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Luisa Benedetta di Borbone-Condé

principessa francese

Luisa Benedetta di Borbone (Anna Luisa Benedetta; Parigi, 8 novembre 1676Parigi, 23 gennaio 1753) era la figlia di Enrico Giulio di Borbone, Principe di Condé e di Anna Enrichetta di Baviera. In quanto membro del regnante casato di Borbone, ella era una princesse du sang. Obbligata a sposare il Duca di Maine, figlio legittimato di Luigi XIV e Madame de Montespan, si crogiolò nella politica, nelle arti e tenne un popolare salotto all'Hôtel du Maine nonché nel castello di Sceaux.

Luisa Benedetta di Borbone-Condé
Luisa Benedetta ritratta da Gobert
Duchessa del Maine
Stemma
Stemma
In carica19 maggio 1692 –
14 maggio 1736
Nome completoAnne Louise Bénédicte de Bourbon
TrattamentoSua Altezza Serenissima
NascitaHôtel de Condé, Parigi, Francia, 8 novembre 1676
MorteHôtel du Maine, 23 gennaio 1753
Sepoltura26 gennaio 1753
Luogo di sepolturaChiesa di San Giovanni Battista, Sceaux
PadreEnrico Giulio di Borbone, Principe di Condé
MadreAnna Enrichetta di Baviera
ConsorteLuigi Augusto di Borbone
FigliLuigi Augusto di Borbone, Principe di Dombes
Luigi Carlo di Borbone, Conte d'Eu
Luisa Francesca di Borbone, Mademoiselle du Maine
ReligioneCattolicesimo

Infanzia e gioventù

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Da sinistra a destra, il nonno ed il padre di Anna Luisa Benedetta

Ottava figlia del Principe di Condé e della moglie, Anna Enrichetta del Palatinato, Luisa Benedetta nacque l'8 novembre 1676 all'Hôtel de Condé, a Parigi.[1] Essa venne cresciuta nelle varie residenze dei Condé, come ad esempio il castello di Chantilly e l'Hôtel de Condé. Alla nascita le venne dato il titolo onorifico di Mademoiselle d'Enghien; quando Luisa Benedetta aveva nove anni, il padre ottenne il titolo di Conte di Charolais e le relative terre, cosicché Anna venne conosciuta come Mademoiselle de Charolais.

Era nota per essere molto schietta ed arguta, nonché per il suo cattivo temperamento e per dedicare moltissima attenzione al suo aspetto, tanto che la corte francese la chiamava Poupée du Sang (letteralmente, Bambola del Sangue).[2] Benché fosse nata con un braccio atrofizzato, ella era generalmente considerata come la più attraente delle sorelle Condé, ma nonostante questo la Duchessa d'Orléans la chiamava piccolo rospo.[3]

Poco tempo dopo il matrimonio di Anna Luisa Benedetta, Elisabetta Carlotta, duchessa d'Orléans, scrisse inoltre:

«Madame du Maine non è più alta di un bambino decenne e non è ben fatta. Per apparire tollerabilmente bene le è necessario tenere la bocca chiusa; perché quando la apre, la apre molto ampiamente, mostrando i suoi denti irregolari. Non è molto corpulenta, usa una grande quantità di belletto, ha begli occhi, una pelle bianca e capelli chiari. Se fosse ben disposta, potrebbe essere passabile, ma la sua cattiveria è insopportabile.[4]»

Luisa Benedetta ricevette un'educazione tipica per le ragazze nobili francesi dell'epoca e quindi le venne insegnato a leggere, scrivere, danzare, cantare e altre materie che erano considerate necessarie per una giovane aristocratica. Ella passava la maggior parte del suo tempo con la madre e le due sorelle maggiori; erano suoi fratelli e sorelle:

Matrimonio e figli

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Il marito di Anna Luisa Benedetta, il Duca del Maine

Luigi XIV combinò numerosi matrimoni all'interno di famiglie principesche francesi per i suoi figli legittimati, avuti da Louise de La Vallière e da Françoise-Athénaïs di Montespan.

Nel 1692 venne deciso il matrimonio della sedicenne Luisa Benedetta con il ventiduenne Luigi Augusto, duca del Maine, il figlio maggiore di Luigi XIV e Madame de Montespan; la cerimonia nuziale ebbe luogo il 19 maggio 1692 nella cappella della reggia di Versailles.[5]

Il matrimonio dei Duchi del Maine non fu felice, essi non si piacevano l'un l'altra. Luisa Benedetta non sopportava la debole mente del marito e la sua mancanza di ambizione; Luigi Augusto, dal suo canto, non poteva sopportare il cattivo carattere della moglie e i suoi tentativi deliberati di metterlo in imbarazzo il più possibile negli ambienti di corte. Le infedeltà di Luisa Benedetta erano d'altronde cosa nota.[6][7]

Nonostante i dissapori, la coppia ebbe sette figli, dei quali solo tre superarono l'infanzia, senza peraltro produrre degli eredi per la Casata di Borbone del Maine:

Castello di Sceaux

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Per sfuggire alla triste corte di Madame de Maintenon, moglie segreta di Luigi XIV a partire dall'ottobre 1683, l'entusiastica Duchessa del Maine creò una propria piccola corte al castello di Sceaux, dove dava brillanti intrattenimenti e si immergeva in intrighi politici.

Il castello, precedentemente residenza di Jean-Baptiste Colbert e della sua famiglia, venne acquistato nel 1700 dal marito per la somma di 900 000 livre, il quale dovette poi abbandonarlo nel periodo della propria disgrazia a corte. Luisa Benedetta, nel frattempo, aveva speso ulteriori 80 000 livre per arredarlo e decorarlo a nuovo.

Il castello venne ricostruito e ridisegnato per lei e lei vi prese residenza a partire dal dicembre 1700. Fu qui che essa ebbe il più famoso tra i suoi soprannomi, quello di La Reine des Abeilles o Regina delle Api; nel 1703 essa aveva costituito un proprio piccolo ordine, chiamato Ordine dell'Ape da Miele, la cui onorificenza venne assegnata a trentanove persone, per il semplice divertimento di Luisa Benedetta. L'uniforme era costituita da una tunica ricamata con filo d'argento, da una parrucca a forma di alveare e da una medaglia con inciso il profilo di Luisa Benedetta e le lettere: L. BAR. D. SC. D.P.D.L.O.D.L.M.A.M., che significavano:[9]

(FR)

«Louise, baronne de Sceaux, dictatrice perpétuelle de l'ordre de la Mouche à miel»

(IT)

«Luisa, baronessa di Sceaux, dittatrice perenne dell'Ordine dell'Ape da Miele»

Membri della sua corte furono il giovane Voltaire, il Barone di Montesquieu, il Cardinale de Bernis, il Conte di Caylus, Charles-Jean-François Hénault e Jean-Baptiste Rousseau, tra gli altri esponenti della letteratura dell'epoca.

Ultimi anni

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Cellamare

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Filippo II, duca d'Orléans

Alla morte del suocero, il Re Sole, avvenuta nel 1715, la reggenza della nazione venne affidata alle mani del capo della Casa d'Orléans, piuttosto che in quelle del marito di Luisa Benedetta.

Il Parlamento di Parigi annullò il testamento di Luigi XIV e nominò Filippo II di Borbone-Orléans come reggente per il cinquenne re Luigi XV. In conseguenza di ciò, ed adirata per il ruolo giocato dal Duca d'Orléans nel ridurre lo status del marito da Principe del Sangue (rango che Luisa Benedetta aveva avuto fin dalla nascita) a semplice Pari di Francia, ella indusse il Duca del Maine ad unirsi alla Cospirazione di Cellamare, nella speranza di trasferire la reggenza a re Filippo V di Spagna, zio del giovane Re. Il complotto ricevette il nome dall'ambasciatore spagnolo in Francia, Antonio del Giudice, duca di Giovinazzo e principe di Cellamare.

Per ottenere maggiori supporti per il nuovo eventuale reggente, Luisa Benedetta iniziò anche a intrattenere una corrispondenza con Giulio Alberoni, il primo ministro spagnolo; altri cospiratori furono poi il Duca di Richelieu e Melchior de Polignac.

Prigionia

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La cospirazione venne comunque scoperta e sia il Duca che la Duchessa del Maine vennero arrestati; nel 1719 Luigi Augusto venne imprigionato nella fortezza di Doullens e Anna Luisa Benedetta a Digione. I loro due figli maschi vennero affidati alle cure della loro governante a Gien, mentre la figlia venne rispedita nel convento di Maubuisson, dove aveva iniziato la sua educazione.

Una volta liberata, Luisa Benedetta condusse una vita più tranquilla a Sceaux, sempre circondata dalla sua piccola corte. All'epoca dell'imprigionamento, ella stava tentando di combinare un matrimonio per il figlio maggiore, Luigi Augusto, principe di Dombes, erede della fortuna della Casa del Maine: la prescelta era la principessa Carlotta Aglae di Borbone-Orléans, cugina del ragazzo, e conosciuta a corte come Mademoiselle de Valois. La rivalità tra le case principesche di Francia era molto aspra e la proposta di matrimonio venne accantonata in quanto la giovane Mademoiselle de Valois rifiutò, con grande dispetto per l'orgogliosa Luisa Benedetta.

Vedovanza

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Terminata la loro prigionia nel 1720, il Duca e la Duchessa del Maine sembrarono riconciliarsi ed iniziarono a condurre uno stile di vita più compatibile, piuttosto che continuare ad essersi ostili. Nel maggio 1736 il Duca morì all'età di sessantasei anni; lo stesso anno Luisa Benedetta ottenne il castello di Montrond e, nel 1737, l'Hôtel Biron (attuale sede del Museo Rodin), a Parigi;[10] qui morì il 23 gennaio 1753, all'età di settantasei anni, sopravvivendo così a tutti i suoi fratelli e sorelle.

Titoli nobiliari

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Stemma di Luisa Benedetta di Borbone
  • 8 novembre 16761685: Sua Altezza Serenissima Mademoiselle d'Enghien
  • 1685 – 19 maggio 1692: Sua Altezza Serenissima Mademoiselle de Charolais
  • 19 maggio 1692 – 14 maggio 1736: Sua Altezza Serenissima la Duchessa del Maine
  • 14 maggio 1736 – 23 gennaio 1753: Sua Altezza Serenissima la Duchessa Madre del Maine

Antenati

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Genitori Nonni Bisnonni Trisnonni
Enrico II di Borbone-Condé Enrico I di Borbone-Condé  
 
Charlotte de la Trémouille  
Luigi II di Borbone-Condé  
Carlotta Margherita di Montmorency Enrico I di Montmorency  
 
Louise de Budos  
Enrico III Giulio di Borbone-Condé  
Urbain de Maillé Charles de Maillé  
 
Jacqueline de Thévalle  
Chiara Clemenza di Maillé  
Nicole du Plessis de Richelieu François du Plessis de Richelieu  
 
Suzanne de La Porte  
Anna Luisa Benedetta di Borbone  
Federico V Elettore Palatino Federico IV Elettore Palatino  
 
Luisa Giuliana di Nassau  
Edoardo del Palatinato  
Elisabetta Stuart Giacomo I d'Inghilterra  
 
Anna di Danimarca  
Anna Enrichetta del Palatinato  
Carlo di Gonzaga Ludovico Gonzaga  
 
Enrichetta di Nevers  
Anna Maria di Gonzaga  
Caterina di Lorena Carlo di Guisa  
 
Enrichetta di Savoia  
 
  1. ^ La dicitura Hôtel de Condé si riferiva originariamente alla residenza principale a Parigi della Casata di Condé. Nel momento in cui questo hôtel particulier venne edificato, l'allora Principe di Condé, Luigi Giuseppe, viveva al Palazzo Borbone con la sua amante, la Principessa di Monaco. Il precedente Hôtel de Condé occupava il sito ove attualmente si trova il Théâtre de l'Odéon. L' hôtel diede il nome all'attuale Rue de Condé, sulla quale si affacciava il cortile anteriore. Il 26 marzo 1770, un ordine in consiglio autorizzò l'esecuzione del progetto dell'Odéon, opera di Charles De Wailly e Marie-Joseph Peyre, sui terreni dei giardini dell' hôtel dei Principi di Condé, i quali si sarebbero quindi stabiliti nel più maestoso Palazzo Borbone.
  2. ^ Doll of the Blood (archiviato dall'url originale il 12 maggio 2008).; alcuni sostengono che il soprannome le venne dato dalla cognata Luisa Francesca di Borbone-Francia
  3. ^ Fraser, Antonia (Lady), Love and Louis XIV
  4. ^ The Project Gutenberg EBook of: Elisabetta Carlotta, duchessa d'Orléans, Memoirs of the court of Louis XIV. And of the regency.
  5. ^ Dal momento che entrambi gli sposi erano fisicamente handicappati, i cortigiani più crudeli sussurrarono:
    (FR)

    «Voici l'union d'un boiteux et d'une manchote. Ah, le beau couple!»

    (IT)

    «Guardate all'unione di una donna con un solo braccio ed un uomo zoppo! Che bella coppia!»

  6. ^ Duchess of Maine su forum.alexanderpalace.org.
  7. ^ Un giorno venne udita rinfacciare al marito:
    (FR)

    «Regardez-vous un peu! Un bâtard boiteux! Qui me prétend gouverner! Je suis née princesse du sang, Monsieur, sans tache sur mon berceau! Vous, que seriez-vous sans les bâtons (les cannes) dont le monde rit bien haut? Un pour soutenir votre corps, plus moi pour soutenir votre rang! Et ce Gambillard-là réglerait mon pas!»

    (IT)

    «Basta che ti guardi – un bastardo zoppo! – e mi vorresti comandare? Io sono una pura principessa reale, Monsieur, senza alcuna macchia sulla mia culla! Cosa saresti tu senza i bastoni dei quali ognuno ride? Uno per sostenere il tuo corpo, e l'altro, io, per mantenere il tuo rango! E questo Gambillard vuole dirigere i miei passi! [Luisa Benedetta chiamava Gambillard il marito, che significa gamba

    [senza fonte]
  8. ^ Discendenti di Luigi Augusto, duca del Maine su genealogy.euweb.cz.
  9. ^ Les Aventures des Bourbon-Condé & Bourbon-Conti
  10. ^ All'epoca chiamato Hôtel du Maine

Bibliografia

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Altri progetti

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Collegamenti esterni

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Controllo di autoritàVIAF (EN71822203 · ISNI (EN0000 0001 0914 640X · BAV 495/368735 · CERL cnp00560205 · LCCN (ENn97875983 · GND (DE120275333 · BNF (FRcb12522040f (data) · J9U (ENHE987007452742005171