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Luico

frazione del comune sloveno di Caporetto

Luico,[2][3][4][5][6][7][8] (in sloveno Livek, in friulano Luìc[9]) è un centro abitato della Slovenia, frazione del comune di Caporetto; esso comprende anche gli agglomerati di Golobi e Šturmi.[10]

Luico
insediamento
(SL) Livek
Luico – Veduta
Luico – Veduta
Luico nel 1944
Localizzazione
StatoSlovenia (bandiera) Slovenia
Regione statisticaGoriziano
ComuneCaporetto
Territorio
Coordinate46°12′10″N 13°35′58″E
Altitudine694 m s.l.m.
Superficie3,03 km²
Abitanti146[1] (2002)
Densità48,18 ab./km²
Altre informazioni
Cod. postale5222
Fuso orarioUTC+1
Cartografia
Mappa di localizzazione: Slovenia
Luico
Luico

La località si trova a 7,3 chilometri a sud del capoluogo comunale e a 1,9 chilometri dal confine italiano, nell'alta valle del Isonzo nei pressi del crinale tra i monti Colovrat e Matajur.

Geografia fisica

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Alture principali

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Hlevišče, 775 m.[11]

Corsi d'acqua

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Torrente Rieca (Reka)

Dopo la caduta dell'Impero romano d'Occidente, e la parentesi del Regno ostrogoto, a seguito della Guerra gotica (553) promossa dall'imperatore Giustiniano I il suo territorio entrò a far parte dei domini bizantini.
Dopo la calata, nel 568, attraverso la Valle del Vipacco nell'Italia settentrionale dei Longobardi, seguiti poi da popolazioni slave, entrò a far parte del Ducato del Friuli[12].

In seguito alla caduta del regno longobardo e alla sua inclusione nei domini Franchi da parte di Carlo Magno, nel 781 entrò nel Regnum Italiae affidato da Carlo al figlio Pipino; nell'803 venne istituita la Marchia Austriae et Italiae che comprendeva il Friuli, la Carinzia, la Carniola e l'Istria. Alla morte di Pipino nell'810, il territorio passò in mano al figlio Bernardo[13].
Con la morte di Carlo Magno nell'814 la carica imperiale passò a Ludovico I che affidò il Regno d'Italia al suo primogenito Lotario, il quale già nell'828 (dopo aver deposto Baldrico per non aver saputo difendere le frontiere orientali dagli Slavi) divise la parte orientale del Regno, ossia la Marca Orientale (o del Friuli), in quattro contee: Verona, Friuli, Carniola e Istria (comprendente il Carso e parte della Carniola interna).

In seguito al Trattato di Verdun, nell'843, il suo territorio entrò a far parte della Lotaringia[14] in mano a Lotario I e più specificatamente dall'846 della Marca del Friuli divenuta nel 951 Marca di Verona e Friuli.

Nel 952 l'imperatore Ottone I obbligò il re d'Italia Berengario II a rinunciare alle contee “Friuli et Istria”, unendole al Impero romano-germanico e subordinandole al ducato di Baviera tenuto dal suo fratellastro Enrico I a cui successe il figlio Enrico II. Nel 976 passò al Ducato di Carinzia[15] appena costituito dall'imperatore Ottone II.

Dal 1027[16] il suo territorio fece parte del Patriarcato di Aquileia, che da quell'anno venne proclamato da Corrado II, nella dieta di Verona, “feudo immediato dell'impero” , venendo così tolto dalla dipendenza dei duchi di Carinzia; nel 1077 il Patriarcato venne innalzato (e costituito dall'imperatore Enrico IV) a Principato ecclesiastico di Aquileia, che ebbe influenza, mediante apposito diploma emesso lo stesso anno dall'imperatore, anche sulla marca di Carniola e sulla contea dell'Istria.
Il suo territorio in particolare fece parte della Gastaldia di Tolmino.

Nel 1379 il patriarca Marquardo di Randeck affittò il castello di Tolmino con tutti i redditi e proventi della contrada, con i diritti annessi e con la Gastaldia al Capitolo di Cividale[17][18].

Con la caduta del Patriarcato di Aquileia, la Gastaldia di Tolmino passò nel 1420 (formalmente nel 1445) sotto il dominio della Repubblica di Venezia[19].

A seguito del Trattato di Noyon (1516) la Serenissima perse l'alta valle del fiume Isonzo e quindi la Gastaldia di Tolmino, a favore della Contea di Gorizia e Gradisca che già dal 1500 era sotto dominio asburgico; fu così che Luico rimase sotto dominio veneziano al confine con i domini asburgici[20][21] facendo parte della cosiddetta Slavia veneta.

Caduta la Serenissima, dopo il Trattato di Campoformido e al successivo Trattato di Lunéville, passò alla Monarchia asburgica.
Con la pace di Pace di Presburgo tutti gli ex domini veneziani passarono al Regno d'Italia napoleonico, compresa Luico; la successiva Convenzione di Fontainebleau e il trattato di Schönbrunn (1809) confermarono poi tale assegnazione fino al 1814. Luico in particolare fu comune autonomo.

Col Congresso di Vienna nel 1815 rientrò in mano austriaca nella ricostituita Contea di Gorizia e Gradisca (a sua volta inquadrata dapprima nel Regno d'Illiria e dal 1849 nel Litorale austriaco) sempre come comune autonomo,[22] comprendendo anche gli insediamenti di Ausa (Avsa), Jevcek (o Jevšček), Perat (o Perati) e Ravna (o Ravne)[23][10]. Il paese era noto con i toponimi italiani di Luicco,[22] Luiko o Luico, e con quello sloveno di Livek.[24][25][26][10]

Dopo la prima guerra mondiale fu annesso al Regno d'Italia e venne congiunto alla Provincia di Gorizia. In seguito all'abolizione della stessa Provincia nel 1923, il comune venne inserito nel circondario di Tolmino della provincia del Friuli[27][28], per poi passare, nel 1927, alla ricostituita Provincia di Gorizia[29]. Il comune comprendeva le frazioni già citate, che in questo periodo divennero note come Perati, Olosa/Aussa (Avsa), Gelsacco/Ieusceco (Jevšček) e Rauna/Rauna di Luico (Livške Ravne).[30][31] Nel 1928 il comune venne soppresso e unito a quello di Caporetto.[32]

Fu soggetto alla Zona d'operazioni del Litorale adriatico (OZAK) tra il Settembre 1943 e l'aprile 1945 e tra il giugno 1945 e il 1947, trovandosi a ovest della Linea Morgan, fece parte della Zona A della Venezia Giulia sotto il controllo Britannico-Americano del Governo Militare Alleato (AMG); passò poi alla Jugoslavia e quindi alla Slovenia.

  1. ^ http://www.stat.si/popis2002/en/rezultati/rezultati_red.asp?ter=NAS&sifra=046
  2. ^ Cfr. il toponimo "Luico" a p. 55 sull'Atlante geografico Treccani, vol I, Istituto dell'Enciclopedia Italiana, 2008.
  3. ^ Touring Club Italiano, Nuovissimo atlante geografico mondiale, Touring Editore, Borgaro Torinese (TO) 2001, tav. 35.
  4. ^ Nuovissima carta regionale stradale 1:200000 Friuli Venezia Giulia, Strade Demetra, 2000.
  5. ^ Nuovo atlante Treccani, vol. Cartografia, Istituto dell'Enciclopedia Italiana, Milano 1995, tav. 13.
  6. ^ Atlante stradale d'Italia, Touring Editore, 1998, tav. 13.
  7. ^ Indicazione bilingue del comune di Luico - Livek in: Gemeindelexikon, der im Reichsrate Vertretenen Königreiche und Länder. Herausgegeben von der K.K. Statistischen Zentralkommission. VII. Österreichisch-Illyrisches Küstenland (Triest, Görz und Gradiska, Istrien). Wien 1910 Archiviato il 14 marzo 2014 in Internet Archive.
  8. ^ Luico (Livek) nella mappa ingrandibile di: "Tolmein (1903) - K.u.K. Militärgeographisches Institut - 1:75 000 - ZONE 21 - KOL IX" Archiviato il 4 marzo 2016 in Internet Archive.
  9. ^ (FUR) Grant Dizionari Bilengâl Talian Furlan, su arlef.it.
  10. ^ a b c (SL) Registro dei beni culturali sloveni, su geohub.gov.si.
  11. ^ Geoportale della Repubblica Slovena - archivio ZKN, su gis.gov.si. URL consultato il 27 ottobre 2022 (archiviato dall'url originale il 31 agosto 2022).
  12. ^ Il Ducato del Friuli (comprendente tutta la valle dell'Isonzo) nei possedimenti Longobardi - Allgemeiner Historischer Handatlas, Johann Gustav Droysen, 1886
  13. ^ Mappa dell'Impero carolingio all'ascesa di Ludovico I (814)
  14. ^ la Lotaringia (con l'Italia) (in verde) nell'impero carolingio con le tre principali suddivisioni dell'anno 843
  15. ^ Mappa del ducato di Carinzia attorno all'anno 1000 - Allgemeiner historischer Handatlas , 1886, G. Droysens
  16. ^ I possedimenti del Patriarcato d'Aquileia nell'alta valle dell'Isonzo alla fine del XIV secolo Archiviato il 28 novembre 2006 in Internet Archive. - Schulatlas Putzgers
  17. ^ Storia religiosa del Distretto di Tolmino dalle origini al 1751, Capitolo I - Tolmino - secoli XIV-XVI, Faustino Nazzi
  18. ^ La cessione di Tolmino alla comunità di Cividale (16 maggio 1379), «Nuovo archivio veneto», XXXII (1916), p. 147-171
  19. ^ L'alta valle dell'Isonzo nella mappa della massima espansione della Repubblica di Venezia Archiviato il 31 maggio 2014 in Internet Archive.
  20. ^ Linch (Luico) veneziano a sud del confine in: Der Gœrzer Kreis und der Triester Kreis, Entworfen und Gezeichnet von J. K. Kindermann, gestochen zu Wien von Ch. Juncher – Verlegt bey Franz Xaver Miller – Buchhændlern zu Grætz, 1797
  21. ^ rielaborazione G.I.S. con i confini attuali e quelli del Josephinische Landesaufnahme (1763-1787), in Isonzo-Soča n.79/80 – Ottobre/Novembre 2008, pg. 18-22, “La Contea di Gorizia tra vecchi e nuovi confini”, Michele Di Bartolomeo
  22. ^ a b Gemeinde Luicco - catasto franceschino, su vac.sjas.gov.si.
  23. ^ (SL) Elenco dei comuni catastali sloveni, su cen.gov.si. URL consultato il 28 agosto 2022 (archiviato dall'url originale il 7 settembre 2019).
  24. ^ Gemeindelexikon, der im Reichsrate Vertretenen Königreiche und Länder. Herausgegeben von der K.K. Statistischen Zentralkommission. VII. Österreichisch-Illyrisches Küstenland (Triest, Görz und Gradiska, Istrien). Wien 1910, su austriahungary.info. URL consultato il 16 settembre 2023 (archiviato dall'url originale il 17 aprile 2014).
  25. ^ (DE) Allgemeines Verzeichnis der Ortsgemeinden und Ortschaften Österreichs nach den Ergebnissen der Volkszählung vom 31. Dezember 1910, Wien, 1915, p. 157.
  26. ^ (DE) Vollständiges Ortschaften-Verzeichnis der im Reichsrathe vertretenen Königreiche und Länder nach den Ergebnissen der Volkszählung vom 31. December 1880 (1880), Alfred Hölder k. k. Hof- und Universitäts-Buchhändler, 1882, p. 156.
  27. ^ Regio Decreto 18 gennaio 1923, n. 53, art. 4
  28. ^ Regio Decreto 29 marzo 1923, G.U. 27 aprile 1923, n.99
  29. ^ R.D.L. 2 gennaio 1927, n. 1, art. 1
  30. ^ Censimento della popolazione del Regno d'Italia (1 dicembre 1921) (PDF), 3 "Venezia Giulia", 1926, p. 51.
  31. ^ 2.32: Provincia di Gorizia (PDF), in 8. Censimento generale della popolazione : 21 aprile 1936, 2: Province., 1937, p. 11.
  32. ^ Variazioni amministrative comune di Luico, su elesh.it.

Voci correlate

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Altri progetti

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