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Liuteria

arte della costruzione e del restauro di strumenti a corda ad arco e a pizzico

La liuteria è l'arte della progettazione, della costruzione e del restauro e di ricostruzione di strumenti a corda ad arco (quali violini, violoncelli, viole, contrabbassi, ecc.) e a pizzico (chitarre, bassi, mandolini, ecc.). Il nome deriva dal liuto, strumento a pizzico molto usato fino all'epoca barocca. È un'arte e tecnica artigianale rimasta quasi immutata dall'epoca classica della liuteria (XVI, XVIII secolo).

Antonio Stradivari idealizzato in una stampa del XIX secolo

Durante il Rinascimento, in Italia vi fu un gran fermento nell'attività liutaria. Nella prima metà del Cinquecento, famosa per le sue numerose botteghe fu la città di Brescia, con varie botteghe, alcune delle quali risalenti alla fine del Quattrocento come quella del liutaio anonimo, "maestro delle viole" che rifornì di tre viole Isabella D'Este Gonzaga nel 1495, oppure quelle dei Della Corna e dei Micheli attivissime fin dai primi decenni del Cinquecento, seguita nella seconda metà da Cremona, con Andrea Amati e i suoi figli, che ospitò tra fine Seicento e Settecento, tra le altre, le botteghe di Antonio Stradivari e Giuseppe Guarneri del Gesù, probabilmente i più grandi liutai della storia assieme ai bresciani Gasparo da Salò e Giovanni Paolo Maggini, attivi questi ultimi da 80 a 50 anni prima. Da Brescia e Cremona, ma anche da centri come Füssen e Lione la liuteria definita moderna, per la sua tecnica costruttiva nuova, si irradiò in tutta Europa dando luogo alle varie scuole nazionali.

Produzione

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Esistono industrie produttrici di strumenti che affidano la costruzione dei loro prodotti alla catena di montaggio, risparmiando sui costi della produzione seriale e producendo così strumenti a basso prezzo. Ciononostante la liuteria rimane una delle poche arti a preservare la tradizionale lavorazione manuale per la produzione di strumenti ad alto livello.

Gli strumenti di liuteria hanno prezzi di norma notevolmente superiori rispetto a quelli di produzione industriale ma la qualità sonora e la finitura dello strumento artigianale sono proporzionalmente di livello nettamente superiore. La produzione artigianale permette inoltre varie personalizzazioni, impossibili nella produzione seriale. Gli strumenti di produzione industriale vengono generalmente usati solo nei primi anni di studio, non essendo possibile con essi riuscire ad eseguire adeguatamente brani impegnativi tecnicamente e musicalmente.

In alcune città d'Europa, come Cremona in Italia, Granada in Spagna o Mirecourt in Francia la liuteria è un settore importante e tradizionale dell'economia locale. Nel 2012 la cultura della liuteria tradizionale cremonese è stata iscritta nella lista rappresentativa del patrimonio culturale immateriale dell'UNESCO.[1]

Liutai del periodo classico nella storia della liuteria (XVI - XVIII secolo):

Liutai nella liuteria moderna (XIX - XX secolo):

  1. ^ (ENFRES) Traditional violin craftsmanship in Cremona, su UNESCO. URL consultato il 7 febbraio 2017.

Bibliografia

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  • Angeloni Domenico, Il Liutaio - Origine e costruzione del violino e degli strumenti ad arco moderni, legatura tela edit. fig., pp. XXVI-558 con 176 figure e 33 tavole, Milano, HOEPLI, 1923
  • Simone Fernando Sacconi, I segreti di Stradivari, Libreria del Convegno in Cremona, Cremona, 1972
  • Francesco Vatielli, Liuteria, in Enciclopedia Italiana, Roma, Istituto dell'Enciclopedia Italiana, 1934. URL consultato il 5 novembre 2014.
  • Euro Peluzzi, Tecnica costruttiva degli antichi liutai italiani, 2ª ed., Firenze, Olschki, 1978, ISBN 88-222-2294-6.
  • Ernesto de Angelis, La liuteria ad arco a Napoli dal XVII secolo ai nostri giorni, a cura di Francesco Nocerino, Firenze, Olschki, 2009, ISBN 978-88-222-5946-2.
  • Luigi Sisto, I liutai tedeschi a Napoli tra Cinque e Seicento. Storia di una migrazione in senso contrario, Roma, Istituto Italiano per la Storia della Musica, 2010 [presentazione di Renato Meucci], ISBN 978-88-95349-08-4.

Altri progetti

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Collegamenti esterni

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Controllo di autoritàThesaurus BNCF 19176 · LCCN (ENsh85129119 · BNF (FRcb11989280q (data) · J9U (ENHE987007541339405171