William Paget, I barone Paget: differenze tra le versioni

|PostNazionalità = {{sp}} che assolse incarichi molto importanti alla corte di [[Enrico VIII d'Inghilterra|Enrico VIII]], [[Edoardo VI d'Inghilterra|Edoardo VI]] e [[Maria I d'Inghilterra|Maria I]]

Era figlio di William Paget, uno dei dignitari della [[city of London]]. Studiò alla St. Paul's School quando era preside [[William Lilye|William Lily]] per passare poi alla [[Trinity Hall]] di [[Cambridge]] perfezionandosi poi all'[[Università di Parigi]]. Alla scuola di St. Paul's fece amicizia con il futuro antiquario [[John Leland (antiquario) | John Leland]] e poi fu uno dei suoi benefattori.<ref name=ODNB>Carley, "Leland, John (''c''.1503–1552)"</ref>

Probabilmente attraverso l'influenza di [[Stephen Gardiner]], che aveva presto fatto amicizia con Paget, fu inviato, da [[Enrico VIII d'Inghilterra | re Enrico VIII]] in diverse importanti missioni diplomatiche; nel 1532 fu nominato ''Clerk of the Signet''<ref>Funzionario di grado elevato che applicava il sigillo reale alle [[lettere patenti]] emanate dal re.</ref> e subito dopo componente del ''Consiglio privato della Corona''<ref>Organo costituito da i consiglieri più ascoltati da parte del re.</ref>. Divenne segretario di [[Anna di Clèves]] nel 1539 e nel 1543 nominato segretario di Stato, posizione sulla quale Enrico VIII, nei suoi ultimi anni di regno, contava molto per le decisioni da prendere, nominandolo uno dei consiglieri della Corona durante la minore età del futuro re [[Edoardo VI d'Inghilterra |Edoardo VI]].

Paget in un primo momento sostenne con vigore il [[Lord protettore]] [[Edward Seymour, I duca di Somerset|Somerset]], consigliandogli una moderazione che Somerset non sempre osservava. Nel 1547 fu nominato sovrintendente della casa del re, [[Cancelliere del Ducato di Lancaster]], eletto ''cavaliere della Contea''<ref>Nell'Inghilterra medievale erano quasi dei parlamentari che rappresentavano la contea presso il sovrano.</ref> per lo [[Staffordshire]] e insignito dell'[[Ordine della Giarrettiera]]. Nel 1549 fu chiamato alla [[House of Lords]] come ''Baron Paget de Beaudesert''. All'incirca nello stesso periodo ottenne ampie concessioni di terre, tra cui [[Cannock Chase]] e l'[[Abbazia di Burton]] nello [[Staffordshire]], e a Londra la residenza dei Vescovo di Exeter, conosciuta successivamente come Lincoln House e [[Essex House]], sul luogo ora occupato dall'[[Outer Temple]] nello [[Strand (Londra)|Strand]]. Ottenne anche [[Beaudesert House]] nello [[Staffordshire]], che rimase la sede principale della famiglia Paget.

Paget condivise la caduta in disgrazia di Somerset, fu imprigionato nella [[Torre di Londra]] nel 1551 e degradato da cavaliere dell'Ordine della Giarrettiera l'anno successivo, oltre a subire una pesante multa da parte della [[Star Chamber]] per aver fatto pagare alla Corona le spese di amministrazione del ducato di Lancaster. Rientrò poi nelle grazie del re nel 1553, e fu uno dei ventisei [[ParìaParia d'Inghilterra|Pari]] che firmarono per l'insediamento, al posto di Edoardo, di [[Jane Grey|Lady Jane Grey]] nel giugno dello stesso anno. Si riappacificò con la [[Maria I d'Inghilterra |regina Maria I]], che lo reintegrò come cavaliere dell'Ordine della Giarrettiera e nel Privy Council nel 1553, e lo nominò [[Lord del sigillo privato]] nel 1556. Con la salita al trono della [[Elisabetta I d'Inghilterra |regina Elisabetta I]] nel 1558, Paget si ritirò dalla vita pubblica.

Da sua moglie Anne Preston, Paget ebbe quattro figli, [[Henry Paget, II barone Paget|Henry]], [[Thomas Paget, III barone Paget|Thomas]], [[Charles Paget (cospiratore)|Charles]] e Edward (morto da giovane), e sei figlie, Etheldreda, che sposò Sir Christopher Allen; Eleanor, che sposò prima, Jerome Palmer, scudiero, e poi, Sir Rowland Clarke; Grisold, che sposò prima Sir Thomas Rivett, e poi Sir William Waldegrave; Joan (o Jane), che sposò [[Thomas Kitson|Sir Thomas Kitson]]; Dorothy, che sposò Sir Thomas Willoughby (m.1559); e Anne (m.1590), che sposò [[Henry Lee (morto 1611)|Sir Henry Lee]].<ref>{{Harvnbcita|Banks|, 1808|p=. 414}}; {{Harvnbcita|Chambers|, 1936|p=. 248}}.</ref>

*{{Cita libro|titolo= The Dormant and Extinct Baronage of England|cognome= Banks|nome= T.C.|città= London|editore= T. Bensley|anno= 1808|volume= II|url= http://books.google.ca/books?id=8TUvAAAAMAAJ&pg=PA414|accesso= 19 novembre 2012|cid=Banks, 1808}}