Nova Levante
Nova Levante (Welschnofen in tedesco, lett. "Nova ladina") è un comune italiano di 2023 abitanti della provincia autonoma di Bolzano in Trentino-Alto Adige a 1.182 mt s.l.m. È una nota località turistica sia estiva che invernale.
Nova Levante comune | |
---|---|
(IT) Nova Levante (DE) Welschnofen | |
Panorama | |
Localizzazione | |
Stato | Italia |
Regione | Trentino-Alto Adige |
Provincia | Bolzano |
Amministrazione | |
Sindaco | Markus Dejori (SVP) dal 22-9-2020 (3º mandato) |
Lingue ufficiali | Italiano, Tedesco |
Territorio | |
Coordinate | 46°25′48.84″N 11°32′20.22″E |
Altitudine | 1 182 m s.l.m. |
Superficie | 51,1 km² |
Abitanti | 2 023[1] (31-8-2020) |
Densità | 39,59 ab./km² |
Comuni confinanti | Cornedo all'Isarco, Moena (TN), Nova Ponente, Predazzo (TN), San Giovanni di Fassa (TN), Tires |
Altre informazioni | |
Cod. postale | 39056 |
Prefisso | 0471 |
Fuso orario | UTC+1 |
Codice ISTAT | 021058 |
Cod. catastale | F949 |
Targa | BZ |
Cl. sismica | zona 4 (sismicità molto bassa)[2] |
Cl. climatica | zona F, 4 301 GG[3] |
Nome abitanti | (IT) novalevantini (DE) Schuffener, Welschnofener |
Cartografia | |
Posizione del comune di Nova Levante nella provincia autonoma di Bolzano | |
Sito istituzionale | |
Geografia fisica
modificaTerritorio
modificaIl comune comprende anche la località di Carezza al Lago (ted.: Karersee), rinomata località turistica estiva ed invernale, posta a 1620 m s.l.m., base di partenza per le escursioni nei gruppi del Catinaccio e del Latemar.
Origini del nome
modificaIl toponimo è attestato come Noue nel 1142-1147[4], come Nofalatina nel 1295 e come Noua latina nel 1312[5], come Welschennofen nel 1370 e come Wälischnofe nel 1388 e deriva dal latino nova ("terreno messo a coltura da poco"). Welsch o Welschtiroler sta per i tirolesi di lingua ladina o italiana (trentini). Quindi Welschnofen, originalmente abitato dai tirolesi di lingua ladina, e Deutschnofen / Nova Ponente, originalmente abitato dai tirolesi di lingua tedesca.[6]
Storia
modificaOrigini
modificaNel corso dei secoli i pastori della val di Fassa edificarono case nei pressi dei loro pascoli estivi per poter svolgere le loro attività durante tutto l'anno e bonificarono sempre di più i boschi verso valle. Nova Levante viene citata per la prima volta nell'anno 1142-1147 sotto il nome "Noue" (= dissodamento, terra nuova).[7] Il nuovo quadro in porfido e pietra calcare che si incontra all'entrata del paese testimonia l'origine. Il piccolo stemma è quello dell'abbazia di Novacella, al quale per numerosi secoli è stato sottoposto Nova Levante.
La comunità di Welschnofen è originalmente ladina e fino al 1600 la maggioranza della popolazione manteneva un dialetto ladino proprio, di tipo badiotto. La parlata dell'area fu germanizzata naturalmente durante i secoli seguenti e il ladino originale è scomparso.
Cronologia
modifica- 1177 Welschnofen/Nova Levante viene menzionata per la prima volta
- 1300 ca. a Welschnofen/Nova Levante sorge la prima chiesa
- 1604 fondazione della propria prima parrocchia
- 1860 Costruzione della strada che attraversa la Val d'Ega
- 1870 Con la separazione dall'esteso comune di Cornedo all'Isarco, Welschnofen/Nova Levante diviene un comune autonomo
- 1889 Fondazione della pro-loco
- 1896 Apertura del Grand Hotel Karersee
- 1896 Ultimazione della strada sul Passo Costalunga/Karerpass
- 2006 Socio di fondazione "Perle delle Alpi"
Simboli
modifica«Inquartato: nel 1° e 4° di nero, al leone d'oro; nel 2° e 3° di rosso, al monte alla tedesca di tre cime d'azzurro, sormontato da un pretzel d'argento.»
Nel 1º e nel 4º è rappresentato lo stemma del giudice Bartlmä von Pretzenberg che aveva proprietà nel comune; il 2º e 3º sono un'arma parlante per Pretzenberg, composta da un pretzel sopra un monte (Berg). Lo stemma è stato adottato il 30 giugno 1967.[8]
Monumenti e luoghi d'interesse
modificaArchitetture religiose
modificaLa prima chiesa cristiana di Nova Levante risale probabilmente all'XI secolo. La leggenda narra che i primi abitanti del luogo si erano insediati "Im Loch" e sul "Zischgl" (due zone del paese), dove avrebbero voluto costruire una chiesa. Alla fine preferirono però convertire in chiesa un antico tempio pagano, che già insisteva sul luogo in cui si trova la chiesa attuale.
Appena nel 1298 comunque la chiesa viene citata nei testi storici, e nel 1365 si parla di una "cappella di S. Ingenuino", santo presentato come patrono di questa chiesa (e patrono del vescovado di Bressanone). Evidenti lavori di ristrutturazione si possono datare alla prima metà del XVIII secolo, mentre risale al 1827-1828 la realizzazione di una chiesa nuova, poi interamente smantellata (fatta eccezione per il campanile) nel 1965 e sostituita da una struttura nuova.
L'attuale chiesa parrocchiale fu consacrata nel maggio 1967, dopo due anni di lavori. Si tratta di una costruzione moderna, caratterizzata dalla bassa navata laterale e dal tetto a falde assai spioventi. Il campanile parrocchiale, alto 37 metri, è la struttura architettonica più antica del luogo.
Architettura civile
modificaNel 1896 l'alpinista Theodor Christomannos - che propiziò il collegamento tra la località con il passo di Carezza e il comune di Vigo di Fassa, mediante una strada che avrebbe aperto i villaggi della valle al turismo - fece costruire il Grand Hotel Karersee: si tratta di un edificio in stile liberty, in dolomia e porfido, con una facciata caratterizzata dalla regolarità delle finestre in fila e dei balconi in legno regolari, secondo il progetto degli architetti Josef Musch e Carl Lun. Costoro, in occasione del soggiorno dell’imperatrice Elisabetta un anno dopo l'inaugurazione, aggiunsero all'originario corpo di fabbrica la cappella di San Giuseppe, una costruzione neoromanica in muratura, a disposizione di ospiti ed escursionisti.
Oltre alla moglie dell'imperatore Francesco Giuseppe, personaggi illustri provenienti da molti paesi europei e d'oltremare visitarono questo albergo, come lo scrittore austriaco Arthur Schnitzler, la scrittrice inglese Agatha Christie, Karl May e Winston Churchill. Dopo la chiusura, è comparso tra gli esterni del film La ragazza nella nebbia.
Società
modificaAppartenenza linguistica
modificaLa sua popolazione è in larga maggioranza di madrelingua tedesca:
% | Ripartizione linguistica (gruppi principali)[9] |
---|---|
89,00% | madrelingua tedesca |
5,53% | madrelingua italiana |
5,47% | madrelingua ladina |
Evoluzione demografica
modificaAbitanti censiti[10]
Economia
modificaTurismo
modificaNova Levante per la sua attenzione a favorire il turismo sostenibile e la mobilità dolce fa parte del consorzio delle Perle delle Alpi.[11]
Negli ultimi anni Nova Levante ha conosciuto una vera e propria esplosione a livello turistico , sia estivo che invernale. La vicinanza dei comprensori sciistici del Latemar e Catinaccio fa si, che Nova Levante sia una meta ambita invernale divenuta famosissima anche a livello internazionale. In estate è un importante punto di partenza per escursioni sia di Trekking che Mountain bike.
Nel comune di Nova Levante fa parte anche il lago di Carezza, uno dei laghi più visitati al mondo, che incanta per la sua eccezionale bellezza.
Amministrazione
modificaPeriodo | Primo cittadino | Partito | Carica | Note | |
---|---|---|---|---|---|
2005 | 2010 | Elmar Pattis | SVP | Sindaco | |
2010 | in carica | Markus Dejori | SVP | Sindaco |
Note
modifica- ^ Dato Istat - Popolazione residente al 31 agosto 2020 (dato provvisorio).
- ^ Classificazione sismica (XLS), su rischi.protezionecivile.gov.it.
- ^ Tabella dei gradi/giorno dei Comuni italiani raggruppati per Regione e Provincia (PDF), in Legge 26 agosto 1993, n. 412, allegato A, Agenzia nazionale per le nuove tecnologie, l'energia e lo sviluppo economico sostenibile, 1º marzo 2011, p. 151. URL consultato il 25 aprile 2012 (archiviato dall'url originale il 1º gennaio 2017).
- ^ Hans Wagner (Bearb.), Das Traditionsbuch des Augustiner-Chorrenstiftes Neustift bei Brixen. Österreichische Akademie der Wissenschaften, Vienna, 1954 (Fontes rerum Austriacarum, II/76), p. 39, n. 16.
- ^ Hannes Obermair, Bozen Süd – Bolzano Nord. Schriftlichkeit und urkundliche Überlieferung der Stadt Bozen bis 1500. Vol. 1. Città di Bolzano, Bolzano, 2005, ISBN 88-901870-0-X, p. 178, n. 258.
- ^ Egon Kühebacher, Die Ortsnamen Südtirols und ihre Geschichte, vol. 1, Bolzano, Athesia, 1995, p. 534s. ISBN 88-7014-634-0
- ^ Georg Kugler (a cura di), Die Urkunden des Augustiner-Chorherrenstiftes Neustift bei Brixen von 1143 bis 1299 (Fontes rerum Austriacarum II/77), Vienna, Öster. Akad. d. Wiss., 1965, n. 6.
- ^ (EN) Heraldry of the World: Welschnofen-Nova Levante Archiviato il 1º agosto 2012 in Internet Archive.
- ^ Astat Censimento della popolazione 2011 - Determinazione della consistenza dei tre gruppi linguistici della Provincia Autonoma di Bolzano-Alto Adige - giugno 2012
- ^ Statistiche I.Stat ISTAT URL consultato in data 28-12-2012.
Nota bene: il dato del 2021 si riferisce al dato del censimento permanente al 31 dicembre di quell'anno. Fonte: Popolazione residente per territorio - serie storica, su esploradati.censimentopopolazione.istat.it. - ^ Sito ufficiale Perle delle Alpi Archiviato il 20 dicembre 2012 in Internet Archive.
Bibliografia
modifica- (DE) Ignaz Kircher, Der Alltag (Welschnofen, 1), Bolzano-Vienna-Nova Levante, Folio-Cassa Raiffeisen, 1994.
- (DE) Franz Kohler, Kleriker & Laien (Welschnofen, 2), Bolzano-Vienna-Nova Levante, Folio-Cassa Raiffeisen, 1994.
- (DE) Eduard Pichler, Herrschaft und Untertan (Welschnofen, 3), Bolzano-Vienna-Nova Levante, Folio-Cassa Raiffeisen, 2003. ISBN 3-85256-229-5
Voci correlate
modificaAltri progetti
modifica- Wikimedia Commons contiene immagini o altri file su Nova Levante
- Wikivoyage contiene informazioni turistiche su Nova Levante
Collegamenti esterni
modifica- Sito ufficiale, su gemeinde.welschnofen.bz.it.
- Turismo a Nova Levante, su eggental.com.
- Informazioni turistiche, su dolomiti.it.
Controllo di autorità | VIAF (EN) 236394026 · GND (DE) 4107959-0 |
---|