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Teogonia (mitologia)

genealogia di dèi

Una teogonia (greco θεογονία, "theogonía") è un racconto mitico che descrive l'origine e la natura della discendenza divina. Questi racconti nascono perché nelle mitologie antiche le divinità, pur essendo immortali, hanno solo una nascita (a differenza del dio ebraico-cristiano-islamico) e di conseguenza una genealogia.

La prima e anche la più conosciuta di queste narrazioni è la Teogonia di Esiodo, ma nell'antichità ve ne erano anche altre, attribuite a Orfeo, Museo e Omero.

Le altre Teogonie

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Acusilao di Argo visse prima delle guerre persiane, compose la sua opera Γενεαλογίαι in cui riportò, modificandola, la Teogonia di Esiodo.[1]

La teogonia di Epimenide (Χρησμοί)[2] possiede delle analogie sia con quella esiodea che con quella orfica, individuando le potenze prime nell'Aria e nella Notte, genitrici del Tartaro e quindi del restante cosmo. Taumaturgo, fu anche estatico vivendo al pari di Aristea esperienze di viaggio fuori dal corpo[3]. Il dio principale di Epimenide era tuttavia lo Zeus cretese; Plutarco sostiene che lo stesso Epimenide veniva indicato come Κούρης νεός (nuovo Curete).

Ferecide[4], autore del poema cosmogonico Επτάμυχος (Le sette caverne, indicato anche come Θεοκρασία o Πεντάμυχος), individua invece come divinità primordiali ed eterne: Zas (Ζὰς, analogo a Zeus), Chthonie (Χθονίη, poi dopo aver avuto in dono la Terra diviene Gaia) e Chronos (Χρόνος). Dal seme di Chronos, defluirono gli elementi di terra, acqua e fuoco che allocati in sette (o cinque) antri dell'universo furono all'origine della restante generazione degli dèi e quindi del cosmo. La teogonia di Ferecide influì, o fu influenzata, sulle teogonie orfiche e quindi su quelle pitagoriche.[5]

  1. ^ Felix Jacoby, Die Fragmente der griechischen Historiker,(=FGrHist) 1, 1-2; Karl Wilhelm Ludwig Müller, Fragmenta historicorum graecorum I, 100.
  2. ^ VI secolo a.C., Sull'aedo e indovino Epimenide cfr.: Diels-Kranz III, A, 4; Plutarco Vita di Solone XII; Diogene Laerzio Vite.... I, 110; Platone Leggi I, 642 d, e III, 677 d; per la sua teogonia cfr. A. Bernabé, La teogonia di Epimenide. Saggio di ricostruzione in E. Federico e A. Visconti (a cura di) Epimenide cretese Napoli, 2001, pp. 195-216; sulla figura G. Pugliese Carratelli, Epimenide in Tra Cadmo e Orfeo, Bologna, Mulino, 1990, pp. 365 e sgg. e Giorgio Colli, La sapienza greca vol. II.
  3. ^ D-K 3.
  4. ^ VI secolo a.C.
  5. ^ DK 7. Su Ferecide cfr. Giorgio Colli, La sapienza greca vol. II.

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