Oskar Lafontaine
Oskar Lafontaine (Saarlouis, 16 settembre 1943) è un politico tedesco ex presidente della SPD prima e della Linke poi.
Oskar Lafontaine | |
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Oskar Lafontaine il 26 marzo 2017 a Saarbrücken | |
Copresidente di Die Linke | |
Durata mandato | 16 giugno 2007 – 15 maggio 2010 |
Contitolare | Lothar Bisky |
Predecessore | carica creata |
Successore | Klaus Ernst e Gesine Lötzsch |
Ministro federale delle finanze | |
Durata mandato | 27 ottobre 1998 – 18 marzo 1999 |
Capo del governo | Gerhard Schröder |
Predecessore | Theodor Waigel |
Successore | Hans Eichel |
Presidente federale del Partito Socialdemocratico di Germania | |
Durata mandato | 16 novembre 1995 – 12 marzo 1999 |
Predecessore | Rudolf Scharping |
Successore | Gerhard Schröder |
Ministro presidente della Saarland | |
Durata mandato | 9 aprile 1985 – 10 novembre 1998 |
Predecessore | Werner Zeyer |
Successore | Reinhard Klimmt |
Presidente del Bundesrat | |
Durata mandato | 1º novembre 1992 – 31 ottobre 1993 |
Predecessore | Berndt Seite |
Successore | Klaus Wedemeier |
Sindaco di Saarbrücken | |
Durata mandato | 1976 – 1985 |
Predecessore | Fritz Schuster |
Successore | Hans-Jürgen Koebnick |
Dati generali | |
Partito politico | BSW (dal 2024) In precedenza: SPD (1966-2005) WASG (2005-2007) Die Linke (2007-2022) Indipendente (2022-2024) |
Titolo di studio | Laurea in Fisica |
Università | Università di Bonn |
Professione | Politico |
Biografia
modificaLaureato in fisica, Lafontaine è stato negli anni ottanta e novanta uno degli esponenti di primo piano della SPD. Dopo esser stato sindaco del suo comune natale dal 1974 al 1985, ha ricoperto l'incarico di primo ministro della Saarland dal 1985 al 1998. Nelle elezioni generali del 1990 venne candidato alla cancelleria dal suo partito, perdendo le elezioni contro il cristianodemocratico Kohl. Durante la campagna elettorale fu accoltellato al collo da una donna malata di mente e restò diversi giorni tra la vita e la morte.
Nel 1995 venne eletto presidente della SPD, portando i socialdemocratici alla vittoria nelle elezioni del 1998 e alla nomina a cancelliere di Gerhard Schröder. Nel nuovo governo socialdemocratico Lafontaine ricoprì l'incarico di Ministro delle finanze, incarico da cui si dimise, insieme a tutte le cariche assunte nel partito, nel 1999, accusando Schröder di scarsa collaborazione.[1]
Rimase nel partito fino al 2005, quando abbandonò i socialdemocratici fondando il movimento Lavoro e Giustizia Sociale - L'Alternativa Elettorale (WAGS), con cui si alleò con il Partito della Sinistra (Die Linkepartei.PDS) formando l'alleanza elettorale Die Linke.PDS. Nelle elezioni del 2005 fu il candidato premier del nuovo cartello elettorale, raggiungendo l'8,7% di voti.
Nel 2007 il cartello elettorale si trasformò in partito, e Lafontaine fu nominato presidente della nuova formazione insieme a Lothar Bisky, proveniente dal PDS. Nelle elezioni federali del 28 settembre 2009, la Linke ha raggiunto il 12,5% di voti guadagnando in tre anni circa il 4%. Il 17 novembre 2009 ha rivelato di essere malato di cancro e di doversi sottoporre ad un'operazione chirurgica. Nel gennaio 2010 annuncia il suo ritiro dalla politica nazionale, lasciando le cariche nel partito e il seggio parlamentare nel Bundestag.[2]
Vita privata
modificaLafontaine si è sposato quattro volte e ha due figli dalla seconda e dalla terza moglie. È stato sposato con Ingrid Bachert dal 1967 al 1982. Dal 1982 al 1988 è stato sposato con l'artista Margret Müller[3]. Insieme hanno un figlio (Frederic, nato nel 1982). Dal 1993 al 2013 è stato sposato con Christa Müller. Hanno un figlio insieme (Carl-Maurice, nato nel 1997). Nel novembre 2011, Lafontaine ha presentato ufficialmente la collega politica Sahra Wagenknecht come la sua nuova compagna.[4] Dal 22 dicembre 2014 sono sposati.[5] È un cattolico non osservante.[senza fonte]
Note
modifica- ^ Schroeder è sleale perciò mi dimisi], su ricerca.repubblica.it, la Repubblica, 5 ottobre 1999. URL consultato il 27 marzo 2017.
- ^ Germania, Oskar Lafontaine lascia la politica nazionale], su ilgiornale.it, Il Giornale, 23 gennaio 2010. URL consultato il 27 marzo 2017.
- ^ (DE) Christiane Bertelsmann, Großzügiger Genußmensch oder Pfennigfuchser? su welt.de, 13 marzo 1999.
- ^ (DE) Wagenknecht und Lafontaine: „Die große Liebe meines Lebens“, Spiegel Online, 3 marzo 2013.
- ^ (DE) Oskar Lafontaine und Sahra Wagenknecht haben geheiratet, su faz.net, 21 marzo 2015. URL consultato il 21 marzo 2015.
Voci correlate
modificaAltri progetti
modifica- Wikimedia Commons contiene immagini o altri file su Oskar Lafontaine
Collegamenti esterni
modifica- (DE) La biografia di Lafontaine, su linksfraktion.de. URL consultato il 2 settembre 2008 (archiviato dall'url originale il 1º maggio 2008).
- (DE) Sito ufficiale di Oskar Lafontaine, su oskar-lafontaine.de. URL consultato il 9 novembre 2015 (archiviato dall'url originale il 13 novembre 2015).
- (DE) Sito Facebook di Oskar Lafontaine, su facebook.com.
- (DE, EN)
- (DE) Ritratto in Fogli per la politica tedesca e internazionale, su blaetter.de. URL consultato il 9 novembre 2015 (archiviato dall'url originale il 15 marzo 2016).
Controllo di autorità | VIAF (EN) 110596220 · ISNI (EN) 0000 0001 1082 8395 · LCCN (EN) n84115155 · GND (DE) 118855085 · BNE (ES) XX996136 (data) · BNF (FR) cb12029516s (data) · J9U (EN, HE) 987007264009705171 · NDL (EN, JA) 00470013 |
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