantaquattro combattutissime sfide, la nostra stagione delle primarie si è finalmente conclusa. Sono passati sedici mesi da quando ci siamo riuniti per la prima volta, sui gradini del vecchio palazzo del Parlamento statale dell'Illinois, a Springfield. Abbiamo percorso migliaia di miglia. Abbiamo ascoltato milioni di voci. E grazie a quello che voi avete detto, grazie al fatto che voi avete deciso che a Washington deve arrivare il cambiamento, grazie al fatto che voi avete creduto che quest'anno dovrà essere diverso da tutti gli altri anni, grazie al fatto che voi avete scelto di dare ascolto non ai vostri dubbi o alle vostre paure ma alle vostre speranze e aspirazioni più grandi, questa notte noi scriviamo la parola fine di uno storico viaggio con l'inizio di un altro viaggio, un viaggio che porterà un'alba nuova e migliore per l'America. Questa notte, io posso venire da voi e dire che sarò il candidato del Partito democratico alla presidenza degli Stati Uniti.[6]
Tonight, Minnesota, after fifty-four hard-fought contests, our primary season has finally come to an end. Sixteen months have passed since we first stood together on the steps of the Old State Capitol in Springfield, Illinois. Thousands of miles have been traveled. Millions of voices have been heard. And because of what you said – because you decided that change must come to Washington; because you believed that this year must be different than all the rest; because you chose to listen not to your doubts or your fears but to your greatest hopes and highest aspirations, tonight we mark the end of one historic journey with the beginning of another – a journey that will bring a new and better day to America. Tonight, I can stand before you and say that I will be the Democratic nominee for President of the United States.[7]
  • America, questo è il nostro momento. Questa è il nostro tempo. Il tempo di voltare pagina rispetto alle politica del passato. Il tempo di apportare una nuova energia e nuove idee alle sfide che abbiamo di fronte. Il tempo di offrire una direzione nuova al Paese che amiamo.[6]
America, this is our moment. This is our time. Our time to turn the page on the policies of the past. Our time to bring new energy and new ideas to the challenges we face. Our time to offer a new direction for the country we love.[7]
[...] I'm running for president is I can't be Bruce Springsteen.[9]
  • Per gli uomini e donne in ogni città e paese di questa nazione, per realizzare il loro sogno americano. E in Florida e in America, in quest'ultima settimana, se busserai ad alcune porte per me, Se farete delle telefonate per me, se andrete su barackobama.com e scoprirete dove votare e se resterete con me, al mio fianco, allora vi prometto che non solo vinceremo le elezioni, ma lo faremo insieme e insieme cambieremo questo paese e cambieremo il mondo. Grazie. Dio vi benedica e possa Dio benedire gli Stati Uniti d'America.
For men and women in every city and town across this nation, to achieve their American dream. And Florida, and America, in this last week, if you will knock on some doors for me, if you will make calls for me, if you go to BarackObama.com and find out where to vote, if you'll stand with me and fight by my side and cast your ballot for me, then I promise you, we will not just win Florida, we will win this election and together we will change this country and change the world. Thank you. God bless you, and may God bless the United States of America.[10]
  • [...] se busserete alle porte per me – se farete telefonate per me – se andrete su BarackObama.com e scoprirete dove votare – se mi sosterrete, e se lotterete al mio fianco e voterete per me, allora vi prometto che non solo ci aggiudicheremo la Florida, ma vinceremo questa elezione e insieme cambieremo questo paese e cambieremo il mondo. Grazie! Dio Vi benedica e possa Dio benedire gli Stati Uniti d'America!
[...] if you will knock on some doors for me—if you will make some calls for me—il you will go to BarackObama.com and find out where to vote—if you will stand with me, and fight by my side, and cast your ballot for me, then I promise you, we will not just win Florida, we will win this election and together we will change this country and change the world. Thank You! God bless You, and may God bless United States of America![11]
  • Se ancora c'è qualcuno che dubita che l'America non sia un luogo nel quale nulla è impossibile, che ancora si chiede se il sogno dei nostri padri fondatori è tuttora vivo in questa nostra epoca, che ancora mette in dubbio il potere della nostra democrazia, questa notte ha avuto le risposte che cercava.[12]
If there is anyone out there who still doubts that America is a place where all things are possible, who still wonders if the dream of our founders is alive in our time, who still questions the power of our democracy, tonight is your answer.[13]
  • Questa è la nostra epoca: dobbiamo rimettere tutti al lavoro, spalancare le porte delle opportunità per i nostri figli, ridare benessere e promuovere la causa della pace, reclamare il Sogno Americano e riaffermare quella verità fondamentale: siamo molti ma siamo un solo popolo. Viviamo, speriamo, e quando siamo assaliti dal cinismo, dal dubbio e da chi ci dice che non potremo riuscirci, noi risponderemo con quella convinzioni senza tempo e immutabile che riassume lo spirito del nostro popolo: Yes, We Can.[12]
This is our moment. This is our time, to put our people back to work and open doors of opportunity for our kids; to restore prosperity and promote the cause of peace; to reclaim the American Dream and reaffirm that fundamental truth, that, out of many, we are one; that while we breathe, we hope. And where we are met with cynicism and doubts and those who tell us that we can't, we will respond with that timeless creed that sums up the spirit of a people: Yes, we can.[13]
  • Se qualcuno spedisse razzi nella mia casa dove dormono le mie due figlie la notte, farei tutto per fermarlo, e mi aspetto che Israele faccia lo stesso.
If somebody was sending rockets into my house where my two daughters sleep at night, I would do everything to stop that, and would expect Israel to do the same thing.[14]
  • [Sulle armi nucleari] Come unica potenza ad aver usato la bomba atomica, gli Stati Uniti hanno la responsabilità morale di agire. Per questo oggi annuncio con chiarezza e convinzione l'impegno dell'America a perseguire la pace e la sicurezza di un mondo senza armi atomiche. Non sono un ingenuo, so bene che questo obiettivo non sarà raggiungibile in tempi brevi e magari non vivrò abbastanza da vedere il completamento della missione. Ma oggi dobbiamo ignorare le voci che ci dicono che il mondo non può cambiare.[15]
  • [Sulle armi nucleari] So bene che alcune persone dubiteranno di un progetto così ambizioso. Alcune persone non credono a una reale collaborazione internazionale, sentono parlare di un mondo senza armi nucleari e pensano che non valga la pena porsi un obiettivo apparentemente irraggiungibile. Ma non lasciatevi ingannare, sappiamo bene dove porta quella strada.[15]
  • Se noi crediamo che la diffusione delle armi nucleari sia inevitabile, allora stiamo ammettendo in qualche forma che l'uso delle stesse armi sarà inevitabile. (da un discorso tenuto a Praga il 5 aprile 2009[2])
  • Il Pontefice [Benedetto XVI] gode del mio massimo rispetto personale, come figura che unisce una grande cultura a una grande sensibilità. L'opera che ha svolto per il dialogo fra le fedi è notevole.[16]
  • In un'epoca senza blogs, email, cellulari e satellite, LUI era la notizia[17]. Il Paese ha perso un'icona e un amico caro. Walter fu sempre qualcosa in più di un conduttore: qualcuno a cui ci potevamo affidare perché ci guidasse attraverso i temi più importanti del giorno, la voce della certezza in un mondo incerto. Era come uno di famiglia. Ci invitava a credergli e non ci deluse mai.[18]
  • Non siamo venuti qui per temere il futuro. Siamo venuti qui per crearlo.[19]
We did not come to fear the future. We came here to shape it.[20]
  • Be', non è proprio il modo in cui pensavo di svegliarmi oggi. Dopo aver avuto la notizia, Malia è entrata e ha detto: papà, hai vinto il Nobel per la Pace ed è il compleanno di Bo (il cane). E poi Sasha ha aggiunto: e sta arrivando un week-end lungo. È bene avere bambini che mantengano le cose entro una prospettiva.[21]
  • [Consegnando un premio a Bruce Springsteen] In una occasione come questa mi piace ricordare che io sarò anche il presidente, ma lui è e resta il Boss.[22]

Repubblica.it, 4 giugno 2009.

  • Ci incontriamo qui in un periodo di forte tensione tra gli Stati Uniti e i musulmani in tutto il mondo, tensione che ha le sue radici nelle forze storiche che prescindono da qualsiasi attuale dibattito politico. Il rapporto tra Islam e Occidente ha alle spalle secoli di coesistenza e cooperazione, ma anche di conflitto e di guerre di religione. In tempi più recenti, questa tensione è stata alimentata dal colonialismo, che ha negato diritti e opportunità a molti musulmani, e da una Guerra Fredda nella quale i Paesi a maggioranza musulmana troppo spesso sono stati trattati come Paesi che agivano per procura, senza tener conto delle loro legittime aspirazioni. Oltretutto, i cambiamenti radicali prodotti dal processo di modernizzazione e dalla globalizzazione hanno indotto molti musulmani a considerare l'Occidente ostile nei confronti delle tradizioni dell'Islam.
  • Fu l'Islam infatti – in istituzioni come l'Università Al-Azhar – a tenere alta la fiaccola del sapere per molti secoli, preparando la strada al Rinascimento europeo e all'Illuminismo. Fu l'innovazione presso le comunità musulmane a sviluppare scienze come l'algebra, a inventare la bussola magnetica, vari strumenti per la navigazione; a far progredire la maestria nello scrivere e nella stampa; la nostra comprensione di come si diffondono le malattie e come è possibile curarle. La cultura islamica ci ha regalato maestosi archi e cuspidi elevate; poesia immortale e musica eccelsa; calligrafia elegante e luoghi di meditazione pacifica. Per tutto il corso della sua Storia, l'Islam ha dimostrato con le parole e le azioni la possibilità di praticare la tolleranza religiosa e l'eguaglianza tra le razze.
  • Sin dalla fondazione degli Stati Uniti, i musulmani americani hanno arricchito il mio Paese: hanno combattuto nelle nostre guerre, hanno prestato servizio al governo, si sono battuti per i diritti civili, hanno avviato aziende e attività, hanno insegnato nelle nostre università, hanno eccelso in molteplici sport, hanno vinto premi Nobel, hanno costruito i nostri edifici più alti e acceso la Torcia Olimpica. E quando di recente il primo musulmano americano è stato eletto come rappresentante al Congresso degli Stati Uniti, egli ha giurato di difendere la nostra Costituzione utilizzando lo stesso Sacro Corano che uno dei nostri Padri Fondatori – Thomas Jefferson – custodiva nella sua biblioteca personale.
  • Ad Ankara ho detto chiaramente che l'America non è – e non sarà mai – in guerra con l'Islam. In ogni caso, però, noi non daremo mai tregua agli estremisti violenti che costituiscono una grave minaccia per la nostra sicurezza. E questo perché anche noi disapproviamo ciò che le persone di tutte le confessioni religiose disapprovano: l'uccisione di uomini, donne e bambini innocenti.
  • La situazione in Afghanistan dimostra quali siano gli obiettivi dell'America, e la nostra necessità di lavorare insieme. Oltre sette anni fa gli Stati Uniti dettero la caccia ad Al Qaeda e ai Taliban con un vasto sostegno internazionale. Non andammo per scelta, ma per necessità. Sono consapevole che alcuni mettono in dubbio o giustificano gli eventi dell'11 settembre. Cerchiamo però di essere chiari: quel giorno Al Qaeda uccise circa 3.000 persone. Le vittime furono uomini, donne, bambini innocenti, americani e di molte altre nazioni, che non avevano commesso nulla di male nei confronti di nessuno. Eppure Al Qaeda scelse deliberatamente di massacrare quelle persone, rivendicando gli attentati, e ancora adesso proclama la propria intenzione di continuare a perpetrare stragi di massa. Al Qaeda ha affiliati in molti Paesi e sta cercando di espandere il proprio raggio di azione. Queste non sono opinioni sulle quali polemizzare: sono dati di fatto da affrontare concretamente.
    Non lasciatevi trarre in errore: noi non vogliamo che le nostre truppe restino in Afghanistan. Non abbiamo intenzione di impiantarvi basi militari stabili. È lacerante per l'America continuare a perdere giovani uomini e giovani donne. Portare avanti quel conflitto è difficile, oneroso e politicamente arduo. Saremmo ben lieti di riportare a casa anche l'ultimo dei nostri soldati se solo potessimo essere fiduciosi che in Afghanistan e in Pakistan non ci sono estremisti violenti che si prefiggono di massacrare quanti più americani possibile. Ma non è ancora così.
  • A differenza di quella in Afghanistan, la guerra in Iraq è stata voluta, ed è una scelta che ha provocato molti forti dissidi nel mio Paese e in tutto il mondo. Anche se sono convinto che in definitiva il popolo iracheno oggi viva molto meglio senza la tirannia di Saddam Hussein, credo anche che quanto accaduto in Iraq sia servito all'America per comprendere meglio l'uso delle risorse diplomatiche e l'utilità di un consenso internazionale per risolvere, ogniqualvolta ciò sia possibile, i nostri problemi.
  • Oggi l'America ha una duplice responsabilità: aiutare l'Iraq a plasmare un miglior futuro per se stesso e lasciare l'Iraq agli iracheni. Ho già detto chiaramente al popolo iracheno che l'America non intende avere alcuna base sul territorio iracheno, e non ha alcuna pretesa o rivendicazione sul suo territorio o sulle sue risorse. La sovranità dell'Iraq è esclusivamente sua.
  • Minacciare Israele di distruzione – o ripetere vili stereotipi sugli ebrei – è profondamente sbagliato, e serve soltanto a evocare nella mente degli israeliani il ricordo più doloroso della loro Storia, precludendo la pace che il popolo di quella regione merita.
  • Da decenni tutto è fermo, in uno stallo senza soluzione: due popoli con legittime aspirazioni, ciascuno con una storia dolorosa alle spalle che rende il compromesso quanto mai difficile da raggiungere. È facile puntare il dito: è facile per i palestinesi addossare alla fondazione di Israele la colpa del loro essere profughi. È facile per gli israeliani addossare la colpa alla costante ostilità e agli attentati che hanno costellato tutta la loro storia all'interno dei confini e oltre. Ma se noi insisteremo a voler considerare questo conflitto da una parte piuttosto che dall'altra, rimarremo ciechi e non riusciremo a vedere la verità: l'unica soluzione possibile per le aspirazioni di entrambe le parti è quella dei due Stati, dove israeliani e palestinesi possano vivere in pace e in sicurezza.
  • I palestinesi devono abbandonare la violenza. Resistere con la violenza e le stragi è sbagliato e non porta ad alcun risultato. Per secoli i neri in America hanno subito i colpi di frusta, quando erano schiavi, e hanno patito l'umiliazione della segregazione. Ma non è stata certo la violenza a far loro ottenere pieni ed eguali diritti come il resto della popolazione: è stata la pacifica e determinata insistenza sugli ideali al cuore della fondazione dell'America. La stessa cosa vale per altri popoli, dal Sudafrica all'Asia meridionale, dall'Europa dell'Est all'Indonesia. Questa storia ha un'unica semplice verità di fondo: la violenza è una strada senza vie di uscita.
  • Il conflitto israelo-palestinese non dovrebbe più essere sfruttato per distogliere l'attenzione dei popoli delle nazioni arabe da altri problemi. Esso, al contrario, deve essere di incitamento ad agire per aiutare il popolo palestinese a sviluppare le istituzioni che costituiranno il sostegno e la premessa del loro Stato; per riconoscere la legittimità di Israele; per scegliere il progresso invece che l'incessante e autodistruttiva attenzione per il passato.
  • Noi tutti condividiamo la responsabilità di dover lavorare per il giorno in cui le madri israeliane e palestinesi potranno vedere i loro figli crescere insieme senza paura; in cui la Terra Santa delle tre grandi religioni diverrà quel luogo di pace che Dio voleva che fosse; in cui Gerusalemme sarà la casa sicura ed eterna di ebrei, cristiani e musulmani insieme, la città di pace nella quale tutti i figli di Abramo vivranno insieme in modo pacifico come nella storia di Isra, allorché Mosé, Gesù e Maometto (la pace sia con loro) si unirono in preghiera.
  • Da molti anni l'Iran si distingue per la propria ostilità nei confronti del mio Paese e in effetti tra i nostri popoli ci sono stati episodi storici violenti. Nel bel mezzo della Guerra Fredda, gli Stati Uniti hanno avuto parte nel rovesciamento di un governo iraniano democraticamente eletto. Dalla Rivoluzione Islamica, l'Iran ha rivestito un ruolo preciso nella cattura di ostaggi e in episodi di violenza contro i soldati e i civili statunitensi. Tutto ciò è ben noto. Invece di rimanere intrappolati nel passato, ho detto chiaramente alla leadership iraniana e al popolo iraniano che il mio Paese è pronto ad andare avanti. La questione, adesso, non è capire contro cosa sia l'Iran, ma piuttosto quale futuro intenda costruire.
  • Non importa chi è al potere: è il governo del popolo ed eletto dal popolo a fissare l'unico parametro per tutti coloro che sono al potere. Occorre restare al potere solo col consenso, non con la coercizione; occorre rispettare i diritti delle minoranze e partecipare con uno spirito di tolleranza e di compromesso; occorre mettere gli interessi del popolo e il legittimo sviluppo del processo politico al di sopra dei propri interessi e del proprio partito. Senza questi elementi fondamentali, le elezioni da sole non creano una vera democrazia.
  • L'Islam ha una fiera tradizione di tolleranza: lo vediamo nella storia dell'Andalusia e di Cordoba durante l'Inquisizione. Con i miei stessi occhi da bambino in Indonesia ho visto che i cristiani erano liberi di professare la loro fede in un Paese a stragrande maggioranza musulmana. Questo è lo spirito che ci serve oggi.
  • È più facile dare inizio a una guerra che porle fine. È più facile accusare gli altri invece che guardarsi dentro. È più facile tener conto delle differenze di ciascuno di noi che delle cose che abbiamo in comune. Ma nostro dovere è scegliere il cammino giusto, non quello più facile. C'è un unico vero comandamento al fondo di ogni religione: fare agli altri quello che si vorrebbe che gli altri facessero a noi. Questa verità trascende nazioni e popoli, è un principio, un valore non certo nuovo. Non è nero, non è bianco, non è marrone. Non è cristiano, musulmano, ebreo. É un principio che si è andato affermando nella culla della civiltà, e che tuttora pulsa nel cuore di miliardi di persone. È la fiducia nel prossimo, è la fiducia negli altri, ed è ciò che mi ha condotto qui oggi.
  • [Sulla segregazione razziale] È facile cantare in tempi felici. Ma è duro farlo di fronte agli insulti, alle paure, alla minaccia della violenza, in mezzo all'odio o al silenzio dell'inazione: gli inni dei diritti civili aiutarono la causa di un popolo.[23]
  • Io non faccio gli incontri con gli esperti perché penso che questo sia un corso universitario. Io parlo con gli esperti perché penso possono darci le risposte migliori, così so chi devo prendere a calci in culo.[24]
  • Se dicessi che i pesci vivono nel mare, loro [i repubblicani] risponderebbero che non è vero.[25]
  • Quando sento i democratici mugugnare e lamentarsi e dire “la riforma sanitaria non aveva la public option”, “la riforma finanziaria forse si poteva fare meglio”, “beh, sì, abbiamo chiuso la guerra in Iraq, ma c’è ancora quella in Afghanistan…”, questo e quell’altro, vorrei dire: ragazzi, sveglia. Questo non è un esercizio accademico. Come dice Joe Biden: non paragonateci all’Onnipotente; paragonateci all’alternativa.[26]
  • Gli Stati Uniti non sono, e non saranno mai, in guerra contro l’Islam.[27]
  • Ho parlato con lui [Hosni Mubarak] subito dopo il suo discorso, e gli ho detto che ha la responsabilità di dare un senso a quelle parole, di compiere passi e azioni concrete che adempiano a questa promessa. La violenza non è il modo per farsi carico delle lamentele del popolo egiziano. Il soffocare le idee non è mai riuscito a eradicarle. [...] Questo momento di instabilità deve risolversi in un momento di promessa.
I just spoke to him after his speech, and told him he has a responsibility to give meaning to those words, to take concrete steps and actions that deliver on that promise. Violence will not address the grievances of the Egyptian people. Suppressing ideas never succeeds in making them go away. [...] This moment of volatility has to be turned into a moment of promise[28]
  • Il popolo egiziano ha fatto sentire la sua voce, la sua voce è stata ascoltata, e l'Egitto non sarà mai più lo stesso. [...] Sono veramente pochi i momenti, nelle nostre vite, in cui abbiamo il privilegio di testimoniare il compiersi della storia. Questo è uno di quei momenti.
The people of Egypt have spoken, their voices have been heard, and Egypt will never be the same. [...] There are very few moments in our lives where we have the privilege of witnessing history taking place. This is one of those moments.[29]
  • Il destino delle persone nel mondo arabo sarà deciso da loro stessi. In questi giorni abbiamo visto la gente della Libia esprimersi coraggiosamente contro un regime determinato a reprimere con brutale violenza i suoi stessi cittadini.[30]
  • Qualunque cosa dica del nostro credito una qualche agenzia, noi siamo sempre stati e saremo sempre un paese da tripla A[31]
  • [Sulla morte di Osama bin Laden] Quando diciamo che non dimenticheremo mai, diciamo sul serio.[32]
  • Ogni americano, gay, bisessuale e transgender, merita di essere uguale davanti alla legge e godere degli stessi diritti di tutti gli altri cittadini.[33]
  • [Con tono scherzoso] Alcuni hanno detto che do la colpa di molti problemi ai miei predecessori, ma non dimentichiamo che questa è una pratica introdotta da George W. Bush.
Now, some have said I blame too many problems on my predecessor, but let's not forget that's a practice that was initiated by George W. Bush. (presentando la cena della White House Correspondents' Association, Washington, D.C., 28 aprile 2012[34])
  • Nel corso degli anni ho potuto parlare e conoscere gente del mio staff con partner dello stesso sesso, che ha cresciuto i figli insieme. Quando penso ai nostri soldati, ai nostri aviatori, ai nostri marinai che hanno dovuto lottare tanto per i loro diritti. Sì, a un certo punto ho concluso che per me personalmente è importante andare avanti e affermare che le coppie dello stesso sesso hanno il diritto di sposarsi.[35]
  • Sulla base della tecnologia acquisita finora, l'Iran necessita circa un anno o un po' di più per produrre armi nucleari. Ma noi ovviamente non vogliamo arrivare vicini a quel punto... Il nostro obiettivo è di accertarci che l'Iran non venga a dotarsi di armi nucleari che metterebbero in pericolo Israele ed innescherebbero una corsa agli armamenti nella Regione.[36]
  • Ogni paese che riconosce il valore della giustizia deve definire Hezbollah per quello che è: una organizzazione terroristica.[37]
  • [Dopo la bocciatura da parte del Senato della legge su controllo delle armi] Oggi è una giornata vergognosa per Washington. Ma non è finita qui. La mia amministrazione farà di tutto per proteggere la nostra comunità dalla violenza delle armi.[38]
  • [Sul coming out di Jason Collins] Sembra una persona così meravigliosa. Gli ho detto che non potrei essere più orgoglioso di lui. Uno dei modi per misurare il progresso di questo paese è il riconoscimento che la comunità LGBT meriti il pieno riconoscimento, non la semplice eguaglianza parziale, non solo la tolleranza, ma il riconoscimento che è parte integrante della famiglia americana. E data l'importanza dello sport nella nostra società, una persona che eccelle ai massimi livelli in uno degli sport più seguiti può ancora dire: "Questo è quello che sono e ne sono orgoglioso. Sono ancora un grande campione. Sono alto ancora più di 2 metri, posso battere Shaq [Shaquille O'Neal]". Penso che per i giovani gay e lesbiche che sono alle prese con questi problemi, avere come modello di riferimento una persona che non ha paura, penso sia una grande cosa. E penso che gli americani dovrebbero essere orgogliosi che questo possa essere un ulteriore passo in avanti verso il riconoscimento che tutti possano essere trattati con equità e tutti siano parte di una famiglia e che giudichiamo le persone sulla base del loro carattere e di quello che fanno e non per il loro orientamento sessuale. Sono molto orgoglioso di lui.[39]
  • Nessuno è più offeso di me dalla legislazione anti-gay e anti-lesbiche che stiamo vedendo in Russia.[40]
  • Non ho tolleranza alcuna per i Paesi che tentano di trattare le persone gay o lesbiche o transgender in modo intimidatorio o che li danneggi.[40]
  • [Riferendosi ai Giochi olimpici di Sochi] Se la Russia non avrà atleti gay o lesbiche, il suo team sarà più debole.[40]
  • Non sono morti invano. Sono degli eroi. Martin Luther King ha dato speranza a milioni di persone. L'America è divenuta più libera e giusta, non solo per gli afro-americani ma anche per i latinos e i gay. Grazie a loro sono cambiati i legislatori, il Congresso, e alla fine anche la Casa Bianca è cambiata. E ora noi abbiamo il dovere di continuare il loro sogno.[41]
  • [Durante la guerra civile siriana] Il nostro territorio non può essere raggiunto da eventuali attacchi siriani con gas mortali, dobbiamo però evitare in ogni modo che armi chimiche possano essere usate contro di noi.[42]
  • [Durante la guerra civile siriana] Non sarà un nuovo Iraq e non ci sarà un lungo conflitto qualora decidessimo di entrare in azione. In Siria possiamo utilizzare un approccio che non ci faccia ripiombare in una lunga guerra, o una ripetizione dell'intervento in Iraq.[42]
  • [Durante la guerra civile siriana] Vogliamo che il regime di Assad comprenda che usare armi chimiche su larga scala contro il proprio popolo, contro donne, bambini, non infrange solo le norme internazionali, e ogni standard di decenza, ma crea anche una situazione in cui gli interessi nazionali degli Stati Uniti vengono colpiti e questo deve cessare.[42]

Dal discorso pronunciato dopo la morte di Nelson Mandela, ilmanifesto.it, 10 dicembre 2013.

  • Per la complessità della sua vita e per l'adorazione che giustamente si è guadagnato, c'è il tentativo di ricordare Nelson Mandela come un'icona, sorridente e serena, distaccata dalle terribili vicende umane di uomini normali. Ma Madiba stesso ha fortemente contestato questo suo ritratto. Ha insistito per condividere con noi i dubbi e le paure, gli errori di calcolo e le vittorie.
  • Mandela ha mostrato il potere in azione, la forza di rischiare in nome dei nostri ideali.
  • Ha accettato le conseguenze delle sue azioni, sapendo che ribellarsi alle ingiustizie e ai poteri che le garantiscono, ha un suo prezzo.
  • Ci sono troppi leader che sostengono la solidarietà con la lotta di Madiba per la libertà, ma non tollerano il dissenso dal loro stesso popolo. E ci sono troppi di noi che stanno in disparte, con un compiacimento confortevole o cinico, quando invece le nostre voci dovrebbero essere ascoltate.
  • Come è stato ben documentato io ho fumato marijuana quando ero giovane, la considero un'abitudine sbagliata ed un vizio, ma non molto diverso dalle sigarette che ho fumato anche da grande. Ma non penso che sia più pericoloso dell'alcol.[43]
  • Oggi, nel 2014, è finita da tempo l'epoca in cui i confini potevano essere ridisegnati passando sulla testa dei leader democraticamente eletti. Dobbiamo sostenere il popolo ucraino man mano che si avvicina la data delle elezioni a maggio. È questo il percorso da seguire. Il segretario Kerry sta discutendo con tutti i nostri alleati, incluse anche l'Ucraina e la Russia, per percorrere questa strada, ma, se le violazioni del diritto internazionale continueranno, la determinazione degli Stati Uniti e della comunità internazioanle rimarrà salda.[44]
  • Nel 2008 il mio slogan era "Yes we can." Nel 2013 invece era "control-alt-canc".
In 2008, my slogan was "Yes we can." In 2013, my slogan was "control-alt-delete". (alla cena con i giornalisti della White House Correspondents' Association, Washington, 3 maggio 2014[45])
  • [Sull'abbattimento del Volo Malaysia Airlines 17.] I separatisti non possono abbattere gli aerei senza armi sofisticate e addestramento che viene dalla Russia. Siamo pronti, se necessario, a rafforzare le sanzioni contro Mosca.[46]
  • [Sull'abbattimento del Volo Malaysia Airlines 17] Penso che sia troppo presto per noi cercare di capire quali possano essere state le intenzioni di chi ha lanciato missili aria terra, ci sono delle indagini in corso e vedremo quale sarà l'esito... la verità sara sicuramente stabilita. Sappiamo però che i separatisti filroussi hanno sicuramente lanciato questo missile che ha colpito l'aereo ... bisogna che chi ha commesso questo terribile attacco venga assicurato alla giustizia.[46]
  • [Sull'abbattimento del Volo Malaysia Airlines 17.] L'intelligence ci dice che sono stati i filorussi a lanciare il missile che ha abbattuto il Boeing 777 della Malaysia Airlines.[47]
  • [L'Iran] È un paese grande e sofisticato, con molto talento.[48][2]
  • L'ISIS non è musulmano. Nessuna religione perdona lo sterminio di innocenti, e la maggior parte delle vittime dell'Isis sono stati dei musulmani. (da un discorso ufficiale del 9 settembre 2014)
ISIL is not "Islamic." No religion condones the killing of innocents, and the vast majority of ISIL's victims have been Muslim.[49]

Intervista di Arie Eishout, repubblica.it, 25 marzo 2014.

  • Gli Stati Uniti non vedono l'Europa come un campo di battaglia tra Est e Ovest. Chi la pensa così ha una mentalità che sarebbe dovuta sparire con la fine della Guerra Fredda.
  • Il popolo ucraino non ha la necessità di scegliere tra Est e Ovest. Al contrario, è importante, significativo che l'Ucraina abbia buone relazioni con gli Stati Uniti, con la Russia e con l'Europa. Come ho già detto, dall'inizio: il futuro dell'Ucraina deve poter essere deciso dal popolo dell'Ucraina.
  • È fondamentale che la Russia capisca che la comunità internazionale non si piega di fronte alla violazione della sovranità e dell'integrità territoriale dell'Ucraina. E c'è dell'altro: se la Russia continuerà su questa strada, le misure punitive, la pressione sull'economia russa e l'isolamento diplomatico dovranno e potranno soltanto aumentare.
  • La Nato resta l'alleanza più forte ed efficace nella storia dell'umanità. Noi non dovremmo mai abbandonare il valore della nostra difesa collettiva. E non è tutto: ci unisce anche qualcosa di più delle questioni della sicurezza, seppure importanti. Milioni di americani hanno le loro radici in Europa. Anch'io ne ho. Eh già: io sono nato alle Hawaii e ho trascorso la mia gioventù in Indonesia, ma tramite mia madre sono legato all'Europa, all'Irlanda e al Regno Unito.
  • Ai tempi della Guerra Fredda, l'Europa era la fonte di molte questioni di sicurezza che minacciavano il mondo. Oggi, la nostra alleanza è un pilastro della sicurezza mondiale. Per questo, il ruolo oggi maggiore degli Stati Uniti in Asia non va affatto interpretato come una tendenza ad affievolire il nostro impegno in Europa.
  • In tutti i miei colloqui con i leader europei, il mio messaggio è che la Russia deve capire che le sue azioni in Ucraina non possono restare senza conseguenze economiche e politiche. Noi non possiamo permettere che un Paese violi la sovranità e l'integrità territoriale di altre nazioni.
  • [In occasione dell'anniversario delle legge statunitense sull'aborto] Quarantadue anni fa la Corte Suprema degli Stati Uniti emise la sua sentenza nel caso "Roe contro Wade"[50], una decisione che protegge la libertà di una donna di fare le proprie scelte sul suo corpo e sulla sua salute, e che riafferma un valore americano fondamentale, e cioè che il governo non dovrebbe intromettersi nella nostre più private e personali faccende familiari.[51]
  • Gruppi come al Qaida e ISIS sfruttano la rabbia crescente tra la popolazione quando questa sente che ingiustizia e corruzione non lasciano possibilità di migliorare la propria vita.[52]
  • Provano a dipingersi come leader religiosi, come guerrieri santi che difendono l'Islam. È per questo che l'ISIS presume di potersi dichiarare lo Stato islamico. Propagandano l'idea che l'America, e in generale l'Occidente, è in guerra con l'Islam. In questo modo riescono a reclutare. In questo modo riescono a rendere i giovani dei fondamentalisti. Non dobbiamo accettare la loro premessa perché è una bugia. E non dobbiamo neanche concedere a questi terroristi la legittimazione religiosa che cercano. Non sono leader religiosi. Sono terroristi. E non siamo in guerra con l'Islam. Siamo in guerra con chi ha corrotto l'Islam. (da un discorso fatto a un summit contro il terrorismo a Washington D.C. il 18 febbraio 2015)
They try to portray themselves as religious leaders, holy warriors in defense of Islam. That's why ISIL presumes to declare itself the Islamic state. And they propagate the notion that America and the west generally is at war with Islam. That's how they recruit. That's how they try to radicalize young people. We must never accept the premise that they put forward because it is a lie. Nor should we grant these terrorists the religious legitimacy that they seek. They are not religious leaders. They are terrorists. And we are not at war with Islam. We are at war with people who have perverted Islam.[53]
  • L'istinto americano che spinse quei giovani uomini e donne ad assumersi le proprie responsabilità e attraversare questo ponte è lo stesso che portò i patrioti a ribellarsi contro la tirannia. È lo stesso istinto che attira immigrati dall'altra parte degli oceani e del Rio Grande; che condusse le donne a conquistare il diritto di voto e i lavoratori a organizzarsi contro uno status quo ingiusto; che ci portò a piantare una bandiera a Iwo Jima e sulla Luna. (dal discorso del 7 marzo 2015 a Selma per il 50° anniversario della Bloody Sunday[54])
  • Noi siamo gli schiavi che costruirono la Casa Bianca e l'economia del Sud. Noi siamo i braccianti e i cowboy che conquistarono l'Ovest, e la moltitudine di operai che realizzarono le ferrovie, innalzarono grattacieli e si riunirono in sindacati per tutelare i propri diritti. (dal discorso del 7 marzo 2015 a Selma per il 50° anniversario della Bloody Sunday[54])
  • L'ISIS è un'emanazione diretta di Al Qaida in Iraq che è stata generata dalla nostra invasione. È un esempio di conseguenza indesiderata, ed è per questo che dovremmo in generale prendere bene la mira prima di sparare.
ISIL is direct outgrowth of Al-Qaida in Iraq that grew out of our invasion. Which is an example of unintended consequences, which is why we should generally aim before we shoot.[55]
  • [Su Usain Bolt.] Nessuno è mai stato più veloce di questo qui, nessuno, di tutti i miliardi di persone.[56]
  • [Incontrando Raul Castro durante il Summit delle Americhe di Panama.] La Guerra fredda è finita da molto tempo e francamente non ho voglia di combattere una battaglia cominciata molto prima della mia nascita.[57]
  • Purtroppo non ho antenati italiani ma mi considero un italiano onorario perché amo tutto dell'Italia.[58]
  • Qualche settimana fa Dick Cheney ha detto che pensa che io sia il peggior presidente di tutta la sua vita. Interessante, perché io penso che Dick Cheney sia il peggior presidente di tutta la mia vita.
A few weeks ago Dick Cheney said he thinks I'm the worst president of his lifetime. Which is interesting, because I think Dick Cheney is the worst president of my lifetime. (alla cena con i giornalisti della White House Correspondents' Association, Washington, 25 aprile 2015[59])
  • [Black-ish] è un bello show, ma devo dare alla ABC un avvertimento: essere "quasi nero" ti rende popolare, ma solo per un po' di tempo. Credetemi, c'è una data di scadenza per queste cose.
[...] It's a great show, but I have to give to ABC fair warning: being blackish only makes you popular for so long. Trust me. There's a shelf life to that. (alla cena con i giornalisti della White House Correspondents' Association, Washington, 25 aprile 2015[60])
  • Ted Cruz ha detto che negare l'esistenza del mutamento climatico l'ha reso come Galileo. Non è un paragone molto appropriato. Galileo credeva che la Terra girasse intorno al Sole. Ted Cruz crede che la Terra giri attorno a Ted Cruz. E vorrei far notare che quando uno che ha la faccia su un poster che recita "Hope"[61] ti dice che sei egocentrico, sai di avere un problema.
Ted Cruz said that denying the existence of climate change made... made him like Galileo. Now that's not really an apt comparison. Galileo believed the earth revolved around the sun. Ted Cruz believes the earth revolves around Ted Cruz. And just as an aside, I want to point out, when a guy who has his face on a "Hope" poster calls you self-centered, you know you've got a problem. (alla cena con i giornalisti della White House Correspondents' Association, Washington, 25 aprile 2015[62])
  • [Con Jens Stoltenberg] Abbiamo avuto l'opportunità di discutere della situazione in Ucraina e dell'atteggiamento sempre più aggressivo della Russia. Sosteniamo che la Nato sia il pilastro non soltanto della sicurezza transatlantica, ma sotto molti aspetti, di quella globale.[63]
  • Bisogna contrastare con fermezza l'aggressione all'Ucraina.[64]
  • Quello che è importante della Gran Bretagna è l'influenza positiva della sua leadership nell'Ue e nel mondo.[64]
  • Devo ammettere che quando Angela Merkel mi ha parlato per la prima volta del G7 in Baviera, ho sperato che fosse in ottobre, perché coincidesse con l'Oktoberfest.[64]
  • La mia città, Chicago, non sarebbe la stessa senza il contributo di tanti migranti tedeschi, inclusi molti bavaresi.[64]
  • La cosa più frustrante per me è che gli Stati Uniti continuano a essere l'unico Paese avanzato che non ha leggi di buon senso per il controllo delle armi.[65]
  • Gli Stati Uniti rafforzeranno la propria collaborazione con il Kenya nella lotta ai jihadisti di al Shabaab, perché, seppure "indeboliti, continuano a fare danni. Abbiamo sistematicamente ridotto il territorio controllato dagli Shabaab in Somalia, abbiamo indebolito le reti che operano in Africa orientale, ma il problema non è risolto, perché continuano a fare danni. [...] È importante continuare il lavoro per sradicare la capacità degli Shabaab di operare in Somalia. Dobbiamo continuare a fare pressioni, rafforzando al contempo il governo somalo, che è credibile e che sta collaborando con la comunità internazionale su diverse questioni. E dobbiamo anche rafforzare la collaborazione sul fronte dell'intelligence per scongiurare nuovi attacchi.[66]
  • Per quanto riguarda i diritti dei gay, l'ho ripetuto in tutta l'Africa, credo che le persone non debbano essere discriminate dalle legge sulla base del loro orientamento sessuale.[67]
  • Penso di essere un buon presidente, e credo che se mi ricandidassi vincerei. Però non posso. La legge lo vieta e nessuno è al di sopra della legge, neppure il presidente.[68]
  • [Sull'accordo nuclerare in Iran.[69]] Cerchiamo di non usare mezzi termini, la scelta è tra la diplomazia o qualche forma di guerra. [...] [Un] rifiuto del Congresso dell'accordo lascia una sola opzione: un'altra guerra in Medio Oriente. [...] Coloro che dicono che possiamo mollare l'accordo e continuare le sanzioni vendono solo una fantasia.[70]
  • C'è qualcuno che ci dice che dovremmo sostenere dei tiranni come Assad, perché l'alternativa è molto peggio. Bashar al-Assad ha brutalizzato il suo popolo: una soluzione in Siria deve essere la transizione a un nuovo leader.[71]
  • Per distruggere lo Stato islamico stiamo conducendo i raid aerei più precisi della storia militare.[72]
  • Dobbiamo fare di più per sradicare questi network del terrore, in particolare con l'intelligence [...] Ma dobbiamo anche ricordarci che, mentre l'Isis non è in grado di sconfiggere gli Stati Uniti o l'Europa, potremmo sconfiggerci da soli, dando spazio al panico e facendo così vincere l'ideologia dei terroristi.[72]
  • Nonostante il declino dell'Is, in Siria e in Iraq ha ancora la capacità di ispirare attacchi, anche negli Stati Uniti. Ma noi continueremo a combatterli senza sosta, in modo implacabile, e su tutti i fronti.[72]
  • ...a volte [le proteste[73]] sono confuse e controverse e fanno arrabbiare la gente. Ma preferisco che ci siano giovani impegnati e che pensano a come possono essere parte del processo democratico, invece che persone che semplicemente se ne stanno sedute in disparte indifferenti.[74]
  • Dobbiamo resistere alla tentazione del tribalismo e dell'autoreferenzialità, proprio quando l'odio brucia più forte.[75]

Colloqui con Jeffrey Goldberg, Ilpost.it, 17 marzo 2016

  • L'ISIS è Joker. Ha la capacità di infiammare l'intera regione. Questo è il motivo per cui dobbiamo combatterlo.
  • Tutto quello di cui ho bisogno in Medio Oriente sono pochi autocrati svegli. [...] Se tutti fossero come gli scandinavi, sarebbe tutto più facile.
  • La verità è che in tutti i nostri incontri Putin è stato meticolosamente gentile, molto schietto. I nostri incontri sono molto professionali. Non mi ha mai fatto aspettare due ore come fa con un mucchio di altre persone. È sempre interessato a essere visto come un nostro pari e come uno che collabora con noi, perché non è stupido. Sa che l'influenza della Russia nel mondo è diminuita significativamente. E il fatto che abbia invaso la Crimea o che stia cercando di sostenere Assad non lo rende improvvisamente un attore così significativo. [...] Non c'è una sola riunione del G20 dove i russi abbiano stabilito l'agenda delle questioni importanti.
  • Quando sento la gente dire cose di questo genere – forse si dovrebbe far entrare solo i cristiani ma non i musulmani – quando ascolto leader politici suggerire che dovrebbe esserci un "test di ammissione" per le persone che sono scappate da un paese in guerra, penso che tutto ciò non sia americano. Non è quello che siamo. Non facciamo test religiosi prima di dare la nostra compassione.
  • L'ISIS non è una minaccia esistenziale per gli Stati Uniti. Il cambiamento climatico, invece, è una potenziale minaccia esistenziale per il mondo intero, se non facciamo qualcosa.
  • [Sull'essere presidente degli Stati Uniti] [...] siamo soltanto inquilini temporanei di questo studio. Questo fa di noi dei guardiani di quelle istituzioni e tradizioni democratiche – tipo lo stato di diritto, la separazione dei poteri, l'uguaglianza dei diritti e le libertà civili – per le quali hanno combattuto e sono morti i nostri predecessori. Indipendentemente dalle questioni della politica quotidiana, spetta a noi lasciare questi strumenti della nostra democrazia forti almeno quanto li abbiamo trovati.[76]
[...] we are just temporary occupants of this office. That makes us guardians of those democratic institutions and traditions – like rule of law, separation of powers, equal protection and civil liberties – that our forebears fought and bled for. Regardless of the push and pull of daily politics, it's up to us to leave those instruments of our democracy at least as strong as we found them. (da una lettera destinata a Donald Trump in occasione del suo insediamento alla Casa Bianca, 20 gennaio 2017[77]
  • Dobbiamo avere cura di questo giardino della democrazia perché le cose possono precipitare velocemente. Come è successo in Germania negli anni '30, dove nonostante la democrazia della Repubblica di Weimar e secoli di progresso culturale e scientifico Adolph Hitler è arrivato a dominare.[78]
  • La libertà di stampa è vitale per una democrazia.[78]
  • Qualcuno diceva che le divisioni politiche basate sul colore della pelle sono completamente artificiali. E che quando sarebbero scomparse, sarebbe scomparso anche il dominio di un’etnia sull’altra. Era Nelson Mandela. Lo diceva nel 1964, quando io avevo tre anni. Quello che era vero allora, è vero anche oggi. Le verità fondamentali non cambiano. È una verità che può essere abbracciata dagli inglesi, dagli indiani, dai messicani, dai Bantu, dai Luo, dagli americani. È una verità che sta alla base di tutte le grandi religioni del mondo: che dovremmo trattare gli altri come vorremmo che gli altri trattassero noi, che dovremmo vedere noi stessi nel prossimo, che dovremmo riconoscere che abbiamo speranze e sogni comuni. È una verità incompatibile con ogni forma di discriminazione per ragioni di etnia, di religione, di genere o di orientamento sessuale. Ed è una verità che, una volta abbracciata, fornisce vantaggi concreti a tutti: perché permette alla società di godere a pieno dei talenti e delle energie e delle capacità di tutte le persone. Se avete ancora dei dubbi, chiedete alla nazionale francese di calcio che ha appena vinto i Mondiali. Non tutti quei ragazzi somigliano ai galli. Ma sono francesi. Sono francesi.[79]
  • [Su John McCain] Altri, durante questa settimana e anche ora, hanno parlato del suo tormento profondo e del suo profondo coraggio nelle celle di Hanoi, quando giorno dopo giorno, anno dopo anno, quel ferro giovanile veniva temprato fino a diventare acciaio. E questo riporta alla mente una cosa che ha scritto Hemingway, un libro a cui ha fatto riferimento sua figlia Meghan, il suo libro preferito (Per chi suona la campana). «Oggi non è che un giorno qualunque di tutti i giorni che verranno, ma quello che accadrà in tutti gli altri giorni che verranno può dipendere da quello che farai tu oggi».[80]
  • John [McCain] capì, come aveva capito JFK, come aveva capito anche Ronald Reagan, che una delle cose che rendono grande il nostro Paese è che la nostra unione non si basa sui legami di stirpe, sul nostro aspetto, sui nostri cognomi, sul luogo di provenienza dei nostri genitori o dei nostri nonni, né da quanto tempo siano arrivati, ma sull’adesione al credo comune che siamo tutti stati creati uguali. Dotati dal nostro creatore di diritti inalienabili.[80]
  • Alla fine la pandemia ha sollevato del tutto il sipario su ciò che molte delle persone al comando stanno facendo. Molti di loro non stanno neanche facendo finta di essere al comando.[81]
  • Quando sono entrato alla Casa Bianca nel 2008 la situazione era difficile. C'era la depressione, una forte crisi finanziaria, che i dieci anni precedenti non avevano aiutato, mancavano risorse e compassione da parte delle istituzioni. Non amavo ciò che aveva fatto il mio predecessore, ma di una cosa potevo star sicuro, che lui aveva riguardo per le leggi di questo paese. L'America aveva ideali e valori, ci importava di paesi oppressi, della democrazia, della dignità delle persone. Si parlava di aiuti per paesi sottosviluppati, di diritti umani, oltre ad una economia che dovevamo rimettere in sesto. C'era ancora il senso dell'ideale americano. In questi ultimi anni la White House ha sradicato le fondamenta di chi siamo. Improvvisamente la scienza non ha più importanza, si parla di un virus mortale come di fake news. Si vede il dipartimento di giustizia come un prolungamento del potere del presidente. Prevale la divisione, per cui alcune persone in America vengono considerano meno americane di altre. Questo non lo avevamo mai visto prima.[82]
  • Speravo che Trump potesse mostrare qualche interesse nel prendere sul serio la carica, che potesse arrivare a sentire il peso dell'ufficio e scoprire qualche riverenza per la democrazia affidata alle sue cure ma non lo ha mai fatto. [...] Le conseguenze di questo fallimento sono gravi: 170 mila americani morti, milioni di posti di lavoro persi, i nostri peggiori istinti liberati, la nostra orgogliosa reputazione nel mondo ridotta e le nostre istituzioni democratiche minacciate.[83]
  • Donald Trump non ha mostrato alcun interesse nel mettersi al lavoro, nel trovare un terreno comune, nell'usare l'eccezionale potere del suo ufficio per aiutare qualcuno tranne se stesso e i suoi amici. Nessun interesse nel trattare la presidenza come tutto fuorché un altro reality show che può usare per ottenere l'attenzione che desidera.[83]
  • Questa amministrazione ha dimostrato che distruggerà la nostra democrazia se è quello che serve per vincere.[84]
  • Joe e Kamala proteggeranno il vostro Obamacare, state tranquilli. I repubblicani dicono da anni che lo sostituiranno con un nuovo programma sanitario, ma non ne hanno mai presentato uno. Ora dicono di volerlo fare, nelle ultime due settimane prima del voto ma per dieci anni non lo hanno saputo fare. La verità è che non hanno nessun piano per sostituire il mio.[85]
  • Io vi dico una cosa, Joe Biden non chiamerà mai le donne e gli uomini delle nostre forze armate sfigati e perdenti.[85]
  • Potete immaginare cosa sarebbe accaduto se avessi avuto io un conto segreto in Cina mentre correvo per la Casa Bianca? Lui ha pagato più tasse ad un Paese straniero che negli Usa, io stesso ho pagato più tasse di lui quando avevo 15 anni e distribuivo gelati.[85]
  • La democrazia non può funzionare con un presidente che mente tutti i giorni. Non è un comportamento normale per un presidente, non potremmo tollerarlo dal preside di un liceo, non potremmo tollerarlo dall'allenatore di una squadra sportiva, non potremmo tollerarlo da un collega. Non potremmo tollerarlo nella nostra famiglia, eccetto forse per qualche zio pazzo. Non lasciamo che questa elezione ci lasci rimpianti perché, voi tutti lo sapete, il presidente l'ha già detto diverse volte: 'se il risultato sarà incerto, mi inventerò qualcosa'. Attenzione, lui è già pronto a farlo, per questo non dobbiamo lasciare nessun dubbio, non dobbiamo essere compiacenti. Non mi interessano i sondaggi. Andate a votare e convincete gli altri a farlo.[85]
  • [Sulla possibilità che Trump dichiari vittoria elettorale prima che tutti i voti siano contati] Questo è qualcosa che fa un dittatore da quattro soldi, se credi nella democrazia vuoi che ogni voto sia contato.[86]

Intervista di Scott Pelley per 60 Minutes, 16 novembre 2020, riportato in Periodicodaily.com

  • È molto difficile per la nostra democrazia funzionare se operiamo su una serie di fatti completamente diversi, dove tutti lottano uno contro l'altro.
  • Quando il tempo tuo tempo è scaduto, bisogna lasciare l'ufficio. Il compito di un Presidente è di mettere il Paese al primo posto e pensare al di là del suo ego, del suo interesse e delle sue delusioni. Il mio consiglio al presidente Trump è che se vuole essere ricordato come qualcuno che ha messo il Paese al primo posto, è ora si faccia da parte.
  • Non ho intenzione di lavorare all'improvviso nello staff della Casa Bianca o qualcosa del genere... Michelle mi lascerebbe.
  • La storia ricorderà a ragione la violenza di oggi al Campidoglio, incitata da un presidente in carica che ha continuato a mentire senza fondamento sul risultato di un'elezione legittima, come un momento di grande disonore e vergogna per la nostra nazione. Ma ci staremmo prendendo in giro se la considerassimo una totale sorpresa. [...] Per due mesi un partito politico e il sistema mediatico che lo accompagnava non ha spesso voluto dire ai suoi seguaci la verità - che questa non era un'elezione particolarmente sul filo di lana e che ci sarà l'inaugurazione di Joe Biden il 20 gennaio. [...] Questa narrazione di fantasia si è allontanata sempre più dalla realtà ed è costruita sulla semina di anni di risentimento. Ora ne stiamo vedendo le conseguenze, avvolte in un violento crescendo. (Sull'assalto al Campidoglio degli Stati Uniti del 2021)[87]

Discorso alla Convention democratica per la nomination di Kamala Harris, Huffingtonpost.it, 21 agosto 2024

  • Ora, a parte qualche comune sangue irlandese, Joe e io proveniamo da contesti diversi. Ma siamo diventati fratelli. E mentre lavoravamo insieme per otto anni a volte piuttosto difficili, ciò che ho imparato ad ammirare di più di Joe non era solo la sua intelligenza, la sua esperienza, ma la sua empatia e la sua resilienza acquisita con fatica, la sua incrollabile convinzione che tutti in questo paese meritano una giusta opportunità.
  • In un momento in cui milioni di nostri concittadini erano malati e morenti, avevamo bisogno di un leader con il carattere per mettere da parte la politica e fare ciò che era giusto. In un momento in cui la nostra economia era in crisi, avevamo bisogno di un leader con la determinazione di guidare quella che sarebbe diventata la ripresa più forte del mondo - 15 milioni di posti di lavoro, salari più alti, costi sanitari più bassi. E in un momento in cui l'altro partito si era trasformato in un culto della personalità, avevamo bisogno di un leader che fosse stabile, che unisse le persone, e che fosse abbastanza altruista da fare la cosa più rara in politica: mettere da parte le proprie ambizioni per il bene del paese.
  • La storia ricorderà Joe Biden come un presidente straordinario che ha difeso la democrazia in un momento di grande pericolo. Sono orgoglioso di chiamarlo mio presidente, ma sono ancora più orgoglioso di chiamarlo mio amico.
  • [Su Donald Trump] Ecco un miliardario di 78 anni che non ha smesso di lamentarsi dei suoi problemi da quando è sceso dalla sua scala mobile dorata nove anni fa. È stato un flusso costante di lamentele e rancori che in realtà sta peggiorando ora che ha paura di perdere contro Kamala. Ci sono i soprannomi infantili, le teorie cospirazioniste folli, questa strana ossessione per le dimensioni della folla. Continua all'infinito. L'altro giorno, ho sentito qualcuno paragonare Trump al vicino che continua a far funzionare il suo soffiatore di foglie fuori dalla tua finestra ogni minuto di ogni giorno.
    Da un vicino sarebbe estenuante. Da un presidente è semplicemente pericoloso.
  • La verità è che Donald Trump vede il potere come nient'altro che un mezzo per i suoi fini. Vuole che la classe media paghi il prezzo per un altro enorme taglio fiscale che aiuterebbe principalmente lui e i suoi amici ricchi. Ha ucciso un accordo bipartisan sull'immigrazione scritto da alcuni dei repubblicani più conservatori del Congresso che avrebbe contribuito a garantire il nostro confine meridionale perché pensava che cercare di risolvere il problema avrebbe danneggiato la sua campagna.
  • [Sulle elezioni presidenziali negli Stati Uniti d'America del 2024] Non abbiamo bisogno di altri quattro anni di arroganza e caos. Abbiamo visto quel film - e sappiamo tutti che il sequel è di solito peggiore.
    L'America è pronta per un nuovo capitolo. L'America è pronta per una storia migliore.
    Siamo pronti per una presidente Kamala Harris.
    E Kamala Harris è pronta per il lavoro.

Una terra promessa

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Incipit

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Ho iniziato a scrivere questo libro poco dopo la fine della mia presidenza - poco dopo, cioè, che io e Michelle ci siamo imbarcati sull'Air Force One per l'ultima volta, diretti a ovest per una pausa a lungo rimandata. Sull'aereo, l'umore era altalenante. Eravamo entrambi prosciugati, sia sotto il profilo fisico sia sotto quello emotivo, non soltanto per le fatiche degli ultimi otto anni ma anche per gli esiti inattesi di un'elezione in cui, come mio successore, era stato scelto un leader politico agli antipodi rispetto a tutto ciò per cui ci eravamo battuti. A ogni modo, dopo aver portato a termine la nostra tappa, ci restavano la soddisfazione di aver fatto del nostro meglio e la consapevolezza che, nonostante tutte le mie mancanze e i progetti non realizzati, il Paese si trovava in una situazione migliore di quando avevo assunto l'incarico.

Citazioni

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  • Mentre scrivo queste parole, il Paese si dibatte nella morsa di una pandemia globale e della crisi economica che ne è derivata, con più di 178.000 americani morti, aziende costrette al fallimento e milioni di persone rimaste senza lavoro. In tutta la nazione, individui di ogni ceto sociale si sono riversati nelle strade per protestare in seguito all'uccisione da parte della polizia di uomini e donne di colore disarmati. E, cosa forse ancora più preoccupante, la nostra democrazia sembra sull'orlo della crisi, una crisi che affonda le sue radici nel conflitto fondamentale tra due visioni opposte di ciò che l'America è e di ciò che dovrebbe essere; una crisi che ha lasciato il corpo politico lacerato, arrabbiato e diffidente, e che ha permesso una continua violazione delle norme istituzionali, delle garanzie procedurali e del rispetto di quelle nozioni fondamentali che repubblicani e democratici davano un tempo per scontate. (p. 13)
  • Sono infatti dell'idea che la pandemia che stiamo vivendo sia al tempo stesso una conseguenza e una momentanea interruzione della marcia incessante verso un mondo interconnesso, un mondo in cui popoli e culture non potranno fare a meno di entrare in collisione. In un mondo simile - un mondo di reti di approvvigionamento globali, trasferimenti istantanei di capitali, social media, organizzazioni terroristiche transnazionali, cambiamenti climatici, migrazioni di massa e complessità crescenti - o impareremo a convivere, a cooperare e a riconoscere la dignità degli altri o soccomberemo. Ed è per questo che il mondo guarda all'America - l'unica grande potenza nella storia composta da persone di ogni razza, fede, cultura provenienti da ogni angolo del pianeta - per capire se il nostro esperimento di democrazia può funzionare. Per capire se riusciamo a fare quello che nessun'altra nazione ha mai fatto. Per capire se davvero possiamo vivere all'altezza del nostro credo e di ciò che significa. (p. 14)
  • So che talvolta, ai tempi delle superiori, iniziavo a fare domande: sull'assenza di mio padre e sulle scelte di mia madre; su come mai mi fossi ritrovato a vivere in un posto dove solo in pochi avevano il mio aspetto. Un sacco di domande avevano a che vedere con la razza: perché i neri giocavano nel basket professionistico ma non allenavano? Che cosa intendeva quella compagna di scuola quando diceva di non considerarmi un nero? Perché nei film i neri erano tutti degli squilibrati sempre pronti a brandire il coltello a serramanico, a eccezione dell'unico rispettabile - il comprimario, guarda caso - che però finiva immancabilmente per farsi ammazzare? (p. 25)
  • Da giovane, mi irritavano i libri che liquidavano la nozione dell'eccezionalismo americano; intrattenevo lunghe ed estenuanti discussioni con amici che insistevano nel sostenere che l'egemonia americana fosse causa di oppressione in tutto il mondo. Avevo vissuto all'estero: lo sapevo fin troppo bene. Ero pronto a concedere che l'America non si dimostrava all'altezza dei suoi ideali. Non potevo certo difendere la versione della storia americana insegnata nelle scuole, quella in cui si sorvolava sulla schiavitù e il massacro dei nativi era quasi del tutto taciuto. L'esercizio azzardato della forza militare, l'avidita delle multinazionali: sì, certo, erano tutte cose che avevo ben presenti.
    Ma l'idea di America, la promessa insita nell'America: a queste ero aggrappato con una caparbietà che sorprendeva persino me. «Noi riteniamo che sono per sé stesse evidente queste verità: che tutti gli uomini sono creati uguali»: questa era la mia America. L'America descritta da Tocqueville, il Paese di Whitman e Thoreau, dove nessuno stava su un gradino più basso o più alto di me; l'America dei pionieri che si erano spinti verso ovest con la speranza di una vita migliore o degli immigrati sbarcati a Ellis Island inseguendo un desiderio di libertà.
    Era l'America di Thomas Edison e dei fratelli Wright, capaci di dare ali ai loro sogni, e delle imprese di Jackie Robinson sul campo da baseball. Era Chuck Berry e Bob Dylan, Billie Holiday al Village Vanguard e Johnny Cash al carcere di Folsom: tutti quei disadattati che avevano preso gli avanzi ignoranti o scartati dagli altri e ne avevano tratto una bellezza mai vista prima.
    Era l'America di Lincoln a Gettysburg, di Jane Addams che sgobbava in una casa di assistenza a Chicago, dei soldati esausti in Normandia e di Martin Luther King che al National Mall invocava il coraggio per sé e per gli altri.
    Era la Costituzione e il Bill of Rights, predisposti da pensatori imperfetti, magari, ma brillanti, capaci di elaborare un sistema solido e insieme in grado di cambiare.
    Un'America che potesse dar conto di uno come me. (pp. 30-31)
  • [Sulla guerra in Iraq] A distanza di quasi tre anni dall'invasione guidata dagli Stati Uniti, l'amministrazione non poteva più negare il disastro in cui era sfociata la guerra. Smantellando l'esercito iracheno e consentendo alla maggioranza sciita di rimuovere con metodi aggressivi un gran numero di sunniti dagli incarichi di governo, le autorità statunitensi avevano creato una situazione caotica e sempre più pericolosa, un sanguinoso conflitto fra fazioni caratterizzato da un crescendo di assalti suicidi, ordigni esplosivi piazzati sul ciglio delle strade e autobombe che scoppiavano nei mercati affollati. (p. 85)
  • Ho paura che il destino possa servire a incoraggiare la rassegnazione nei disperati e l'autocompiacimento tra i potenti. Sospetto che il progetto di Dio, qualunque esso sia, operi su una scala troppo ampia per considerare le nostre tribolazioni mortali; e che il massimo che possiamo fare è tentare di allinearci con ciò che sentiamo giusto e dare un significato alla nostra confusione, giocando con grazia e coraggio le carte che ci sono toccate. (p. 87)

Citazioni su Barack Obama

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  • [Commentando il lancio di un libro a Barack Obama in un comizio a Filadelfia] A Bush tiravano le scarpe, a Obama i libri: mi pare che facciamo progressi. (Jimmy Kimmel)
  • Alcuni pensano che fosse cauto fino alla timidezza. Non sono affatto d’accordo. L’incremento delle armi di distruzione di massa rende possibile lo scoppio di una terza guerra mondiale. Viviamo in un mondo estremamente precario che richiede equilibrio e attenzione. Lo ha dimostrato nell’incredibile impresa di catturare Osama bin Laden. È necessario un leader cauto, di buoni principi, ed efficace per autorizzare un’operazione del genere come segnale al mondo che non si commette questo tipo di atrocità senza aspettarsi ripercussioni. È servito coraggio. Le persone obiettarono che fu omicidio extragiudiziale. Lo trovo davvero ridicolo. È stato un crimine globale e Obama ha preso provvedimenti. Allo stesso tempo, tuttavia, l’ecumenismo, possiamo dire, di Obama, il suo senso di dedizione per l’uguaglianza delle culture, a volte lo ha condotto sulla strada sbagliata. Ad esempio, credo che la sua affermazione al Cairo sia stata un disastro in termini di liberazione dell’umanità – quando ha parlato del suo, non proprio assenso, ma sostegno al diritto di qualsiasi cultura di costringere le donne ad indossare il velo. Questo genere di discorso ha reso quello di umanità un concetto relativo. Per me, c’è un’unica umanità o non c’è affatto. Nessuna cultura ha il diritto di umiliare la femminilità. (Wole Soyinka)
  • Barack Obama, premio Nobel per la Pace, ha dichiarato di "non escludere un attacco militare all'Iran". Il presidente israeliano Shimon Peres, premio Nobel per la Pace, ha affermato: "L'attacco all'Iran è sempre più vicino". Perché non diamo anche un bel premio Nobel per la Pace, alla memoria, al vecchio Adolf Hitler? (Massimo Fini)
  • Berlusconi e Sarkozy si muovono sulla stessa rotta, individualismo e liberismo sfrenati. Non mi riconosco in quei governi. Il mio presidente è Obama. Ho tifato per lui alle primarie, ho brindato alla sua vittoria. (Patrice Chéreau)
  • Credo che quel che è successo sia molto importante e poteva accadere solo in America. Inoltre non sarebbe potuto accadere senza Internet perché è stato il web a fornire la capillarità necessaria. YouTube da solo ha giocato un enorme ruolo. Piace dire che Kennedy fu eletto grazie alla televisione. Se è così, allora Obama è stato eletto grazie a YouTube. (Nicholas Negroponte)
  • D'istinto vedo molte analogie fra Obama e Berlusconi. Rompono entrambi gli schemi precostituiti: non sono per nulla ideologici, fondano le loro leadership su un carisma comunicativo personale unico. (Sandro Bondi)
  • È stato un eccellente stratega della propria campagna elettorale. Ha battuto Hillary Clinton, una professionista della politica. Barack Obama sarà ricordato per avere ridestato la passione politica in America. (Nico Perrone)
  • Ho detto al Presidente [Medvedev] che Obama ha tutto per poter andare d'accordo con lui: perché è giovane, è bello e anche abbronzato e quindi penso che si possa sviluppare una buona collaborazione. (Silvio Berlusconi)
  • Insegnavo alla Columbia quando Obama era studente. Da giovane, da "più giovane", era un lavativo. […] Dai miei corsi, che erano corsi temuti, ha girato alla larga, non l'ho mai visto. Sul fronte di questo candidato siamo nel buio perché il nuovo, il giovane ed il fresco sono contenitori vuoti, non vogliono dire nulla. (Giovanni Sartori)
  • [Fingendo di leggere un SMS] In più il presidente americano mi ha... eeeh... Lo devo leggere? Mi ha offerto di essere il suo collaboratore più vicino. Questo per me vuol dire essere un grande onore, perché io e Obama siamo diventati amici per la pelle: lui sente me e io sento lui, nel senso che c'è un connubio molto molto forte. (Richard Benson)
  • L'ho incontrato alla Casa Bianca. È incredibile che un afro-americano sia arrivato in quella posizione, specie dopo le sofferenze che abbiamo subito, dopo quello che succedeva in America solo 40 anni fa. Volevo incontrarlo a tutti i costi, è stato emozionante. (Serena Williams)
  • La sua visione di umanità, di dignità, di dialogo. Il suo insegnamento è utile per le nostre battaglie, quelle per una giustizia sociale, per l'uguaglianza, per una genuina democrazia che includa l'istruzione per tutti, la parità tra uomini e donne, i diritti umani. (Samia Nkrumah)
  • Mi scuso con il presidente Obama e gli altri presenti. Ho detto al presidente Obama che mi emoziono molto a parlare della rivoluzione. Mi scuso con lui perché il presidente Obama non ha responsabilità per questo. Io credo che il presidente Obama sia un uomo onesto. (Raúl Castro)
  • Nella nostra era balcanizzata, Obama è un colosso della cultura pop. (Kurt Andersen)
  • Obama crede nella libertà e nello stato di diritto. Putin nel denaro, negli affari e nel potere. (Boris Nemcov)
  • Obama è un capo di governo chiamato a fare i conti con una società pluralista. Questo è un dato da tener presente se si vogliono davvero capire le sue parole. (Georges Marie Martin Cottier)
  • Obama si preoccupa troppo di piacere, è la sua ossessione. Ma il nuovo presidente deve capire che un conto è fare pubbliche relazioni, un altro credere di potere veramente seguire una politica bipartisan, perché in questo caso sta perdendo tempo. (Tina Brown)
  • Obama è un grande fautore della pace eccetera, e anche dei droni. Lui pensa che la maniera di curare qualcuno di al Qaida è di mandargli un missile da un drone, mentre Gino Strada con me ha detto in televisione che avrebbe curato gli SS, se era in tempo di guerra, perché Emergency non fa differenze. Quindi tu curi le SS, lui esce e uccide altre trenta persone. (Edward Luttwak)
  • Obama ha fatto una scelta coraggiosa. In Italia siamo talmente indietro che credo sarà premiato chi sarà capace di aprire questa partita dei diritti in modo concreto. A parole, ad esempio, c'è una grandissima intesa sul tema delle unioni civili, però nessuno ha il coraggio di trasformare questi progetti in qualcosa di concreto. Tutto ciò che riguarda la sfera dei diritti delle persone, da noi, non arriva mai ad una conclusione pratica. Per questo dovremmo prendere esempio da Obama. In un momento in cui puoi garantire poco alle persone sui temi sociali, del welfare e dell'assistenza, perché c'è la crisi, ci sono dei diritti immateriali che garantiscono alle persone più felicità, che non costano niente, ma che cambiano la vita delle persone. (Flavia Perina)
  • Obama ha potuto conquistare la Casa Bianca capitalizzando la figura di King, le cui conquiste storiche non si cancellano. Ma al tempo stesso ha spaventato una parte dei bianchi. C'è un pezzo d'America che si è sentito insicuro di fronte allo spettacolo di un nero troppo bravo, troppo competente. (Andrew Young)
  • Per come mi ha influenzato personalmente quando detenevo la green card ed ero un residente permanente di questo paese, posso dire grazie al cielo per la Obamacare nei tempi duri per la mia famiglia. Quindi capisco il suo valore, il suo significato per la gente normale. E mi rivolgo a chiunque cominci a smantellarla: per me equivale ad un crimine contro l’umanità. Per quanto riguarda la politica estera, ovviamente Obama è stato risoluto se necessario. (Wole Soyinka)
  • Per i neri di tutto il mondo la sua elezione è un'apertura per il futuro. Un meticcio alla guida della più potente nazione del mondo fa cambiare colore, metaforicamente, alla questione razziale. (Samia Nkrumah)
  • Quest'uomo offre cambiamento e speranza. Le due cose in cui avevamo smesso di credere. Per la prima volta dopo otto anni mi sento di nuovo orgogliosa di essere americana. (Anne Hathaway)
  • Sono d'accordo con la sua linea politica ma la sua impostazione riguardo l'istruzione è davvero deludente. La logica scelta è quella di puntare sulle materie scientifiche, con la convinzione che queste possano garantire un posto di lavoro, a scapito dell'insegnamento delle materie umanistiche. Credo che sia uno sbaglio poiché la grande scienza e la grande letteratura vanno di pari passo e sono sorpresa che Obama non lo capisca. (Azar Nafisi)
  • Sul piano della lotta al terrorismo internazionale, dovremo vedere Obama alla prova, perché questo è il vero banco di prova. L'America è la democrazia di riferimento per quanti vogliano affermare i valori della libertà, minacciati dal fondamentalismo, dal terrorismo islamico. Su Obama gravano molti interrogativi; con Obama alla Casa Bianca Al Qaeda forse è più contenta. (Maurizio Gasparri)
  • Ha fatto un appello serio per il disarmo nucleare, che noi applaudiamo. Ha anche detto che l'America da sola non può risolvere i problemi che dobbiamo affrontare e che il mondo intero dovrebbe unirsi insieme per riuscirci. Ha detto che dobbiamo fare di più di quanto stiamo facendo ora, cioè fare di più che non soltanto semplici discorsi. Siamo d'accordo con questo e lo applaudiamo. Ha detto che dobbiamo venire alle Nazioni Unite per poter parlare uno contro l'altro. É vero che quando veniamo qui, dovremmo comunicare con gli altri in condizioni di parità. Ed egli disse che la democrazia non dovrebbe essere imposta dall'esterno. Fino a poco tempo, i presidenti americani hanno detto che la democrazia deve essere imposta in Iraq e in altri paesi. Ha detto che si trattava di un affare interno. Ha detto il vero quando ha detto che la democrazia non può essere imposta dall'esterno.
  • Questo è un evento storico. Ora, in un paese dove un tempo i neri non potevano mescolarsi con i bianchi, in bar o ristoranti, o sedersi accanto a loro su un autobus, il popolo americano ha eletto come loro presidente un giovane nero, Obama, di origini del Kenya. Questa è una cosa meravigliosa, e ne siamo orgogliosi. Ciò segna l'inizio di un cambiamento. Tuttavia, per quanto mi riguarda, Obama è un sollievo temporaneo per i prossimi quattro o otto anni. Ho paura che dopo torneremo al punto di partenza. Nessuno può garantire come l'America verrà governata dopo Obama.
  • Saremmo contenti se Obama potesse rimanere Presidente degli Stati Uniti d'America per sempre. L'affermazione che ha appena fatto dimostra come egli è completamente diverso da qualsiasi presidente americano che abbiamo visto.
  1. a b c Citato in John Gerring e Joshua Yesnowitz, L'arrischiata scommessa di Barack Obama, traduzione di A. D. R., Le monde diplomatique – il manifesto, aprile 2008, p. 7.
  2. a b c Citato in Greg Jaffe, Why Obama chose the Iran talks to take one of his presidency's biggest risks, The Washington Post.com, 1° aprile 2015; tradotto in Perché Obama si è preso il rischio dell'Iran, Il Post.it', 3 aprile 2015.
  3. (EN) Dall'intervista di David Brooks, Obama, Gospel and Verse, nytimes.com, 26 aprile 2007.
  4. a b c Citato in Christian Rocca, Il cowboy Obama, Il Foglio, 3 febbraio 2008.
  5. Da un discorso durante un evento di raccolta fondi nel paesino di Kentfield, 6 aprile 2008; citato in La volta che Obama fu registrato di nascosto, ilPost.it, 19 settembre 2012.
  6. a b Traduzione di Fabio Galimberti in La mia sfida a McCain per un'America diversa, la Repubblica, 5 giugno 2008.
  7. a b Dal discorso della campagna elettorale in Minnesota del 3 giugno 2008; citato in Obama speaks to supporters in Minnesota, CNN Politics, 3 giugno 2008.
  8. Citato in Bruce Springsteen: Biografia e Discografia, Comingsoon.it.
  9. (EN) Durante la festa del Partito Democratico, 16 ottobre 2008; citato in Springsteen, Joel Rock For Obama In New York, Billboard.com, 17 ottobre 2008.
  10. (EN) Dalla Campagna infomercial American Stories, American Solutions trasmessa su NBC, CBS, Fox, Univision, MSNBC, BET e TV One, 29 ottobre 2008; Video, disponibile su Youtube.com - BarackObamadotcom
  11. Dal discorso pronunciato di fronte a ventimila sostenitori riuniti nello stadio di hockey di Sunrise, in Florida; citato in Julia Tolliver, The Distinguishable Gentleman and the Presidential Race of '08, pp. 148-149
  12. a b Traduzione di Anna Bissanti in "Abbiamo fatto tanta strada questa vittoria appartiene a voi", Repubblica.it.
  13. a b Dal suo primo discorso da Presidente degli Stati Uniti a Chicago, 5 novembre 2008; citato in 'The dream of our founders is alive,' Obama says, Thestar.com.
  14. (EN) Citato in Israel's Gaza Defense, Wall Street Journal, 29 dicembre 2008.
  15. a b Da un discorso tenuto a Praga il 5 aprile 2009; citato in James Carroll, Tom Dispatch, Traditi da Obama, Internazionale, n. 1096, 3/9 aprile 2015, p. 22.
  16. Citato in Marco Tosatti, Obama parla del Papa, Lastampa.it, 3 luglio 2009.
  17. In lingua originale: «In an era before blogs and emails, cellphones and cable, HE was the news»
  18. Citato in «L'uomo più fidato d'America» Che pianse per la morte di JFK, Corriere della Sera, 19 luglio 2009.
  19. Dal discorso a una seduta congiunta del Congresso sulla riforma sanitaria, 9 settembre 2009. Citato in AA.VV., Il libro della black history, traduzione di Roberto Sorgo, Gribaudo, 2022, p. 305. ISBN 9788858041147
  20. Speech to a Joint Session of Congress on Health Care Reform.
  21. Citato in Il Nobel per la pace a Barack Obama. Il presidente: "Non so se lo merito", Repubblica.it, 9 ottobre 2009.
  22. Citato in Obama premia Robert De Niro, Mel Brooks e Springsteen, Ansa.it, 7 dicembre 2009.
  23. Citato in Paolo Valentino, Dalla Baez a Bob Dylan In scena alla Casa Bianca la musica dei diritti civili, Corriere della Sera, 11 febbraio 2010, pp. 18-19.
  24. Citato in Qualcuno da prendere a calci in culo, ilpost.it 8 giugno 2010.
  25. Citato in Obama, i repubblicani e i pesci, ilpost.it, 7 settembre 2010.
  26. Citato in Obama: «Non paragonateci all’Onnipotente», ilpost.it 21 settembre 2010.
  27. Discorso presso l'Università dell'Indonesia. Citato in Obama: «Mai in guerra contro l’Islam», il Post, 10 novembre 2010.
  28. Dopo un giorno di proteste antigovernative in Egitto; citato in "Obama: I told Mubarak he must deliver on his promises", CNN.com, 28 gennaio 2011.
  29. Commentando le dimissioni di Hosni Mubarak, epilogo delle sommosse popolari in Egitto del 2011; citato in "Obama: Egypt will never be the same", AGI News, e in Obama: World saw historic moments in Egypt, U.S. News, 11 febbraio 2011.
  30. Citato in Un giorno di guerra in Libia, ilpost.it, 20 marzo 2011.
  31. Citato in Obama: «Noi siamo sempre stati e saremo sempre un paese da tripla A», ilpost.it, 8 agosto 2011.
  32. Citato in Obama: «Quando diciamo che non dimenticheremo mai, diciamo sul serio», ilpost.it, 2 maggio 2011.
  33. Citato in Barack Obama a gruppo gay "Ho visto vostra leader, Lady Gaga" Repubblica.it, 2 ottobre 2011.
  34. (EN) Visibile al minuto 00:23:40 di 2012 White House Correspondents' Dinner, C-SPAN.org, 28 aprile 2012; citato in Remarks by the President at the White House Correspondents' Association Dinner, ObamaWhiteHouse.Archives.gov
  35. Citato in Angelo Aquaro, Matrimoni gay, la rivoluzione di Obama "Quelle coppie hanno diritto a sposarsi", la Repubblica, 9 maggio 2012.
  36. Citato in Obama: "Entro un anno l'Iran avrà l'atomica, ma li fermeremo prima", La Stampa.it, 14 marzo 2013.
  37. Citato in Razzi da Gaza su Israele: nessun ferito. Obama: "Pace unica via per sicurezza", Repubblica.it, 21 marzo 2013.
  38. Citato in Stati Uniti, il Senato boccia la riforma sul controllo delle armi, Barack Obama furioso: "È un giorno vergognoso per Washington", HuffingtonPost.it, 18 aprile 2013.
  39. Citato in Obama sul coming out dell'atleta: "non potrei essere più orgoglioso". Gay.it, 30 aprile 2013.
  40. a b c Citato in Atletica, a Mosca Mondiali e polemiche. La legge contro i gay diventa un caso, La Stampa.it, 9 agosto 2013.
  41. Citato in Katia Riccardi, "I have a dream", il sogno 50 anni dopo. Obama: "Liberi grazie a Martin Luther King", Repubblica.it, 28 agosto 2013.
  42. a b c Citato in Obama: "Intervento in Siria sarà limitato. Ma il regime di Assad riceverà un duro colpo", Repubblica.it, 29 agosto 2013.
  43. Citato in Obama: «Marijuana? Non è più rischiosa di fumo e alcool», l'Unità.it, 19 gennaio 2014.
  44. Citato in Ucraina, 12 caccia Usa atterrano in Polonia. Nave da guerra americana verso la Crimea, Il Messaggero.it, 6 marzo 2014.
  45. Citato in (EN) Remarks by the President at White House Correspondents' Dinner, whitehouse.gov, 3 maggio 2014.
  46. a b Citato in Obama: «L'aereo abbattuto da un missile lanciato dai filorussi», Il Messaggero.it, 18 luglio 2014.
  47. Citato in Aereo abbattuto, ONU chiede inchiesta internazionale. Obama: "Missile lanciato dai filorussi,Rainews.it, 19 luglio 2014.
  48. Dall'intervista di Leslye Davis, A.J. Chavar, Abe Sater e David Frank, Exclusive Interview: Obama on the World, New York Times.com, 10 agosto 2014.
  49. Visibile in (EN) The New York Times, Obama ISIS Speech Today on 9/10/2014: 'Ultimately Destroy' Militants | The New York Times, YouTube, 10 settembre 2014. Citato in (EN) Transcript: President Obama's Speech on Combating ISIS and Terrorism, CNN.com, 11 settembre 2014.
  50. Vedi w:Roe contro Wade.
  51. Forty-two years ago today, the U.S. Supreme Court issued its ruling in Roe v. Wade, a decision that protects a woman's freedom to make her own choices about her body and her health, and reaffirms a fundamental American value: that government should not intrude in our most private and personal family matters. (Citato in Statement by the President on the 42nd Anniversary of Roe v. Wade, whitehouse.gov, 22 gennaio 2015.)
  52. Dall'editoriale Op-Ed President Obama: Our fight against violent extremism, LATimes.com, 17 febbraio 2015; citato in Il discorso di Obama sul terrorismo, il Post.it, 19 febbraio 2015.
  53. Visibile in (EN) The Hill Newpaper, Obama: ISIS 'aren't religious leaders, they're terrorists', YouTube, 18 febbraio 2015.
  54. a b Citato in Noi siamo gli schiavi, i braccianti, i cowboy Questa è l'America, Corriere della Sera, 12 gennaio 2017, p. 15.
  55. Visibile al minuto 12:20 dell'intervista condotta da Shane Smith (EN) President Barack Obama Speaks With VICE News, VICE News, YouTube, 16 marzo 2015; Citato in "L'ISIS è nato dalla nostra invasione in Iraq", dice Obama, IlPost.it, 17 marzo 2015.
  56. Pronunciata in Giamaica il 9 aprile 2015; citata in Il video di Barack Obama che fa il gesto dell'esultanza di Usain Bolt, insieme a Usain Bolt, Il Post.it, 12 aprile 2015.
  57. Pronunciata a Panama l'11 aprile 2015; citato in Lo storico incontro tra Obama e Castro, Il Post.it, 12 aprile 2015.
  58. Dalla conferenza stampa congiunta con Matteo Renzi tenuta alla Casa Bianca il 17 aprile 2015; citato in Casa Bianca, Obama a Renzi: "Impressionato dalla tua energia sulle riforme". Il premier: "Usa nostro modello", Repubblica.it, 18 aprile 2015.
  59. Visibile al minuto 05:00 di (EN) President Obama complete remarks at 2015 White House Correspondents' Dinner (C-SPAN), C-SPAN, YouTube, 25 aprile 2015.
  60. Visibile al minuto 09:00 di (EN) President Obama complete remarks at 2015 White House Correspondents' Dinner (C-SPAN), C-SPAN, YouTube, 25 aprile 2015; citato in Le battute di Obama alla cena dei giornalisti alla Casa Bianca, spiegate, IlPost.it, 26 aprile 2015.
  61. Il celebre poster realizzato da Shepard Fairey. Cfr.: Barack Obama "Hope" poster.
  62. Visibile al minuto 10:25 di (EN) President Obama complete remarks at 2015 White House Correspondents' Dinner (C-SPAN), C-SPAN, YouTube, 25 aprile 2015.
  63. Citato in Usa: Barack Obama, Russia sempre più aggressiva in Ucraina, Euronews.com, 27 maggio 2015.
  64. a b c d Citato in G7 in Germania, Obama: «Contrastare con fermezza l'aggressione all'Ucraina», Corriere.it, 7 giugno 2015.
  65. Citato in Paolo Mastrolilli, Obama: lo stallo sulle armi è frustrante, La Stampa.it, 25 luglio 2015.
  66. Dalla conferenza stampa a Nairobi dopo l'inaugurazione del Global Entrepreneurs Summit; citato in Obama in Kenya tra lotta a jihadisti e difesa diritti gay: "L'Africa corre, è in crescita", Repubblica.it, 25 luglio 2015.
  67. Citato in Obama in difesa dei diritti dei gay in Africa, Il Post.it, 26 luglio 2015.
  68. Citato in Paolo Mastrolilli, Obama bacchetta i leader africani: “Non esistono presidenti a vita”, La Stampa.it, 29 luglio 2015.
  69. Il riferimento è all'accordo internazionale dell'aprile 2015 sulle limitazioni imposte alla ricerca e produzione sul nucleare a scopi civili perché questo non abbia anche utilizzi militari in Iran, tra il gruppo 5+1 (Cina, Francia, Stati Uniti d'America, Regno Unito, Russia e Germania) e l'Iran.
  70. Citato in Obama, se Congresso boccia accordo Iran c'è la guerra, Ansa.it, 5 agosto 2015.
  71. Citato in Onu, Obama: "Assad brutalizza popolo, serve leader". Putin "Un errore non cooperare con Damasco", la Repubblica, 28 settembre 2015.
  72. a b c Da una conferenza stampa al Pentagono; citato in Arturo Zampaglione, Libia, Obama: "Continueremo a combattere l'Is senza sosta e su tutti i fronti", Repubblica.it, 4 agosto 2016.
  73. Il riferimento è a Colin Kaepernick che non si è alzato durante l'esecuzione dell'inno nazionale statunitense per protestare contro le violenze della polizia nei confronti delle minoranze.
  74. Citato in 'La protesta silenziosa di Colin Kaepernick, Il Post.it, 6 settembre 2016.
  75. Citato in Vittorio Zucconi, "I due presidenti e il fattore Putin, la guerra della transizione", Repubblica.it, 30 dicembre 2016
  76. Traduzione da La lettera che Barack Obama lasciò a Donald Trump nel giorno del suo insediamento, IlPost.it, 3 settembre 2017.
  77. (EN) Citato in Kevin Liptak, Exclusive: Read the Inauguration Day letter Obama left for Trump, Edition.CNN.com, 3 settembre 2017.
  78. a b Citato in Obama paragona Trump a Hitler: “Democrazia in pericolo”, La Stampa.it, 9 dicembre 2017.
  79. Dal discorso tenuto a Johannesburg durante la cerimonia per la celebrazione del centesimo anniversario della nascita di Nelson Mandela; citato in Barack Obama ha parlato a una cerimonia per Nelson Mandela, e ha citato la nazionale francese di calcio, Il Post.it, 17 luglio 2018.
  80. a b Dal discorso tenuto a New York durante la cerimonia funebre di John McCain; citato in “Eravamo diversi ma fedeli agli stessi ideali”, Rep.repubblica.it, traduz. di Luis E. Moriones, 01 settembre 2018.
  81. Citato in Coronavirus, Obama attacca Trump: «Amministrazione improvvisata», Corriere.it, 17 maggio 2020.
  82. Citato in Mentre Trump fa comizi ignorando il Covid-19, Obama suona la sveglia a Biden, Lavocedinewyork.com, 23 giugno 2020.
  83. a b Citato in Obama agli americani: "È in gioco la nostra democrazia, votate", Huffingtonpost.it, 20 agosto 2020.
  84. Citato in Convention Dem, Obama: "È in gioco la nostra democrazia", Lapresse.it, 20 agosto 2020.
  85. a b c d Citato in Elezioni Usa, Obama contro Trump: "La sua presidenza è un reality show", Repubblica.it, 22 ottobre 2020.
  86. Citato in Usa 2020, Obama paragona Trump a "un dittatore da quattro soldi", Tgcom24.mediaset.it, 3 novembre 2020.
  87. Citato in "Un momento di grande disonore e vergogna", dice Obama, Agi.it, 7 gennaio 2021.

Bibliografia

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  • Barack Obama, Una terra promessa, traduzione di Chicca Galli, Paolo Lucca e Giuseppe Maugeri, Garzanti, 2020, ISBN 978-88-11-14987-3

Voci correlate

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