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Michele Ricciardi

pittore italiano

Michelangelo Ricciardi (Foggia, 8 ottobre 1671Penta, 17 agosto 1753) è stato un pittore italiano, attivo nelle antiche province di Principato Citra e Principato Ultra.

Biografia

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Michelangelo Ricciardi, conosciuto col solo nome di Michele, nacque a Foggia da una famiglia originaria di Penta di Fisciano, ove a lungo si è ritenuto che fosse nato nel 1672. Tuttavia, il ritrovamento dell'atto di battesimo redatto l'11 ottobre 1671 presso la Cattedrale di Foggia, ha permesso di stabilire il luogo di nascita nella città pugliese e la data all'8 ottobre 1671[1].

La sua attività va dal 1694 al 1753, ed è caratterizzata dalle opere dipinte nei conventi, nei monasteri, nelle chiese dei due Principati. Negli inventari delle opere d’arte conservate all’interno delle chiese, dei conventi e dei monasteri soppressi del Salernitano, ordinati dal R. D. del 30 aprile 1807, viene segnalato col nome di Abate Angelo Michele Ricciardi.

A Baronissi nel 1699 Ricciardi si dedicò alle figure allegoriche negli spicchi della volta sovrastante il portale d’ingresso della chiesa. La prima delle otto beatitudini, con la scritta “Beati qui esuriunt et sitiunt iustitiam”, porta la data e il monogramma. Ricciardi studiò le opere del Solimena nella vicina Solofra, Nocera Inferiore, nella cattedrale di Salerno, nella chiesa di San Giorgio a Salerno, a Napoli nel Gesù Nuovo e nella chiesa di Donnaregina Nuova; nel convento di Baronissi la presenza dell’artista è documentata fino al 1731. Del 1709 sono gli affreschi nel chiostro del convento di Serino; contemporaneamente a tali affreschi, Ricciardi tornò a lavorare nel vicino convento di Baronissi agli affreschi del coro.

Nel 1710 lavorò nella chiesa intitolata a San Sossio a Serino e nella chiesa del Corpo di Cristo; nel 1711 lavorò in località Sant’Angelo dei Lombardi. Nella chiesa di Santa Maria delle Grazie in Penta influenzato dalla cultura di G. Del Po, nella decorazione del soffitto della stessa chiesa dedicata ai Santi Bartolomeo e Maria, con la tela intitolata L’Apoteosi di San Benedetto (1718).


 
Lapidazione di Santo Stefano, Michele Ricciardi. Museo nazionale d'arte medievale e moderna della Basilicata - Palazzo Lanfranchi

Nel 1721 tornò a Baronissi e affrescò le pareti del transetto della chiesa della Santissima Trinità: La Gloria dell’ordine francescano e domenicano; Giovanni Duns Scoto e la Vergine; La Visione di San Domenico; Il Sacrificio di Isacco; Il Sogno di Giacobbe e L’Assunzione di Maria.

 
Gloria dell'Immacolata - Michele Ricciardi, Baronissi

L’attività di Ricciardi andava ad espandersi: a Penta nella chiesa di Santa Maria delle Grazie (ex Conservatorio dell’Immacolata Concezione); nella chiesa dedicata a Sant’Andrea ad Antessano; a Fisciano nel monastero delle Carmelitane; a Calvanico nella chiesa del Santissimo Salvatore; nella chiesa di Santa Maria d’Avigliano presso Campagna. Sempre a Campagna, Maurizio Ulino segnala in una sua pubblicazione altre tre tele poste nel soffitto della chiesa del SS. Salvatore: il Miracolo di S. Antonino, che libera un’ossessa legata alla colonna; la Madonna delle Grazie e santi; la Trasfigurazione. Attribuite a Ricciardi le quindici piccole tele dei Misteri del Rosario, nella chiesa di San Domenico in località Acquamela di Baronissi, e gli affreschi con Il digiuno di Cristo e L’Ultima Cena, nel refettorio del soppresso convento dei Cappuccini a Fisciano (oggi di proprietà degli eredi De Falco).

Nel 1731 Ricciardi dipinse nella chiesa di Santa Croce di Spiano La Battaglia di Ponte Milvio e L’Esaltazione della Croce. Nel 1739 era di nuovo nella natia Penta, nella chiesa dedicata ai Santi Bartolomeo e Guglielmo, e di nuovo a Mercogliano nel 1743 nella Congregazione dell’Immacolata.[6]

Numerosi suoi affreschi si possono ammirare nel Convento della Santissima Trinità di Baronissi. Pregevoli quelli del coro della Chiesa dello stesso complesso autografati e datati 1708 e 1709, quelli della parte superiore del transetto, posteriori, con la Gloria dell'Ordine francescano da una parte e domenicano dall'altra, anch'essi firmati e datati 1721 e quelli dell'ingresso con le rappresentazioni delle otto beatitudini, autografati e datati 1699. Notevoli anche quelli della parte superiore della navata della Chiesa raffiguranti allegorie della Penitenza, della Giustizia, della Religione, della Fede, della Fortezza, alcuni dei quali molto deteriorati. Proprio in questi ultimi si manifesta più apertamente l'avanzare del gusto rocailles, portato in provincia proprio grazie a questo pittore. Inoltre ancora nel refettorio dello stesso convento un altro affresco del Ricciardi che rappresenta le nozze di Cana porta la data 1723, come nel chiostro, dove si possono ammirare gli affreschi di due lunette, raffiguranti l'Immacolata ed il martirio dei PP. Felice de Felice, Giuseppe d'Atina ed Antonio de Martino avvenuto a Suakin, in Etiopia, nel 1648, ed una serie di medaglioni di martiri francescani. È autore degli affreschi del chiostro del Monastero del Monte a Montella.

 
Firma apposta dal maestro negli affreschi del coro del Convento della SS.ma Trinità di Baronissi.
  1. ^ M. De Luise, Revisione e ampliamenti in merito alla produzione di Michele Ricciardi, in “Napoli Nobilissima”, volume LXXVI dell’intera collezione, settima serie – volume V, fascicolo III, settembre-dicembre 2019, arte’m, Napoli 2019, p. 20.

Bibliografia

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  • L. Avino, Michele Ricciardi: pittore del '700 Salernitano, Salerno, 1974
  • T. Mancini, Michele Ricciardi. Vita e opere di un pittore campano del Settecento, Napoli, 2013
  • M. Ulino, Una confraternita viva dal XIII secolo. S. Maria della Neve della città di Campagna (13 dicembre 1258), Campagna (Sa), 2010
  • M. De Luise, Revisione e ampliamenti in merito alla produzione di Michele Ricciardi, in “Napoli Nobilissima”, volume LXXVI dell’intera collezione, settima serie – volume V, fascicolo III, settembre-dicembre 2019, arte’m, Napoli 2019.

Voci correlate

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Altri progetti

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