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Giuseppe Mangione

Sceneggiatore Italiano

Giuseppe Mangione (Roma, 15 marzo 1908Roma, 19 settembre 1972) è stato uno sceneggiatore italiano.

Biografia

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Iniziò la sua carriera nel 1941 collaborando al copione del film Fari nella nebbia di Gianni Franciolini.[1] Nello stesso periodo lavorò per il Servizio informazioni militare che lo infiltrò tra gli addetti ai telefoni del palazzo che ospitava la famiglia reale, facendo quindi parte dell'operazione che portò al colpo di stato di Vittorio Emanuele III che esautorò il fascismo.[2]

Tra il 1942 e il 1972 scrisse oltre cento tra sceneggiature e soggetti per il cinema italiano, vincendo nel 1956 il Nastro d'argento con Pasquale Festa Campanile e Massimo Franciosa per il film Gli innamorati di Mauro Bolognini. Nel 1968 fu candidato a un secondo Nastro d'Argento per Incompreso di Luigi Comencini.

Lavorò anche per il piccolo schermo: nel 1958 fu lo sceneggiatore dei sei episodi della prima serie poliziesca nella storia della televisione italiana, Aprite: polizia!, diretto da Daniele D'Anza. Nel 1971 ebbe il suo unico ruolo da attore impersonando il maggiore Boldrini in La sciantosa, primo film della miniserie Tre donne, diretto da Alfredo Giannetti e l'anno seguente scrisse lo sceneggiato Il socio, diretto da Giuseppe Fina. Il suo ultimo lavoro, uscito postumo, fu lo sceneggiato di grandissimo successo Sandokan diretto da Sergio Sollima, presentato alla televisione nella versione lunga in sei puntate e sul grande schermo in una versione ridotta in due parti, Sandokan - 1ª parte e Sandokan - 2ª parte.

Insegnò per molti anni cinematografia alla "Università internazionale di studi sociali", in seguito denominata Luiss Guido Carli.[1]

Muore in un ospedale romano, dopo una breve malattia, il 19 settembre 1972 all'età di 64 anni.[1]

Filmografia

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Sceneggiatore

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  1. ^ a b c È morto a Roma Giuseppe Mangione, su ilpiccolo.it, 20 settembre 1972, p. 8. URL consultato il 2 marzo 2023.
  2. ^ Michele Bovi, "Musicarelli", creature dell'industria militare. Ex fascisti e comunisti uniti nella produzione del cinema canterino, su huffingtonpost.it, 22 maggio 2021. URL consultato il 2 marzo 2023.

Bibliografia

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Collegamenti esterni

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