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Giuseppe Allamano

presbitero italiano

Beato Giuseppe Allamano (1851– 1926), presbitero italiano.

Giuseppe Allamano

La vita spirituale

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  • A volte siamo un po' egoisti; tiriamo diritto per conto nostro e non vogliamo badare agli altri. No, ciascuno deve pensare a sé e agli altri. Tutto il bene che volete e procurate a voi, cercate di farlo anche ai vostri compagni
  • A volte sentiamo il cuore intenerirsi e già crediamo di amare Dio. Potremmo ingannarci. Santa Teresa d'Avila afferma che l'amore ci fa sopportare, operare, lavorare senza posa; ci fa languire utilmente… Si può essere freddi come il ghiaccio, eppure amare il Signore.
  • Amare Dio quando si è pieni di consolazione, quando tutto va ha gonfie vele, è comodo! Ma amarlo quando si è nell'aridità, nelle tenebre, allora si che è vero amore!
  • Amare Dio, soprattutto. Ciascuno deve dire con tutto il cuore:"Lo amo più di tutti gli altri". E non è mica superbia!
  • Avere la febbre, il fuoco dell'amore di Dio!
  • Bisogna avere lo spirito della preghiera: in ogni luogo tenerci uniti a lui con una elevazione del cuore al Signore di tanto in tanto, mentre lavoriamo; una giaculatoria, un sospiro mentre camminiamo in qualche luogo. Così si può fare tutto e si insieme pregare.
  • Bisogna perdonare tante piccolezze che, volere o no, possono accadere. Non giunga mai la sera senza che tutto sia accomodato.
  • Bisogna pregare sempre, giorno e notte senza interruzione: il che vuol dire come essere rivestiti dello spirito di preghiera, come l'abito riveste il corpo.
  • Che cos'è una comunità senza carità fraterna? Un purgatorio o meglio un inferno anticipato.
  • Chi cammina per la strada dell'obbedienza, cammina per la via del paradiso.
  • Chi non ha un po' di sentimento e di amore alla Madonna non ha cuore; e noi missionari il cuore dobbiamo averlo.
  • Ci vuole fuoco per essere apostoli. Essendo né caldi né freddi, cioè tiepidi, non si riuscirà mai a niente. Non sarà mai missionario chi non arde di questo fuoco divino.
  • [Ai suoi missionari] Ciò che nel mondo tanti fanno per necessità voi dovete farlo per amore.
  • Con esattezza teologica si dice che ciò che Iddio può per onnipotenza, la Madonna lo può con la preghiera.
  • Critiche e mormorazioni sono la peste della comunità. Il giorno in cui incominciassero le critiche vicendevoli, allora insorgerebbe la sterilità delle vostre fatiche e il principio della dissoluzione dell'Istituto.
  • Di confidenza [in Dio] bisogna averne un magazzino, per poterla infondere nelle anime.
  • Di regola possiamo sempre fare di più di quanto facciamo.
  • Diciamo a Gesù che operi in noi, che tutto parta da lui, ma noi riferiamo tutto a lui. Egli guarda l'anima, le nostre facoltà, io devo guardare lui. Signore, che cosa vuoi che io faccia? Faccio tutto per te.
  • Dio ordinariamente non concede di toccare il cuore dei non cristiani a chi non è unito con lui da grande carità, da poter quasi pretendere miracoli.
  • Domanda a te stesso: l'ho fatto apposta? Se no, sta tranquillo.
  • Dovete essere missionari nella testa, nella bocca, nella bocca, nel cuore.
  • È una grazia poter parlare della Madonna.
  • Fa pena sentir dire: "Non posso pregare perché ho tanto da lavorare, da predicare!". Predichi e gridi al vento! Se non c'è la grazia di Dio, tutto è inutile!
  • Fare, non aspettare.
  • Gesù nell'Eucarestia è il sole. Tutto è attorno a lui e dietro a lui. È il nostro centro: tutti i nostri pensieri, parole e opere devono partire dal tabernacolo e al tabernacolo ritornare. Felici noi se così faremo.
  • Guai a chi, tenace nel proprio giudizio, non rinunzia alla proprie vedute per accettare cordialmente quelle della maggioranza! Egli lavorerà invano e forse distruggerà il bene fatto dagli altri.
  • Il Papa, anche umanamente, vede le cose dall'alto.
  • In certe ore di malinconia ricorrere a Gesù sacramentato per conforto, o meglio, per essere forte nelle prove di Dio.
  • I nostri due amori: il crocifisso e l'eucarestia. Il SS. Sacramento non l'avremo sempre con noi, ma il crocifisso l'avremo sempre.
  • I piccoli sacrifici, uniti insieme, formano i grossi.
  • I sacerdoti devono possedere un magazzino di speranza per darne agli altri.
  • I santi non sono nati, ma si sono fatti santi.
  • Iddio provvede a tutto per coloro che in lui confidano.
  • Il crocifisso è un arma potentissima contro il demonio e tutte le sue insidie; un arma per convertire.
  • Il crocifisso è un amico che consola e aiuta: sostiene nelle difficoltà e nella stanchezza, libera da tanti pericoli sostiene quando si è stanchi, fa sentire la dolcezza del partire per amor di Dio.
  • Il nostro cuore è già così piccolo che non dobbiamo dividerlo tra Dio e le creature.
  • Il paradiso del missionario è il più bello.
  • Il sacerdote è più di tutto l'uomo della carità, ed egli è prete assai più a vantaggio dei suoi fratelli che di se stesso.
  • Il Signore è nemico delle mezze volontà e queste non riusciranno mai a nulla.
  • Il Signore mi chiama oggi, non so se mi chiamerà domani.
  • L'amore del prossimo ci deve spingere a dedicarci alla sua salvezza. Non essere apatici, ma avere come Gesù sete di anime. Il Signore vuole tutti salvi, ma anche per mezzo nostro. Pensiamo a questa volontà di Dio, meditiamo queste cose, facciamole succo e sangue.
  • L'invidia non tocca solamente i cattivi, ma anche i buoni e nelle cose buone… È una tristezza, una malinconia, è come una malattia del cuore.
  • L'obbedienza è la furbizia dei santi; è un talismano che indora tutte le cose.
  • La Chiesa è nelle mani dello Spirito Santo e così ogni comunità. Bisogna ricorrere a lui sovente e ascoltarlo, vivere sotto la sua influenza, sempre.
  • La confidenza è la quintessenza della speranza.
  • La fiducia nella Divina Provvidenza non esclude però il pensare e provvedere all'avvenire.
  • La devozione a Maria Santissima è necessaria per salvarsi.
  • La liturgia ben fatta ha operato conversioni; se mal fatta le impedisce.
  • La Madonna ha tutto in mano; Ella dispenserà secondo i bisogni e i primi ad essere beneficati saranno i parenti.
  • La meditazione è un lavoro della mente per riscaldare il cuore.
  • La messa è il tempo più bello della nostra vita.
  • La pietà può formare un buon eremita, ma solo la scienza unita alla pietà può formare un buon sacerdote.
  • La santa messa sostiene il mondo.
  • La speranza è una virtù necessaria come la fede. Senza la speranza non si può essere veri cristiani.
  • La vera devozione non sta nella sensibilità, ma nella volontà.
  • La vita è seminata di spine, ma talora esse sono di una asprezza da non dirsi; allora, la parola di un compagno sarebbe, uno sprone potente a scuotersi e con nuova energia andare avanti.
  • Le anime si salvano con il sacrificio. Qualcuno immagina l'ideale, missionario tutto poetico, dimenticando che le anime si salvano con la croce come fece Gesù.
  • Le anime si salvano con la santità. Nessuno può dare ciò che non ha. Potremo amministrare un sacramento anche se non santi, ma convertire le anime, no… Certe conversioni non si ottengono che con la santità.
  • Lo studio potrà fornirci una scienza teologica, ma non una fede cattolica.
  • Ma se non si è sicuri di essere in disgrazia si è in Grazia.
  • Nei turbamenti ed incertezze dell'anima atteniamoci sempre alla voce che genera tranquillità.
  • Non basta avere la fede. L'hanno anche i demoni.
  • Non bisogna avere quell'amore che dura dal mattino alla sera. Il Signore esige, da coloro che chiama a servizio dei fratelli, un amore forte e costante.
  • Non ci vuole mica sforzo per essere umili; l'umiltà è verità.
  • Non crediamo di essere noi a fare un atto di degnazione verso Dio se corrispondiamo alla sua chiamata. È Dio che si degna di sceglierci, fra tanti, per essere suoi apostoli.
  • Non desiderare cose impossibili, che non faremo mai, ma fare bene quelle che facciamo.
  • Non dimenticate mai che la conversione dei cuori è opera della divina grazia, e solo chi ne è ripieno, opererà prodigi di conversione.
  • Non dobbiamo avere paura di amare troppo la Madonna.
  • Non è affatto presunzione il voler farsi santo; è presunzione il confidare nelle proprie forze.
  • Non è vero sacerdote chi non si dedica con fervore alla salute delle anime.
  • Non pretendiamo che gli altri non abbiano difetti; correggiamo i nostri e sopportiamo quelli degli altri.
  • Non si va alle missioni per capriccio o per turismo, ma unicamente per amore di Dio, e questo è inseparabile dall'amore del prossimo.
  • Prima santi e poi missionari. Non bisogna scambiare i termini. Alcuni, per un po' di poesia, badano solo al secondo punto. No, prima santi e poi missionari!
  • Ogni sacerdote è missionario di natura sua; la vocazione ecclesiastica e quella missionaria non si distinguono; non si richiede che un grande amore di Dio e zelo per le anime.
  • Più avete da lavorare e più dovete pregare, per essere strumenti docili nelle mani di Dio.
  • Quando non riceviamo ciò che chiediamo, pensiamo che neppure un filo, una parola della nostra preghiera è caduta nel vuoto.
  • Quando pare che non abbiamo voglia di pregare, rivolgiamoci allo Spirito Santo e lui ci toccherà il cuore. Se abbiamo il cuore duro ce lo schianterà, ce lo romperà.
  • Quando si spera poco si fa torno a nostro Signore che vuole che tutti siano salvati.
  • Quando un missionario ha terminato tutti gli altri studi, quello della sacra Scrittura deve continuarlo sempre.
  • Quelli che vogliono farsi veramente santi, il Signore li aiuta e li fa santi. Le grazie di Dio non mancano e, quando si tratta di un missionario, Dio si sente obbligato a dargliele.
  • Se ascoltassimo sempre la voce dello Spirito Santo, diventeremmo presto santi. Egli opera meraviglie nelle anime che lo seguono con coraggio e generosità e ne fa altrettanti eroi della santità come fece con gli apostoli. In essi e per mezzo di essi, egli rinnova la faccia della terra.
  • Se il cuore è pieno di Dio si riversa nelle parole.
  • Se il Signore permette il male è per ricavarne il bene.
  • Se un sacerdote non vive della liturgia, di che cosa vive? Che cosa andrà a predicare?
  • Se uno non sentisse amore verso la Madonna, lo domandi: non aver amore alla Madonna è cattivo segno.
  • Se uno vive di fede, allora la stessa responsabilità, anche delle cose più importanti, svanisce; perché si pensa che da noi soli possiamo nulla, ma con Dio siamo onnipotenti.
  • Se uno vuole salvarsi senza passare per la Madonna, sbaglia.
  • Senza confidenza in Dio non si può far nulla; d'altra parte facciamo torto a Dio non confidando in lui.
  • Si fa più in un quarto d'ora dopo aver pregato, che in due ore senza preghiera.
  • Siate come farfalle intorno a Gesù sacramentato: lucerne splendenti e ardenti.
  • Siate uomini di orazione! Non abbiate mai paura di pregare troppo!
  • Solo nell'eternità comprenderemo il dono della vocazione missionaria.
  • Tante volte crediamo di avere la carità e non ne abbiamo che la finzione.
  • Tolta la divinità tutto il resto datelo pure alla Madonna.
  • Tutti dobbiamo sentire in noi la fiamma dello zelo per le anime, uno zelo di prima qualità, che ci consumi. Chi ne ha l'aumenti; chi non ne ha, lo domandi al Signore.
  • Tutti i santi desiderano essere missionari.
  • Via dunque i pensieri inutili e quei pensieri che, ove fossero manifestati, ci causerebbero vergogna.
  • Vivere di Gesù tutta la vita. Tutto rivolgete a Gesù e tutto partirà da lui. Egli sarà la vostra felicità in vita e il vostro premio in cielo.
  • Vivere dello spirito della Chiesa per mezzo della liturgia vuol dire vivere dello spirito di Cristo.
  • Voglio poter dire: "Ci mancheranno tante virtù, ma la carità c'è". Voglio che ci sia una carità fiorita.

Bibliografia

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  • Giuseppe Allamano, La vita spirituale, a cura di Lorenzo Sales I.M.C., Edizioni Missioni Consolata, 1949.

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