Stradivari Ole Bull
Lo Stradivari Ole Bull è un violino realizzato a Cremona nel 1687 da Antonio Stradivari.
Stradivari Ole Bull | |
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Il violino in esposizione presso il National Museum of American History (Smithsonian Institution) | |
Informazioni storiche | |
Liutaio | Antonio Stradivari |
Città | Cremona |
Anno | 1697 |
Caratteristiche | |
Strumento | violino |
Fondo | unico pezzo dalla marezzatura larga |
Tavola armonica | unico pezzo, dalla venatura più grossa verso il lato destro |
Vernice | bruno dorato |
Misure | |
Lunghezza | Fondo: 35,6 cm |
Larghezza | Superiore: 16,95 cm Centrale: 10,95 cm Inferiore: 20,95 cm |
Il fondo è costituito da un unico pezzo di acero dalla marezzatura ampia, inclinata e discendente verso destra. Le fasce sono realizzate con legno dalle stesse caratteristiche, mentre la tavola armonica è un unico pezzo di abete, la cui venatura si allarga verso il lato destro. Il manico è stato sostituito ed è realizzato in legno moderno, che si innesta nel cavigliere e riccio originali. Lo strumento è riccamente decorato con motivi floreali, e ha una doppia filettatura, intervallata da una striscia di rombi d'avorio.[1]
Lo strumento è stato posseduto e suonato tra il 1844 e il 1861 da Ole Bornemann Bull, da cui prende il nome. In seguito è passato per le mani di numerosi proprietari. Nel 1912 è stato venduto dagli Hill e nel 1935 da Wurlitzer. Nel 1981 è stato acquistato da Herbert Richard Axelrod, entrando a far parte della sua preziosa collezione, nella quale è rimasto fino al 1997, anno nel quale è stato donato insieme a molti strumenti allo Smithsonian Institution, dove è tuttora esposto presso il National Museum of American History come parte del Quartetto Axelrod.[2]
Note
modifica- ^ Stradivari Violin, the "Ole Bull", su americanhistory.si.edu, National Museum of American History.
- ^ (EN) Stradivari Ole Bull, in Cozio Archive, Tarisio Auctions. URL consultato il 18 giugno 2016.
Collegamenti esterni
modifica- (EN) Stradivari Ole Bull, in Cozio Archive, Tarisio Auctions.
- (EN) Stradivari Ole Bull sul sito del National Museum of American History