Robert de Keldeleth
Robert de Keldeleth (... – Melrose, 1273) è stato un abate e politico scozzese, lord cancelliere di Scozia durante il regno di Alessandro III.
Robert de Keldeleth abate ordinario della Chiesa cattolica | |
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Incarichi ricoperti |
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Nominato abate ordinario | 1240 |
Deceduto | Melrose, 1273 |
Biografia
modificaForse proveniente dalla regione del Fife, si fece monaco benedettino in data imprecisata presso l'abbazia di Dunfermline, della quale venne eletto abate nel 1240.[1] Robert de Keldeleth divenne rapidamente una figura influente dentro e fuori della Scozia, intrattenendo buoni rapporti con re Alessandro II e con papa Innocenzo IV, dal quale ottenne il privilegio per sé e per i successivi abati di Dunfermline di poter indossare la mitra.[1]
Raggiunse il picco del proprio potere quando Alessandro II lo nominò lord cancelliere di Scozia nel 1247. Alla morte del re nel 1249 fu tra i tutori del suo erede Alessandro III, ancora minorenne, e divenne un sostenitore del potente reggente Alan Durward.[1] Nel 1250 fu promotore della traslazione dei resti di santa Margherita di Scozia all'abbazia di Dunfermline, presiedendo assieme al re la solenne cerimonia.[1]
Keldeleth rimase tuttavia presto invischiato nei torbidi della politica scozzese, e nel 1251 avvenne la sua caduta: Alessandro III si incontrò con Enrico III d'Inghilterra a York per sposarsi con sua figlia, e il sovrano inglese rivelò al monarca scozzese un complotto apparentemente architettato da Durward e dal cancelliere contro di lui. Secondo il sovrano inglese e i suoi sostenitori del clan Comyn, Durward aveva cercato di far legittimare dal papa la moglie Marjory, figlia illegittima di Alessandro II, al fine di renderla erede dello stesso Alessandro III e diventare re in caso di sua morte; Keldeleth avrebbe appoggiato tale manovra facendo da tramite col pontefice e addirittura avallando le richieste di Durward utilizzando il sigillo reale di Scozia.[1] A causa dello scandalo conseguente Durward e Keldeleth abbandonarono la corte e fuggirono, il primo in Inghilterra e il secondo nella sua abbazia, dove tuttavia venne raggiunto da emissari regi e privato del suo sigillo, che venne spezzato.[1]
L'abate fu quindi esautorato dalla carica di lord cancelliere e sostituito dal vescovo Gamelin, fedele ai Comyn. La reputazione di Keldeleth fu gravemente compromessa da questi rivolgimenti, e dovette abbandonare anche la carica di abate di Dunfermline poiché pare che i monaci suoi sottoposti gli fossero divenuti ostili.[1] Si trasferì quindi nell'abbazia di Newbattle e da benedettino divenne monaco cistercense, e per un decennio visse in appartato ritiro spirituale senza essere più coinvolto nella politica scozzese.[1] Nel 1269 tuttavia venne a sorpresa eletto nuovamente abate, stavolta nell'abbazia di Melrose, dove infine visse fino alla propria morte nel 1273. Alcuni manoscritti del periodo conservati a Melrose sono attribuiti a lui, ma la loro effettiva autorialità è dubbia.[1]
Note
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