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Ortisei

comune dell'Alto Adige/Südtirol, Italia

Ortisei (in tedesco St. Ulrich, in ladino Urtijëi, [uʀtiˈʒɜj] ascolta) è un comune italiano di 4 763 abitanti della provincia autonoma di Bolzano in Trentino-Alto Adige. È inoltre un comune mercato, nonché il centro abitato principale e più densamente popolato della Val Gardena.

Ortisei
comune
(IT) Ortisei
(DE) St. Ulrich
(LLD) Urtijëi
Ortisei – Stemma
Ortisei – Bandiera
Ortisei – Veduta
Ortisei – Veduta
Ortisei, vista con il Sassolungo a destra ed il gruppo del Sella
Localizzazione
StatoItalia (bandiera) Italia
Regione Trentino-Alto Adige
Provincia Bolzano
Amministrazione
SindacoTobia Moroder (lista civica Per la Lista Unica) dal 15-11-2015 (2º mandato dal 22-9-2020)
Lingue ufficialiItaliano, Ladino, Tedesco
Territorio
Coordinate46°34′30.75″N 11°40′19.7″E
Altitudine1,220 m s.l.m.
Superficie24,16 km²
Abitanti4 763[2] (31-8-2023)
Densità197,14 ab./km²
FrazioniSan Giacomo (Sankt Jakob in Gröden)
Comuni confinantiCastelrotto, Funes, Laion, Santa Cristina Valgardena
Altre informazioni
Cod. postale39046
Prefisso0471
Fuso orarioUTC+1
Codice ISTAT021061
Cod. catastaleG140
TargaBZ
Cl. sismicazona 4 (sismicità molto bassa)[3]
Cl. climaticazona F, 4 407 GG[4]
Nome abitanti(IT) gardenesi
(DE) Ulricher[1]
Patronosan Ulrico
Giorno festivo4 luglio
Cartografia
Mappa di localizzazione: Italia
Ortisei
Ortisei
Ortisei – Mappa
Ortisei – Mappa
Posizione del comune di Ortisei nella provincia autonoma di Bolzano
Sito istituzionale

Geografia fisica

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Il centro abitato si estende ad un'altitudine media di 1236 m s.l.m., dal fondovalle fin verso le pendici del Monte Rasciesa (2282 m s.l.m.), ed è situato sulla destra orografica del rio Gardena, che scorre da est a ovest e sfocia nell'Isarco presso Ponte Gardena.

Il territorio comunale confina a nord con Funes, ad est con Santa Cristina Valgardena, a sud con la frazione Oltretorrente (Überwasser) del comune di Castelrotto e a ovest confina con Laion.

Origini del nome

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Il toponimo è attestato come Ortiseit nel 1288, attestato ancora nel 1497 con Hanns von Ortiseit[5], e deriva dal latino urticetum (letteralmente "luogo delle ortiche").[6] Il nome tedesco Sankt Ulrich è documentato dal 1366 ed è la versione tedesca del santo patrono locale Sant'Ulrico di Augusta, la cui chiesa fu proprietaria di larghi appezzamenti terrieri nella zona durante tutto il Medioevo.[7]

Lo stemma comunale raffigura Sant'Ulrico bardato con i paramenti vescovili e una croce d'oro nella mano destra, in groppa a un cavallo con i finimenti d'oro, su tre cime di monti verdi e lo sfondo d'oro. Lo stemma è adornato da un capo azzurro con tre scudetti alternati a due api d'oro, che simboleggiano l'operosità degli abitanti del comune. Lo stemma è stato concesso nel 1907 e riconfermato nel 1970.[8]

Monumenti e luoghi d'interesse

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Ortisei presenta sedici edifici riconosciuti come beni culturali e pertanto sottoposti a vincolo dalla provincia autonoma di Bolzano.

Architetture religiose

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Chiesa di San Giacomo
  • Chiesa parrocchiale di Sant'Ulrico e dell'Epifania del Signore: realizzata in stile neoclassico con elementi barocchi nell'ultimo scorcio del XVIII secolo, contiene un ricco apparato pittorico e numerose statue lignee di artisti locali.[9]
  • Chiesa di San Giacomo: di antica fondazione, fu rimaneggiata in stile tardogotico nel corso del Seicento. Conserva affreschi del secondo Quattrocento e copie delle originali suppellettili barocche.[10][11]
  • Chiesa di Sant'Antonio: edificata nella seconda metà del XVII secolo, affianca alla semplice struttura di gusto rinascimentale un apparato decorativo prevalentemente barocco.[12]
  • Chiesa di Sant'Anna: situata nel perimetro del cimitero comunale, è in stile tardogotico. All'interno conserva arredi barocchi.[13]
  • Cappella di Santa Croce: eretta nel 1752 fu modificata più volte in seguito. La facciata presenta un portale ogivale tra due finestre a sesto acuto. L'abside è trilaterale. Conserva un crocifisso policromo del XVIII secolo.[14]
  • Capela da Poz: costruzione a uso ibrido della metà dell'Ottocento, presenta un piano terra ad uso profano e un primo piano con volta a botte e abside semicircolare. Il tetto è a scandole.[15]

Architetture civili

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  • Villa Rifesser Stufan: casa signorile a tre piani e sottotetto, ricostruita a fine Ottocento secondo lo stile del tardo eclettismo sul sito di un antico maso attestato sin dal 1515, e ampliata nel 1927. L'erker posto in posizione angolare reca quattro busti di Josef Rifesser raffiguranti i protagonisti della rivolta tirolese del 1809. L'intero conserva parte degli arredi del primo Novecento.[16]
  • Costamula de sëura: abitazione realizzata a blockbau comprendente una stube con trave portante e un balcone con stenditoio, impiegato per l'asciugatura dei cereali. Vi è annessa una chiesa in muratura con volta a botte.[17]
  • Costamula de sot: maso in pietra e legno, comprendente un'iscrizione datata 1608. La porta d'accesso ad arco a tutto sesto è raggiungibile da una piccola scala a doppia rampa. Il soffitto della stube è a scomparti in legno con cornici intagliate.[18]
  • Kudan: edificio residenziale in muratura e a più piani con facciata barocca stube e cornici marmorizzate alle finestre.[19]
  • Fëur: casa contadina, impiegata oggi come baita in malga, costruita a blockbau e con tetto a doppia falda. Il soffitto della stube è tra i più antichi dell'Alto Adige.[20]
  • Janon: casa d'abitazione in muratura a un solo piano. Sulla chiave di volta della porta d'ingresso a tutto sesto sono scolpiti un paio di forbici, due teste e altre decorazioni.[21]
  • Martin: edificio residenziale in pietra di epoca medievale. conserva un affresco della Madonna del Soccorso e una veduta di città.[22]
  • Nevel: due masi abbinati della seconda metà del Settecento. Le paraste angolari e le cornici delle finestre recano incisioni dipinte. All'interno spiccano gli intagli particolarmente elaborati della stube barocca.[23]
  • Peza in St. Jakob: fattoria a più piani in muratura e legno. La porta d'ingresso, con arco a tutto sesto ha un battente datato 1693. Il corridoio ha volta a crociera.[24]
  • Pradatsch: Fattoria del 1772 con facciata barocca intonacata e dipinta di colore bruno, sulla quale spiccano gli elementi architettonici e decorativi bianchi. Il soffitto della stube è decorato con stucchi, mentre la colonna tortile della stufa è munita di un capitello.[25]
  • Rovine del castello di Stetteneck, realizzato nel XIII secolo sul col da Pincan, in posizione elevata in prossimità di una ripida scarpata.
La "Cësa di Ladins" che ospita il Museum Gherdëina, la Biblioteca ladina, ed è sede della "Union di Ladins de Gherdëina". 
La "Cësa di Ladins" che ospita il Museum Gherdëina, la Biblioteca ladina, ed è sede della "Union di Ladins de Gherdëina".

Nel centro di Ortisei ha sede il Museo della Val Gardena, che conserva reperti geologici, paleontologici e archeologici rinvenuti sul territorio, oltre ad una collezione di sculture e giocattoli di legno.

La Casa della cultura Luis Trenker, ospitata in un edificio progettato dall'architetto Hubert Prachensky (1916-2009), conserva l'antica campana del Magister Manfredinus.

 
Veduta del centro cittadino
 
Ortisei nel 1856 in una litografia di Johann Burgauner (1812-1891)
 
Il paese di Ortisei. La foto evidenzia l'incessante sviluppo urbanistico del centro abitato

Società

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Ripartizione linguistica

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Ortisei è uno degli 8 comuni dell'Alto Adige la cui popolazione è in maggioranza di madrelingua ladina:

% Ripartizione linguistica (gruppi principali)[26]
9,30% madrelingua tedesca
6,51% madrelingua italiana
84,19% madrelingua ladina

Evoluzione demografica

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Abitanti censiti[27]

Cultura

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Ortisei ospita le scuole dell'obbligo e alcune scuole secondarie superiori e in particolare l'Istituto d'Arte (Kunstschule / Scola d'ert) e l'Istituto Tecnico Economico Raetia, facenti parte del sistema d'istruzione pubblica per le località ladine, nelle cui scuole l'istruzione avviene (in proporzione che cambia dalla prima elementare alle superiori) in italiano, ladino e tedesco.

Biblioteche

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  • Biblioteca civica San Durich
  • Biblioteca del Circolo degli artisti
  • Biblioteca ladina, presso la Cësa di Ladins

Economia

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L'economia locale si basa soprattutto sul turismo invernale ed estivo infatti Ortisei è una rinomata località di villeggiatura che d'inverno si trasforma in una mondana stazione sciistica delle Dolomiti. Molto noto è l'artigianato delle sculture di legno, che vanta un'antica tradizione, e quello dei giochi.[28]

Infrastrutture e trasporti

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Ortisei è collegata a Ponte Gardena e alla Valle Isarco dalla strada statale 242 di Val Gardena e Passo Sella; una diramazione di tale strada collega Ortisei anche con Chiusa, ove si trova uno svincolo dell'Autostrada A22.

Ferrovie

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  Lo stesso argomento in dettaglio: Stazione di Ortisei e Ferrovia della Val Gardena.

Per alcuni decenni del XX secolo Ortisei fu servita (tramite l'omonima stazione) dalla ferrovia della Val Gardena, una linea a scartamento ridotto che collegava Chiusa con Plan, che rimase in esercizio dal 6 febbraio 1916 al 28 maggio 1960, quando fu soppressa.[29] Le tracce della ferrovia sono quasi tutte scomparse: nel 1970 il sedime tra Chiusa-Ortisei venne sfruttato per realizzare la strada statale 242dir, mentre la tratta Ortisei-Plan è stata trasformata in un sentiero pedonale.[30]

Impianti di risalita

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Il gruppo del Sella da Ortisei

Un'ovovia a doppia fune collega Ortisei con l'Alpe di Siusi. Il monte Secëda si raggiunge con un'altra ovovia e una funivia. Una seggiovia ad un posto singolo portava al Rasciesa - Raschötz. La funicolare Rasciesa, fra le più lunghe d'Europa (2 422 metri), che sostituisce dall'estate del 2010 la vecchia seggiovia, porta al Rasciesa in 6 minuti[31].

Altri impianti di risalita servono esclusivamente piste da sci e sono pertanto chiusi durante il periodo estivo. L'ovovia dell'Alpe di Siusi è conosciuta per la manifestazione Val Gardena Sky Dinner, un'elegante cena gourmet, servita nelle singole cabine, che permette a circa 120 commensali di cenare godendo di una vista spettacolare sulle montagne.

Un sentiero pedonale, ricalcante il vecchio tracciato della ferrovia della Val Gardena (Chiusa-Plan), collega Ortisei con il borgo confinante di Santa Cristina Valgardena.

Amministrazione

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Periodo Primo cittadino Partito Carica Note
nel 1975 Josef Sanoner Sindaco
2005 12 maggio 2015 Ewald Norbert Leopold Moroder SVP Sindaco
12 maggio 2015 15 novembre 2015 Theodor Rifesser Nominato dalla giunta provinciale Commissario straordinario [32]
15 novembre 2015 in carica Tobia Moroder lista civica Per la lista unica Sindaco

Il comune fa parte della comunità comprensoriale Salto-Sciliar.

In occasione dei Mondiali di sci alpino 1970 Ortisei fu sede delle gare di slalom speciale, disputate sul pendio del Ronc; la medesima pista nel 1975 ospitò un parallelo valido quale gara conclusiva della Coppa del Mondo, che si risolse in uno "spareggio" per il primato nella classifica generale tra Gustav Thoeni (poi vincitore) e Ingemar Stenmark.

Il 21 maggio 2005 la 13ª tappa del Giro d'Italia si è conclusa ad Ortisei, con la vittoria del colombiano Iván Parra.

Anche nel 2017 il Giro d'Italia l'arrivo della 18ª tappa fu il 25 maggio ad Ortisei[33][34].

In città aveva sede una storica squadra di hockey su ghiaccio, l'HC Ortisei, vincitrice di 4 scudetti. Nel 1999, a seguito del crollo del palazzo del ghiaccio di Ortisei (travolto da una frana), la squadra si fuse con il club di Selva di Val Gardena, cambiando nome in HC Gardena e trasferendo il proprio campo casalingo al Pranives.

La società calcistica locale è il Fussball Club Gherdëina, nato nel 1992 dalla fusione tra due club preesistenti (F.C. Urtijëi di Ortisei e A.C. Sëlva di Selva di Val Gardena), che si propone di rappresentare tutta la Val Gardena. La sua esistenza si è interamente dipanata nelle divisioni dilettantistiche locali. I colori sociali sono il rosso e il blu, sede delle gare interne è il campo sportivo Mulin da Coi, al confine con Santa Cristina, unitamente ad altri due campi a Ortisei e Selva, presso i quali opera altresì il settore giovanile[35][36].

Nella cultura di massa

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Il film Fantozzi contro tutti del 1980 è ambientato in parte ad Ortisei.[37]

  1. ^ AA. VV., Nomi d'Italia. Origine e significato dei nomi geografici e di tutti i comuni, Novara, Istituto geografico De Agostini, 2006, p. 449.
  2. ^ Dato Istat - Popolazione residente al 31 maggio 2023 (dato provvisorio).
  3. ^ Classificazione sismica (XLS), su rischi.protezionecivile.gov.it.
  4. ^ Tabella dei gradi/giorno dei Comuni italiani raggruppati per Regione e Provincia (PDF), in Legge 26 agosto 1993, n. 412, allegato A, Agenzia nazionale per le nuove tecnologie, l'energia e lo sviluppo economico sostenibile, 1º marzo 2011, p. 151. URL consultato il 25 aprile 2012 (archiviato dall'url originale il 1º gennaio 2017).
  5. ^ Hannes Obermair, Bozen Süd – Bolzano Nord. Schriftlichkeit und urkundliche Überlieferung der Stadt Bozen bis 1500, vol. 2, Bolzano, Città di Bolzano, 2008, p. 230, n. 1317, ISBN 978-88-901870-1-8.
  6. ^ Egon Kühebacher, Die Ortsnamen Südtirols und ihre Geschichte, vol. 1, Bolzano, Athesia, 1995, p. 502. ISBN 88-7014-634-0
  7. ^ AA.VV., Nomi d'Italia. Novara, Istituto Geografico De Agostini, 2004.
  8. ^ (EN) Heraldry of the World: St. Ulrich (Ortisei) Archiviato il 10 marzo 2011 in Internet Archive.
  9. ^ Parrocchiale di Sant'Ulderico, su Provincia autonoma di Bolzano. URL consultato il 9 novembre 2015.
  10. ^ Chiesa di San Giacomo, su Valgardena-groeden.com. URL consultato il 10 novembre 2015.
  11. ^ San Giacomo con cimitero, su Provincia autonoma di Bolzano. URL consultato il 9 novembre 2015.
  12. ^ Sant'Antonio a Boden, su Provincia autonoma di Bolzano. URL consultato l'11 novembre 2015.
  13. ^ Chiesa di Sant'Anna con cimitero, su Provincia autonoma di Bolzano. URL consultato l'11 novembre 2015.
  14. ^ Cappella Santa Croce su Rasciela, su Provincia autonoma di Bolzano. URL consultato l'11 novembre 2015.
  15. ^ Capela da Poz, su Provincia autonoma di Bolzano. URL consultato il 12 novembre 2015.
  16. ^ via Stufan 81-85, su Provincia autonoma di Bolzano. URL consultato il 19 novembre 2015.
  17. ^ Oberkostamula, su Provincia autonoma di Bolzano. URL consultato il 19 novembre 2015.
  18. ^ Unterkostamula, su Provincia autonoma di Bolzano. URL consultato il 19 novembre 2015.
  19. ^ Kudan, su Provincia autonoma di Bolzano. URL consultato il 19 novembre 2015.
  20. ^ Feur, su Provincia autonoma di Bolzano. URL consultato il 19 novembre 2015.
  21. ^ Janon, su Provincia autonoma di Bolzano. URL consultato il 19 novembre 2015.
  22. ^ Martin, su Provincia autonoma di Bolzano. URL consultato il 19 novembre 2015.
  23. ^ Nevel, su Provincia autonoma di Bolzano. URL consultato il 19 novembre 2015.
  24. ^ PEzza a San Giacomo, su Provincia autonoma di Bolzano. URL consultato il 12 novembre 2015.
  25. ^ Pradatsch, su Provincia autonoma di Bolzano. URL consultato il 12 novembre 2015.
  26. ^ Astat Censimento della popolazione 2011 - Determinazione della consistenza dei tre gruppi linguistici della Provincia Autonoma di Bolzano-Alto Adige - giugno 2012
  27. ^ Statistiche I.Stat ISTAT  URL consultato in data 28-12-2012.
    Nota bene: il dato del 2021 si riferisce al dato del censimento permanente al 31 dicembre di quell'anno. Fonte: Popolazione residente per territorio - serie storica, su esploradati.censimentopopolazione.istat.it.
  28. ^ Atlante cartografico dell'artigianato, vol. 1, Roma, A.C.I., 1985, p. 15.
  29. ^ Elfriede Perathoner, Stefano Planker, Scibla mo n iede - Endstation Zukunft - Fine corsa futuro catalogo della mostra sul trenino della Val Gardena, p. 105, Museum Ladin, 2011.
  30. ^ Elfriede Perathoner, Stefan Planker: Scibla mo 'n iëde. Museum Ladin, San Martin de Tor 2011, ISBN 978-88-89255-33-9. Catalogo di una mostra
  31. ^ Nuova funicolare Ortisei - Rasciesa Archiviato il 7 luglio 2011 in Internet Archive.
  32. ^ A seguito dell'invalidamento delle elezioni comunali del 2015, cui concorreva solo una lista, per la bassa affluenza alle urne
  33. ^ Foto della premiazione.
  34. ^ Video della festa d'arrivo.
  35. ^ Kontakt - fc-gherdeina.it
  36. ^ Il Gherdëina punta alla promozione In campo 220 ragazzi da 6 a 19 anni - fc-gherdeina.it, 30 ago 2020
  37. ^ La stazione di Ortisei ricostruita, su corriere.it. URL consultato il 7 luglio 2024.

Bibliografia

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  • (DE) Wilhelm Moroder, Die Marktgemeinde St. Ulrich in Gröden, 1908. Ristampa in occasione del millenario nella rivista "Der Schlern", 73, 1999, pp. 514–600.
  • (DE) Elfriede Perathoner (a cura di), 100 Jahre Marktgemeinde Urtijëi - St. Ulrich - Ortisei: ein Streifzug, Bolzano, Raetia, 2007. ISBN 978-88-7283-301-8
  • (DE) Sabine Piazza, Armenfürsorge in der Gemeinde St. Ulrich 1800-1850: eine Mikro-Geschichte in einem Makro-Kontext, Innsbruck, Università degli studi, 2010, pp. 505.

Voci correlate

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Altri progetti

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Collegamenti esterni

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