Giuseppe d'Havet
Giuseppe d'Havet (Firenze, 1861 – Roma, 31 luglio 1929) è stato un generale italiano, particolarmente distintosi nel corso della Grande Guerra al comando del genio militare del V Corpo d'armata. Insignito della Croce di Cavaliere dell'Ordine militare di Savoia.
Giuseppe d'Havet | |
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Nascita | Firenze, 1861 |
Morte | Roma, 31 luglio 1929 |
Dati militari | |
Paese servito | Regno d'Italia |
Forza armata | Regio Esercito |
Arma | Genio Militare |
Grado | Generale di divisione |
Guerre | Prima guerra mondiale |
Studi militari | Regia Accademia Militare di Artiglieria e Genio di Torino |
dati tratti da Achille d'Havet[1] | |
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Biografia
modificaNacque a Firenze nel 1861, figlio del marchese Giovanni Battista dei nobili di Firenze e Agata Burelli. Arruolatosi nel Regio Esercito, divenne sottotenente dell'arma del genio nel 1881, e promosso tenente prestò servizio presso il comando artiglieria e genio di Bologna.[2] Fu poi trasferito in servizio presso il Ministero della Marina assegnato alla direzione straordinario genio (marina), dove rimase al luglio 1892 quando fu trasferito al 3º Reggimento genio zappatori.[3]
Nel 1907, promosso maggiore, prestava servizio presso l'Ispettorato delle truppe del Genio a Roma, allora diretto dal maggior generale Giuseppe Messina.[4]
Nel 1908 partecipò, al comando di un gruppo, alle operazioni di soccorso alle popolazioni colpite dal terremoto calabro-siculo, operando a Palmi.[5] Colonnello nel 1915, all'entrata in guerra del Regno d'Italia, avvenuta il 24 maggio dello stesso anno, era al comando del 2º Reggimento genio zappatori.[6] Promosso generale di brigata dal 22 maggio 1916 al 5 dicembre 1918 gli fu affidato il comando del Genio V Corpo d'armata.[1] Dopo la fine della guerra comandò il genio del Corpo d'armata di Bologna e poi fu capo del reparto costruzioni del genio.[1] Insignito della croce di Cavaliere dell'Ordine militare di Savoia, divenne generale di divisione nel 1923, e nominato direttore superiore delle costruzioni del genio andò in posizione ausiliaria il 1º gennaio 1926.[7] In quella stessa data entrò a far parte del Consiglio superiore dei Lavori pubblici.[7]
Nel 1928 venne posto definitivamente in congedo assoluto, e decedette a Roma il 31 luglio 1929.[1] A lui è intitolata la prima galleria della strada che porta al Monte Pasubio, denominata anche la strada degli Eroi.[1] Anche una manifestazione competitiva, denominata Trans D'Havet, un trail in montagna di 80 km con 5.500 m di dislivello da Piovene Rocchette a Valdagno porta il suo nome.
Onorificenze
modificaNote
modificaAnnotazioni
modificaFonti
modifica- ^ a b c d e Noi Alpini.
- ^ Bollettino ufficiale delle nomine, promozioni e destinazioni negli ufficiali e sottufficiali del R. esercito italiano e nel personale dell'amministrazione militare, 1895, p. 637. URL consultato il 12 marzo 2021.
- ^ Gazzetta Ufficiale del Regno d'Italia n.221 del 21 settembre 1892, p.3760.
- ^ Annuario militare del Regno d'Italia, 1907, p. 537. URL consultato il 12 marzo 2021.
- ^ Borgatti 1930, p.1530.
- ^ Gazzetta Ufficiale del Regno d'Italia n.48 del 25 febbraio 1915, p.1122.
- ^ a b Bollettino ufficiale delle nomine, promozioni e destinazioni negli ufficiali e sottufficiali del R. esercito italiano e nel personale dell'amministrazione militare, 1926, p. 433. URL consultato il 12 marzo 2021.
- ^ Ordine militare d'Italia D'Havet, Giuseppe, su quirinale.it, Quirinale. URL consultato l'11 febbraio 2023.
- ^ Gazzetta Ufficiale del Regno d'Italia n.131 (straordinario) del 5 giugno 1910, pag.2788.
Bibliografia
modifica- Mariano Borgatti, Storia dell'Arma del Genio Vol. IV, Roma, Editore Ugo Pinnarò, 1930.
- Pierluigi Scolè, 16 giugno 1915: gli alpini alla conquista di Monte Nero, Bollate, Melograno Editore, 2005.
Voci correlate
modificaCollegamenti esterni
modifica- Giuseppe Martelli, Giuseppe D'Havet, su Noi Alpini. URL consultato il 31 gennaio 2023.