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Dominique Schnapper

sociologa e scrittrice francese

Dominique Schnapper (1934 – vivente), sociologa francese.

Dominique Schnapper nel 2009

Citazioni di Dominique Schnapper

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  Citazioni in ordine temporale.

  • In ultima analisi, l'identità nazionale non è uno stato biologico – chi di noi ha un antenato gallico? – ma culturale: siamo francesi in virtù del fatto che ci esprimiamo in una certa lingua, interiorizziamo una certa cultura e partecipiamo a una vita politica ed economica.
L'identité nationale n'est pas en définitive un état de chose biologique – qui d'entre nous a pour ancêtre un Gaulois ? – mais culturel : on est français par le fait qu'on s'exprime dans une certaine langue, qu'on intériorise une certaine culture, et qu'on participe à une vie politique et économique.[1]
  • L'episodio degli harki è una delle pagine più vergognose della storia francese, al pari dell'introduzione dello Statuto degli ebrei e della retata del Vel d'Hiv.
L'épisode des Harkis constitue une des pages honteuses de l'histoire de France, comme l'ont été l'instauration du Statut des juifs ou la rafle du Vel d'Hiv.[2]
  • La democrazia si fonda sull'utopia creativa di uno spazio pubblico in cui tutti i cittadini godono di pari dignità, libertà politica e uguaglianza. L'ordine democratico moderno è un progetto di rovesciamento dell'ordine sociale spontaneo o "naturale", che è "naturalmente" gerarchico e diseguale; è un'utopia, ma con conseguenze molto reali. Possiamo usare l'espressione di Mircea Eliade sui miti, descrivendoli come una finzione attiva, cioè una finzione che agisce sul mondo.
La démocratie repose sur l'utopie créatrice d'un espace public dans lequel tous les citoyens disposent de la même dignité, de la même liberté politique et de l'égalité. L'ordre démocratique moderne est un projet de renversement de l'ordre social spontané ou «naturel», qui est «naturellement» hiérarchique et inégal; c'est une utopie, mais dont les conséquences sont bien réelles. On peut reprendre la formule de Mircea Eliade à propos des mythes, les qualifiant de fiction active, c'est-à-dire qui agit sur le monde.[3]
  • Quando non c'è più rispetto per le leggi e le istituzioni che organizzano la libertà politica, e la libertà si confonde con la concessione, quando l'uguaglianza diventa egualitarismo e indeterminazione, si entra in una democrazia "estrema" che rischia di indebolire definitivamente la democrazia. La democrazia può morire sia per i suoi eccessi che per le sue inadeguatezze.
Quand il n'y a plus de respect des lois et des institutions qui organisent la liberté politique et que la liberté se confond avec la licence, quand l'égalité devient égalitarisme et indistinction, on entre dans la démocratie «extrême» qui risque d'affaiblir définitivement la démocratie. Celle-ci peut mourir de ses excès comme de ses insuffisances.[4]
  • Anche nelle democrazie più antiche come la Francia o l'Italia esiste una tendenza all'indebolimento e alla progressiva ignoranza delle regole della pratica democratica[5]
  1. Da Unité nationale et particularisme culturels (Unità nazionale e particolarismo culturale), in Commentaires, nº 38, 1987, p. 361.
  2. Dalla Prefazione a Mohand Hamoumou, Et ils sont devenus harkis (E sono diventati harki), Fayard, Paris, 1993, p. 10. ISBN 9782213030760
  3. Da Les désillusions de la démocratie (Le disillusioni della democrazia), Gallimard, Paris, p. 9. ISBN 9782073070692
  4. Dall'intervista a DDV le droit de vivre, 7 luglio 2022.
  5. Dall'intervista di Raffaele Simone, Domani, 28 novembre 2023.

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