Lapo degli Uberti
Lapo degli Uberti (Firenze, 1247 circa – Vicenza, 1312 circa) è stato un politico e poeta italiano.
Biografia
modificaEra figlio di Farinata degli Uberti, di parte ghibellina; seguì le sorti del padre, esiliato da Firenze quando al potere tornarono gli esponenti delle famiglie di appartenenza guelfa (1251). La famiglia degli Uberti trovò scampo a Siena nel 1258.
Nel 1288 fu al servizio degli aretini contro Firenze. Nel 1290 chiese perdono politico al comune di Firenze, ma non gli fu concesso e Lapo abbandonò la Toscana per recarsi in Veneto.
Fu esule a Mantova, dove occupò la carica di podestà[1] negli anni del 1286 e del 1299[2], favorendo l'ascesa al potere di Bardellone dei Bonacolsi a signore di Mantova. Amico degli Scaligeri, ricoprì la carica di podestà di Verona[3] dal 1301 al 1303 e nel 1311 in veste di vicario dell'imperatore Enrico VII, che seguì a Roma nell'anno seguente.
Ebbe due figli, Farinata e Ghino.
È sepolto nella chiesa di San Lorenzo a Vicenza.
Opere
modifica- Guido, quando dicesti pasturella[4]
Note
modifica- ^ Pietro Torelli, Capitanato del popolo e vicariato imperiale, Mantova, 1923.
- ^ Carlo d'Arco, Studi intorno al municipio di Mantova.
- ^ Dante a Verona.
- ^ Mirabile. Archivio digitale della cultura medievale.
Collegamenti esterni
modifica- Ubèrti, Lapo degli, su Treccani.it – Enciclopedie on line, Istituto dell'Enciclopedia Italiana.
- Arnaldo D'addario, Lapo degli Uberti, in Enciclopedia dantesca, Roma, Istituto dell'Enciclopedia Italiana, 1970.