Governo di coalizione
Il governo di coalizione nazionale è un esecutivo sostenuto, in quei sistemi politici parlamentari che richiedano il voto di fiducia prioritariamente al suo insediamento, da una maggioranza parlamentare formata da rappresentanti appartenenti a partiti politici di diversa ispirazione, normalmente non alleati in un momento di particolare rilevanza nella vita della nazione.
Contesto
In un sistema parlamentare, dopo l'elezione degli organi legislativi, il capo dello Stato conferisce l'incarico di formare il nuovo governo a chi ha maggiori possibilità di costituire una maggioranza parlamentare sufficiente a sostenerlo. Normalmente l'incarico è conferito al rappresentante del partito o della coalizione di partiti che ha vinto le elezioni. In determinate circostanze può accadere che:
- Dopo le elezioni, nessun partito o coalizione di partiti eletti in parlamento ha un numero sufficiente di deputati da permettere di definire una maggioranza omogenea sufficiente a sostenere la formazione di un governo.
- Un mutamento delle condizioni politiche determina la sfiducia in Parlamento e la conseguente caduta del governo, senza tuttavia che si crei una maggioranza alternativa omogenea.
In entrambi i casi, specialmente in momenti di particolare delicatezza, se le circostanze la crisi politica può essere superata, senza nuove elezioni, con un accordo trasversale tra partiti di aree diverse con la formazione di un governo di coalizione.
Gran Bretagna
I governi che hanno retto la Gran Bretagna in momenti di grande crisi sono stati Governi di coalizione dei maggiori partiti.(in lingua inglese National unity government)
- all'epoca delle guerre napoleoniche il Ministero di tutti gli Ingegni (in lingua inglese Ministry of All the Talents)
- durante la prima guerra mondiale Herbert Henry Asquith e poi David Lloyd George
- grande depressione governo Ramsay MacDonald
- durante la seconda guerra mondiale Winston Churchill
Svizzera
Nel corso della sua storia la Svizzera ha fatto ricorso a governi di ampia coalizione.[1]
D ultimo dal 1959 fino al 2003 il Consiglio federale svizzero è sempre stato composto da:
- 2 socialisti
- 2 democristiani
- 2 liberali-radicali
- 1 UDC.
Grecia
Il governo di Konstantinos Karamanlis nel 1974 nella convulsa fase di ritorno ad un governo civile fu chiamato: Governo di Unità nazionale, (in lingua greca Κυβέρνηση Εθνικής Ενότητας)
Belgio
Il governo Delacoix del 1919 fu chiamato di Unità nazionale.[2] (in fiammingo Regering van nationale eenheid)
Molto travagliata è stato poi la nascita nel 2011 del governo presieduto da Elio Di Rupo dopo molto più di un anno di impossibilità di formare il nuovo governo
Lussemburgo
Anche il Lussemburgo in coincidenza con le due guerre mondiali ha avuto governi di Unità nazionale
Danimarca
La Danimarca ha avuto un governo di unità nazionale (in lingua danese Samlingsregering in coincidenza con l'occupazione tedesca della II guerra mondiale
Israele
Israele ha avuto diversi governi di unità nazionale, in cui i principali partiti rivali hanno formato una coalizione di governo. Tale coalizione è stata formata in particolare nei giorni precedenti la guerra dei sei giorni.
Casi recenti
Due esempi recenti di governo di coalizione sono:
- Il primo governo di Angela Merkel in Germania, quando nelle elezioni 2005, con la CDU/CSU che ottenne il 35,3% dei voti (CDU: 27,8%; CSU: 7,5%) e la SPD che conquistò il 34,2%. Né la coalizione SPD-Verdi né la CDU/CSU, insieme al loro partner di coalizione, il Partito Liberale Democratico, ottennero voti sufficienti per formare una maggioranza al Bundestag. Dopo lunghi negoziati, i due partiti raggiunsero un accordo secondo cui Merkel sarebbe diventata Cancelliere, e la SPD avrebbe ottenuto 8 dei 16 ministeri.[3] L'accordo di coalizione fu approvato da entrambe le conferenze di partito del 14 novembre.[4] Angela Merkel fu eletta Cancelliere dalla maggioranza dei delegati (397 contro 217) nel neo-eletto Bundestag il 22 novembre, ma 51 membri della coalizione di governo votarono contro di lei.[5]
- Il Governo Monti; quando il 13 novembre 2011, a seguito delle dimissioni di Silvio Berlusconi, Mario Monti riceve dal Presidente Napolitano l'incarico per la formazione di un nuovo governo, accettandolo con riserva.[6] Il 16 novembre scioglie la riserva e propone al Presidente della Repubblica la lista dei Ministri per la nomina, priva di personalità politiche.[7] L'assenza nel governo di rappresentanti politici fa sì che il governo Monti venga definito tecnico è però di fatto un governo di coalizione, in quanto è sostenuto da una ampia maggioranza trasversale. Il governo ha ottenuto la fiducia al Senato con 281 sì, 25 no e nessun astenuto[8] e alla Camera con 556 sì, 61 no e nessun astenuto.[9] La fiducia al governo Monti è stata votata da PdL, PD, UDC, FLI, IdV (fino al 16/12/2011), ApI, Radicali Italiani, MpA, Fareitalia, PID, Forza del Sud, Noi Sud, PLI, SVP, PRI, Liberal Democratici, Io Sud, AdC, PSI, UV, Aut. Lib. Dém., MAIE.
Note
- ^ * Arthur Fritz Reber: Der Weg zur Zauberformel, Schweizer Bundesratswahlen 1919–1959, Peter Lang Internationaler Verlag der Wissenschaften, Bern 1979, 742 S., ISBN 3-261-04732-1
- ^ Léon Delacroix, Un grand serviteur du pays. Goorden Th., 2006.
- ^ BBC NEWS | World | Europe | Merkel named as German chancellor
- ^ BBC NEWS | World | Europe | German parties back new coalition
- ^ BBC NEWS | World | Europe | Merkel becomes German chancellor
- ^ Napolitano da' l'incarico a Mario Monti, su ansa.it. URL consultato il 13 novembre 2011.
- ^ Monti scioglie la riserva, ecco la lista dei ministri, su ilsole24ore.com, Il Sole 24 Ore. URL consultato il 16 novembre 2011.
- ^ Monti: fiducia in Senato con 281 sì. "Non siamo i poteri forti. Divisi falliremo", in Corriere della Sera, 17 novembre 2011. URL consultato il 18 novembre 2011.
- ^ Monti, fiducia record alla Camera; il nuovo premier tra rigore e ironia, in la Repubblica, 18 novembre 2011. URL consultato il 18 novembre 2011.