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Le avventure di Tom Sawyer (film)

film del 1938 diretto da Norman Taurog

Le avventure di Tom Sawyer (The Adventures of Tom Sawyer) è un film del 1938 diretto da Norman Taurog, tratto dall'omonimo romanzo di Mark Twain.

Le avventure di Tom Sawyer
Una scena del film
Titolo originaleThe Adventures of Tom Sawyer
Lingua originaleinglese
Paese di produzioneStati Uniti d'America
Anno1938
Durata91 min
Rapporto1,37:1
Genereavventura
RegiaNorman Taurog
Soggettodal romanzo di Mark Twain
SceneggiaturaJohn V.A. Weaver; Marshall Neilan (non accreditato)
ProduttoreDavid O. Selznick
Casa di produzioneSelznick International Pictures
FotografiaJames Wong Howe
MontaggioMargaret Clancey
MusicheMax Steiner (non accreditato)
ScenografiaLyle R. Wheeler
William Cameron Menzies, Casey Roberts (arredatori)
CostumiWalter Plunkett
Interpreti e personaggi
Doppiatori italiani

Produzione

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Il film fu prodotto dalla Selznick International Pictures.

Distribuzione

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Distribuito dall'United Artists, il film uscì nelle sale cinematografiche statunitensi l'11 febbraio 1938 con una presentazione a New York il 17 febbraio 1938.

In Italia il film fu presentato il 15 agosto 1938 alla 6ª Mostra internazionale d'arte cinematografica di Venezia, ottenendo un buon successo di pubblico e critica[2] e vincendo la coppa del Partito Nazionale Fascista.[3] Fu riproposto nell'immediato dopoguerra.[4]

Accoglienza

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Critica

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«Il film segue fedelmente le vicende del romanzetto, con una gustosa rievocazione d'un primo ottocento per le vie e i dintorni di Hannibal [...]. Nella prima parte il film è molto divertente, le gesta di Tom e dei suoi piccoli complici si snodano maliziose di fantasia e di gaiezza; nella seconda parte, specialmente nell'avventura della caverna [...] la favola sa un po' troppo di favola voluta, non certo aiutata dai colorini del technicolor. Ma nel suo complesso il film è piacevolissimo; e si vale del piccolo Kelly e compagni come meglio non sarebbe stato possibile.»

«Il film dedicato a Tom Sawyer rivela nei suoi creatori una profonda e delicata conoscenza del mondo infantile. Ma nulla penetra così profondamente della psicologia infantile, come la messa in scena che tanto sapientemente riesce a farci vedere il mondo di Tom e dei suoi compagni, così come essi la vedono. Naturalmente questo procedimento è facilitato dal fatto che il film è colorato (sistema technicolor). Così la visione notturna del cimitero, le scene nella gola dei pirati, e tutto l'imponente allucinante finale nella grotta raggiungono effetti quanto mai suggestivi e fiabeschi. La scena del cimitero ha tutto l'orrore, ma insieme anche l'ingenuità dell'animo dei due ragazzi protagonisti. Le scene della grotta passano attraverso tutta una gamma di stati di animo: da prima è la gioiosa sorpresa dei ragazzi per l'intensa meraviglia per quella sorta di palazzo incantato; lo stesso scenario si trasforma insensibilmente, sotto il riflesso della paura, il rinato coraggio, l'irresistibile curiosità. Alla visione spaventosa dell'apparizione nelle tenebre, serrata fra due rocce, della figura dell'indiano assassino, fa riscontro, poco dopo, la risorta speranza di liberazione di Tom allorché uno spiraglio di luce filtra dall'alto attraverso le rocce, in corsa del fanciullo fino allo spacco, nel quale si disegna l'azzurro del cielo, ed il grido di vita del ragazzo tornato libero. Se Selznick e Taurog, dei quali è riconosciuta la capacità, sono stati veramente abili nella realizzazione di questo film sì da superare quanto, tanto l'uno che l'altro, hanno fatto finora, essi hanno anche saputo circondarsi di piccoli interpreti di eccezione quali Tom Kelly, Jackie Moran e la graziosa Ann Gillis. Come questi tre frugoli si comportino davanti alla macchina da presa appare talvolta superiore alle loro forze. I loro atteggiamenti, i loro gesti, le loro espressioni, i toni stessi della voce, nell'esprimere i diversi stati d'animo, sono di una naturalezza e di un verismo impressionanti; sembra quasi ch'essi siano riusciti ad intendere il carattere dei loro rispettivi personaggi, così come li ha immaginati Mark Twain. Si resta meravigliati, per esempio, nel constatare con quanta immediatezza e naturalezza l'espressione di un ragazzo possa passare da uno stato d'animo tra il divertito ed il canzonatorio (per citarne uno fra i tanti) nell'assistere al suo funerale, a quello della disperazione e del rimorso per il tiro giocato. Sorprende come una bambina possa recitare con tanta disinvoltura e sentimento e con che suggestiva efficacia possa esprimere la sua disperazione quando nella taverna Tom lotta con l'indiano. Meraviglia con quanta sobrietà e moderazione di toni e sfumature un ragazzo possa interpretare la figura del cugino di Tom, geloso, dispettoso, invidioso, che gode quando Tom viene punito, quando può incolparlo di qualche marachella da lui stesso commessa. Il pubblico ha applaudito calorosamente ed a lungo alla fine della proiezione.»

  1. ^ Le avventure di Tom Sawyer / The Adventures of Tom Sawyer, su ciakhollywood.com. URL consultato il 14 ottobre 2023.
  2. ^ a b Mario Gromo, Sullo schermo del Lido. Dalle avventure di Tom Sawyer al conflitto cino-giapponese, in La Stampa, 16 agosto 1938, p. 2.
  3. ^ Le assegnazioni dei premi alla Mostra del cinema, in La Stampa, 1 settembre 1938, p. 8.
  4. ^ Cinema, in La Stampa, 20 ottobre 1945, p. 2.
  5. ^ I film di Ferragosto alla Mostra di Venezia, in Il Piccolo, 1 settembre 1938, p. 3.

Voci correlate

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Collegamenti esterni

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