Grani antichi siciliani
I grani antichi siciliani o varietà locali di grani siciliani sono una serie di 52 varietà di grani duri e non, che si afferma siano autoctoni della Sicilia,[1][2][3] delle 291 presenti in Italia nel 1927.[4][5]
Il 31 marzo 2018 nella Gazzetta ufficiale con Decreto ministeriale sono state pubblicate le 16 varietà da conservazione di specie agrarie di grani al relativo registro nazionale; indicandone «la zona di origine, la zona di produzione delle sementi, la superficie destinata alla coltivazione e, considerato l’investimento unitario tipico della zona di coltivazione, e i limiti quantitativi per produzione annuale delle sementi per ciascun responsabile del mantenimento in purezza».[6]
L'Italia ha un ruolo significativo nella produzione di grano duro in Europa, soprattutto grazie all'importanza economica dell'industria della pasta, che ha stimolato l'intenso lavoro di miglioramento genetico sin dall'inizio del XX secolo.[7] In particolare, la Sicilia, dove la semola di grano duro è utilizzata anche per la produzione di pane, è la seconda regione italiana per produzione di questo cereale, con quasi 264.000 ettari coltivati e oltre 682.000 tonnellate di grano prodotte, secondo i dati ISTAT del 2022.[8]
Storia
modifica«La presenza di grano nel bacino del Mediterraneo risale al 7000 a.C.; dopo, grano si diffuse in Nord Africa (Tunisia, Marocco e Algeria) e nell'Italia meridionale, compresa la Sicilia, dove fu diffusa in tutta l'isola. Qui, a partire dal III millennio a.C., il granoha trovato le migliori condizioni ambientali per adattarsi ed evolversi. Il processo di selezione sia naturale che umana, nonché l'insediamento di diverse popolazioni in Sicilia, hanno portato all'introduzione e/o alla selezione di un gran numero di varietà locali grano. Pertanto, la diversità genetica di triticum cumulate nel corso dei secoli e raggiunte il massimo all'inizio del secolo precedente quando gli allevatori iniziarono la distribuzione di nuove varietà migliorate. Questa vasta gamma di variabilità genetica disponibile in Sicilia è stata descritta in dettaglio da Ugo De Cillis, sebbene le descrizioni di alcune varietà antiche possano essere già trovate nelle pubblicazioni del 17 ° secolo.»
Anticamente la Sicilia ebbe ruolo di “granaio di Roma”, che fu prerogativa dell’isola dopo la conquista romana, fino a quando questo fu assunto dall’Egitto, con la sua conquista nel 31 a.C.[10]. Celebre è il detto di Catone il Censore (234-149 a.C.), secondo cui la Sicilia era «il granaio della repubblica, la nutrice al cui seno il popolo romano si è nutrito»[11].
Il termine antico è usato impropriamente, avendo più una connotazione commerciale che non reale;[12] le varietà cosiddette antiche, infatti, sono semplicemente grani che erano diffusi in un tempo non necessariamente remoto, e che oggi non lo sono più.[12]
Nei primi studi ad opera di Prestianni (1926) riuscì ad elencare 52 varietà, ma successivamente Emanuele de Cillis (1942) riconobbe 45 varietà, quindi già nel 1942 alcune varietà si erano perse per sempre.[13] Nel 1973 sono state descritte da Perrino le caratteristiche morfologiche di 32 cultivar principali suddivise in 17 varienti botaniche presenti sul territorio siciliano, registrando 36 caratteri morfologici della spiga.[13]
I grani antichi siciliani sono per la gran parte scomparsi perché poco adatti a una coltivazione intensiva con processi meccanizzati e con largo impiego di fertilizzanti. Inoltre, hanno rese per ettaro più basse rispetto alle più diffuse coltivazioni di frumento odierne.[5]
Oltre a questo, ha contribuito a frenare l'uso di semi di varietà autoctone l'adozione da parte di 50 paesi europei dell'UPOV 91 (International union for the protection of new variety of plant)[14][15] e successivamente del TIPS (Trade-related aspects of intellectual property rights) dell'OMC (Organizzazione mondiale per il Commercio, altrimenti nota come WTO). Infatti, questo accordo internazionale, salvaguardando la proprietà intellettuale delle società semenziere, richiede una serie di analisi e documentazioni per permettere la vendita e lo scambio di varietà autoctone, per dimostrarne la genuina origine.[5][16]
Va però sottolineato come l'agricoltura contadina tenda a resistere a queste imposizioni e resista la tradizione di riutilizzare come semente - quando le specie lo permettono - una parte dei grani prodotti, preservando così la capacità individuale di selezionare con il tempo il seme più adatto alle proprie condizioni produttive senza dipendere da una fonte esterna.[5]
In Sicilia, che vantava 52 varietà di grano coltivate, nel 2009, il 50% della produzione di circa 10 milioni di quintali è stata ottenuta da una sola varietà.[5]
Varietà
modificaIn Sicilia per la grande varietà di condizioni climatiche e microclimatiche del territorio, così anche per le diverse condizioni pedologiche e altimetriche, nei secoli sono state selezionate:[17][18][19][20]
Grani antichi
modifica- Biancolilla§
- Biancuccia§
- Bidì§
- Bufala§
- Casedda§ (tenero)
- Castiglione§
- Cuccitta§ (tenero)
- Farro Lungo§
- Francesa§
- Gigante§
- Giustalisa§
- Grano Monococco§
- Inglesa§
- Maiorca§ (tenero)
- Maiorca di Pollina§ (tenero)
- Maiorcone§ (tenero)
- Martinella§
- Mantu di Maria variante fenotipica del Ruscia§
- Monococco§ (farro)
- Palmentella§
- Paola§
- Perciasacchi§
- Realforte§
- Regina§
- Robba janca§
- Romano§ (tenero)
- Russello§
- Sambocara§
- Scavuzza§
- Strazzavisazzi§ o Farru o Farrone o Gnolu (ME) o Perciasacchi o Perciavisazzi o Vittorio Emanuele.
- Timilia§ o Tumminia o Triminia
- Tripolino o Realforte§
- Urria§
§= grano antico
Altre varietà storiche
modifica- Amedeo
- Appulo
- Arcangelo
- Bronte
- Cannizzo
- Ciccia
- Colosseo
- Creso
- Duilio
- Gentil Rosso
- Iride
- Latino
- Margherito
- Mongibello
- Norba
- Pietrafitta
- Quadrato
- Radioso
- Rieti
- Ruscia
- Rusticano
- Sammartinara
- Sant'Agata
- Saragolla
- Simeto
- Scorzonera
- Senatore Cappelli o Cappelli
- Tresor
- Vendetta
- Verna
Aree orografiche e varietà
modificaUna classificazione secondo le aree orografiche è questa:[21]
Montagna | Alta Collina | Collina | Pianura Centro e Nord insulare | Pianura Sud Insulare |
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Aree geografiche e varietà
modificaArea geografica n. varieta censite |
Varietà |
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Valli trapanesi n. 12 |
Biancolilla,1 Biancuccia,2,3 Cotrone,2 Gigante,2 Giustalisa,2 Margherito/Bidi,2 Russello,2 Scavuzza,2; Timilia,1,2,3 Trentino,3, Tripolino,2 Tunisina,2 |
Sicani e Madonie n. 22 |
Biancolilla,1 Biancuccia,2 Bufala bianca, rossa e nera corta e lunga,2 Farro lungo,2 Gioia,2; Girgentana,2 Maiorca,2 Maiorcone,2 Margherito/Bidi,2 Niuru,4 Paola,2 Realforte,1,2 Realforte,2 Sammartinara,1,2,3 Scavuzza,2,3 Tangarò,3 Tripolino,2 Timilia,1,2,3 Vallelunga,3 |
Caronie e Nebrodi n. 12 |
Bidì,3 Bufala,3 Capeiti,3 Castiglione,3 Ciciredda/"ntrizzu,3; Grifone, Farro lungo o Perciasacchi3 Realfore,1 Realforte,3 Russia,3 Sammaritano,1 Timilia,1,3 |
Pelorotinani n. 21 |
Castiglione glabro e pubescente,2 Chiattulidda,2 Ciciredda,2 Cuccitta,1,2 Farro lungo,2 Francesone,2 Maiorca,2 Maiorcone,2 Paola,2 Bufala rossa e nera, Realforte,2 Ruscia,2 Russello,2 Sammartinara,2; Semenzello,2 Sgango o Tinta,3 Timilia,1,2,3 Trentina,2 Tripolino,2 |
Valle del Belice n. 26 |
Barbanera,3 Biancuccia,2 Bivona,2 Cannara,4; Capeiti,3 Castiglione Glabra,2 Chiattulilla,2,3 Francesa,3 Gigante,1,2,3 Gioia,2 Girgentana,2 Giustalisa,2 Grifone,3 Lina,2 Maiorca,2 Maiorcone,2 Pavone,2 Realforte,2,3 Regina,2 Russello,2 Sammartinara,2 Timilia,1,2,3 Tiradritto,3 Trentina,2 Tripolino,2 Vallelunga,3 |
Collina interna n. 32 |
Biancolilla,1 Sammartinara,2 Francesa,2 Timilia,1,2 Chiattulidda,2 Trentina,2,3 Biancuccia,2 Realforte,2,3 Martinella,2 Farro lungo,2 Russello,2 Ruscia,2 Lina,2 Vallelunga glabra,2 Vallulunga pubescente,2 Castiglione glabro,2 Tangarò,3 Scorsonera,2 Bufala rossa e nera - corta e lunga,2 Maiorcone,2 Maiorca,2 Garigliano,3 Grifoni,3 Ruscia,3 Tiradritto,3 Regina,2 Tripolino,2 Semenzella,2 Tiradritto,4 |
Etna e Piana di Catania n. 17 |
Margherito,1,2,3 Regina,2 Tripolino,2 Francesa,2 Trentino,2 Timilia,1,2,3 Martinella,2 Russello,2 Ruscia,2 Vallelunga glabra,2 Scorsonera,2 Paola,2 Bufala Nera,2 Bufala lunga,2 Maiorcone,2,3 Romano,2 Farro lunga,2 |
Iblei n. 25 |
Trentina,1 Preziosa,1 Ruscia,1 Farri,1 Timilia,1,2,3 Tripolino,2 Sammartinara,2 Cannizzara,2 Margherito/Bidì,2,3 Inglesa,2 Urria,2 Realforte,2 Martinella,2 Farro lungo,2 Ruscia,2 Vallulunga glabra,2 Castiglione glabra,2 Scorsonera,2 Maiorca,2 Regina,2 Russello,1,2 Capeiti,3 Castiglione,3 Gigante,2,3 Farro lungo,2 |
References:
(1) - A. Vivona, 1934. La distribuzione geografica dei frumenti coltivati in Sicilia e loro reciproca posizione nella lotta per la conquista delle superfici. Italia Agricola.
(2) - De Cillis U., 1942. I Frumenti Siciliani. Stazjonc Spcrimcntale di Granicoltura per la Sicilia. Catania. Pubblicazione n. 9. 'l ipografia Zuccarello & Izzi: Catania, Italy, 1942; ISBN 88-7751-229-6.
(3) - Pietro Perrino, Sicilian wheat varieties, in Die Kulturpflanze, 1º gennaio 1983. URL consultato il 22 aprile 2024.
(4) - Maria Carola Fiore, Sebastiano Blangiforti, Giovanni Preiti, Alfio Spina, Sara Bosi, Ilaria Marotti, Antonio Mauceri, Guglielmo Puccio, Francesco Sunseri e Francesco Mercati, Elucidating the Genetic Relationships on the Original Old Sicilian Triticum Spp. Collection by SNP Genotyping, in International Journal of Molecular Sciences, vol. 23, n. 21, 2 novembre 2022, p. 13378, DOI:10.3390/ijms232113378, ISSN 1422-0067 , PMC 9694989, PMID 36362168.
Riconoscimento e tutela
modificaIl Ministero delle politiche agricole alimentari e forestali nel 2018 ha stabilito quali sono le varietà di grani antichi siciliani meritevoli di tutela con l'iscrizione al Registro nazionale delle varietà da conservazione di specie agrarie e delle specie ortive.[24] Sono state riconosciute in questo registro,[25] dopo l'utilizzo di marcatori genetici a singolo nucleotide (Polimorfismo a singolo nucleotide), le seguenti varietà:[26]
- 14 polazioni locali siciliane di frumento duro (Biancuccia, Castiglione glabro, Ciciredda, Faricello , Gioia, Martinella, Paola, Perciasacchi, Russello, Scorsonera, Timilia reste bianche, Timilia reste nere, Tripolino, Urrìa),
- 3 polazioni locali siciliane di frumento tenero, sempre di origine siciliana (Maiorca, Maiorcone, Romano),
- 2 varietà storiche (Bidì e Capeiti8).[27]
Il decreto ministeriale arriva a conclusione dell’iter istruttorio messo a punto dalla Commissione tecnico scientifica di valutazione istituita al dipartimento regionale dell’Agricoltura e composta dal CREA (Consiglio per la ricerca e l’analisi in agricoltura),[28] dalla Stazione di granicoltura per la Sicilia, dal Servizio fitosanitario regionale, dalle Università di Palermo e Catania e dal Consorzio di ricerca Gian Pietro Ballatore.
Ricerche scientifiche
modifica«Gli agricoltori hanno gestito queste varietà locali separatamente, mantenendo alcune caratteristiche distintive (ad esempio, polifenoli ossidasi, carotenoidi, TKW). ... l'ampia diversità genetica che caratterizza le varietà locali siciliane e ... la diversità genetica intra-popolazione dovrebbe essere presa in considerazione quando le "varietà da conservazione" devono essere registrate nei Registri nazionali delle colture.»
In un importante studio del 2022 fatto da ricercatori del Council for Agricultural Research and Economics (CREA), dalla Stazione Consorzio Sperimentale di Granicoltura per la Sicilia, Santo Pietro, dal Consiglio Nazionale delle Ricerche (CNR) d'Italia, Istituto di Bioscienze e Biorisorse (IBBR), dal UNIRC e dall'UNIBO si gettano le basi per una determinazione molecolare e genetica del vecchio germoplasma siciliano del grano.[29]
In una precedente ricerca del 2010 condotta da ricercatori della Stazione Consorziale Sperimentale di Granicoltura per la Sicilia, di Caltagirone in provincia di Catania si suggeriscono alcune differenze tra alcune varietà di grani duri antichi siciliani e moderne varietà di grani duri.[30] Nella ricerca i grani appartenevano a 4 antiche varietà di grano duro siciliano confrontate con 13 nuove varietà di grano duro siciliano. I grani delle 4 vecchie varietà di grano siciliano studiate erano: (Cappelli, Margherito, Russello, Timilia).
I grani delle 13 nuove varietà di grano siciliano studiate erano: (Arcangelo, Catervo, Ciccio, Duilio, Iride, K26, Lesina, Mongibello, Pietrafitta, Rusticano, Sant'Agata, Simeto, Tresor).
Le differenze rilevate nella ricerca sono state:
- Le moderne varietà hanno mostrato un più alto peso (conta di 1000 semi), con una maggiore vitreosità oltre a produrre più semola.
- Le moderne varietà hanno una quantità di glutine sostanzialmente pari alle antiche varietà, con una composizione proteica leggermente maggiore rispetto ai grani duri antichi. Solo la semola di grani antichi mostrava un indice di glutine più basso con quindi anche proprietà visco-elastico diverse dalle farine dell'altro gruppo.
- Le vecchie varietà mostrano un indice alveografico W più basso (85 vs. 181 10E−4J), mentre gli altri parametri visco-elastici (P, L e G) non differiscono tra i due gruppi. In particolare il rapporto P/L non mostra differenze tra i due gruppi coerentemente con il fatto che sono entrambi grani duri. Gli impasti ottenuti con le vecchie varietà sono più morbidi e meno duri e resistenti rispetto alle moderne varietà.
- Le vecchie varietà ad un'analisi sensoriale fatta con un metodo standard per produrre pane mostra come i grani antichi abbiano una crosta più spessa con una mollica meno alveolata, con briciole più piccole e maggiore umidità.
Resilienza dei grani antichi siciliani
modificaIn biologia e in ecologia la resilienza esprime la capacità di un sistema di ritornare a uno stato di equilibrio in seguito ad un evento perturbante; in altri termini è la capacità di un vivente di autoripararsi dopo uno stress ambientale e la capacità di riuscire a riorganizzare positivamente la propria vita nonostante situazioni ambientali difficili.
IGP e DOP
modificaIn Sicilia da qualche tempo sta nascendo una sensibilità ed un interesse economico per le protezioni di origine di prodotti cerealicoli come per, l'unico prodotto DOP (Denominazione di Origine Protetta) ottenuto da farina di grano duro, il pane denominato: Pane di Dittaino o Pagnotta del Dittaino. Per la sua produzione sono diversi i grani che possono essere usati, questi sono elencati secondo il disciplinare di produzione:
«La materia prima utilizzata nella produzione della “Pagnotta del Dittaino” è la semola rimacinata di grano duro proveniente dalla molitura del grano duro, prodotto nell’areale di coltivazione di cui all’art. 3, appartenente alle varietà Simeto, Duilio, Arcangelo, Mongibello, Ciccio, Colosseo, presenti per almeno il 70% sul totale dello sfarinato utilizzato. Il rimanente 30% deve essere comunque rappresentato da grano duro appartenente alle varietà Amedeo, Appulo, Bronte, Cannizzo, Cappelli, Creso, Iride, Latino, Norba, Pietrafitta, Quadrato, Radioso, Rusticano, Sant’Agata, Tresor, Vendetta, prodotti nell’areale di produzione. Non è consentito miscelare il grano con altri grani provenienti da altri territori siciliani non inclusi nell’areale, da altre regioni italiane ovvero da altre nazioni.»
Note
modifica- ^ Ugo De Cillis, I frumenti siciliani, Maimone, 2004, ISBN 978-88-7751-229-1.
- ^ Walter Pedrotti, I cereali. Proprietà, usi e virtù, Giunti Editore, 2003, pp. 111–, ISBN 978-88-440-2634-9.
- ^ Antocianina, I vantaggi del consumo di grani antichi siciliani: meno glutine e meno intolleranze |, su antocianina.it, 20 marzo 2015 (archiviato dall'url originale il 24 maggio 2015).
- ^ Deliberazione n. 345 del 20 luglio 2022. “Piano Sviluppo e Coesione (PSC) della Regione Siciliana (PDF), su www2.regione.sicilia.it. URL consultato il 24 aprile 2024.
- ^ a b c d e Giuseppe Li Rosi, I Custodi dei Semi, su terrefrumentarie.it, 20 aprile 2012 (archiviato dall'url originale il 24 maggio 2015).
- ^ Iscrizione di varietà da conservazione di specie agrarie al relativo registro nazionale. (18A02171), su gazzettaufficiale.it. URL consultato il 1º maggio 2024.
- ^ Zingale S, Spina A, Ingrao C, Fallico B, Timpanaro G, Anastasi U, Guarnaccia P, Factors Affecting the Nutritional, Health, and Technological Quality of Durum Wheat for Pasta-Making: A Systematic Literature Review, in Plants (Basel), vol. 12, n. 3, gennaio 2023, DOI:10.3390/plants12030530, PMC 9920027, PMID 36771615.
- ^ Coltivazioni: Superfici e produzione - dati in complesso - prov, su dati.istat.it.
- ^ a b Maria Carola Fiore, Sebastiano Blangiforti, Giovanni Preiti, Alfio Spina, Sara Bosi, Ilaria Marotti, Antonio Mauceri, Guglielmo Puccio, Francesco Sunseri e Francesco Mercati, Elucidating the Genetic Relationships on the Original Old Sicilian Triticum Spp. Collection by SNP Genotyping, in International Journal of Molecular Sciences, vol. 23, n. 21, MDPI AG, 2 novembre 2022, p. 13378, DOI:10.3390/ijms232113378, ISSN 1422-0067 .
- ^ www.treccani.it
- ^ ille M. Cato Sapiens cellam penariam rei publicae nostrae, nutricem plebis Romanae Siciliam nominabat, come riporta Cicerone nelle Verrine, II, 2, 5 (cfr. Giuseppe Carlucci, I Prolegomena di André Schott alla Biblioteca di Fozio, Edizioni Dedalo, 2012, p. 171, nota 182)
- ^ a b Grani Antichi E Grani Moderni: Storia, Falsi Miti, Dinamiche Di Mercato E Veleni
- ^ a b Pietro Perrino, Sicilian wheat varieties, in Die Kulturpflanze, 1º gennaio 1983. URL consultato il 27 aprile 2024.
- ^ Assosementi, Seme certificato: Coltivi in sicurezza e investi sul tuo futuro ! (PPT), su kws.it. URL consultato il 27 maggio 2015 (archiviato dall'url originale il 4 marzo 2016).
- ^ (EN) International Union for the Protection of New Varieties of Plants (UPOV), su upov.int.
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- ^ I vantaggi del consumo di grani antichi siciliani: meno glutine e meno intolleranze, su antocianina.it (archiviato dall'url originale il 24 maggio 2015).
- ^ Rosella Motzo, Francesco Giunta, Simonetta Fois, Prof. Mauro Deidda, Evoluzione varietale e qualità in frumento duro (Triticum turgidum subsp. durum): dalle vecchie popolazioni alle attuali cultivar (PDF), su www.anisn.it (a cura di), anisn.it, Università degli Studi di Sassari Facoltà di Agraria, 18 dicembre 2001, p. 8.
- ^ Prodotti tipici italiani: Pagnotta del Dittaino Dop, su agraria.org, pp. Articolo 5.
- ^ Nello Blangiforti, Il pane nella tradizione siciliana, su operaincerta.it. URL consultato il 28 maggio 2015 (archiviato dall'url originale il 29 maggio 2015).
- ^ admin, Valorizzazione dei grani antichi siciliani | Benessere Integrale, su benessereintegrale.com, Benessere Integrale 2010, 10 dicembre 2014. URL consultato il 2 giugno 2015 (archiviato dall'url originale il 29 marzo 2015).
- ^ Paolo Guarnaccia, Sebastiano Blangiforti, Alfio Spina, Paolo Caruso, Carlo Amato, E. Mattiolo, Umberto Anastasi – 2015 “Old sicilian wheat landraces al a tool to optimize organic ald loe-imput farming systems” 10º Convegno AISTEC Grains for feeding the world. Jointly organized with ICC on the occasion of the world Expo Milano, 1-3 july 2015.
- ^ a b Così Giuseppe Li Rosi sta regalando un futuro alla biodiversità siciliana, su Identità Golose Web: magazine italiano di cucina internazionale!. URL consultato il 22 aprile 2024.
- ^ Registri Varietà Vegetali, su sian.it. URL consultato l'8 agosto 2020.
- ^ Elenco delle schede di accertamento dei caratteri distintivi delle varietà già iscritte al Registro Nazionale (Allegato D), su Regione Siciliana. URL consultato il 2 maggio 2024.
- ^ Caratterizzazione genetica dei grani antichi siciliani, studio scientifico – Simenza | Grani Antichi, su simenza.it, 19 novembre 2019. URL consultato l'8 agosto 2020 (archiviato dall'url originale il 25 ottobre 2020).
- ^ Variazione del responsabile della conservazione in purez- za e della zona di origine di alcune varietà da conservazione di frumento duro e tenero., su gazzettaufficiale.it, 11 novembre 2019. URL consultato l'8 agosto 2020.
- ^ caratterizzazione di varietà autoctone siciliane di frumento duro – Progetto CA.VA.SI.F.D. Convegno ‘’Grani antichi siciliani’’ – Gioiosa Marea (ME) (PDF), su cna.it. URL consultato il 2 maggio 2024.
- ^ Maria Carola Fiore, Sebastiano Blangiforti, Giovanni Preiti, Alfio Spina, Sara Bosi, Ilaria Marotti, Antonio Mauceri, Guglielmo Puccio, Francesco Sunseri e Francesco Mercati, Elucidating the Genetic Relationships on the Original Old Sicilian Triticum Spp. Collection by SNP Genotyping, in International Journal of Molecular Sciences, vol. 23, n. 21, 2 novembre 2022, p. 13378, DOI:10.3390/ijms232113378, ISSN 1422-0067 , PMC 9694989, PMID 36362168.
- ^ (EN) G. Gallo, M. Lo Bianco, R. Bognanni, G. Saimbene, A. Orlando, O. Grillo, R. Saccone and G. Venora, Durum Wheat Bread: Old Sicilian Varieties and Improved Ones - ResearchGate (PDF), su researchgate.net, Journal of Agricultural Science and Technology, ISSN 1939-1250, USA, Aug. 2010, Volume 4, No.4 (Serial No.29).
- ^ Prodotti tipici italiani: Pagnotta del Dittaino Dop (Riconoscimento CE: Reg. CE n. 516 del 17.06.09 (GUCE L. 155 del 18.06.09)), su agraria.org.
Bibliografia
modifica- Stazione Consorziale Sperimentale di Granicoltura per la Sicilia, su Stazione Consorziale Sperimentale di Granicoltura per la Sicilia, 30 luglio 2008. URL consultato il 22 aprile 2024.
- Gianfranco Venora e Sebastiano Blangiforti, I grani antichi siciliani. Manuale tecnico per il riconoscimento delle varietà locali dei frumenti siciliani, 2017, ISBN 978-88-940976-6-5.
- Scheda tecnica per l’iscrizione al repertorio - Grano duro (L. R. N. 1/2008 Tutela del patrimonio di razze e varietà locali di interesse agrario del territorio Emiliano-Romagnolo) (PDF), su agricoltura.regione.emilia-romagna.it. URL consultato il 5 maggio 2024.
- Palumbo M., Cambrea M., Licciardello S., Pandolfo A., Pesce A., Platania A., Roccasalva D., Russo M., Sciacca F., Spina A., Virzì N., Collezione di frumento duro in ambiente mediterraneo: germoplasma siciliano e internazionale (PDF), in Conservazione biodiversità, gestione banche dati e miglioramento genetico, Roma, Edizioni Nuova Cultura, 2013, p. 497-512, ISBN 978-88-6812-098-6. URL consultato il 24 maggio 2015 (archiviato dall'url originale il 18 maggio 2015).
- Prof. Rosella Motzo, Biodiversità nelle specie coltivate: nelle specie coltivate: cultivar ed evoluzione varietale nel frumento duro frumento duro (PDF), su anisn.it, Università degli Studi di Sassari Dipartimento di Scienze agronomiche e Genetica vegetale agraria - www.anisn.it.
- Il grano nella terra di Cerere (PDF), su ilgranoduro.it.
- International Association for Cereal Science and Technology, Roland E. Poms: ICC Multilingual Dictionary of Cereal Science and Technology. 7 Language Edition Chiriotti, 2006, ISBN 88-85022-85-5
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- Guido Bissanti: Sviluppo Rurale e Rinascimento Politico - Nuova Ipsa - Palermo 1999, ISBN 9788876761676
- Ugo De Cillis: I frumenti siciliani Catania : G. Maimone, cop. 2004., ISBN 9788877512291
- Giulia Gallo et al.; Stazione consorziale sperimentale di granicoltura per la Sicilia. I frumenti siciliani: patrimonio da mantenere e valorizzare Catania : G. Maimone, [2004], ISBN 9788877512307
- Luca Colombo, Grano o grane. La sfida OGM in Italia, Manni Editori, 2006, ISBN 978-88-8176-732-8.
- Mauro Deidda, Rosella Motzo, Francesco Giunta e Simonetta Fois, Evoluzione varietale e qualità in frumento duro (Triticum turgidum subsp. durum): dalle vecchie popolazioni alle attuali cultivar (PDF), su anisn.it - Università degli Studi di Sassari - Facoltà di Agraria: Dipartimento di Scienze agronomiche e Genetica vegetale agraria, 18 dicembre 2001, pp. 1-30. URL consultato il 1º maggio 2015.
- Humus: rivista mensile di meccanizzazione agricola, 1961.
- Pane e pizza, Touring Editore, 2004, pp. 134–, ISBN 978-88-365-3052-6.
- Luca Colombo, Grano o grane. La sfida OGM in Italia, Manni Editori, 2006, pp. 203–, ISBN 978-88-8176-732-8.
- Genetica agraria, Tipografia Popolare, 1964.
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Voci correlate
modificaCollegamenti esterni
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