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Giardino della Lunetta Gamberini

giardino di Bologna

Il giardino della Lunetta Gamberini, noto anche come “parco” per le sue ampie dimensioni e detto dai bolognesi semplicemente “Lunetta”, è un'area verde comunale di circa 14,5 ettari situata nel quartiere Santo Stefano di Bologna, posta tra via degli Orti, via Dagnini, Largo Lercaro[1] e la ferrovia Bologna-Firenze.

Giardino della Lunetta Gamberini
Ubicazione
StatoItalia (bandiera) Italia
LocalitàBologna
IndirizzoQuartiere Santo Stefano
Caratteristiche
Tipoparco pubblico
Superficiecirca 14,5 ettari
InaugurazioneAnni settanta
GestoreComune di Bologna
IngressiVia degli Orti, via Dagnini, largo Lercaro, via Sigonio
Mappa di localizzazione
Map

Il nome del parco proviene da una tipologia di costruzione militare, la lunetta appunto, che tra il 1860 e il 1867 costituiva un campo trincerato voluto dal gen. Manfredo Fanti, volta a creare una linea difensiva alle porte di Bologna. Tale dispositivo era composto da 17 lunette munite di cannoni e 9 forti.

Venuta meno l'importanza strategica e militare di Bologna, la trincea fu smantellata (1889) e furono conservati solo piccoli presidi, come una piccola fabbrica di fulminato di mercurio, che prese il nome dalla vicina Ca' Gamberini, appartenente alla famiglia Gamberini proprietaria di numerosi appezzamenti di terra nella vicina zona Santo Stefano.[2] Dopo lo smantellamento, durato diversi decenni. negli anni cinquanta del '900 il sito era occupato da ruderi e campi coltivati.[3] La famiglia Gamberini cedette il proprio terreno, e attraverso una serie di acquisizioni eseguite negli anni settanta l'area assunse le attuali dimensioni.[1]

La sistemazione dell'area (144.523 m²) come parco pubblico ha avuto una lunga gestazione: l'architetto Paolo Bettini, progettista dell'Ufficio tecnico del Comune di Bologna dal 1969 al 1982, cominciò a progettarlo nel 1970 ed è stato completato nel 1985.[4]

Sempre il Bettini, negli anni 1980-81 ha progettato il complesso che consta di palestra, centro sportivo e centro anziani, compresa la nuova facciata verso il parco delle tribune preesistenti. Il tutto è stato realizzato sotto la direzione di Michaela Veleanu e Marco Ferrari fra il 1983 e il 1985.[5]

Caratteristiche

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Circondato da una folta siepe mista (alberi di Giuda, forsizie, sanguninelli, scotani e molti altri arbusti ornamentali) che lo ripara dai rumori del traffico, il giardino è composto da ampi prati e da alberi di tiglio, pioppi bianchi, platani e ippocastani. È presente, inoltre, un'area di sgambatura per i cani.[1] Dall'ingresso di via Sigonio, oltre un prato alberato, si alza un rilievo, con le pendici rivestite di robinie, biancospini e olmi, che era probabilmente il nucleo centrale della vecchia postazione.[6]

Il giardino ospita al suo interno anche vari plessi scolastici (nido, materne, elementari, medie), un centro sociale ricreativo culturale, aree gioco per bambini e il Centro sportivo Giorgio Bernardi. Diverse di queste strutture sono disposte in un lungo fabbricato, su un lato del quale è inserita una fontana dello scultore bolognese Nicola Zamboni.[1]

«La struttura, di forma allungata, si compone di diversi blocchi che si giustappongono in modo armonico. I giochi cromatici e volumetrici mostrano l'adesione di Bettini al postmoderno, quel movimento che tra gli anni '60 e '70 ha contestato i rigori del modernismo in nome di un'architettura più libera, colorata e autoironica.»

Centro sportivo "Giorgio Bernardi"
Lunetta Gamberini, Alfheim Field
Informazioni generali
StatoItalia (bandiera)  Italia
UbicazioneBologna
Inizio lavorianni 1970
Uso e beneficiari
Football americanoDoves Bologna
Warriors Bologna
Mappa di localizzazione
Map 

Il centro sportivo "Giorgio Bernardi" consta, oltre che di svariati campi all'aperto: basket, pallavolo, tennis, una piccola pista di pattinaggio e della palestra intitolata a Valeria Moratello (una giovane nuotatrice bolognese perita nella strage del Rapido 904 l'antevigilia di Natale del 1984), anche del campo da calcio che, attrezzato con i pali a “Y” e le opportune righe tratteggiate, è anche il campo di casa delle squadre di football americano Doves Bologna e Warriors Bologna (in passato, anche i Towers Bologna, i Braves Bologna e altre squadre hanno usato il campo per le partite interne).

Nel 1999, il centro fu intitolato all'ing. Giorgio Bernardi, delegato regionale del CONI che costruì l'impianto sportivo medesimo, così come altri importanti impianti in città.

Dal 2013 la gestione del centro è affidata alla RTI tra ASD Polisportiva Pontevecchio e AICS Comitato provinciale di Bologna.[1]

Football americano

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La prima partita della Serie A di football americano vi venne giocata sabato 19 marzo 1983 e vide gli Effer Warriors Bologna pareggiare 12 – 12 con i Novalinea E. Angels Pesaro[7].

Il 12 luglio 2008 vi venne disputato il XXVIII Superbowl italiano, la finale del campionato italiano di football americano di primo livello gestito dalla NFL Italia, vinta dagli Hogs Reggio Emilia sui padroni di casa Warriors Bologna col punteggio di 28-14. In seguito al riconoscimento della FIDAF quale legittimo organizzatore della disciplina sportiva in Italia da parte del CONI, questa finale è stata considerata non ufficiale.

In occasione delle partite interne dei Guerrieri, il campo dato al football americano è denominato Alfheim Field e tale denominazione è consueta per i tifosi e la stampa : Alfheim Warriors è il nome completo della società sportiva e Álfheimr è il nome della dimora degli elfi nella mitologia norrena.

Il campo viene usato anche dalla squadra amatoriale master (over 45) Good Ol'Boys Bologna, che vi disputa un incontro annuale denominato Charity Bowl il cui ricavato va in beneficenza a FANEP, la onlus bolognese che aiuta bambini e ragazzi affetti da patologie neuropsichiatriche e disturbi del comportamento alimentare[8].

È - con il KPRO Stadium - uno dei due stadi che hanno ospitato il Campionato europeo di football americano Under-19 2019.

  1. ^ a b c d e Giardino Lunetta Gamberini, su Rete civica Iperbole. URL consultato il 1º aprile 2018.
  2. ^ Giardini – Giardino della Lunetta Gamberini, su Biblioteca Salaborsa. URL consultato l'11 marzo 2018 (archiviato dall'url originale il 24 marzo 2015).
  3. ^ Francesco Merini, Da trincea a parco, le due vite della Lunetta, in Corriere di Bologna, RCS, 5 giugno 2010.
  4. ^ Centro Villa Ghigi (a cura di), Parchi e giardini di Bologna, Bologna, Editrice Compositori, 1996, pp. 146-147.
  5. ^ Carlo Salomoni (a cura di), A misura d'uomo, Venezia, Marsilio Editori, 1985, pp. 70-76.
  6. ^ Bologna Online, su www.bibliotecasalaborsa.it. URL consultato il 4 marzo 2024.
  7. ^ Massimo Mezzetti, 1983 – Associazione Italiana Football Americano (PDF), su Enciclopedia del football italiano. URL consultato il 10 luglio 2017.
  8. ^ I Good Ol’ Boys vincono 6-0 il 2° Charity Bowl contro i Master United, su GoodOlBoys, 12 febbraio 2018. URL consultato il 1º aprile 2018.

Bibliografia

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  • A misura d'uomo. Ambiente, giovani, teatro, scuola in dodici progetti di servizi pubblici nel Comune di Bologna, a cura di Carlo Salomoni con la collaborazione di Ferdinando Tassoni ... et al., Venezia, Marsilio, 1985, pp. 70–76
  • Fabrizio Ivan Apollonio, Massimo Ascoli, Bologna antesignana del moderno campo trincerato, in: "Il carrobbio. Rivista di studi bolognesi", 16 (1990), pp. 17–30
  • Fabrizio Ivan Apollonio, I confini ritrovati. Bologna ed il campo trincerato, 1859-1860, in "Strenna storica bolognese", 1990, pp. 29–46
  • Fabrizio Ivan Apollonio, La corona estrema: Manfredo Fanti e il vallo fortificato, in Norma e arbitrio: architetti e ingegneri a Bologna 1850-1950, a cura di Giuliano Gresleri, Pier Giorgio Massaretti, Venezia, Marsilio, 2001, pp. 123–132
  • Parchi e giardini di Bologna. Una guida sul verde della città, a cura del Centro Villa Ghigi, Bologna, Compositori, 1996, pp. 146–147

Collegamenti esterni

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