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Ostia (città antica): differenze tra le versioni

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=== Età repubblicana ===
[[File:Area archeologica di Ostia Antica - panoramio (36).jpg|thumb|upright=1.2|Il Foro visto dal teatro]]
Si sviluppò in origine probabilmente come base navale e nel [[267 a.C.]], durante la [[prima guerra punica]] fu sede di uno dei ''[[Questore (storia romana)|quaestores]] classici'', incaricati della flotta, che fu detto ''quaestor Ostiensis''.<ref>{{cita |Taddei|p. 5}}</ref> Ebbe un rilevante ruolo commerciale e militare durante la [[seconda guerra punica]], tanto da farle ottenere l'esenzione dal servizio militare per i suoi abitanti.<ref name=treccani />
 
Nel corso del [[II secolo a.C.]] divenne progressivamente prevalente il suo ruolo come porto commerciale, legato alle importazioni di grano per la città di Roma, e dovette iniziare l'espansione degli edifici al di fuori del ''castrum''; in questo contesto, l'antico approdo situato sulla riva destra del fiume apparve insufficente a garantire le cresciute esigenze di Roma e dei suoi porti fluviali, tanto che il [[senato romano]] dovette inviare ad Ostia il [[Pretore (storia romana)|pretore urbano]] Gaio Caninio, per delimitare come pubblico un'ampia porzione di terreno lungo la riva sinistra da destinare alla costruzione di nuove banchine e strutture portuali, sottraendole così alla pretese di privati cittadini.<ref name=romatevere>{{cita web|url=https://romatevere.hypotheses.org/572|titolo=Il porto e la città: urbanistica e diritto in Ostia antica|accesso=30 settembre 2024}}</ref>
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Subito fuori dalla porta meridionale del ''castrum'' il cardine deviava verso sud-ovest, riprendendo il tracciato dell'antica via costiera verso ''[[Laurentum]]'' (più tardi divenuto tratto della [[via Severiana]]). A sua volta, subito dopo la porta occidentale, il decumano deviava verso sud-est, dirigendosi direttamente verso la spiaggia, allora poco distante. Da questo punto si dipartiva anche verso nord ovest la via della Foce, altro tratto del percorso costiero al quale si era sovrapposto il ''castrum'', diretto verso la foce del fiume.
 
La successiva espansione delle costruzioni fuori dalle mura del ''castrum'' seguì questi percorsi preesistenti, dando un aspetto disordinato all'urbanistica cittadina.<ref>{{cita |Taddei|p. 6}}</ref> Anche le vie che costeggiavano in origine il percorso delle mura del ''castrum'' (vie [[pomerio|pomeriali]]) rimasero in parte nella topografia successiva. Le nuove mura del [[I secolo a.C.]] racchiusero la città così come si era formata con un percorso irregolare: la porta Romana si trovava all'estremità orientale del decumano massimo, in direzione di Roma, la porta Laurentina al termine del tratto meridionale obliquo del cardine massimo, verso sud, in direzione di ''Laurentum'', e infine la porta Marina era collocata verso la spiaggia, al termine del tratto obliquo del decumano massimo. Racchiudevano un'area di circa {{M|69|ul=ha}}.
 
All'interno della città un'altra via importante era la Semita dei Cippi, che collegava direttamente il decumano massimo alla porta Laurentina (la sua prosecuzione sul lato opposto del decumano verso il fiume ha il nome moderno di via dei Molini).<ref>{{cita |Pavolini|p. 200}}</ref>
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Nelle nuove mura si aprivano tre porte, conosciute con nomi moderni:
* '''Porta Romana''', sul decumano massimo, lato orientale ([[via Ostiense]], in direzione di [[Roma]]); è costruita in opera quadrata a blocchi di tufo, presenta il fornice di ingresso più indietro rispetto alla linea delle mura, fiancheggiato da due torri quadrate.<ref>{{cita |Taddei|pp. 9-10}}</ref> In età [[Domiziano|domizianea]] venne ricostruita ad un livello più alto, con decorazione architettonica in marmo e con una statua di [[Minerva (divinità)|Minerva]]-[[Vittoria (divinità)|Vittoria]] alata. Subito fuori dalla porta si trova un basamento per una statua dedicata alla salute dell'imperatore da un membro della famiglia ostiense degli [[gens Acilia|Acili Glabrioni]], [[patrono]] della colonia.
* '''Porta Laurentina''', sul cardine massimo, in direzione di ''[[Laurentum]]'', è costituita da una struttura rettangolare in blocchi di tufo, fiancheggiata da torri quadrate.
* '''Porta Marina''', sul [[decumano]] massimo, lato occidentale (in direzione della spiaggia). Costruita in blocchi di tufo con fornice arretrato rispetto alla linea delle mura e fiancheggiato da torri quadrate. Fu rasa al suolo nel [[I secolo]] e rimpiazzata da un arco più a sud con decorazione in marmo. Nella prima metà del [[III secolo]] al di sopra dei resti si impiantò la caupona di Alexander (IV,VII,4).
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Subito fuori dalla porta occidentale del ''castrum'' si trova l'area sacra dell'antico [[Tempio di Ercole (Ostia)|tempio di Ercole]].
 
La regione II comprende diversi edifici pubblici costruiti nell'area presso il fiume delimitata ad uso pubblico dal pretore urbano di Roma Gaio Caninio. Un'area sacra con [[quattro tempietti repubblicani]] vi sorse agli inizi del [[II secolo a.C.]].<ref>{{cita |Taddei|pp. 11-12}}</ref> Vi si trovano la [[caserma dei Vigili (Ostia)|caserma dei Vigili]], il [[Teatro romano (Ostia)|teatro]] con il [[piazzale delle Corporazioni]], e il complesso termale delle [[Terme di Nettuno (Ostia)|terme di Nettuno]]. Sul luogo dove era stato martirizzato il vescovo Ciriaco, presso il teatro, sorse un oratorio cristiano, frequentato anche in epoca altomedioevale.
 
La regione III, tra la via della Foce, il tratto orientale del decumano massimo e l'antica spiaggia, comprende prevalentemente complessi abitativi di diverse tipologie ([[Case a giardino (Ostia)|Case a giardino]], [[caseggiati degli Aurighi e del Serapide]], [[Casette tipo (Ostia)|Casette tipo]]). Fuori le mura, presso la spiaggia, è presente un lussuoso edificio tardo-antico mai terminato, con un ambiente decorato da un ricchissimo ''[[opus sectile]]'' parietale.
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* {{cita libro|curatore1=Gemma Belli|curatore2=Francesca Capano|autore1=Simona Pannuzi|titolo=La città, il viaggio, il turismo percezione, produzione e trasformazione : raccolta di saggi|capitolo=Viaggi, commerci e trasporti nella Ostia medievale e rinascimentale|editore=FedOA - Federico II University Press|anno=2017|ISBN=9788899930028|url=https://www.google.it/books/edition/La_citt%C3%A0_il_viaggio_il_turismo/OMp6DwAAQBAJ?hl=it&gbpv=1&dq=%22ostia+antica%22&pg=PA1635&printsec=frontcover|cid=Pannuzi}}
* {{Cita libro|titolo=La vita quotidiana a Ostia|autore=Carlo Pavolini|editore=Laterza|anno=1986|ISBN=9788842027980|cid=Pavolini}}
* {{Cita libro|autore=Maria Stella Taddei|titolo=Ostia repubblicana|collana=Itinerari ostiensi|volume=I|città=Roma|anno=1977|editore=Ministero per i beni culturali e ambientali|url=https://www.ostiaantica.beniculturali.it/ups/2021/01/06/itinerari-ostiensi-i-doc001229.pdf?1609951769000|cid=Taddei}}
 
=== Serie ===
==== ''Scavi di Ostia'' ====
* {{cita libro|autore1=Guido Calza|wkautore1=Guido Calza|autore2=Alessandro D'Alessio|autore3=Dario Daffara|autore4=|titolo=Scavi di Ostia I. Topografia generale|città=Roma|anno=2022|ISBN=9788891326874|url=https://www.lerma.it/libro/9788891326874}}
* {{cita libro|autore1=Giovanni Becatti|wkautore1=Giovanni Becatti|titolo=Scavi di Ostia II. I mitrei|città=Roma|anno=1954|editore=La Libr. dello Stato|url=https://www.google.it/books/edition/Scavi_di_Ostia_2_I_Mitrei/MFf_MgEACAAJ?hl=it}}
* {{cita libro|autore1=Maria Floriani Squarciapino|autore2=Italo Gismondi|wkautore1=Maria Floriani Squarciapino|wkautore2=Italo Gismondi|titolo=Scavi di Ostia III. Le Necropoli, parte I. Le tombe di età repubblicana e augustea''|città=Roma|anno=1958|editore=Istituto poligrafico dello Stato|url=https://www.google.it/books/edition/Scavi_di_Ostia_Vol_III_Le_necropoli_Pt_1/ZCcTcgAACAAJ?hl=it}}
* {{cita libro|autore=Giovanni Becatti|titolo=Scavi di Ostia IV. Mosaici e pavimenti marmorei (vol. I e II)|città=Roma|anno=1961|url=https://www.google.it/books/edition/Scavi_di_Ostia/rPr3zQEACAAJ?hl=it}}
* Raissa Calza, ''Scavi di Ostia V. I ritratti, parte I. Ritratti greci e romani fino al 160 circa'', Roma 1964.
* Giovanni Becatti, ''Scavi di Ostia VI. Edificio con opus sectile fuori Porta Marina'', Roma 1969.
* [[Patrizio Pensabene]], ''Scavi di Ostia VII. I capitelli'', Roma 1973.
* Anton Luigi Pietrogrande, ''Scavi di Ostia VIII. Le fulloniche'', Roma 1976.
* Raissa Calza, ''Scavi di Ostia IX. I ritratti. Ritratti romani dal 160 circa alla metà del III secolo d.C.'', Roma 1977.
* Paola Baccini Leotardi, ''Scavi di Ostia X. Marmi di cava rinvenuti a Ostia e considerazioni sul commercio dei marmi in età romana'', Roma 1979.
* Pietro Cicerchia, Alfredo Marinucci, ''Scavi di Ostia XI. Le terme del Foro o di Gavio Massimo'', Roma 1992.
* Lidia Paroli (a cura di), ''Scavi di Ostia XII. La basilica cristiana di Pianabella'', Roma 1999.
* Carlo Pavolini, ''Scavi di Ostia XIII. La ceramica comune. Le forme in argilla depurata dell'Antiquarium'', Roma 2000.
* Stella Falzone, ''Scavi di Ostia XIV. Le pitture delle insule (180-250 d.C.)'', Roma 2004.
 
==== ''Itinerari ostiensi'' ====
La serie degli ''Itinerari ostiensi'' è pubblicata dalla Soprintendenza archeologica di Ostia:
* Maria Stella Taddei, ''Ostia repubblicana'' (''Itinerari ostiensi'', I), Roma 1977.
* Johann Rasmus Brandt, Maria Cataldi Dini, [[Carlo Pavolini]], ''Ficana. Rassegna preliminare della campagna archeologica 1978'' (''Itinerari ostiensi'', II), Roma 1978
* Carlo Pavolini, ''Ostia. Vita quotidiana I'' (''Itinerari ostiensi'', III), Roma 1978.
* Carlo Pavolini, ''Ostia. Vita quotidiana II'' (''Itinerari ostiensi'', IV), Roma 1982.
* Angelo Pellegrino, ''Le necropoli pagane di Ostia e Porto'' (''Itinerari ostiensi'', V), Roma 1982.
* [[Umberto Broccoli]], ''Ostia paleocristiana'' (''Itinerari ostiensi'', VI), Roma 1984.
* [[Fausto Zevi]], ''I Fasti Ostienses. Documento della storia di Ostia'' (''Itinerari ostiensi'', VIII), Roma 1997.
 
==== XIX secolo ====