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Valerio Zanone

politico italiano (1936-2016)

Valerio Riccardo Zanone (Torino, 22 gennaio 1936Roma, 7 gennaio 2016) è stato un politico italiano, già segretario e poi presidente del Partito Liberale Italiano. Per cinque legislature deputato alla Camera durante la prima Repubblica, egli è stato anche senatore del Partito Democratico nella XV legislatura. [1]

Valerio Zanone

Sindaco di Torino
Durata mandato30 luglio 1990 –
31 dicembre 1991
PredecessoreMaria Magnani Noya
SuccessoreGiovanna Cattaneo Incisa

Ministro della difesa
Durata mandato28 luglio 1987 –
22 luglio 1989
PresidenteGiovanni Goria
Ciriaco De Mita
PredecessoreRemo Gaspari
SuccessoreMino Martinazzoli

Ministro per l'ecologia
Durata mandato31 luglio 1985 –
1º agosto 1986
PresidenteBettino Craxi
PredecessoreAlfredo Biondi
SuccessoreFrancesco De Lorenzo (Ambiente)

Ministro dell'industria, commercio e artigianato
Durata mandato1 agosto 1986 –
17 aprile 1987
PresidenteBettino Craxi
PredecessoreRenato Altissimo
SuccessoreFranco Piga

Senatore della Repubblica Italiana
Durata mandato28 aprile 2006 –
28 aprile 2008
LegislaturaXV
Gruppo
parlamentare
Partito Democratico
CircoscrizioneLombardia
Sito istituzionale

Deputato della Repubblica Italiana
Durata mandato5 luglio 1976 –
8 novembre 1990

Durata mandato23 aprile 1992 –
14 aprile 1994
LegislaturaVII, VIII, IX, X, XI
Gruppo
parlamentare
Liberale
CircoscrizioneTorino
Sito istituzionale

Dati generali
Partito politicoPLI (1955-1994)
Patto Segni (1994-1995)
FdL (1995-2004)
DL (2004-2007)
PD (2007-2010)
ApI (2010-2016)
Titolo di studioLaurea in Filosofia
UniversitàUniversità degli Studi di Torino
ProfessionePolitico, giornalista

Biografia

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Carriera politica

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Nella Prima Repubblica

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Si è laureato in Filosofia con una tesi in Estetica (relatore Luigi Pareyson) all'Università di Torino. Dal 1970 al 1994 si è dedicato alla politica prima come consigliere regionale del Piemonte, poi come deputato alla Camera per cinque legislature: VII, VIII, IX, X, XI.

Dal 1976 al 1985 è stato segretario del Partito Liberale Italiano, di cui è poi stato presidente.

È stato Ministro dell'Ecologia nel Governo Craxi I (1983-1986), Ministro dell'Industria nel Governo Craxi II (1986-1987), Ministro della Difesa nel Governo Goria e nel Governo De Mita (1987-1989).

 
Valerio Zanone nel 1976

È stato sindaco di Torino per un anno e mezzo, dal 30 luglio 1990 al 31 dicembre 1991; dimissionario, è stato succeduto nella carica da Giovanna Cattaneo Incisa.

Nel novembre 1992 ha ammesso la sua adesione alla loggia torinese "Augusta Taurinorum" del Grande Oriente d'Italia[2], il che coincise con un progressivo allontanamento dalla politica di prima linea che, nel suo partito, era segnata dal coinvolgimento del suo "delfino" Renato Altissimo nello scandalo Enimont: ciò fino al giugno 1993 quando diede le dimissioni dalla carica di presidente del partito.

Nella Seconda Repubblica

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Dopo le dimissioni dal PLI ha dato vita a un movimento denominato Unione Liberaldemocratica di ispirazione liberal-democratica, vicino al centro-sinistra. Il piccolo movimento, presente soprattutto in Piemonte, in vista delle elezioni politiche del 1994 con il sistema maggioritario, si schierò con Mariotto Segni e il suo Patto di Rinascita Nazionale (detto poi Patto Segni) contestando la deriva berlusconiana di alcuni ex-liberali. Nella parte maggioritaria presentò propri candidati nella coalizione di centro del Patto per l'Italia, nella quota proporzionale corse all'interno delle liste del Patto Segni (che presentava nel simbolo anche la scritta "Liberaldemocratici").

Nel febbraio 1995, nel corso dei lavori del 2º Congresso della Federazione dei Liberali, Zanone fece confluire l'Unione Liberaldemocratica nella FdL di cui venne nominato Presidente.

Nel giugno 1995 prese parte insieme al Segretario FdL alla fondazione della coalizione dell'Ulivo.

A partire dal 2001, pur restando presidente della Federazione dei Liberali Italiani, è entrato a far parte dell'Assemblea Federale de La Margherita. Nel novembre 2004 ha dato vita all'Associazione per la Democrazia Liberale, un'associazione politica che intende organizzare i liberali sparsi nei vari partiti del centro-sinistra in modo da contribuire "con iniziative di segno schiettamente liberale al progetto dell'alternativa riformista", staccandosi dalla FdL e aderendo alla Margherita.

Nel 2006 venne eletto al Senato della Repubblica, nella lista della Margherita per la regione Lombardia, in seguito assumendo l'incarico di Vice Presidente della 4ª Commissione permanente (Difesa).

Nel maggio 2010 ha annunciato la sua adesione ad Alleanza per l'Italia di Francesco Rutelli, tramite la promozione e costituzione del Comitato Liberale di Alleanza per l'Italia. Al Comitato Liberale hanno aderito, tra gli altri, Alberto M. Musy, Gianni Vernetti, Valter Grossi, Alessandro Battaglino, Giancarlo Lunati, Federico Magnifico, Giovanni Magnifico, Andrea Bitetto, Ernesto Paolozzi, Raffaele Prodomo, Giorgio Berchicci, Pasquale Dante, Enrico Lecis, Alessandro Battisti.

Altri incarichi

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Nella seconda metà degli anni novanta si è occupato di attività giornalistica e culturale e di studi sul liberalismo (L'età liberale, Rizzoli 1997). Ha collaborato alla stesura di una storia dei liberali italiani dall'Unità a oggi. È stato presidente della Fondazione Luigi Einaudi[3] di Roma per studi di economia e politica ed è stato componente del Consiglio di amministrazione della Fondazione Luigi Einaudi di Torino dal 1990 al 2008[4].

È morto nella sua casa di Roma, all'età di 79 anni, dopo una lunga malattia[5].

Onorificenze

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  1. ^ Roma, morto Valerio Zanone: storico segretario del Pli, fu sindaco di Torino, su Tgcom24. URL consultato il 3 ottobre 2021.
  2. ^ Corriere della Sera, 15 novembre 1992, p. 1.
  3. ^ Sito Web della Fondazione Einaudi di Roma, su fondazioneluigieinaudi.it. URL consultato l'8 agosto 2016 (archiviato dall'url originale il 10 luglio 2016).
  4. ^ fondazioneeinaudi.it, https://www.fondazioneeinaudi.it/scopri/la-fondazione/organi-istituzionali. URL consultato il 22 novembre 2021.
  5. ^ Morto Valerio Zanone, dal Pli all'Ulivo: fu ministro e sindaco di Torino, su Repubblica.it, https://plus.google.com/+repubblica/. URL consultato il 7 gennaio 2016.

Voci correlate

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Altri progetti

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Collegamenti esterni

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Controllo di autoritàVIAF (EN3794997 · ISNI (EN0000 0001 0652 8744 · SBN CFIV036173 · LCCN (ENn81058929 · GND (DE170702197 · BNF (FRcb12908027z (data)