Vincenzo Cujuli
Vincenzo Cujuli (Modena, 8 luglio 1895 – Arbe, settembre 1943) è stato un carabiniere italiano, comandante del Campo di concentramento di Arbe dal 16 febbraio all’8 settembre 1943.
Vincenzo Cujuli | |
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Nascita | Modena, 8 luglio 1895 |
Morte | Arbe, settembre 1943 |
Dati militari | |
Paese servito | Regno d'Italia |
Forza armata | Regio Esercito |
Arma | Corpo dei Carabinieri Reali |
Corpo | Alpini (fino al 1917) |
Grado | Tenente colonnello |
Guerre | Prima guerra mondiale Seconda guerra mondiale |
Comandante di | Campo di concentramento di Arbe |
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Biografia
modificaCarriera militare
modificaHa combattuto nel primo conflitto mondiale come sottotenente degli alpini; il 4 aprile 1917 è passato all’Arma dei Carabinieri. Promosso capitano nel 1920, venne destinato al Comando Generale dell’Arma fino al 1923, quando venne posto in congedo. Richiamato in servizio il 9 luglio 1942 col grado di tenente colonnello, fu destinato al Campo di Concentramento Internati Civili di Arbe. Ricoprì l’incarico di comandante del campo dal 16 Febbraio all’8 Settembre 1943.[1]
L’incarico di comandante del campo di Arbe
modificaDurante il suo incarico come comandante del campo di concentramento di Arbe, diverse testimonianze lo indicano come particolarmente duro nei confronti degli internati.[2] Cujuli “è rimasto nella memoria degli internati come un mostro dalle sembianze umane”. Era un uomo che “aveva una natura sadica ed era contemporaneamente un fascista fanatico” e che “portava sempre una frusta che utilizzava molto volentieri”.[3] Nell’intero periodo del suo funzionamento (luglio 1942 - settembre 1943) furono internati nel campo circa 10.000 civili sloveni e croati. Le dure condizioni di vita portarono alla morte per malattia e denutrizione 1465 internati.[4]
Ipotesi sulla morte
modificaEsistono due versioni contrapposte sulla sua morte. Secondo la versione riportata dalle fonti jugoslave, fu sottoposto a un processo svoltosi nello stesso campo di Arbe dinanzi ad una corte e condannato alla pena capitale. La condanna sarebbe dovuta essere eseguita dopo lo sbarco sulla terraferma. Una volta trasportato il 17 settembre a Cirquenizza[5], si sarebbe tolto la vita tagliandosi le vene. Il 19 settembre la salma sarebbe stata trasportata sull’isola di Arbe e tumulata fuori dal recinto del cimitero.[6] Secondo la versione delle fonti italiane, Cujuli “sarebbe stato catturato dai partigiani, seviziato e fucilato tra i 10 e il 12 Settembre 1943”.[1]
Note
modifica- ^ a b Archivio Storico dell'Ufficio Storico del Comando Generale dell'Arma dei Carabinieri (ASUSCGCC), Documentoteca, 2436.9/1 biografia
- ^ Franc Potočnik, Il campo di sterminio fascista:l’isola di Rab
- ^ Anton Vratuša, Dalle catene alla libertà - La "Rabska brigada", una brigata partigiana nata in un campo di concentramento fascista, Kappa Vu, Udine 2011
- ^ Tone Ferenc, Rab - Arbe - Arbissima, Ljubljana 2000
- ^ Cirquenizza si trova nel Golfo del Quarnero, a 33 km da Fiume
- ^ Tone Ferenc, Rab - Arbe - Arbissima, Ljubljana 2000 pag. 38
Bibliografia
modifica- Tone Ferenc, Rab - Arbe - Arbissima: confinamenti, rastrellamenti, internamenti nella provincia di Lubiana (1941-1943), Lubiana, Institut za novejso zgodovino Drustvo piscev zgodovine NOB, 2000.
- Eric Gobetti, Alleati del nemico: L'occupazione italiana in Jugoslavia (1941-1943), Bari, Laterza, 2013.
- Frank Potocnik, Il campo di sterminio fascista: l'isola di Rab, ANPI, 1979.
- Anton Vratuša, Dalle catene alla libertà - La "Rabska brigada", una brigata partigiana nata in un campo di concentramento fascista, Udine, Kappa Vu, 2011.