Tolpis
Tolpis Adans., 1763 è un genere di piante angiosperme dicotiledoni della famiglia delle Asteraceae.[1][2]
Etimologia
modificaNessuna etimologia; nessun significato facilmente distinguibile dalle radici greche o latine.[3]
Il nome scientifico del genere è stato definito dal botanico Michel Adanson (1727-1806) nella pubblicazione " Familles des Plantes (Adanson)" ( Fam. Pl. (Adanson) 2: 112 ) del 1763.[4]
Descrizione
modificaHabitus. Le specie di questa genere sono piante erbacee annue o perenni; raramente l'habitus può essere arbustivo. In queste specie sono presenti dei canali laticiferi.[5][6][7][8][9][10][11][3]
Fusto. I fusti (generalmente uno per pianta), in genere eretti e ascendenti, sono ramosi e fogliosi oppure di tipo afilli. Le radici in genere sono di tipo fittonante (per le specie annue). I caudici possono essere legnosi e profondamente radicati oppure sono dei rizomi robusti o snelli e striscianti. Le altezze variano tra 5 – 100 cm.
Foglie. Sono presenti sia foglie formanti delle rosette basali (quelle più frequenti) che foglie cauline con disposizione alterna. Le foglie basali, sessili o picciolate, possono essere appassite alla fioritura. Quelle lungo il caule in genere sono sessili e più ridotte, e in qualche caso possono essere quasi assenti. La lamina può essere intera, dentata o partita; la forma è da ovato-lanceolata o da oblanceolata a lanceolata o lineare; i margini sono interi o dentati fino a pennatamente lobati (ma anche o pennatosetti). In alcune specie la consistenza è carnosa.
Infiorescenza. Le sinflorescenze, solitarie o di tipo corimbiforme, sono composta da capolini peduncolati. I peduncoli non sono gonfiati distalmente e a volte sono bratteati (sottesi da un calice con 3 - 8 brattee con forme da lineari a filiformi). I capolini, solamente di tipo ligulifloro, sono formati da un involucro composto da 20 - 25 e più brattee (o squame) uguali o diseguali, disposte su 2 - 3 all'interno delle quali un ricettacolo fa da base ai fiori ligulati. La forma dell'involucro in genere è campanulata. La forma delle brattee è lanceolata o lineare-lanceolata; la parte inferiore di quelle esterne può essere carnosa e indurita durante la fioritura oppure possono essere connate tra di loro; i bordi delle brattee in alcune specie sono scariosi. Il ricettacolo normalmente è nudo ossia senza pagliette, glabro e piatto. Diametro dell'involucro: 5 – 10 mm.
Fiori. I fiori (da 30 a 100 per capolino), tutti ligulati, sono tetra-ciclici (ossia sono presenti 4 verticilli: calice – corolla – androceo – gineceo) e pentameri (ogni verticillo ha in genere 5 elementi). I fiori sono ermafroditi, fertili e zigomorfi.
- */x K , [C (5), A (5)], G 2 (infero), achenio[12]
- Calice: i sepali del calice sono ridotti ad una coroncina di squame.
- Corolla: le corolle sono formate da un tubo e da una ligula terminante con 5 denti; il colore è giallo; i fiori più interni sono più piccoli e brunastri o violacei.
- Androceo: gli stami sono 5 con filamenti liberi e distinti, mentre le antere sono saldate in un manicotto (o tubo) circondante lo stilo.[13] Le antere alla base sono acute. Il polline è tricolporato.[14]
- Gineceo: lo stilo è filiforme. Gli stigmi dello stilo sono due divergenti e corti con la superficie stigmatica posizionata internamente (vicino alla base).[15] Gli stigmi possono essere pelosi sul lato inferiore. L'ovario è infero uniloculare formato da 2 carpelli.
Frutti. I frutti sono degli acheni con pappo. Gli acheni, colorati da marrone chiaro a marrone scuro, con forme colonnari, a volte leggermente ricurvi, hanno 6 - 8 angoli o coste; gli apici sono troncati; le facce sono uguali, a volte sono presenti delle nervature tra le facce. Il pappo, persistente e posizionato all'apice dell'achenio, è composto da setole scabre e barbate; in certi casi è ridotto ad una coroncina di 4 - 15 scaglie biancastre.
Biologia
modifica- Impollinazione: l'impollinazione avviene tramite insetti (impollinazione entomogama tramite farfalle diurne e notturne).
- Riproduzione: la fecondazione avviene fondamentalmente tramite l'impollinazione dei fiori (vedi sopra).
- Dispersione: i semi (gli acheni) cadendo a terra sono successivamente dispersi soprattutto da insetti tipo formiche (disseminazione mirmecoria). In questo tipo di piante avviene anche un altro tipo di dispersione: zoocoria. Infatti gli uncini delle brattee dell'involucro (se presenti) si agganciano ai peli degli animali di passaggio disperdendo così anche su lunghe distanze i semi della pianta.
Distribuzione e habitat
modificaLa distribuzione del genere è relativa all'areale dalla Macaronesia all'Iran (compreso il Mediterraneo e l'Africa settentrionale e orientale fino al Sud Africa).[2]
Tassonomia
modificaLa famiglia di appartenenza di questa voce (Asteraceae o Compositae, nomen conservandum) probabilmente originaria del Sud America, è la più numerosa del mondo vegetale, comprende oltre 23.000 specie distribuite su 1.535 generi[16], oppure 22.750 specie e 1.530 generi secondo altre fonti[17] (una delle checklist più aggiornata elenca fino a 1.679 generi)[18]. La famiglia attualmente (2021) è divisa in 16 sottofamiglie.[1][8][9]
Filogenesi
modificaIl genere di questa voce appartiene alla sottotribù Cichoriinae della tribù Cichorieae (unica tribù della sottofamiglia Cichorioideae). In base ai dati filogenetici la sottofamiglia Cichorioideae è il terz'ultimo gruppo che si è separato dal nucleo delle Asteraceae (gli ultimi due sono Corymbioideae e Asteroideae).[1] La sottotribù Cichoriinae fa parte del "quinto" clade della tribù; in questo clade insieme alla sottotribù Microseridinae forma un "gruppo fratello".[9]
I seguenti caratteri sono distintivi per la sottotribù:[8]
- sono presenti dei canali laticiferi (non resinosi);
- i fiori sono in genere bluastri;
- il pappo è minuto (quasi assente) con forme irregolari e circondato da scaglie acute.
La sottotribù, da un punto di vista filogenetico, è suddivisa in due subcadi principali. Nel primo subclade Erythroseris e Cichorium formano un "gruppo fratello", mentre Phalacroseris occupa una posizione basale ad entrambi. Nel second subclade Arnoseris e Tolpis formano un "gruppo fratello", mentre Rothmaleria occupa una posizione basale ad entrambi. In precedenti trattazioni il genere di questa voce era descritto all'interno della sottotribù Hieraciinae.[8][9] La stretta relazione con il genere Arnoseris è supportata dalla morfologia del polline, dai dati fitochimici e dalla filogenesi molecolare.
I caratteri distintivi per le specie di questo genere sono:[8]
- le foglie cauline in generale sono ridotte;
- i capolini sono poco numerosi;
- le brattee involucrali sono disposte su diverse serie;
- la corolla è gialla;
- i bracci dello stilo sono corti.
Il numero cromosomico della specie è: 2n = 18 (specie diploidi, tetraploidi e esaploidi).[8]
Elenco delle specie
modificaQuesto genere ha 22 specie:[2]
- Tolpis azorica (Nutt.) P.Silva
- Tolpis barbata (L.) Gaertn.
- Tolpis calderae Bolle
- Tolpis capensis (L.) Sch.Bip.
- Tolpis coronopifolia (Desf.) Biv.
- Tolpis crassiuscula Svent.
- Tolpis farinulosa Walp.
- Tolpis glabrescens Kämmer
- Tolpis glandulifera Bolle
- Tolpis laciniata Webb
- Tolpis lagopoda C.Sm. ex Link
- Tolpis liouvillei Braun-Blanq. & Maire
- Tolpis macrorhiza (Banks ex Hook.) DC.
- Tolpis mbalensis G.V.Pope
- Tolpis nemoralis Font Quer
- Tolpis proustii Pit.
- Tolpis santosii D.J.Crawford, Mort & J.K.Archibald
- Tolpis staticifolia (All.) Sch.Bip.
- Tolpis succulenta (Aiton) Lowe
- Tolpis umbellata Bertol.
- Tolpis virgata (Desf.) Bertol.
- Tolpis webbii Sch.Bip.
Specie spontanee italiane
modificaElenco delle specie presenti nella flora spontanea italiana. L’elenco utilizza in parte il sistema delle chiavi analitiche (vengono cioè indicate solamente quelle caratteristiche utili a distingue un taxon dall'altro):[19]
- 1A: il ciclo biologico delle piante è annuo; le brattee involucrali esterne sono più lunghe di quelle interne; le setole periferiche degli acheni sono molto ridotte;
- Tolpis umbellata Bertol. - Radicchio ombrellato: l'altezza varia tra 2 e 6 dm; il ciclo biologico è annuo; la forma biologica è terofita scaposa (T scap); il tipo corologico è Steno-Mediterraneo; l'habitat tipico sono i prati aridi e gli incolti; in Italia è una specie comune e la distribuzione sul territorio italiano è relativa a tutta la Penisola fino ad una altitudine di 1.300 m s.l.m..
- 1B: il ciclo biologico delle piante è bienne o perenne; le brattee involucrali esterne sono più corte di quelle interne; le setole degli acheni sono tutte uguali e allungate;
- 2A: i fusti sono ramosi; la forma delle foglie basali varia da lanceolata a ovata; il diametro dell'involucro varia da 6 a 8 mm; i peli del pappo sono misti (allungati e corti);
- Tolpis virgata (Desf.) Bertol. - Radicchio virgato: l'altezza varia tra 2 e 10 dm; il ciclo biologico è bienne/perenne; la forma biologica è emicriptofita bienne (H bienn), ma anche emicriptofita scaposa (H scap); il tipo corologico è Steno-Mediterraneo; l'habitat tipico sono i prati aridi e gli incolti; in Italia è una specie comune e la distribuzione sul territorio italiano è relativa a tutta la Penisola fino ad una altitudine di 800 m s.l.m..
- 2B: i fusti sono semplici o in basso sono poco ramosi; la forma delle foglie basali varia da lineare a lineare-oblanceolata; il diametro dell'involucro varia da 9 a 11 mm; i peli del pappo sono solamente di tipo lungo;
- Tolpis staticifolia (All.) Sch.Bip. - Radicchio con foglie d'armeria: l'altezza varia tra 10 e 50 dm; il ciclo biologico è perenne; la forma biologica è emicriptofita scaposa (H scap); il tipo corologico è Alpico - Dinarico; l'habitat tipico sono le ghiaie, le morene, i greti, gli alvei dei torrenti e i pendii franosi; in Italia è una specie rara e la distribuzione sul territorio italiano è relativa alle Alpi e Appennini centrali fino ad una altitudine compresa tra 200 e 2.200 m s.l.m..
Specie italiane alpine
modificaDelle 3 specie spontanee della flora italiana solo una vive sull'arco alpino. La tabella seguente mette in evidenza alcuni dati relativi all'habitat, al substrato e alla distribuzione delle specie alpine[20].
Specie | Comunità vegetali |
Piani vegetazionali |
Substrato | pH | Livello trofico | H2O | Ambiente | Zona alpina |
---|---|---|---|---|---|---|---|---|
Tolpis staticifolia | 3 | alpino subalpino montano |
Ca - Si | neutro | basso | secco | B5 C3 | tutto l'arco alpino |
Substrato: con “Ca/Si” si intendono rocce di carattere intermedio (calcari silicei e simili). |
Sinonimi
modificaSono elencati alcuni sinonimi per questa entità:[2]
- Drepania Juss., 1789
- Aethonia D.Don, 1829
- Calodonta Nutt., 1841
- Chatelania Neck., 1790
- Chlorocrepis Griseb., 1853
- Schmidtia Moench, 1802
- Swertia All., 1785
Note
modifica- ^ a b c (EN) The Angiosperm Phylogeny Group, An update of the Angiosperm Phylogeny Group classification for the ordines and families of flowering plants: APG IV, in Botanical Journal of the Linnean Society, vol. 181, n. 1, 2016, pp. 1–20.
- ^ a b c d World Checklist - Royal Botanic Gardens KEW, su powo.science.kew.org. URL consultato il 6 settembre 2022.
- ^ a b eFloras - Flora of North America, su efloras.org. URL consultato il 6 settembre 2022.
- ^ The International Plant Names Index, su ipni.org. URL consultato il 6 settembre 2022.
- ^ Pignatti 1982, vol.3 pag.1.
- ^ Strasburger 2007, pag. 860.
- ^ Judd 2007, pag.517.
- ^ a b c d e f Kadereit & Jeffrey 2007, pag.195.
- ^ a b c d Funk & Susanna 2009, pag. 355.
- ^ Cichorieae Portal, su cichorieae.e-taxonomy.net. URL consultato il 6 settembre 2022.
- ^ Pignatti 2018, vol.3 pag.1040.
- ^ Judd-Campbell-Kellogg-Stevens-Donoghue, Botanica Sistematica - Un approccio filogenetico, Padova, Piccin Nuova Libraria, 2007, p. 520, ISBN 978-88-299-1824-9.
- ^ Pignatti 1982, Vol. 3 - pag. 1.
- ^ Strasburger 2007, Vol. 2 - pag. 760.
- ^ Judd 2007, pag. 523.
- ^ Judd 2007, pag. 520.
- ^ Strasburger 2007, pag. 858.
- ^ World Checklist - Royal Botanic Gardens KEW, su powo.science.kew.org. URL consultato il 18 aprile 2021.
- ^ Pignatti 2018, vol.4 pag. 896.
- ^ Aeschimann et al. 2004, Vol. 2 - pag. 684.
Bibliografia
modifica- Kadereit J.W. & Jeffrey C., The Families and Genera of Vascular Plants, Volume VIII. Asterales., Berlin, Heidelberg, 2007.
- V.A. Funk, A. Susanna, T.F. Steussy & R.J. Bayer, Systematics, Evolution, and Biogeography of Compositae, Vienna, International Association for Plant Taxonomy (IAPT), 2009.
- Judd S.W. et al, Botanica Sistematica - Un approccio filogenetico, Padova, Piccin Nuova Libraria, 2007, ISBN 978-88-299-1824-9.
- Strasburger E, Trattato di Botanica. Volume secondo, Roma, Antonio Delfino Editore, 2007, ISBN 88-7287-344-4.
- Sandro Pignatti, Flora d'Italia., Bologna, Edagricole, 1982, ISBN 88-506-2449-2.
- Sandro Pignatti, Flora d'Italia. Seconda edizione., Bologna, Edagricole, 2018.
- F.Conti, G. Abbate, A.Alessandrini, C.Blasi, An annotated checklist of the Italian Vascular Flora, Roma, Palombi Editore, 2005, ISBN 88-7621-458-5.
- D.Aeschimann, K.Lauber, D.M.Moser, J-P. Theurillat, Flora Alpina., Bologna, Zanichelli, 2004.
- Alfonso Susanna et al., The classification of the Compositae: A tribute to Vicki Ann Funk (1947–2019, in Taxon, vol. 69, n. 4, 2020, pp. 807-814.
- Giacomo Nicolini, Enciclopedia Botanica Motta., Milano, Federico Motta Editore., 1960.
Voci correlate
modificaAltri progetti
modifica- Wikimedia Commons contiene immagini o altri file su Tolpis
- Wikispecies contiene informazioni su Tolpis
Collegamenti esterni
modifica- Tolpis Royal Botanic Gardens KEW - Database