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Uno Strandkorb (pron.:/'ʃtRaŋtkoRp/; letteralmente: "cesto da spiaggia", formato da ted. Strand, "spiaggia" + ted. Korb, "cesto"; plur.: Strandkörbe) è una sorta di sedia a sdraio a forma di cesta con rivestimento in vimini[1], diffusa soprattutto nelle spiagge della Germania del Nord, sia del Mare del Nord che del Mar Baltico (ma che si ritrova anche in Danimarca), ed utilizzata sin dalla fine del XIX secolo[1][2][3][4][5] come riparo dal vento, dal sole o dalla pioggia[1][2][3][5].

Uno Strandkorb
Strandkörbe sull'isola di Baltrum (Bassa Sassonia)
Strandkörbe a Westerland (isola di Sylt, Schleswig-Holstein)
Strandkörbe a Timmendorfer Strand (Schleswig-Holstein)
Strandkörbe di Warnemünde
Strandkörbe di fronte al Kurhaus di Binz (Isola di Rügen)
I partecipanti al G8 tenutosi nel 2007 a Heiligendamm seduti in uno Strandkorb adattato per l'occasione

L'invenzione risale al 1882 e si deve a Wilhelm Bartelmann (1845-1930).[1][3][4][5] Lo Strandkorb si presenta in due varianti, quello con copertura "dritta", usato sulle spiagge del Mare del Nord, e quello con copertura "arrotondata", usato invece sulle spiagge del Mar Baltico.[2][5]

Descrizione e funzionamento

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Uno Strandkorb raggiunge un'altezza di circa 160 cm, una larghezza di 120 cm e pesa normalmente tra i 70 e gli 80 kg.[6] La base è solitamente realizzata in pino o abete.[6]

Il funzionamento di uno Strandkorb

Di antesignani dello Strandkorb, ovvero di sedie coperte, si hanno notizie già a partire dal XVI secolo: sono attestati ad Amburgo (1595), Lubecca (1611), Brema (1648) e Colonia (1773).[7]

Il primo vero e proprio Strandkorb della storia fece tuttavia la sua apparizione il 15 giugno 1882[5] e fu realizzato da un cestaio di Rostock trentasettenne, tale Wilhelm Bartelmann (che operava nel settore dal 1870[2]), per una certa Elfriede von Maltzahns, una signora affetta da reumatismi, che si recava spesso in villeggiatura a Warnemünde, ma che - a causa della sua malattia - non poteva trascorrere molto tempo in spiaggia.[1][2][3][4][5]

Inizialmente, l'oggetto, chiamato in origine "Strandstuhl"[2] (sedia da spiaggia), assomigliava non tanto ad una cesta, quanto piuttosto ad una cassa.[4] In seguito, Bartelmann pubblicizzò la sua invenzione attraverso un'inserzione su un giornale locale che diceva "Per proteggervi dal sole e dal vento, usate gli Strandkörbe di Bartelmann!".[1] Dopo questa inserzione, l'uso dello Strandkorb iniziò lentamente a diffondersi, e prese piede soprattutto dopo l'apertura, nel 1894, da parte della moglie di Bartelmann, Elisabeth, di uno stabilimento balneare nei pressi del Faro di Warnemünde in cui vi fu per la prima volta la possibilità di affittare degli Strandkörbe.[1][2][4] In seguito, vista la crescente domanda, anche altri artigiani furono impegnati nella realizzazione di Strandkörbe.[2] Già nel 1897, fu ideato da Johann Falck il sistema meccanico che consente tuttora l'apertura degli Strandkörbe.[2][3]

 
Strandkörbe sull'isola di Borkum (Bassa Sassonia) in una cartolina del 1899
 
Foto di gruppo dietro alcuni Strandkörbe sull'isola di Usedom (Meclemburgo-Pomerania Anteriore) in una fotografia del 1900 circa
 
Strandkörbe sull'isola di Usedom in una cartolina del 1904

Agli inizi del XX secolo, lo Strandkorb era già diventato un elemento immancabile in tutte le spiagge tedesche[2] e Bartelmann riforniva tutte le località balneari sul Mar Baltico, dallo Schleswig-Holstein al Meclemburgo-Pomerania Anteriore[2].

 
Turista riparata da uno Strandkorb nel 1946
 
Turista riparata da uno Strandkorb nel 1954

Lo Strandkorb in letteratura

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Lo Strandkorb nell'arte

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Lo Stradkorb si ritrova in diversi dipinti, quali:

Lo Strandkorb nel cinema e nelle fiction

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  1. ^ a b c d e f g A.A.V.V., Germania Nord, Touring Club Italiano, Milano, 2003
  2. ^ a b c d e f g h i j k Bartelmann.com: Strandkorb Historie & Geschichte Anno 1882
  3. ^ a b c d e 1a Strandkörbe: Strandkörbe & Meer: Geschichte des Strandkorb Archiviato il 26 maggio 2012 in Internet Archive.
  4. ^ a b c d e Strandkorb & Meer: Zur Geschichte des Strandkorbs, su strandkorb-muenchen.de. URL consultato il 22 gennaio 2012 (archiviato dall'url originale il 10 febbraio 2012).
  5. ^ a b c d e f KalenderBlatt: 15.6.1882: Erster Strandkorb
  6. ^ a b Thomas Immisch - Christian Langer, Der Strandkorb: Ein Welterfolg aus Mecklenburg-Vorpommern, Rostock, 2008, p. 40
  7. ^ Holfelder, Moritz, Das Buch vom Strandkorb, Husum, 1996, p. 26
  8. ^ Buddenbrooks, by Thomas Mann su Progetto Gutenberg
  9. ^ Max Liebermann su Mutual Art
  10. ^ Marianne von Werefkin, Steilküste von Ahrenshoop, 1911: in German Expressionists
  11. ^ Die Weltkunst, Bd. 49, Kunst und Technik Verlags-GmbH., 1979, p. 1579

Voci correlate

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