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Iblīs

termine islamico per indicare il diavolo

Iblīs (in arabo إبليس?; o Shaytan: in arabo شيطان?), è il nome con cui nell'Islām viene indicato il diavolo; nel secondo caso il termine (che significa Satana) può essere usato come suo sinonimo.

Origine del termine

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È probabile che il nome di Iblis derivi dal termine greco Διάβολος (diábolos)[1] ma non mancano alcuni filologi arabi[2] che hanno suggerito una differente origine del termine Iblīs, individuandolo nella radice araba <b-l-s>, quindi ublisa, in quanto Iblīs "non ha nulla da aspettarsi (ublisa) dalla grazia di Dio".[3]

Una cauta attenzione merita la somiglianza fonetica col termine greco ὕβρις (hybris)[4] che significa letteralmente "tracotanza", "eccesso", "superbia", “orgoglio” o "prevaricazione".

Caratteristiche

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Nell'Islam, Iblīs (conosciuto in occidente sotto il nome di "Lucifero" o "Satana") appartiene alla razza dei jinn (dei dèmoni). Egli era inizialmente una creatura molto fedele e ubbidiente a Dio, tuttavia divenne ribelle e da Lui maledetto nel momento in cui, dopo la creazione di Adamo, si rifiutò di obbedire ad un Suo ordine; infatti, quando a lui e agli angeli venne ordinato di prosternarsi di fronte ad Adamo (in segno di rispetto della superiorità che Dio gli diede su di loro) lui fu l'unico a ribellarsi e a non prosternarsi. La spiegazione di questo comportamento si può trovare in numerosi passaggi del Corano che raccontano questo avvenimento. Un esempio si può trovare nei versetti 11-18 della sura (capitolo) VII "Al-A'raf" (La barriera) in cui si legge:

11. In verità vi abbiamo creati e plasmati (voi, esseri umani), dopodiché dicemmo agli angeli (tra cui si trovava anche Iblīs): «Prosternatevi ad Adamo». Tutti si prosternarono eccetto Iblīs, che non fu tra i prosternati.

12. Disse [Allah]: «Cosa mai ti impedisce di prosternarti, nonostante il Mio ordine?». Rispose: «Sono migliore di lui; hai creato me dal fuoco, mentre creasti lui dall'argilla.

13. «Vattene! - disse Allah - Qui non puoi essere orgoglioso. Via! Sarai tra i reietti»

14. «Concedimi una dilazione - disse [Iblis] - fino al Giorno in cui [gli uomini] saranno resuscitati.»

15. «Ti è concessa la dilazione» rispose Allah.

16. Disse [lui]: «Dal momento che mi hai sviato, tenderò loro agguati sulla Tua Retta via,

17. e li insidierò da davanti e da dietro, da destra e da sinistra, e vedrai che la maggior parte di loro non Ti saranno riconoscenti! ».

18. «Vattene - disse [Allah] - scacciato e coperto di abominio. Riempirò l’Inferno di tutti voi, di te e di coloro che ti avranno seguito.» "

Da questi così come da molti altri versetti del Corano si capisce come il motivo per cui Iblis si oppose all'ordine di Dio fu la propria superbia, la sua personale convinzione di essere migliore di Adamo.

Nella tradizione islamica, quindi, il primo grande malvagio è Iblīs, mentre il perfetto credente è Abramo (nella tradizione islamica Ibrāhīm) che, senza indugiare, fu pronto ad ubbidire all'ordine divino che prevedeva il sacrificio del suo amato figlio Ismaele. Dio fermò Abramo prima dell'atto fatale, soddisfatto della pronta ubbidienza del suo devoto servo. Abramo, per la sua totale sottomissione (islam) al volere divino, è ricordato come perfetto esempio di credente dai musulmani.

Epiteti

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Il nome di Iblis può essere evocato in modo non esplicito facendo uso di epiteti che lo caratterizzano. Tra questi:

  • "il sussurratore" (waswas), sulla base della sura 114, in cui si chiede aiuto a Dio "contro il male del sussurratore furtivo che sussurra nel cuore degli uomini";
  • "il lapidato" (rajīm), con allusione alla lapidazione che viene inscenata durante i riti del pellegrinaggio.

Iblis nella cultura di massa

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Nell'universo di Sonic è presente un personaggio chiamato Iblis, basato appunto sul diavolo della religione islamica. È l'antagonista secondario di Sonic the Hedgehog, mentre l'antagonista principale è Mephiles the Dark, il suo "gemello", o meglio un essere che in precedenza era la stessa creatura di cui faceva parte Iblis, ma che successivamente si è diviso dal "gemello", appunto Iblis. Iblis ha alcune cose in comune con Ifrit, un altro personaggio di Sonic, antagonista principale di Sonic Rivals 2, che però è basato sulla figura dell'ʿIfrīt della tradizione islamica.

  1. ^ "Proper name of the devil, probably a contraction of διάβολος" Cfr. A. J. Wensinck-L. Gardet, s.v. «Iblīs», in The Encyclopaedia of Islam, vol. 3, Leiden, Brill, 1986, p. 668.
  2. ^ Si veda Dawid Künstlinger, sulla rivista Rocznik Orientalistyczny, VI, 76.
  3. ^ Su tali "etimologie facili" si veda però Arthur Jeffery (The Foreign Vocabulary of the Qur'an, Oriental Institute, Baroda, India, 1938), studio riguardante le parole non arabe presenti nel Corano, ma anche quanto espresso nel suo Kitāb al-ibāna da Abū l-Ḥasan al-Ashʿarī (per il quale si potrà vedere anche Daniel Gimaret, La doctrine d'al-Ashari, Parigi, Vrin, 1990).
  4. ^ "Hýbris è il nome di una figura correlata al mito greco, secondo il quale personificava violenza e dismisura, in contrapposizione con Dike («la Giustizia»). Cfr. Wikipedia, l'enciclopedia libera; alla voce "Hybris".

Bibliografia

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  • Shiblī, Akām al-murjān fī aḥkām al-jānn (Le scogliere di corallo nell'ordinamento dei ginn).
  • Suyūṭī, Laqat al-murjān fī aḥkām al-jānn (La spigolatura del corallo nell'ordinamento dei ginn).
  • Ibn al-Jawzī, Talhīs Iblīs (I travestimenti di Iblis).
  • G. Calasso, "L'intervento d'Iblis nella creazione dell'uomo", in Rivista degli Studi Orientali, 45 (1970), pp. 71–90.
  • G. Basetti Sani, Il peccato di Iblis e degli angeli nel Corano, Iperbole, Palermo 1987.
  • C. Saccone, Iblis, Il Satana del Terzo Testamento. Santità a perdizione nell'Islam. Letture coraniche II, Centro Essad Bey, Padova 2012 (ebook Kindle Edition); Charleston 2016 (book CreateSpace 2016).
  • 'Allāmah Tabātabā'i, "La Shī'ah nell'Islām", Semar, Roma 2002.
  • W. Eickmann, Die Angelologie und Dämonologie des Koran, New York, 1908.
  • A. Jeffery, The Foreign Vocabulary of the Qur'an, Baroda, 1938
  • E. Beck, “Iblis und Mensch, Satan und Adam”, su: Le Muséon, 89 (1976), pp. 195–244
  • A. J. Wensinck e L. Gardet, «Iblīs», in: Encyclopédie de l’Islam, III, pp. 668-669.
  • F. Jadaane, “La place des anges dans la théologie cosmique musulmane”, su: Studia Islamica, 41 (1975), pp. 23-61.
  • D. Gimaret, “Un problème de théologie musulmane : Dieu veut-il des actes mauvais ?”, su: Islamica, 40 (1974), pp. 5–73 ; 41 (1975), pp. 63–92.

Voci correlate

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