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Gineologia

forma di femminismo

Gineologia[1][2] (in curdo jineolojî‎, "scienza delle donne", altrimenti definita femminismo curdo),[3] è una forma di femminismo e uguaglianza di genere sostenuta da Abdullah Öcalan,[4][5][6] leader del Partito dei Lavoratori del Kurdistan (PKK) e dell'Unione delle Comunità del Kurdistan (KCK).

Abdullah Öcalan, fondatore dell'ideologia

Dal contesto delle regole religiose e tribali basate sull'onore che opprimono le donne nelle società regionali, Öcalan ha affermato che "un paese non può essere libero se le donne non sono libere" e che il livello di libertà delle donne determina il livello di libertà nella società in generale. La gineologia è una delle ideologie di governo del Rojava.

Etimologia e definizione

Nella lingua curda, la parola jin significa "donna" che a sua volta proviene dalla parola jiyan, che significa "vita".[7]

In Liberare la vita-La Rivoluzione delle Donne (2013), Abdullah Öcalan scrive:

«La portata della possibile trasformazione della società è determinata dalla misura della trasformazione raggiunta dalle donne. Similmente, il livello di libertà e di uguaglianza della donna determina la libertà e l'uguaglianza in tutte le aree della società. Quindi la democratizzazione della donna è decisiva per la costruzione permanente della democrazia e del laicismo. Per una nazione democratica, anche la libertà delle donne è di grande importanza, perché una donna liberata costituisce la società liberata. La società liberata a sua volta costituisce la nazione democratica. Inoltre, il bisogno di ribaltare il ruolo dell'uomo è di importanza rivoluzionaria.[8]»

L'ideologia di liberazione femminile del PKK descrive la gineologia come "un termine scientifico fondamentale per colmare le lacune che le attuali scienze sociali sono incapaci di fare. La gineologia si basa sul principio che senza la libertà delle donne nella società e senza una reale coscienza che circonda le donne nessuna società può definirsi libera".[9]

Öcalan ha affermato che "un paese non può essere libero se le donne non sono libere", che il livello di libertà delle donne determina il livello di libertà nella società in generale.[5] Per contestualizzare l'ambiente da cui proviene, l'oppressione violenta delle donne è prevalente sia nella cultura tradizionale curda che nella regione in generale. Lo Stato Islamico dell'Iraq e del Levante (ISIL) è l'emanazione più estrema della sottomissione delle donne basata sul Namus.

Su una scala più ampia, i fautori della gineologia considerano il capitalismo come anti-donna e quindi la gineologia intrinsecamente anticapitalista.[4]

Gineologia nella pratica

 
Asia Ramazan Antar, era una nota femminista curda e combattente dell'Unità di Protezione delle Donne (YPJ)

La gineologia è un principio fondamentale della varietà progressista di nazionalismo curdo propria del KCK[7] ed è centrale per la rivoluzione sociale dei curdi in atto nel Rojava, la loro regione de facto autonoma situata nel nord della Siria, guidata dal Partito democratico dell'Unione (PYD), affiliato al KCK. Di conseguenza, le donne costituiscono il 40% della milizia curda che combatte nel conflitto del Rojava contro lo Stato islamico dell'Iraq e il Levante (ISIL), l'Esercito turco e l'Esercito libero siriano nella guerra civile siriana.[4][5][10] Le donne combattono a fianco degli uomini nelle Unità di Protezione Popolare (YPG) e nell'Unità di Protezione delle Donne (YPJ). Nell'YPJ, le donne studiano le teorie politiche di Öcalan, la cui ideologia è alla base del gruppo. Esiste anche un'uguaglianza di genere politica, che in pratica significa che in Siria, nelle aree governate dal PYD, i consigli politici locali sono composti da almeno il 40% di ciascun sesso[11] e negli uffici pubblici politici, universitari, di polizia o militari, sono copresieduti da un uomo e una donna.[12] In Turchia anche i partiti politici HDP e BDP praticano l'uguaglianza politica di genere.[13]

L'idea alla base della gineologia nel "cercare di infrangere le regole religiose e tribali basate sull'onore che limitano le donne" suscita controversie nei quartieri conservatori della società nel nord della Siria.[14] Lo sviluppo della gineologia è uno dei cinque pilastri del movimento femminista curdo in Rojava attraverso l'organizzazione Kongreya Star, incentrato "sulla protezione reciproca, sulla resistenza all'ISIS e sulla costruzione di una comunità egualitaria nel mezzo di una zona di guerra".[15] La gineologia è uno dei tanti corsi offerti presso l'accademia femminile della Kongreya Star.

La gineologia viene insegnata nei centri della comunità curda in Turchia e Siria, dove le donne imparano a conoscere l'emancipazione e l'autodifesa in situazioni come i delitti d'onore, gli stupri o la violenza domestica[15] e dove vengono aiutate le donne vittime di tali abusi.[4] Nella società curda tradizionale, il ruolo della donna è quello di essere subordinata agli uomini.

Il Comitato Curdo di Gineologia è un comitato delle e per le donne fondato dal PKK, impegnato nella costruzione di democrazia, socialismo, ecologia e femminismo.[16]

Note

  1. ^ I metodi della gineologia
  2. ^ La Siria del Nord verso la prima conferenza di Gineologia
  3. ^ Jineology: Kurdish Feminism - Deep Green Resistance Great Basin, su deepgreenresistancegreatbasin.org, 5 April 2015.
  4. ^ a b c d Benedetta Argentieri, These female Kurdish soldiers wear their femininity with pride, Quartz, 30 July 2015. URL consultato il 24 November 2016.
  5. ^ a b c Benedetta Argentieri, One group battling Islamic State has a secret weapon – female fighters, Reuters, 3 February 2015. URL consultato il 24 November 2016 (archiviato dall'url originale il 22 agosto 2019).
  6. ^ Benedetta Argentieri, Women vs. the Islamic State: The Kurds have a secret weapon against brutal jihadists — female fighters, Pittsburgh Post-Gazette, 8 February 2015. URL consultato il 26 November 2016.
  7. ^ a b Anna Lau, A Kurdish response to climate change, su opendemocracy.net, openDemocracy, 18 November 2016. URL consultato il 24 November 2016 (archiviato dall'url originale il 12 novembre 2017).
  8. ^ Abdullah Öcalan, Liberating life: Women’s Revolution (PDF), International Initiative Edition, 2013, p. 57, ISBN 978-3-941012-82-0.
  9. ^ Meral Düzgün, Jineology: The Kurdish Women’s Movement, in Journal of Middle East Women's Studies, vol. 12, n. 2, Duke University Press, July 2016, p. 284.
  10. ^ Suleiman Al-Khalidi, FSA commander says 25,000 Syrian rebels back Turkish force in Syria, su reuters.com.
  11. ^ (EN) Luke Mogelson, Dark Victory in Raqqa, in The New Yorker, 30 ottobre 2017, ISSN 0028-792X (WC · ACNP). URL consultato il 29 gennaio 2018.
  12. ^ (DE) Petra Ramsauer, Rakka, Augenschein im Utopia der syrischen Kurden NZZ am Sonntag, in NZZ am Sonntag. URL consultato il 29 gennaio 2018.
  13. ^ (EN) Rod Nordland, Crackdown in Turkey Threatens a Haven of Gender Equality Built by Kurds, in The New York Times, 7 dicembre 2016, ISSN 0362-4331 (WC · ACNP). URL consultato il 29 gennaio 2018.
  14. ^ Syrian Kurds tackle conscription, underage marriages and polygamy, su ARA News, 15 November 2016. URL consultato il 28 ottobre 2019 (archiviato dall'url originale il 16 novembre 2016).
  15. ^ a b Lucy Clarke-Billings, The Women Leading a Social Revolution in Syria's Rojava, in Newsweek, New York City, 6 October 2016. URL consultato il 24 November 2016.
  16. ^ Charlotte Maria Sáenz, Women Up in Arms: Zapatistas and Rojava Kurds Embrace a New Gender Politics, in The WorldPost, The Huffington Post, 18 March 2015. URL consultato il 24 November 2016.

Bibliografia

  • Abdullah Öcalan, Liberare la vita-La Rivoluzione delle Donne, Colonia (Germania), International Initiative Edition, 2013, ISBN 978-3-941012-82-0.

Voci correlate

Collegamenti esterni