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Marcello Baschenis

pittore italiano

Marcello Baschenis (Genova, 1829Genova, 5 dicembre 1888[1][2]) è stato un pittore italiano, esponente della scuola genovese del XIX secolo.

Biografia

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A lungo allievo dell'Accademia ligustica di belle arti, fu da essa più volte premiato fra il 1864 e il 1866, in particolare in occasione delle specializzazioni sul nudo artistico con Giuseppe Isola, del quale fu allievo.[3][2] Dal 1850 iniziò ad affermarsi alle esposizioni della Società promotrice di belle arti,[4] esordendo ventunenne con un disegno di San Giovanni Battista. Seguitò poi a partecipare costantemente alle esposizioni dal 1851 al 1856 e dal 1863 al 1878.[5][2] Fra le opere presentate: La pastorella e La vedova sfortunata nel 1951, Belisario e Ritratto d'uomo nel 1852, La malinconia, Partenza e Famiglia savoiarda nel 1854.[6]

Fino alla fine degli anni '70 dell'Ottocento espose costantemente nel capoluogo ligure, concentrandosi in particolare nella pittura paesaggistica e nella pittura ritrattistica, con scene popolari, naturali e religiose,[2] e con numerose opere di genere.[4] Di questa vasta produzione sono giunte a oggi non molte opere, fra queste: La preghiera dei promessi sposi (1871, conservata presso la Galleria d'arte moderna di Genova e già esposta nel 1871[7]), raffigurante due giovani donne che interpretano l'opera lirica di Petrella e Ghislanzoni,[8] e L'arrotino ambulante (1875, conservata presso la Quadreria dell'Amministrazione Provinciale).[4][2]

Legato al romanticismo con aperture al verismo,[1] nella seconda parte della sua carriera fu autore di varie opere ecclesiastiche e di ex voto, alcuni dei quali custoditi oggi presso il Santuario di Nostra Signora della Guardia, il Santuario della Madonna del Monte e il Santuario di Nostra Signora della Vittoria.[9] Presso la Chiesa Sant'Andrea di Foggia a Rapallo è presente una pala d'altare del 1876 raffigurante San Giorgio e San Contardo d'Este in adorazione della Madonna del Rosario.[10] Nel Santuario di Nostra Signora Incoronata, inoltre, è esposta una coppia di tele del 1875 dedicata alla leggenda popolare di Pacciûgo e Pacciûga.[11][12][13] Altre opere sono esposte a Santa Margherita Ligure, Bogliasco e Pieve di Teco.[1][14]

Morì a Genova il 5 dicembre 1888, all'età di cinquantanove anni.[4]

Nel maggio 1926, nell'ambito della 75ª esposizione della Società per le Belle Arti, fu tra gli autori inseriti nella mostra di pittura ligure dell'Ottocento a cura di Mario Labò.[15] Nel 1938, in occasione delle celebrazioni sui Grandi Liguri, fu tra gli autori esposti nella mostra sulle personalità che determinarono la fisionomia pittorica ligure durante il XIX secolo, tenuta a Palazzo Rosso con la supervisione di Orlando Grosso.[16][17] È inoltre fra i pittori citati nel dizionario di Agostino Mario Comanducci.[18]

Galleria d'immagini

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  1. ^ a b c Marcello Baschenis, su Catalogo generale dei Beni Culturali, Ministero dei Beni Culturali.
  2. ^ a b c d e Marcello Baschenis, su Galleria Recta.
  3. ^ Atti dell'Accademia ligustica di belle arti, Tipografia del Regio Istituto Sordo Muti, 1865, p. 41.
  4. ^ a b c d Agostino Mario Comanducci, Baschenis Marcello, su Dizionario degli artisti, 1997.
  5. ^ Marcello Baschenis, su Catalogovagando.info.
  6. ^ Marcello Baschenis, su Istituto Documentazione Arte Ligure.
  7. ^ Feronando Mazzocca, Quale manzoni?, Il Saggiatore, 1985, p. 9.
  8. ^ Giuseppe Sorbello e Giuseppe Traina, Dalla Sicilia a Mompracem e altro, Edizioni Lussografica, 2016, p. 139, ISBN 9788882434014.
  9. ^ Baschenis, su Italia Votiva.
  10. ^ Mino Baldi e Carlo Orsi (a cura di), San Contardo D'Este, Biblioteca della Collegiata S. Pietro, 1996, p. 185.
  11. ^ Opere notevoli (oggetti mobili), su Chiesa di Coronata, Fonti per la storia della critica d'arte, Università di Genova.
  12. ^ Baschenis M. (1875), Pacciugo e Pacciuga nella chiesa di Coronata, su BeWeb, CEI.
  13. ^ Baschenis M. (1875), Pacciugo getta in mare Pacciuga, su BeWeb, CEI.
  14. ^ Marcello Baschenis, su catalogo.beniculturali.it, Ministero dei Beni Culturali.
  15. ^ LXXV Esposizione, Genova, Fratelli Pagano, 1926.
  16. ^ Galleria di Palazzo Rosso, Mostra di pittori liguri dell'ottocento, Bozzo & Coccarello, 1938, p. 65.
  17. ^ Mostra di pittori liguri dell'Ottocento - Genova Palazzo Rosso - 1938, su Istituto Documentazione Arte Ligure.
  18. ^ Agostino Mario Comanducci, Dizionario illustrato dei pittori disegnatori e incisori italiani moderni e contemporanei, Patuzzi editore, 1962.

Bibliografia

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  • Giuliano Matteucci, Pittori & pittura dell'Ottocento italiano, De Agostini, 1996-1997.
  • Galleria di Palazzo Rosso, Mostra di pittori liguri dell'ottocento, Bozzo & Coccarello, 1938, p. 65.
  • Enrico Castelnuovo, La Pittura in Italia, vol. 2, Electa, 1991, p. 680.
  • Agostino Mario Comanducci, Pittori italiani dell'Ottocento, C.E. Artisti d'Italia, 1934.
  • Orlando Grosso, Mostra di pittori liguri dell'Ottocento, C.F.P.A., 1938.
  • Agostino Mario Comanducci, Dizionario illustrato dei pittori disegnatori e incisori italiani moderni e contemporanei, Patuzzi editore, 1962.
  • Vitaliano Rocchiero, Scuole, gruppi, pittori dell'ottocento ligure, Sabatelli, 1981, ISBN 9788880550488.
  • Colette Bozzo Dufour, Pittura a Genova, vol. 2, Sagep, 1987, ISBN 8870582140.
  • Germano Beringheli, Dizionario degli artisti liguri, De Ferrari, 1991, ISBN 8871720199.
  • Giuseppe Costa, Pittori liguri dell'800 e del primo '900, Sagep, 1994, ISBN 9788870585322.
  • Scienza e letteratura: passioni e ispirazioni nell'arte del secondo Ottocento, Galleria d'Arte Moderna di Genova, 28 maggio 2017

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