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Svizzera italiana

parte italofona della Svizzera

La Svizzera italiana (in tedesco italienische Schweiz; in francese Suisse italienne; in romancio Svizra italiana) è l'insieme delle regioni della Svizzera in cui è prevalente l'uso della lingua italiana[2], in diglossia con le varianti locali della lingua lombarda[3]. Essa comprende il Canton Ticino e il cosiddetto Grigioni italiano, costituito dalle valli subalpine del Cantone dei Grigioni, gli unici cantoni svizzeri nei quali l'italiano è lingua ufficiale.[N 1] La locuzione "Svizzera italiana" non ha alcun titolo di ufficialità, poiché la Confederazione svizzera riconosce come entità costitutive della stessa i cantoni, i cui confini politici non coincidono necessariamente con le frontiere linguistiche.

Svizzera italiana
Regione linguistica
Localizzazione
StatoSvizzera (bandiera) Svizzera
Cantone Grigioni
Ticino
Amministrazione
Lingue ufficialiitaliano
Territorio
Coordinate46°12′N 9°01′E
Superficie3 796,78 km²
Abitanti368 082[1] (31-12-2018)
Densità96,95 ab./km²
Altre informazioni
Lingueitaliano, lombardo (dialetto ticinese, dialetto comasco, dialetto lombardo alpino)
Fuso orarioUTC+1
Nome abitantiSvizzeri italiani
Cartografia
Svizzera italiana – Localizzazione
Svizzera italiana – Localizzazione

Lombardia svizzera

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  Lo stesso argomento in dettaglio: Canton Ticino § Storia.
 
I baliaggi confederati della Lombardia svizzera

L'esperienza elvetica per i territori lombardi che furono del Ducato di Milano ebbe inizio nel XV secolo con le Campagne transalpine, nel corso delle quali i Confederati cercarono di estendere il proprio dominio sulle valli subalpine confinanti, disponendovi dei governi di occupazione sotto forma di baliaggio.

Nel 1402 la regione subì le prime incursioni: gli stati di Uri, Svitto e Untervaldo occuparono Bellinzona e le sue valli settentrionali, controllandole per vent'anni, finché l'esercito milanese non li respinse nella battaglia di Arbedo (1422); ma, dopo una crisi politica nel Ducato e la sconfitta nella battaglia di Giornico (1478), la Val Leventina - la cui comunità si era già alleata in autonomia con Uri nel 1439 - fu definitivamente ceduta agli urani (1480), divenendone un baliaggio esclusivo[4].

Approfittando dell'invasione dello Stato milanese da parte della Francia di Luigi XII, i tre cantoni forestali occuparono la val di Blenio (1495) e la Riviera (1499), facendo poi capitolare nuovamente Bellinzona (1500) e istituendo un baliaggio comune in ciascuno di questi territori; questi saranno riconosciuti ai tre cantoni dalla Francia nel 1503[4].

Nel 1511 l'esercito confederato, al completo, fu assoldato dalla Lega Santa per insediare Massimiliano Sforza quale Duca di Milano, a danno dei francesi: riuscita l'operazione (1512), il nuovo protettorato risultò di fatto essere un governo fantoccio degli elvetici; i 12 cantoni sfruttarono questa posizione di forza per occupare Lugano, Locarno, la Vallemaggia, la Valtravaglia, la Valcuvia e la Val d'Ossola, organizzando anche questi territori in baliaggi, comuni a tutti i Confederati.

Nello stesso periodo furono occupate anche Mendrisio e la pieve di Balerna, già territori del Contado di Como, il cui possesso venne però riconosciuto ai Confederati solo nel 1521, divenendo l'ultimo dei baliaggi; con lo stesso atto di riconoscimento, furono restituiti a Milano la Valtravaglia, la Valcuvia e la Val d'Ossola[4].

A seguito della sconfitta svizzero-milanese nella Battaglia di Marignano (1515), e con il conseguente inizio della politica di neutralità da parte della Confederazione, le Campagne transalpine ebbero termine e i Confederati si ritirarono nei territori loro riconosciuti; si consolidò quindi la situazione dei baliaggi: quello di Leventina, facente capo ad Uri; quelli di Blenio, Riviera e Bellinzona, facenti capo a Uri, Svitto e Untervaldo; quelli di Locarno, Vallemaggia, Lugano e Mendrisio, facenti capo a tutti i cantoni della Confederazione[4].

Nel periodo dei baliaggi, che perdurerà fino alla fine del Settecento, questi territori saranno complessivamente indicati con il termine Lombardia svizzera, con riferimento sia alla posizione linguistico-geografica del territorio, sia al dominio confederato[5][6]; solo con la nascita della Repubblica elvetica, per volere di Napoleone, i baliaggi della Lombardia svizzera furono aboliti per costituire dapprima (nel 1798) i cantoni autonomi di Lugano e di Bellinzona, e infine (con l'Atto di Mediazione del 1803 e la costituzione della Confederazione svizzera) il Canton Ticino, nato dalla fusione tra i due[4].

Lombardia grigiona

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  Lo stesso argomento in dettaglio: Canton Grigioni § Storia.

Vicende diverse riguarderanno invece le valli subalpine più orientali, che oggi costituiscono il territorio del Grigioni italiano.

Lega Caddea e Lega Grigia

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  Lo stesso argomento in dettaglio: Lega Caddea e Lega Grigia.

La Val Bregaglia, già parte del contado di Como insieme a resto della Valchiavenna, e che all'epoca della divisione dell'Impero carolingio (intorno all'840) divenne invece un distretto comitale della Rezia curiense, nel 960 fu offerta dall'imperatore Ottone I al principe vescovo di Coira; seguì quindi le sorti della città retica, unendosi nel 1367 alla Lega Caddea[7].

Con l'assoggettamento di Como a Milano, nel 1350 anche la Val Poschiavo, così come il resto della Valtellina, passò sotto la dominazione dei Visconti; ma nel 1406 i poschiavini si ribellarono alla cessione del proprio feudo ai Malacrida di Musso, e nel 1408 si sottomisero alla giurisdizione del vescovo di Coira, entrando così a far parte anch'essi della Lega Caddea[8].

Nel 1480 i due comuni dell’alta Mesolcina di Mesocco e Soazza, su propria richiesta, furono accettati nella Lega Grigia; seguirono il resto della Mesolcina e la Val Calanca, già parte del Ducato di Milano, che entrarono nell'alleanza nel 1496[9].

Da questo momento, queste valli seguiranno le stesse vicende politiche, che le porteranno verso la Confederazione svizzera.

Libero Stato delle Tre Leghe

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  Lo stesso argomento in dettaglio: Tre Leghe.
 
Il Libero Stato delle Tre Leghe nella sua massima estensione

Dopo il 1450 numerosi trattati di alleanza promossero progressivamente l'integrazione di Lega Grigia, Lega Caddea e Lega delle Dieci Giurisdizioni in una nuova entità denominata Tre Leghe; la nuova alleanza riuscì ad occupare, a partire dal 1512, anche le Tre Pievi dell'Alto Lario (ma solo fino al 1524) e il resto della Valtellina, con Bormio e Chiavenna[10].

Tra il 1524 e il 1526 la vecchia alleanza militare, con gli accordi di Ilanz, si trasformò una vera e propria unione politica, dando vita al nuovo stato federale denominato Libero Stato delle Tre Leghe, anche conosciuti come Grigioni[10]; in questo periodo, i territori subalpini controllati dalle Tre Leghe saranno indicati come Lombardia Grigiona[11].

Nel 1797, nell'ambito delle Guerre napoleoniche, i Grigioni persero la Valtellina, Chiavenna e Bormio (che furono annessi alla Repubblica Cisalpina), ma non le altre valli subalpine già parte delle Leghe prima del 1512; i Grigioni stessi furono poi occupati due volte, prima dagli austriaci e poi dai francesi, fino al 1800, quando ne venne disposta l'annessione alla neonata Repubblica Elvetica, nella quale furono inquadrati come suddivisione amministrativa denominata Rezia, sancendo la fine dello Stato Libero e legando definitivamente le sue sorti a quelle della Svizzera[10].

Con l'Atto di Mediazione (1803), che determinò la costituzione della Confederazione svizzera e un nuovo assetto federale per il paese, il territorio assunse l'attuale denominazione di Cantone dei Grigioni[10].

Società

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La Svizzera italiana comprende:

Benché la Svizzera italiana sia l’unica regione della Svizzera in cui la lingua italiana è maggioritaria, sono numerosi i cittadini che se ne servono anche al di fuori dei suddetti cantoni. In effetti, ci sono più italofoni nella Svizzera tedesca e in quella romanda di quanti non ce ne siano in quella italiana. Nell’intera Repubblica elvetica sono circa 1 300 000 i cittadini che la parlano quotidianamente, ovvero il 15,4% della popolazione, a cui si aggiungono circa due milioni di persone che ne possiedono una conoscenza più o meno elevata[14].

Nella Svizzera italiana sono presenti da decenni radio e televisioni svizzere di lingua italiana. La più importante è la RSI, che possiede i canali televisivi (RSI LA1, nata nel 1961, e RSI LA2, nata nel 1997) e tre stazioni radio (RSI Rete Uno, RSI Rete Due e RSI Rete Tre). Inoltre sono attive un'emittente televisiva (TeleTicino) e alcune radio private (Radio 3i, Radio Fiume Ticino). La RSI tra gli anni 1960 e gli anni 1970 era molto seguita in buona parte dell'Italia settentrionale, soprattutto perché era passata alle trasmissioni a colori molto anticipatamente rispetto alla RAI.

Principali centri della Svizzera italiana

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I principali centri della Svizzera italiana che si trovano nel Canton Ticino sono:

I principali centri della Svizzera italiana che si trovano nel Canton Grigioni sono:

Centri più popolosi della Svizzera italiana

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Comune Abitanti Superficie
1   Lugano 68 387[15] 75,81
2   Bellinzona 42 901[1]
164,96
3   Locarno 16 407[16] 19,27
4   Mendrisio 15 704[17] 32,01
5   Chiasso 8 363[18] 5,33

Infrastrutture e trasporti

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Dal 1996 la popolazione di lingua italiana della Svizzera può fare riferimento a una propria università, l'Università della Svizzera italiana, con sede a Lugano e Mendrisio. L'altro istituto di educazione superiore presente nella regione è la Scuola Universitaria Professionale della Svizzera Italiana con sede a Manno. L'aeroporto principale è quello di Lugano-Agno. Oltre alle infrastrutture cantonali (del Canton Ticino e del Cantone dei Grigioni), la Svizzera italiana ospita alcuni centri di rilevanza nazionale: il Centro Svizzero di Calcolo Scientifico (a Lugano), la Fonoteca nazionale svizzera (a Lugano), il Tribunale Penale Federale Svizzero e l'Istituto di Ricerca in Biomedicina (IRB) (a Bellinzona).

Annotazioni
  1. ^ L'italiano è comunque lingua nazionale e ufficiale della Confederazione svizzera.
Fonti
  1. ^ a b Ufficio federale di statistica - Bilancio della popolazione residente permanente per Cantone, risultati annuali provvisori, su bfs.admin.ch, 31 dicembre 2018.
  2. ^ Svizzera italiana (regione), su hls-dhs-dss.ch. URL consultato il 10 ottobre 2022.
  3. ^ Dialetti, Svizzera italiana, su hls-dhs-dss.ch. URL consultato il 10 ottobre 2022.
  4. ^ a b c d e Ticino (cantone), su hls-dhs-dss.ch. URL consultato il 12 ottobre 2022.
  5. ^ Bianconi.
  6. ^ Morinini, pp. 10, 23-52, 68-73.
  7. ^ Bregaglia, valle, su hls-dhs-dss.ch. URL consultato il 7 ottobre 2022.
  8. ^ Poschiavo, val, su hls-dhs-dss.ch. URL consultato il 7 ottobre 2022.
  9. ^ Mesolcina, su hls-dhs-dss.ch. URL consultato il 7 ottobre 2022.
  10. ^ a b c d Grigioni, su hls-dhs-dss.ch. URL consultato il 7 ottobre 2022.
  11. ^ La Lombardia grigiona: Valtellina, Bormio, Chiavenna (1512 - 1620; 1639 -1797), su lombardiabeniculturali.it.
  12. ^ Bernardino Biondelli, Saggio sui dialetti gallo-italici, 1853, p. 4.
    «Il dialetto principale rappresentante il gruppo occidentale si è il Milanese, e ad esso più o meno affini sono: il Lodigiano, il Comasco, il Valtellinese, il Bormiese, il Ticinese e il Verbanese.[...] Il Comasco esténdesi in quasi tutta la provincia di Como, tranne l'estrema punta settentrionale al di là di Menagio e di Bellano a destra ed a sinistra del Lario; e in quella vece comprende la parte meridionale del Cantone Ticinese, sino al monte Cènere. [...] Il Ticinese è parlato nella parte settentrionale del Cantone Svizzero d'egual nome, al norte del Monte Cènere, in parecchie varietà, tra le quali distinguonsi sopra tutto le favelle delle valli Maggia, Verzasca, Leventina, Blenio ed Onsernone»
  13. ^ Lombardi, dialetti, su treccani.it.
    «A nord i dialetti definiti lombardo-alpini a partire da Merlo (1960-1961), parlati nell’Ossola superiore, nelle valli ticinesi a nord di Locarno e Bellinzona, nei Grigioni italiani e nell’alta Valtellina, caratterizzati da tratti arcaici e da una certa affinità con il romancio svizzero»
  14. ^ Ufficio federale di statistica, Lingue, su bfs.admin.ch. URL consultato il 19 luglio 2021.
  15. ^ Città di Lugano - Popolazione al 31 dicembre 2016
  16. ^ Città di Locarno - Popolazione al 1º gennaio 2017
  17. ^ Città di Mendrisio - Popolazione al 31 dicembre 2016
  18. ^ Comune di Chiasso - Popolazione al 31 dicembre 2015[collegamento interrotto]

Bibliografia

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Voci correlate

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Collegamenti esterni

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