Legge di Autonomia Locale
La legge di autonomia locale (地方自治法?, Chihō-jichi-hō), nel diritto giapponese, la legge n. 67 del 17 aprile 1947, è una legge di decentramento amministrativo che ha definito le attuali strutture delle amministrazioni locali giapponesi. Tra queste, sono state ridefinite le prefetture e le municipalità del paese.
Enti Pubblici Locali
modificaLa classificazione degli Enti Pubblici Locali (地方公共団体?, chihō kōkyō dantai) è la seguente:
- Enti Pubblici Locali ordinari
- Prefetture (to, dō, fu, ken)
- Municipalità (市町村区?, shichōsonku)
- Enti Pubblici Locali speciali
- Quartieri speciali di Tokyo (東京特別区?, Tōkyō tokubetsuku)
- Consorzi di Enti Pubblici Locali
- Proprietà di distretti cittadini
- Imprese di sviluppo regionale
Gli Enti Pubblici Locali ordinari sono le normali istituzioni di governo locale. La costituzione del Giappone garantisce a tali Enti privilegi non concessi agli Enti Pubblici Locali speciali, tra cui:
- Elezioni dirette (Articolo 93.2)
- Potere legislativo (Articolo 94)
- Referendum cittadini prima dell'emanazione di statuti che possano provocare modifiche sugli Enti Locali (Articolo 95)
Gli Enti Pubblici Locali speciali non godono di queste prerogative, a meno che non siano previste nel loro statuto. I quartieri speciali di Tōkyō hanno un sistema amministrativo simile a quello delle municipalità, mentre altri Enti Pubblici Locali speciali sono consorzi tra gli Enti Pubblici Locali ordinari per attività specifiche come l'istruzione, la gestione delle risorse idriche o lo smaltimento dei rifiuti.
Gli Enti Pubblici Locali sono forme di auto-governo, ma devono rendere conto al Ministero degli affari interni e delle comunicazioni che ha sede a Tokyo, e che controlla le relazioni tra gli Enti Locali e lo Stato e quelle tra i diversi Enti Locali. Spetta a tale Ministero l'approvazione dei consorzi tra gli Enti Pubblici di diverse prefetture, mentre l'approvazione dei consorzi tra municipalità, comuni e distretti spetta al governo della locale prefettura.
Fra le città maggiori (市?, shi), a quelle con più di 500.000 abitanti e con uno sviluppo economico di rilievo, viene riconosciuto lo status speciale di città designate per ordinanza governativa. Alle giunte comunali di tali città è stata demandata la gestione di alcuni affari normalmente a carico della Prefettura. Le prime che ottennero tale status sarebbero state, nel 1956, Kobe, Kyōto, Nagoya, Osaka e Yokohama. In seguito altre grandi città ottennero quest'autorizzazione e, a tutto il 2011, sono 19.[1]
Revisione della legge di Autonomia Locale
modificaLa legge per la fusione delle municipalità, promulgata nel 2004, favorisce la formazione di nuove grandi città mediante la fusione di cittadine e villaggi, o l'ingrandimento delle grandi città esistenti con l'assorbimento delle cittadine e dei villaggi circostanti. Lo scopo è di ridurre a 1.000 il numero delle municipalità che, a tutto il 1º agosto del 2011, era di 1.723.
Nel gennaio del 2011, il Ministero degli affari interni e delle comunicazioni ha annunciato che sono allo studio modifiche della legge. Tali modifiche permetteranno al governo centrale di controllare maggiormente le leggi locali e di perseguire legalmente i responsabili di eventuali violazioni ad esse relative.[2]
Note
modifica- ^ (EN) Art.252 della legge, riguardante le città designate per ordinanza statale su nippon.zaidan.info
- ^ (EN) Annuncio della revisione della legge Archiviato il 12 ottobre 2012 in Internet Archive. sul sito del Japan Times
Bibliografia
modifica- (EN) Steiner, Kurt: Local Government in Japan, Stanford University Press, 1965. Stanford, California. 564 pagine. ISBN 0804702179 (Parzialmente consultabile su Google Libri)
Voci correlate
modificaCollegamenti esterni
modifica- (JA) Testo della legge su law.e-gov.go.jp
- (EN) Local Autonomy in Japan, Current Situation & Future Shape. 2009, Ministero degli affari interni e delle comunicazioni, Giappone. Consultabile on line su googleusercontent.com
Controllo di autorità | NDL (EN, JA) 00572987 |
---|