Flavia Pennetta

• [Sull'effetto dell'amore sullo sport] Cambiano le tue priorità, se sai che lui non è con te, magari sbarelli e non t'importa di perdere, perché così torni prima a casa da lui. L'amore non sempre fa bene a chi fa sport.^[1]
• È da quattro anni che mi impegno per migliorare sui campi veloci e finalmente si sono visti i risultati. Aveva ragione il mio allenatore quando diceva di non lasciarmi andare. Capita, quando fai fatica e i risultati non arrivano. Invece ha ragione lui: il lavoro ripaga.^[2]
• [«Il suo amore per racchetta e palline è stato immediato?»] È stato un colpo di fulmine. Un amore nato ancora prima di cominciare a prendere lezioni. Mia mamma racconta spesso che quando andava a giocare e mi portava in campo, io pasticciavo con la terra rossa, facevo le montagnette come con la sabbia in spiaggia! E poi giocavo ovunque, tantissimo contro il muro, ore a palleggiare da sola. Mancava solo che mi portassi la racchetta nel letto.^[3]
• [Su Camila Giorgi] Io la invidio. Colpisce senza pensare, e non pensa altro che a colpire.^[4]
• Mi hanno sempre insegnato che il lavoro paga, che se lavori prima o poi arrivano anche i risultati. Mi hanno sempre insegnato di stare lì, pronta a prendere e sfruttare qualsiasi errore. Le cose nella vita girano sempre per molti versi, devi solo aspettare il tuo turno.^[5]
• Non è solo una questione estetica, per me lo sport è salute, e se sto ferma troppo a lungo sto male, il mio corpo me lo chiede lanciando segnali.^[3]
• Per Federico Luzzi, l'anno scorso era a vedermi giocare in finale contro la Safina e adesso non c'è più. Era come se fosse lì con me.^[6][2]

Citato in Marco Sicolo, ubitennis.com, 10 agosto 2009.

• [Nel 2007] Dopo aver perso 13 volte al primo turno quest'anno non pensavo di poter battere nemmeno mia nonna.
• Ho un rito tutto mio. Ogni anno c'è una canzone su cui mi fisso, che non mi stanco mai di ascoltare e che fa da colonna sonora a tutti i miei tornei: mi deve dare serenità fuori dal campo e carica prima di un match.
• La Jankovic non avrà un talento speciale, però ha una costanza mostruosa.
• [Su Federico Luzzi] L'ultima volta abbiamo cenato insieme a Los Angeles, lui era là per un corso di recitazione. "Fla, non sai quante donne", mi diceva. E io lo sfottevo: "Ma cosa cavolo ci troveranno in te..." Ogni tanto guardo la foto di Fede che tengo nel portafoglio: era bellissimo.
• [Su Carlos Moyá, nel 2005] Non sono gelosa, perché non è un playboy impenitente. O, forse, dovrei dire che non lo è più.
• Non sono una che si fa problemi di superficie: se sono in forma posso giocare bene ovunque.
• Prima mi arrabbiavo e sparivo dal campo. Ora mi arrabbio, regalo due quindici e mi riprendo.
• Si può star bene anche sole. Però, un giorno, a Moya mi toccherà dire grazie: mi ha fatto scoprire cose di me che non conoscevo. La grinta, la forza, la voglia di riscatto.

• Flavia è una collega. Ci stimoliamo a vicenda e cresciamo insieme. Una sana rivalità. (Francesca Schiavone)
• Flavia Pennetta [...] sarebbe piaciuta a Federico Fellini, il regista della Dolce Vita: sensuale ma anche sentimentale, pragmatica e pur sempre sognatrice: femmina più che donna. (Filippo Grassia)

• Fabio Fognini – marito

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