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Citazioni sull'episteme.

Statua raffigurante l'Episteme (Biblioteca di Celso ad Efeso, Turchia)
  • L'epistéme è [...] contraddizione in un duplice senso. Da un lato, essa è affermazione della differenza (o opposizione) infinita tra essere e niente, e insieme (in quanto essa è affermazione dell'esistenza del divenire) essa è affermazione dell'identità di essere e niente. Dall'altro lato, essa è affermazione della differenza infinita tra essere e niente, e insieme (in quanto essa è la Legge del Tutto, alla quale deve adeguarsi anche il non ancora essente) è entificazione del niente, cioè trasforma in un essente il non ancora essente. [...] Nel proprio sottosuolo, l'epistéme è la violazione e la smentita di ciò che essa stessa afferma alla propria superficie: la differenza infinita di essere e niente.
  • Là, dove la previsione intende essere incontrovertibile – come appunto accade nell'epistéme e nei residui epistemici della scienza moderna – la previsione cancella il divenire da cui essa vorrebbe difendere – tratta come irreale il pericolo contro il quale essa vorrebbe predisporre il riparo – ed è quindi inevitabile che sia il riparo stesso a mostrarsi irreale e illusorio.
    Se si crede che il pericolo esiste, ma si predispone un riparo che fa perdere di vista il pericolo, il riparo è illusorio. Prima o poi viene smantellato dal pericolo nella cui esistenza, nonostante tutto, si ha fede. Se l'evocazione epistemica degli Immutabili fa perdere di vista il divenire (lo rende impossibile e apparente) è inevitabile che la fede nell'esistenza del divenire sprigioni, in sé stessa, forze che si sottraggono al dominio degli Immutabili e che dunque lo rendono apparente e illusorio.
  • Per i Greci, epístema è l'ornamento della prua della nave. È il simbolo dell'imporsi della prua sulla fluidità minacciosa del mare. L'epistéme è l'epístema della prua del dominio. Si impone sulla fluidità vorticosa e imprevedibile del divenire.

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