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Nella chimica dei composti di coordinazione, un legante a ponte è un legante che connette due o più atomi, in genere ioni metallici.[1] Il legante può essere monoatomico o poliatomico. Praticamente tutti i composti organici di una certa complessità possono funzionare come leganti a ponte, per cui in genere con questo termine si intendono leganti piccoli come gli pseudoalogenuri o leganti progettati specificatamente per legare due metalli.

Esempio di legante a ponte μ2

Nello scrivere il nome di un complesso dove un legante collega due metalli, il legante a ponte è preceduto dalla lettera greca μ ('mu') con un numero a pedice per denotare il numero di metalli collegati. Il numero 2 di solito non è indicato, anziché μ2 si scrive semplicemente μ.[2] Il simbolo μ non va confuso con η ('eta', in corsivo)[3] che si riferisce alla apticità. Quando è necessario specificarlo, i leganti che non sono a ponte sono detti leganti terminali (vedi figure).

Elenco di leganti a ponte inorganici

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Con l'eccezione dell'ammoniaca e delle ammine, praticamente tutti leganti inorganici possono legare a ponte.[4][5] Anche gli anioni più comuni possono fungere da leganti a ponte.

legante a ponte nome esempio
OH idrosso [Fe2(OH)2(H2O)8]4+, vedi olazione
O2− osso [Cr2O7]2−, vedi poliossometallati
SH idrosolfuro Cp2Mo2(SH)2S2
NH2 ammido HgNH2Cl
N3− nitruro [Ir3N(SO4)6(H2O)3]4−
CO carbonile Fe2(CO)9
Cl cloro Nb2Cl10
H idruro B2H6
CN ciano Fe(III)4[Fe(II)(CN)6]3·nH2O

Anche semplici leganti organici possono legare fortemente due centri metallici. Alcuni esempi comuni sono i derivati organici dei leganti inorganici sopra elencati (R = alchile o arile): OR, SR, NR2, NR2−, PR2, PR2−.

  1. ^ McNaught e Wilkinson 2006
  2. ^ Connelly et al. 2005
  3. ^ J. E. Huheey, E. A. Keiter e R. L. Keiter, 15 - Chimica organometallica, in Chimica Inorganica, Seconda edizione italiana, sulla quarta edizione inglese, Padova, Piccin Nuova Libraria, 1999, pp. 659-660, ISBN 88-299-1470-3.
  4. ^ Schwab et al. 2000
  5. ^ Werner 2004

Bibliografia

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